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B. IMMOBILIZZAZIONI B. FONDO RISCHI E ONERI
C. ATTIVO CIRCOLANTE C. TRF
D. RATEI E RISCONTI D. DEBITI
E. RATEI E RISCONTI
Il Bilancio d’Esercizio è un documento contabile di sintesi di tutti gli avvenimenti che hanno
interessato l’Impresa in un determinato periodo amministrativo, chiamato ESERCIZIO, che dura
tendenzialmente 1 anno (1/01 – 31/12). E’ regolamentato dal Codice Civile, troviamo tre
componenti:
-CONTO ECONOMICO, prospetto numerico (voci + valori numerici) Art. 2425 C.c.
-STATO PATRIMONIALE, prospetto numerico (voci + valori numerici) Art. 2424 C.c.
-NOTA INTEGRATIVA, documento descrittivo, spiegazione e approfondimento delle prime due
voci.
Si tratta di schemi rigidi forniti dal legislatore, ogni Impresa è tenuta alla redazione del Bilancio
d’Esercizio e dovrà attenersi allo schema. Grazie alla rigidità degli schemi si giunge
all’omogeneità, che rende semplice i confronti tra Bilanci d’Esercizio. Non tutte le Imprese sono
obbligate alla redazione del Bilancio d’Esercizio; ad esempio Banche e Assicurazioni devono
sottostare ai Principi Contabili Internazionali (IAS, IFRS).
STATO PATRIMONIALE
E’ un prospetto a sezioni contrapposte: sezione dell’ATTIVO (sx), in cui inserisco le voci in base
alla destinazione della risorsa, contrapposta alla sezione del PASSIVO (dx), in cui inserisco le voci
in base all’origine delle risorse.
ATTIVO:
B. IMMOBILIZZAZIONI, valori pluriennali che permangono in Azienda per più esercizi (impieghi a
medio/lungo termine. Possono essere di tipo MATERIALE (Tangibili come Macchinari),
IMMATERIALI (Intangibili come Brevetti) e FINANZIARIE (come le Partecipazioni Impresa vuole
influenzare un’altra Impresa e strategicamente acquista azioni). Se acquisto e vendo azioni entro
l’Esercizio, scriverò nell’Attivo Circolante. Le Immobilizzazioni in corso sono realizzazioni interne
all’Impresa che non sono ancora state ultimate o non ancora utilizzate.
C. ATTIVO CIRCOLANTE, tutto ciò che dura entro l’Esercizio. Ad esempio le Partecipazioni a
scopo lucrativo/speculativo entro l’Esercizio, le rimanenze d’Esercizio, Crediti v/clienti e
Disponibilità Liquide (Banche a conto corrente, Cassa).
PASSIVO:
A. PATRIMONIO NETTO Impresa (= Capitale Proprio = Capitale a Pieno Rischio). Maggiore è il
Patrimonio netto, maggiore sarà la Solidità. E’ da leggere insieme a Crediti v/soci. Esistono voci di
dettaglio:
-Capitale Sociale, sottoscrivere il Capitale vuol dire promettere un futuro versamento. Versamento
in Azienda = (Capitale Sociale – Crediti v/soci).
-Utile o Perdita d’Esercizio, se si crea o si distrugge ricchezza per effetto della gestione. E’ il
valore di collegamento tra Conto Economico e Stato Patrimoniale.
C. TFR, si tratta della liquidazione al dipendente che cessa di lavorare, è una quota che cresce
annualmente che va versata a fine rapporto.
D. DEBITI, vengono suddivisi gli importi in base alla scadenza entro l’Esercizio o Pluriennali.
CONTO ECONOMICO
E’ un prospetto a forma scalare, i valori vengono suddivisi in base alla loro natura.
A. VALORE DELLA PRODUZIONE (gestione caratteristica)
B. COSTI DELLA PRODUZIONE (corebusiness, attività caratteristica dell’Azienda)
C. PROVENTI E ONERI FINANZIARI (gestione finanziaria)
D. RETTIFICA DEGLI ELEMENTI ATTIVI
E. PROVENTI E ONERI DI NATURA STRAORDINARIA (gestione straordinaria)
REDDITO OPERATIVO = (Valore della Produzione – Costi della Produzione). Se R.O. è altamente
positivo ma si ha un onere straordinario alto, l’esercizio è chiuso in perdita.
Se voglio capire davvero cosa è successo, leggo la nota integrativa e trovo la causa ad esempio di
un RO negativo. E’ necessario anche verificare il Corebusiness periodicamente. Il Bilancio si legge
con il Prospetto e con la nota integrativa. PLUS e MINUS VALENZA sono Ricavi e Costi
straordinari nella nota integrativa.
Alla fine si ha l’RN, il Reddito Netto, può essere Utile o Perdita. Questo valore alla fine del Conto
Economico va a collocarsi nello Stato Patrimoniale, nel Patrimonio Netto. E’ il valore di
collegamento tra Conto Economico e Stato Patrimoniale; quest’ultimo lo porto dietro negli anni. Il
Conto Economico a fine Esercizio finisce, rimane solamente l’RN.
AREEE FUNZIONALI
Aggrego operazioni tra loro comuni uguali per competenze e tra loro omogenee,in ogni singola
area si trova personale qualificato per svolgere determinate funzioni. Sono tutte ugualmente
importanti.
Esistono aree più vicine al Corebusiness, chiamate AREE FUNZIONALI CARATTERISTICHE:
- PRODUZIONE LOGISTICA, area caratteristica vicina al corebusiness. Per quanto riguarda il
termine "Produzione", si faceva riferimento alla Produzione vera e propria; con l'avvento della
concorrenza però, il termine viene diversificato. La Produzione Logistica ad esempio si occupa dei
Controlli di conformità e del Controllo della Reputation. A monte vi e' la fase del di progettazione
del ciclo produttivo. importante e' la gestione della DISTINTA BASE, un documento in cui si
individuano gli elementi che compongono un certo prodotto e le fasi di assemblaggio degli
elementi del prodotto stesso per realizzare un Prodotto finito. In questo documento si trovano, nel
DIAGRAMMMA DI FLUSSO del CICLO PRODUTTIVO, le fasi dell'assemblaggio. La Produzione
Logistica si occupa del reperimento e dell'acquisto delle materie prime e delle risorse necessarie
per la realizzazione del prodotto. Il ciclo degli acquisti avviene seguendo determinate linee guida,
ad esempio la variabile prezzo/qualità/affidabilità. Inoltre e' importante selezionare i Fornitori e
diversificarli per avere un possibile piano b in caso di problemi. Viene creato un fascicolo per ogni
fornitore in cui sono raccolte tutte le informazioni extracontabili. E' vantaggioso diversificare i
fornitori ed instaurare con essi forti partnership.
LAYOUT di PRODUZIONE, due diverse conformazioni:
-Per PROCESSO, suddivisione reparti in base all'attività svolta (stessa attività nello stesso
reparto). Omogeneità' nel processo produttivo; ciò comporta perdita di tempo e personale in
eccesso.
-Per PRODOTTO, viene ridotto lo spreco di tempo (Es. catena di montaggio). Il prodotto segue le
fasi una dietro l'altra senza bisogno di spostamenti fisici. Riduzione TimeToMarket e LeadTime
(tempo tra le fasi).
I check e le valutazioni sul prodotto devono essere concomitanti ad ogni fase della produzione.
La produzione logistica si occupa di MANUTENZIONE e ATTREZZAGGIO, rispettivamente il
mantenimento standard dell'efficienza dei macchinari e la modifica ai macchinari quando si passa
da un prodotto all'altro. Per quanto riguarda il secondo termine "Logistica", si fa riferimento
all'allocazione delle risorse in entrata; in generale si pensa alla gestione delle risorse in
magazzino. Tutto ciò che si tiene in magazzino può essere una risorsa di entrata o una risorsa di
uscita di riserva in giacenza. Scadenze e Spazio sono costi per le risorse in giacenza che
potrebbero rimanere inutilizzate. La Logistica organizza i trasferimenti prima dell’allocazione e
durante il processo produttivo. Prima la Logistica aveva il compito di rendere disponibili le risorse
necessarie alla realizzazione del prodotto al tempo giusto. Oggi, con l'avvento della concorrenza,
la Logistica persegue l'ottimizzazione dei costi, evitando vuoti e sprechi. L'obiettivo quindi diventa
rendere disponibile ciò che occorre si in tempo, ma anche al miglior prezzo. E' necessario fare
riferimento alla Gestione delle scorte. Prima era uso avere scorte a fabbisogno, cioè si aveva
sempre in giacenza un tot di risorse a prescindere dalla domanda. Questo e' un processo costoso
per l'azienda.
MRP -MATERIAL REQUIREMENT PLANNING - l'azienda ipotizza la domanda effettiva del
prodotto che andrà a produrre e a cascata suddivide il prodotto stesso nei sui elementi costitutivi,
individuandone la domanda per ognuno singolarmente. l' MRP comporta quasi l'annullamento delle
scorte in giacenza.
JUST IN TIME, dalla Toyota in Giappone. Modello volto a lavorare a scorte zero; si produce nel
momento in cui l'ordine di vendita e' effettuato. Si produce sul venduto. Così facendo viene
eliminata l'ipotesi della domanda dell'MRP. Si tratta di un procedimento rischioso perchè potrebbe
dilatare il TimeToMarket (per risolvere si devono instaurare partnership salde con fornitori simili per
qualità e per prezzo).
QUALITA' TOTALE, nell'ambito del processo produttivo non e' importante solamente la qualità
delle risorse in entrata e del prodotto finito in uscita. E' necessario inserire una logica di
cliente/fornitore tra i vari reparti e tra i vari lavoranti al prodotto (A e' fornitore di B che lo e' di C,
ecc). Si aggiungono così controlli ad ogni fase del ciclo produttivo; se ogni reparto mira all'alta
qualità, allora il prodotto finito sara' di alta qualità (no resi).
LEAN PRODUCTION, la produzione snella e' una soluzione al possibile problemi dell'alienazione
dei lavoratori in catena di montaggio. La ripetizione delle medesime attività disinteressano l'operaio
dall'operato; di conseguenza il prodotto non raggiunge il livello desiderato di qualità e l'operaio non
e' appagato. Attraverso la gratificazione ed il coinvolgimento decisionale l'operaio dotato di
esperienza puo' garantire al miglioramento del processo produttivo. Attraverso il Learning by
Doing, l'operaio diventa Problem Solver.
-MARKETING, è un’area funzionale caratteristica, vicina all’oggetto sociale. Fa da ponte tra
ambiente e impresa. Esistono Strategie di Marketing; le informazioni giungono dalla Pianificazione
Strategica. Viene testato il mercato di sbocco e le informazioni si muovono verso Ricerca e
Sviluppo. Il prodotto viene testato, le informazioni passano alla Finanza poi al Marketing, che ad
esempio potrà iniziare a sponsorizzare il prodotto tramite campagne promozionali e/o pubblicitarie.
E’ necessario inizialmente prefissare dei Piani di marketing, cioè traggo degli obiettivi derivanti dai
macro obiettivi derivanti dalla Pianificazione strategica. Successivamente si valutano le opportunità
di mercato che si selezioneranno; si individua il Target Market (Fascia di Consumatori che si vuole
colpire). Infine viene costruito il Marketing Mix, costituito dalle 4 “P”: Prezzo, Prodotto,Promozione,
Distribuzione.
-RICERCA E SVILUPPO, si occupa dell’innovazione del prodotto innovazione per il prodotto con
nuova conoscenza o posso innovare il processo produttivo. non e' uguale per ogni impresa. e'
sempre presente?