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MECCANISMI DI DIFESA
LE DIFESE SONO UN COMLESSO DI OPERAZIONI CON LO SCOPO DI:
- evitare o comunque gestire un qualche sentimento intenso e minaccioso, un dolore
insopportabile, esperienze emotive disorganizzanti
- mantenere l’autostima
Ogni individuo utilizza alcune difese preferenziali (stile individuale di confronto con le
situazioni problematiche). ciò dipende da vari fattori:
- temperamento costituzionale
- natura dei disagi subiti nella prima infanzia
- difese presentate o “insegnate” dai genitori o altre figure significative
- conseguenze sperimentate dall’uso di particolari difese
Le difese sono classificabili in:
- primarie, immature, precoci, arcaiche
1. implicano il confine tra il Sè e il mondo esterno
2. Operano in modo stabile e indifferenziato in tutta la dimensione sensoriale della
persona fondendo dimensioni affettive, cognitive, comportamentali. Cioè per essere
primaria una difese deve mostrare due qualità associate alla fase preverbale dello
sviluppo: mancato raggiungimento del principio di realtà e mancata percezione della
separazione e della costanza di coloro che sono esterni al sè
- secondarie, più mature
1. hanno a che vedere on i confini interni tra le strutture di personalità, Io, es e Super-io
2. Operano trasformazioni specifiche del pensiero, del sentimento, della sensazione e del
comportamento
DIFESE PRIMARIE
Scissione: per Freud è un meccanismo psicotico connesso con il diniego: coesistenza nell’Io
di due atteggiamenti psichici nei confronti della realtà esterna che si oppone ad una esigenza
pulsionale. L’una tiene conto della realtà, l’altra la nega e la sostituisce con un prodotto del
desiderio. Questi due atteggiamenti persistono l’uno accanto all’altro senza influenzarsi
reciprocamente. Per M.Klein è la difesa più primitiva contro l’angoscia: l’oggetto verso cui
convergono odio e amore è scisso in buono e cattivo. La scissione degli oggetti è
accompagnata da una scissione in io buono e Io cattivo.
Idealizzazione/svalutazione primitiva: processo psichico con cui le qualità ed il valore
dell’oggetto sono portati alla perfezione. Le fantasie primitive di onnipotenza vanno a
trasferirsi sulle figure di accudimento. L’idealizzazione traduce il bisogno di attribuire un
valore o un potere speciale alle persone da cui dipendiamo emotivamente per cui
idealizzazione e dipendenza sono direttamente correlate. Agli estremi del continuum troviamo
da una parte i sogg che si affidano alle proprie convinzioni reliiose, sogg per i quali tutto ciò
che è proprio è bello e perfetto; dall’altra quesi sogg in cui il terrore interno è tale da dovere
fondersi con l’oggetto idealizzato anche per lenire la vergogna derivata dalla frattura tra il Sè
e l’oggetto idealizzato (strutture narcisistiche). la svalutazione è la controparte
dell’idealizzazione.
Proiezione: Abraham “proiezione nel mondo esterno di un oggetto di un oggetto interno”.
operazione con cui il sogg espelle da sè e localizza fuori da Sè delle qualità, dei sentimenti,
dei desideri che egli non riconosce o rifiuta in sè. Qualcosa di interno viene considerato
proveniente dall’esterno. Agli estremi del continuum troviamo sogg sani, equilibrati ed
empatici da una parte, sogg con carattere paranoide dall’altra. Un utilizzo massivo della
proiezione (ciò vale anche per l’introiezione) produce un eccessivo assottigliarsi del confine
tra sè e mondo fino a scomparire del tutto.
Introiezione: il sogg nfa passare dal di fuori al di dentro oggetti e loro qualità, cioè si
considera proveniente dall’interno qualcosa che in realtà è esterna. Si introiettano
atteggiamenti, affetti e comportamenti delle persone significative nella propria vita. Ad un
estremo del continuum troviamo i riflessivi e coloro che tendono a introflettersi, all’altro
estremo i depressi clinici oppure nei casi di incorporazione, L’identificazione con l’aggressore.
Identificazione proiettiva: il sogg introduce la propria persona totalmente o parzialmente
all’interno dell’oggetto per danneggiarlo, possederlo, controllarlo (M.Klein). l’identificazione
proiettiva rappresenta per M.Klein il prototipo della relazione oggettuale aggressiva (attacco
orale contro un oggetto attraverso l’introduzione forzata in esso di parti dell’Io allo scopo di
assumere il controllo dei suoi contenuti e di dominarlo. Un utilizzo massivo dell’identificazione
proiettiva implica la credenza che certi aspetti del Sè siano altrove (svuotamento e
indebolimento del senso di Sè e dell’identità). Bion, sulla base del grado di violenza presente
nella realizzazione del meccanismo distingue due scopi nell’identificazione proiettiva:
evacuare violentemente uno stato psichico doloroso; introdurre nell’oggetto uno stato
mentale come mezzo per comunicare con tale oggetto su questo stato.
Ritiro primitivo: implica una tendenza generale ad evitare il contatto interpersonale. Il sogg
sostituisce le tensioni derivate dalle relazioni con gli altri con il proprio mondo fantastico
interiore. Questa difesa estrania il sogg dalla partecipazione attiva alla soluzione dei problemi.
Si tratta di una fuga psicologica dalla realtà che tuttavia (e ciò rappresenta un vantaggio) non
viene significativamente distorta. Gli estremi del continuum: osserviamo da una parte
“spettatori di grande talento” dall’altra personalità schizoidi.
Verleugnung, diniego, rinnegamento: rifiuto della percezione di un fatto che si impone
nel mondo esterno. Rifiuto da parte del sogg di riconoscere la realtà di una percezione
traumatizzante. Il diniego riguarda la realtà esterna. Esclusione automatica e involontaria
della consapevolezza di un certo aspetto disturbante della realtà oppure della incapacità di
riconoscere il suo vero significato. Rifiutare di accettare ciò che accade. All’estremo del
continuum osserviamo da una parte sogg che compiono azioni efficaci di grande eroismo,
dall’altra le personalità maniacali. Da distinguera dal meccanismo della negazione che è un
meccanismo difensivo più evoluto.
Verneinung, negazione: procedimento per cui il sogg, pur formulando uno dei suoi desideri,
sentimenti, fino ad allora rimossi, continua a difendersi da esso negando che gli appartenga. Il
sogg nega attivamente che un sentimento, una relazione comportamentale sia stata o sia
presente anche se tale presenza è considerata più che probabile dall’intervistatore. Il sogg si
tiene all’oscuro sia del pensiero sia degli elementi emotivi inerenti la sua esperienza, ma deve
attivamente tenere lontano se stesso dall’esperienza per preservare tale ampia negazione
(chi usa la negazione deve evitare tutto la’rgomento). la differenza fondamentale tra
rinnegamento e negazione è che : il rinnegamento è connesso a un meccanismo di scissione;
la negazione costituisce un indice che segnala il momento in cui un’idea o un desiderio
inconscio cominciano a risorgere sia nella cura sia al di fuori di essa, e quindi di un
meccanismo connesso alla rimozione.
Controllo onnipotente: il sogg interpreta l’esprienza come frutto del proprio illimitato
potere. Ferenczi: gantasia di avere il controllo sul mondo; onnipotenza viene attribuita a una o
più figure primarie di accudimento; nessuno ha potere illimitato. Agli estremi del continuum
osserviamo da una parte sogg che scelgono professioni dove si esercita potere sugli altri
(politica; esercito, leader di culto..), dall’altra strutture psicopatiche dove la personalità è tutta
organizzata attorno alla gratificante sensazione di esercitare la propria onnipotenza. La
preoccupazione ed il piacere centrali nelle psicopatie è “avere potere” sugli altri.
Dissociazione: distacco dal dolore, dal terrore, dall’orrore, dall’idea di una morte imminente.
Interviene a qualsiasi età. Si tratta di una reazione normale a un trauma non evolutivamente
normale (catastrofa che travalica le capacità di elaborazione). natura del trauma: guerra,
disastri che mettono in pericolo la vita, gravi oprazioni chirurgiche, gravi abusi (sessuali). Tale
difesa tende ad operare automaticamente su condizioni nelle quali la sopravvivenza non è
realmente a rischio. All’estremo del continuum troviamo da una parte i disturbi dissociativi di
personalità, dall’altra persone in grado di resistere o sopravvivere a condizioni
oggettualmente altrimenti insostenibili, tramite la dissociazione.
Acting out: ogni comportamento ritenuto espressione di atteggiamenti transferali di cui il pz
non si sente ancora sicuro di poter parlare nell’ambito del trattamento. Azione automatica e
compulsiva. Mettiamo in atto ciò che non ricordiamo. Personalità impulsiva.
Sessualizzazione: attività e fantasie sessuali usate difensivamente per padroneggiare
l’angoscia, per recuperare l’autonomia, per sottrarsi ad una sensazione di morte interiore. Ha
a che vedere con il potere della “seduzione”.
TAPPE DI UN PERCORSO:
-La p.clinica trae origine a cavallo tra ‘800 e ‘900, dalla confluenza di due diverse tradizioni e
professioni.
-La pratica dei reattivi mentali per la valutazione dei bambini intellettivamente deficitari, che
nei decenni successivi si allargherà all’età adulta e a test di perosnalità.
-La pratica dell’ipnosi nel trattamento dell’isteria, che presto cederà il passo alla grande
lezione freudiana e alla lunga egemonia psicoanalitica.
Le principali funzioni della psicologia clinica:
-la diagnosi, la terapia, la ricerca, la formazione del personale sanitario, la consulenza, la
prevenzione.
La diagnosi: e’ una valutazione clinica che consente di ottnere info utili sulla natura, l’entità
ed eventualmente, le cause della problematica del pz. Il fine è di giungere all’individuazione
dei mezzi necessari alla sua risoluzione. La scelta del metodo valutativo dipende dallo scopo
della valutazione (descrittivo o funzionale a un eventuale trattamento; dagli aspetti
dell0individuo che si vogliono rilevare-metodo osservativo; dall’orientamento teorico del
clinico).
Deu sono i principali approcci valutativi:
1. l’approccio psicometrico. Si occupa della comparazione degli individui, in base a
caratteristiche e tratti ben definiti, attraverso procedure standardizzate ( i test obiettivi
o proiettivi) allo scopo di inferire gli aspetti del sogg connessi al disturbo.
2. L’approccio psicodinamico. Utilizza procedure meno obiettive, ma più specifiche perchè
connesse alle dinamiche psicologiche dell’individuo, allo scopo di