Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
RISORSE AMBIENTALI
radiazione solare
La risposta della fotosintesi da parte delle foglie di vari tipi di piante
verdi (misurata come captazione di anidride carbonica) all’intensità della
radiazione solare a temperature ottimali e con disponibilità naturale di
anidride carbonica. RISORSE AMBIENTALI
acqua
La diversa disponibilità di acqua condiziona la fotosintesi
le caratteristiche morfologiche
Profili di apparati radicali di piante in
ambienti contrastanti.. Specie
temperate settentrionali di terreno
aperto: (a) Lolium multiflorum (= L.
italicum), una graminacea annuale;
(b) Mercurialis annua (mercorella),
una euforbiacea infestante annuale;
( c) Aphanes arvensis e (d) Sagina
procumbens, entrambe piante
infestanti effimere. RISORSE AMBIENTALI
nutrienti minerali
L’apparato radicale sviluppato da una giovane
Plantule di senape sono state fatte crescere pianta di frumento che si accresce attraverso un
in provette di suolo contenente fosfato suolo sabbioso con uno strato di argilla. L’argilla
marcato con un isotopo radioattivo. La offre più risorse nutrienti e trattiene più acqua
figura è un’autoradiografia; le zone da cui rispetto alla sabbia e le radici rispondono
le plantule hanno assorbito il fosfato ramificandosi più intensamente nell’argilla.
appaiono bianche.
CAPTAZIONE ATTIVA : risposta diminuzione disponibilità sostanze nutritive
Quali condizioni o risorse sono
critiche per la vita e la
funzionalita’ di un organismo?
esempi
per un organismo che vive in
ambiente terrestre o subaereo:
temperatura, umidita’, concentrazione dei gas atmosferici, natura
del suolo, l’illuminazione, ecc.
per un organismo che vive in ambiente acquatico:
temperatura, illuminazione, tipo e concentrazione dei sali e dei gas
disciolti, pH, ecc.
• quali sono le misure importanti?
- media, intervallo, estremi
(variano da specie a specie, ma in genere gli estremi sono I piu’ critici )
FATTORI LIMITANTI
Condizione limitante o fattore limitante è qualsiasi condizione o risorsa che si
avvicini o superi i limiti di tolleranza.
In condizione di equilibrio stazionario (flusso di energia e materia in entrata
bilencia quello in uscita), le sostanze essenziali disponibili in quantità
vicinissima al minimo necessario tendono a divenire limitanti. (legge del
minimo di Liebig)
Laboratorio di Liebig a Giessen, 1840
Legge del Minimo (legge di Liebig)
Liebig
• osservò che la crescita delle colture era spesso inibita
dalla carenza di un elemento essenziale, che nel suolo era presente in
quantità limitante, cioè disponibile a bassa concentrazione
nell’ambiente perchè necessario proprio a quella concentrazione
ESEMPI sull’importanza e sui limiti del concetto “fattore
limitante”
Es. Baia a Sud di Long Island, grandi allevamenti di ostriche vs allevamenti di oche
Alta concentrazione nutrienti per presenza di “oche” - aumento fertilizzazione (aumento
azoto organico),
cambiamento rapporto: azoto inorganico/fosforo – diversi i produttori
Fitoplancton endemico:
diatomee, flagellati verdi e dinoflagellati: utilizzano azoto inorganico
Sostituito da:
flagellati verdi del genere Nannochloris e Stichococcus – urea, acido
urico e ammoniaca
ESEMPI sull’importanza e sui limiti del concetto “fattore
limitante”
Studi sulle distribuzioni ai margini e sull’abbondanza al centro
dell’area geografica (fattori diversi intervengono)
Esperimenti di arricchimento
Esperimenti atti a determinare fattori limitanti biotici – rimozione e
aggiunte di popolazioni delle varie specie
Esperimenti di limitazione multipla
Esperimenti di arricchimento per campioni provenienti dal Mar dei
Sargassi
Nutrienti aggiunti alle colture Incremento relativo di C nelle colture*
14
sperimentali
Nessuno (controlli) 1,00
Azoto (N) + fosforo (P) 1,00
N + P + metalli (escluso il ferro) 1,08
N + P + metalli (compreso il ferro) 12,90
N + P + ferro 12,00
*L'incremento di C nelle colture è una misura della produttività primaria.
14
Fonte: W. M. Dunstan e J. H. Ryther, Nutriens limiting the production of phytoplankton in the
Sargasso Sea, with special reference to iron, Deep Sea Research, 7:276-281 (1961)
FATTORI LIMITANTI
La capacità potenziale di una “risorsa” di limitare l’accrescimento di una
popolazione si dice fattore limitante
“Limitanti” sono quelle sostanze disponibili in quantità vicinissime al minimo
“Legge di Liebig”
1. Equilibrio stazionario – resa dei raccolti è limitata da sostanze rare
2. Interazione dei fattori – determina una modificazione della velocità di
utilizzazione del fattore limitante stesso
Es. zinco – ombra interazione nella crescita di piante
“Legge di Shelford” della tolleranza: concetto di effetto limitante del fattore
massimo come quello minimo
LIMITI DI TOLLERANZA – TEST DI STRESS
LIMITI DI TOLLERANZA
Un fattore limitante può essere non solo una sostanza presente
in quantità troppo esigua, ma anche presente in eccesso (legge
della tolleranza di Shelford).
La distribuzione degli individui sarà controllata da quel fattore
ambientale per il quale l’organismo ha il più ristretto range di
tolleranza
COROLLARI ALLA LEGGE DELLA TOLLERANZA
Gli organismi possono avere un ampio intervallo di
1 tolleranza per un fattore ed un intervallo più
limitato per un altro.
Gli organismi con ampi intervalli di tolleranza per
2 tutti i fattori sono probabilmente quelli più
ampiamente diffusi.
3 Spesso gli organismi in natura non vivono sempre
entro l’intervallo ottimale.
La riproduzione è un periodo critico in cui i fattori
4 ambientali possono essere limitanti.
Fattore limitante:
Un fattore ecologico che assume valori che superano i limiti
dell’intervallo di tolleranza per un dato organismo determinerà:
Tolleranza e distribuzione
Gli intervalli di tolleranza definiscono le condizioni
ambientali che influenzano la distribuzione degli
organismi delle diverse specie
Fattori climatici e del suolo sono particolarmente
importanti (es. Piante)
Un organismo risponde a un aspetto specifico del
clima o del suolo, non alle condizioni generali.
L’intervallo di tolleranza per ogni fattore varia:
Da uno stadio a un altro per lo stesso individuo.
Da un individuo all’altro della stessa specie.
Da una specie all’altra.
Intervalli di tolleranza diversi per specie
diverse
Specie Intervallo Optimum
Uova di rana 0 C to 30 C 22 C
o o o
Uova di trota 0 C to 10 C 8 C
o o o
Gli intervalli di tolleranza possono
essere modificati da
Interazioni tra fattori
Interazioni tra organismi
Importanza del concetto “fattore limitante”
Interazione dei fattori:
un’elevata concentrazione o disponibilità di certe sostanze
l’influenza in un certo fattore su quello limitante
può modificare la velocità di utilizzazione del fattore limitante
stesso.
Esempi:
Molluschi utilizzano il calcio per la formazione delle conchiglie. In ambienti dove
abbonda lo stronzio, usano quest’ultimo.
Alcune piante mostrano una minore richiesta di zinco quando crescono all’ombra
Legge della tolleranza (legge di Shelford)
Le specie vivono e si riproducono solo all’interno di un determinato
intervallo di tolleranza
limite minimo limite massimo
di tolleranza di tolleranza
zona di zona di zona di zona di
non stress stress non
intervallo ottimale
tolleranza fisiologico fisiologico tolleranza
raro assente
raro
assente
popolazione massima
abbondanza
disponibilta’ del fattore ecologico alta
bassa LIMITI DI TOLLERANZA
Confronto dei limiti relativi di tolleranza degli organismi stenotermi ed
euritermi. Il minimo, l’optimum e il massimo sono molto vicini per una
specie stenoterma, e quindi una piccola differenza nella temperatura che
potrebbe avere un effetto minimo su una specie euriterma, è spesso critica.
Si noti che gli organismi stenotermi possono tollerare basse temperature
(oligotermi), alte temperature (politermi) o medie (secondo Ruttner, 1963).
Steno - Euri
Questi prefissi descrivono l’ampiezza dell’intervallo di tolleranza
rispetto a un determinato fattore ecologico.
Per esempio, una specie di pianta con un ambito di tolleranza
ristretto per la temperatura e’ detta stenoterma.
Una specie di pianta con un’ampio ampia tolleranza per la
temperatura e’ detta euriterma.
I prefissi possono riferirsi a:
Una tolleranza ambientale generale.
Uno specifico fattore abiotico.
filo - fobo
Questi suffissi sono usati per descrivere specie che
favoriscono un estremo di un gradiente ambientale
Per esempio, una specie di pianta che vive di
preferenza in habitat nevosi e’ detta chionofila,
mentre una che vive solo in habitat privi di neve e’
detta chionofoba.
Adattamenti alla temperatura
• Alcuni organismi hanno intervalli di tolleranza per la
temperatura molto ristretti , altri ampi
• Alcuni batteri tollerano da 0° a44°C
• Alcuni parassiti tollerano solo intervalli di temperatura di pochi
gradi
La temperatura degli ospiti e’ mantenuta costante (omeotermi)
Fattori abiotici
• temperatura
– temperature elevate
• rottura membrane cellulari
• denaturazione enzimi
• alcuni organismi sono
adattate alle temperature
elevate
– temperature basse batteri termofili, Nevada
• congelamento
• alcuni animali e piante
hanno sostanze “antigelo” “Cool” arctic fish (sp.?)
Le reazioni enzimatiche
si svolgono alla velocita’
massima
Le reazioni enzimatiche si
svolgono a velocita’ crescente
Gelificazione delle membrane; Denaturazione delle proteine;
processi tanto lenti da impedire disfacimento delle membrane
l’accrescimento citoplasmatiche
ghiaccio intracellulare lisi termica
Se un fattore ecologico fluttua stagionalmente al di la’
dell’intervallo di tolleranza di un organismo, si puo’ avere:
Morte
la specie scompare dall’area a meno che non si verifichi una
nuova invasione
Morte di uno stadio vitale
es. muoiono gli adulti ma alcuni stadi, come uova, pupe, semi,
con un intervallo di tolleranza piu’ ampio, sopravvivono
banche del seme
Passaggio a condizioni di resistenza
<