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LEZIONE 3 → MUSICA DI SCENA E TEATRO DI PASSIONE

L'uso della canzone ha 2 funzioni:

-incapacità di approfondimento emotivo (come il duca di Rigoletto, è superficiale), affidata a

personaggi di basso livello sociale.

-Ambienta la situazione drammatica

Cavalli, Giasone (1649)

Demo (Son bello, son gobbo)

Nel 1600 Demo è balbuziente e canta canzoni, all'epoca non interessava l'emozione di un servo, non

era rilevante, perciò questi personaggi si limitano a cantare canzoni.

Nel 1800 Verdi invece affida al personaggio di Demo delle arie, in Italia ci vogliono 200 anni per

capire che i personaggi minori possono provare emozione e per declassare i nobili a cantare

canzoni.

Le canzoni ambientano l'opera, ad esempio una canzone spagnola per rappresentare la Spagna. E se

devo rappresentare la Grecia antica? È sufficiente accompagnare la canzone con un arpa,

riconducibile alla Grecia antica.

Posso quindi rappresentare una canzone reale o alludere attraverso degli elementi convenzionali

come l'arpa per alludere alla realtà.

Mozart, Le nozze di Figaro (1786),

Figaro (Non più andrai farfallone amoroso)

Figaro prende in giro il paggio rubacuori che è stato allontanato dalla corte per andare in guerra.

L'aria sembra iniziare con un andamento di danza per poi finire con un ritmo militare. Gli bastano

pochi elementi per caratterizzare gli elementi militari, un ritmo cadenzato e alcuni elementi della

musica che accompagnava gli eserciti in marcia: flauti, legni.

Musica di scena: musica che nell'opera risuona come realistica ( preghiere, giuramenti, marce).

Il compositore può esibire un vero pezzo di musica realistica, o può stilizzare in modo più o meno

astratto alcuni tratti.

Quella di figaro non è una marcia ma ce la ricorda.

Verdi, I vespri siciliani (1855)

Ballo

Aveva pensato di utilizzare una vera canzone siciliani ma erano troppo semplici e perciò scrisse una

siciliana che non è siciliana ma sa di siciliano.

Meyerbeer, Crociato in Egitto (1824)

Introduzione al finale

Cerimonia in cui i musulmani cantano il proprio coro, i cristiani il proprio e poi si mischiano. Gli

bastano pochi elementi per caratterizzare i due cori, senza essere vere canzoni musulmane e

cristiane.

La musica di scena ambienta quindi la situazione. Ma se possiamo caratterizzare l'ambiente scenico

reale con elementi convenzionali, ciò consente ai compositori di farlo anche con mondi irreali,

fantastici.

Cavalli, Il Giasone (1649),

Medea (Dall'antro magico)

Medea compie un incantesimo, evoca le forze del male che appaiono in scena. Vengono usati degli

elementi per dipingere questa scena irreale, frantumazione melodica, frasi musicali interrotte e

riprese, registri acuti e gravi sconclusionati.

E' convenzionale anche usare i tromboni per rappresentare il mondo infernali.

L'opera è anche lo spettacolo di stupore e la musica di scena contribuisce a rendere stupefacente e

monumentale la scenografia.

Nell'opera il canto esprime però soprattutto la passione dei personaggi, soprattutto nell'opera

italiana.

Verdi, Otello (1887)

Desdemona (Ave Maria)

Verso la fine Desdemona sta per essere uccisa e Otello sospetta che lei l'abbia tradito e la uccide.

Lei ha capito che lui ha capito e prega, angosciata del probabile futuro comportamento di Otello.

Comincia come musica di scena, Verdi imita l'andamento della musica della messa dell'epoca, ma a

un certo punto l'angoscia di Desdemona è talmente grande che comincia un modo di cantare

completamente diverso. Poi torniamo nella situazione della musica di scena e Desdemona torna a

cantare in modo ecclesiastico.

La musica esprime le angosce dei personaggi, le passioni, sono quello che interessa mettere in scena

.

Il personaggio è stato definito “arena di passioni” e ne prova di diverse. Le passioni vengono

espresse in “arie” con una precisa forma musicale che li distingue dai recitative, vengono cantare da

un solo personaggio per esprimere la propria passione.

Numeri lirici (Pezzi chiusi): tutte le sezioni musicalmente organizzate con una forma musicale

definita: aria se è cantata da un personaggio, duetto, terzetto ecc..

Si chiamano così perchè il compositore le numerava, molto diverse dai recitativi.

Monteverdi, L'arianna (1608)

Arianna (Lasciatemi morire)

Arianna abbandonata da Teseo,canta la sua desolazione. Il testo e la musica rappresentano molte

emozioni: furia, disperazione, amore per Teseo.

LEZIONE 4 → IL LAVORO DEL LIBRETTISTA

L'opera italiana è costruita per numeri lirici o chiusi: chiusi nel senso che si aprono e si chiudono

con chiari segni di interruzione nel flusso musicale.

Fra un numero lirico e l'altro c'è il recitativo, che ha quindi funzione di raccordo.

Rigoletto (1851) Ossatura:

N. 1. Intruduzione → ballo. Il conte maledice Rigoletto perchè prende in giro tutti i cortigiani e il

duca perchè ha preso in giro sua figlia.

N. 2. Duetto di Rigoletto e Sparafucile → Rigoletto sta tornando a casa e viene avvicinato da un

sicario che offre a rigoletto i suoi servigi xk Gilda che presume essere l'amante di rigoletto è

avvicinata da un tizio

N. 3. Scena e duetto di Rigoletto e Gilda → in realtà Gilda è la figlia di Rigoletto, e ha paura per

l'ingenuità della figlia

N. 4. Scena e duetto di Gilda e il Duca → Il duca entra in casa e parla mentendo a Gilda

N. 5. Aria di Gilda → Il duca scappa perchè sente rumori e Gilda esprime il suo amore per il duca

N. 6. Scena e coro → Cortigiani che rapiscono Gilda per portarla dal Duca anche per indispettire

Rigoletto.

Finisce il primo atto e abbiamo focalizzato le varie posizioni dei personaggi.

N. 7. Scena e aria del Duca → scopre che Gilda è stata rapita anche se non sa ancora che sono stati i

suoi cortigiani ed è disperato, poi viene a sapere la verità e comincia un aria trionfale che finisce

con gilda nella sua camera

N. 8. Scena e aria di Rigoletto → Rigoletto va a palazzo a cercare gilda, aria feroce

N. 9. Scena e duetto di Rigoletto e Gilda → Rigoletto consola gilda e giura vendetta deciso ad

uccidere il Duca assumendo il sicario.

Finisce il secondo atto

N. 10. Scena e canzone (La donna è mobile) del Duca → Il duca si incontra con la sorella di

sparafucile e la seduce cantando.

N. 11. Quartetto di Maddalena, il Duca, Gilda e Rigoletto → Rigoletto mostra a gilda di che pasta è

fatto il duca e le chiede il permesso di farlo uccidere, mentre il duca seduce maddalena dentro

l'osteria.

N 12. Scena, terzetto (Gilda Maddalena Sparafucile) con tempesta → Maddalena innamorata del

duca insieme a sparafucile decidono di uccidere il primo viandante e spacciarlo per il duca. Gilda

viene uccisa.

N. 13. Scena e duetto finale di Gilda e Rigoletto → Scopre che nel sacco c'è gilda che esala l'ultimo

respiro e rigoletto ripensa alla maledizione di inizio opera.

Bastano 13 numeri chiusi collegati l'uno all'altro dal recitativo.

L'autore del libretto è Francesco Maria Piave guidato da Verdi.

La responsabilità della pianificazione drammatica non era del compositore ma del poeta, del

librettista.

Compiti del librettista:

1- Individuare una vicenda adatta alla rappresentazione musicale

2- In quali e quanti numeri lirici organizzarla

3- Metterla in versi poetici

1- L'opera lirica italiana prendeva di solito spunto da testi preesistenti. Prendeva una tragedia o una

vicenda mitologica o un romanzo vedendo se poteva essere interessante dal punto di vista musicale.

Veniva sfoltita la vicenda perchè l'opera ha bisogno di poco testo perchè va cantato, i tempi sono

più lenti e richiedono meno vicenda.

2- Per quali situazioni del dramma la musica può essere utilizzata? Dal quanti personaggi va

raccontato.

Nel 700 è difficile che un personaggio muoia in scena, non avevano i mezzi adeguati per farlo, cosa

che poi invece accadrà spesso nell'800.

3- Il testo era già organizzato in recitativo e numeri lirici, ora va messo in versi. Metterlo in versi

perchè i versi consentivano un articolazione metrica su cui la musica poteva meglio organizzarsi.

METRICA ITALIANA:

Per i numeri lirici il poeta prendeva i versi lirici con un ritmo costante e per il recitativo si

utilizzavano versi sciolti, molto più liberi.

1- I versi si definiscono in base agli accenti e al numero di sillabe (calcolato in modo particolare:

sinalefe e sineresi).

2- Importante la posizione dell'ultimo accento che mi serve per sapere se un verso è trillabo,

quaternario, quinario, senario,settenario, ottonario, novenario, decasillabo, endecasillabo. Devo

guardare dove cade l'ultimo accento: se cade sulla 3 sillaba se piano sarà un quaternario, se sulla 7 e

piano un ottonario ecc. Quindi anche se un verso ha 9 sillabe non mi importa perche se cade sulla 7

ed è piano è un ottonario.

I recitativi sono in versi sciolti, i numeri lirici invece sono spesso in versi parisillabi.

Soprattutto nell'800 il poeta ha bisogno di maggior espressione semantica all'interno del verso

perciò talvolta vengono accostati versi creando senari o settenari doppi per avere 14 sillabe a

disposizione ma mantenendo la ritmica del settenario.

Ci sono eccezioni:

L'enjembemant: il senso di un verso finisce nel verso dopo.

Oppure ci sono i versi spezzati, il problema è costruire un verso unico che può essere spezzato in

diversi personaggi formando però un unico verso. Per rappresentarlo c'è un espediente grafico.

Il libretto viene poi stampato in modo che lo spettatore potesse avere sottomano quello che veniva

cantato.

Nel libretto cambia la marginatura, le parti con rientro corrispondono ai numeri lirici.

Per osservare come cambiano le modalità di versi sciolti e aria:

Rigoletto

Scena e aria di Rigoletto

Il libretto ha altre funzioni: nelle prime pagine ci sono dei dati relativi allo spettacolo: teatro, data,

cantanti, compositori, librettista, impresario, scenografo, costumista.

Oggi questi elementi ci sono molto utili, e ne venivano stampate centinaia di copie.

Librettista: Salvioni, Compositore: Paisiello,

Fedra (1788)

Prende spunto dal mito greco ma anche la una tragedia francese.

Dalla tragedia all'opera:

-riduzione dei 5 atti originali a 2

-frequenti mutazioni sceniche, mentre la tragedia di svolge tutta dentro una stanza

-lieto fine conclusivo, la tragedia finisce con la morte di fedra, l'opera con la morte di fedra che fa

riunire i due amanti.

-lunga successione di arie, non conta raccontare la vicenda di fedra ma tutte le emozioni che

provano i fersonaggi conseguenti alle azioni di Fedra.

Finito modulo Fo

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
31 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher desiceccina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Drammaturgia musicale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Russo Paolo.