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La biodiversità vegetazionale del deserto e la sua dinamica
Il deserto è un ambiente estremo in cui la biodiversità vegetazionale è controllata da diversi fattori, tra cui l'attività di organismi come formiche e roditori e le condizioni ambientali estreme.
Le formiche e i roditori si cibano principalmente di semi, consumandone più del 90%. Questo comportamento modifica la dinamica vegetazionale del deserto e ha un impatto significativo sulla biodiversità vegetazionale.
La presenza di questi organismi, insieme alle condizioni ambientali estreme, influisce pesantemente sulla vegetazione del deserto.
Nel deserto prevale l'onnivoria e le reti trofiche sono complesse. Anche i predatori, nonostante le condizioni estreme, non disdegnano eventuali frutti e arbusti.
La macchia mediterranea
La macchia mediterranea è un tipo di vegetazione che si trova in diverse regioni del mondo, tra cui le regioni semi-aride occidentali del Nord America, le regioni costiere del Mar Mediterraneo, il Cile meridionale, la regione del Capo in Sud Africa e l'Australia sud-occidentale.
La vegetazione della macchia mediterranea è caratterizzata dalla presenza di arbusti, che sono la componente dominante o co-dominante, e dalla presenza di alberi come il pino marittimo, che può essere al massimo una componente co-dominante.
meridionale• tutte comprese tra i 30° e i 40° di latitudine• clima: estati calde e asciutte (alto rischio d’incendi)o inverni freddi e umidi (circa il 65% delle precipitazioni)o Oggi, queste caratteristiche sono notevolmente cambiate.oForeste temperate• regioni umide a medie latitudini foreste temperate di alberi decidui a foglia larga→• Emisfero australe (clima mite e umido) foreste sempreverdi→Foreste decidue mature: quattro livelli verticali:1. Volta delle chiome;2. Piano delle chiome inferiori;3. Cespugli;4. Erbe, felci e muschiCiclo vegetativo della flora chiaramente riconoscibile§: ingiallimento e perdita delle foglie inautunno, ricrescita in primavera.Componente zoologica:• gli animali non necessitano di particolari adattamenti per sopravvivere a questecondizioni• vita animale piuttosto abbondante e perlopiù a contatto col suolo vertebrati e→invertebratiPraterie• regioni con precipitazioni comprese tra
250 e 800 mm/anno• attività antropica incremento delle praterie in zone occupate precedentemente da→foreste poi trasformate in campi agricoli e pascoli notevole riduzione→ →dell’estensione delle praterie naturali a circa il 12% (estensione pregressa: 42%)
• latitudini intermedie in regioni interne ai continentiVegetazione dipende da abbondanza e disponibilità delle precipitazioni:→
• piogge scarse e temperature elevate vegetazione scarsa→
• precipitazioni superiori agli 800 mm/anno e temperatura media annuale >15°C →abbondante vegetazione
Fauna:
• erbivori: vertebrati (ungulati pascolatori e roditori) e invertebrati (nematodi: maggioriconsumatori sotterranei)
• predatori, specialmente felini.
Foreste di conifere
• aghifoglie sempreverdi
• ampia fascia circumpolare dell’emisfero boreale e in ambienti d’alta quota
• foresta più estesa: foresta boreale (Taiga): costituente circa
L'11% della superficie terrestre presenta un clima caratterizzato da estati brevi, fredde e umide e inverni prolungati, rigidi e secchi con nevicate intense e localizzate in brevissimi periodi.
La maggior parte della taiga dipende dal permafrost (permagelo), che è un terreno tipico delle regioni dell'estremo Nord Europa, della Siberia e dell'America settentrionale, dove il suolo è perennemente ghiacciato. Il permafrost è uno strato di ghiaccio perenne che può estendersi anche per centinaia di metri e si forma solo in ambienti caratterizzati da una temperatura media sempre vicina allo zero. Questo strato di ghiaccio mantiene elevata l'umidità del suolo e consente la crescita delle piante nonostante la scarsa piovosità. Al di sopra di questo strato di ghiaccio si verifica la crescita di vegetazione perché, durante l'estate, il lieve aumento della temperatura comporta lo scioglimento dello strato più superficiale di permafrost che permette la sopravvivenza delle piante.
soprastanti.* incendi molto frequenti adattamenti per sopravvivere agli stessi→
* incendi non violenti ripuliscono il sottobosco e creano delle ceneri ricche di sali nutrienti(nutrienti inorganici) favorendo l’insediamento di nuove specie pioniere
* non presentano grande biodiversità, ma le poche specie presenti possono proliferarenotevolmente (alta biomassa)
Fauna: numerose specie animali: il caribù, l’alce, lo scoiattolo rosso, la lince, i lupi e diversiuccelli subtropicali dotati di un piumaggio molto colorato; migrano nelle foreste di conifere→durante le estati per riprodursi; una volta terminata la stagione riproduttiva, con l’avventodell’inverno, fanno ritorno alle regioni subtropicali.
Vegetazione: abete rosso: albero predominante della taiga, ma non l’unica tipologia vegetalepresente.
La tundra è una fascia che racchiude quasi esclusivamente l’estremità settentrionaledell’emisfero boreale. Questo bioma
La tundra si suddivide nella tundra vera e propria, caratterizzata da una copertura vegetale fino al 100% e un suolo bagnato o umido, e nel deserto polare, caratterizzato da una copertura vegetale <5% e un suolo arido, che insieme costituiscono la tundra artica.
La tundra è una vasta pianura gelata, costellata da ruscelli e fiumiciattoli che vi scorrono. È caratterizzata da tre elementi principali: il permafrost, la vegetazione e il trasferimento di calore.
Il permafrost è ricoperto di vegetazione e i raggi solari non arrivano direttamente al permafrost, quindi durante le estati lo scioglimento dello strato superficiale è rallentato rispetto a quello della taiga. Non vi è crescita di conifere.
La vegetazione della tundra è strutturalmente semplice, con un numero scarso di specie e una crescita molto rallentata. Predominano muschi e licheni, ma nelle località umide e ben drenate si trovano anche cespugli, salici, betulle nane, erbe, muschi e licheni. Nei siti esposti e asciutti si trovano cespugli bassi, licheni crostosi e fogliosi sulle rocce.
Alcune piante artiche sono:
- ...
si riproducono generalmente per via vegetativa (non sessuale)
attività fotosintetica solo circa tre mesi l'anno
modificazioni adattative:
- Fotosintesi continua data la presenza costante di luce durante tre mesi
- Foglie erette massimizzare l'incidenza dei raggi solari
- Rapido trasferimento dei nutrienti dalle foglie alle radici per permettere la crescita della pianta nel sottosuolo sopravvivenza della pianta anche durante il periodo invernale (la parte subaerea muore, ma non quella radicale).
Fauna: bassa diversità:
- Insetti (collemboli, mosche, tafani, zanzare)
- Oligocheti
- Vertebrati erbivori (lemmings, lepri artiche, caribù, bue muschiato)
- Carnivori (lupo, volpi artiche, civetta delle nevi, stercorario)
* Lemmings:
- possono riprodursi tutto l'anno a differenza dei caribù densità di popolazioni enormi (fino a 250 individui per ettaro).
- data la loro voracità,
HABITAT E NICCHIA ECOLOGICA
Habitat = luogo dove vive un organismo (o dove lo si andrebbe a cercare)
Nicchia ecologica = include non solo lo spazio fisico, ma anche il ruolo funzionale dell'individuo in una comunità (la sua posizione trofica, cosa mangia ecc.)
ES* quantificato dall'ampiezza di nicchia e dalla sovrapposizione di nicchia.
Ampiezza della nicchia: più è ampia, meno la specie è esigente in termini nutritivi e ambientali (E: temperatura).
Sovrapposizione della nicchia: indica che due specie utilizzano parzialmente lo stesso tipo di risorsa. Due specie competeranno per risorse comuni.
* Competizione:
- sia tra animali che tra vegetali (E: competizione per la luce, per N del suolo o per l'acqua)
- se sovrapposizione della nicchia troppo abbondante scomparsa della specie meno adatta a quel determinato ecosistema
- se differenze di adattamento
differenti.E : due invertebrati Notonecta e Corixa:
SEMPIO• vivono nella zona ripariale (vicino alle coste) dei fiumi stesso habitat→• ruolo trofico totalmente differente: Notonecta è un predatore; Corixa è un detritivoronicchie ecologiche molto diverse→
Concetto di nicchia ecologica:
- Joseph Grinnell (1917-1928): utilizzò la parola nicchia “per indicare il concetto di unitàdi distribuzione, all’interno della quale ogni specie è contenuta dai propri limitistrutturali e istintivi […] due specie nello stesso territorio non possono occupare a lungola medesima nicchia ecologica”.
- G.E. Hutchinson (1957): nicchia può essere visualizzata come uno spaziomultidimensionale o ipervolume, all’interno del quale l’ambiente consente a unindividuo o a una specie di sopravvivere indefinitamente;
* Ipervolume: spazio ottimale derivante da tutti gli intervalli ottimalidei molteplici parametri necessari
alla sopravvivenza di una determinata specie: specie vegetale che sopravvive solo in un specifico intervallo di temperatura, di disponibilità idrica e di insolazione; questi parametri devono essere soddisfatti contemporaneamente per far sì che la specie possa sopravvivere (sfera centrale che tiene conto delle necessità della specie in relazione ai tre parametri)
Hutchinson definì:
- Nicchia fondamentale = massima dimensione raggiungibile dall'ipervolume abitabile (cerchi bianchi);
- Nicchia realizzata = reale ipervolume occupato, dovuto alle diverse interazioni esistenti (predazione, competizione).