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Generazione X: il libro-manifesto dei trentenni

X", includendo i nati dal 1960 fino al 1980, il periodo indicato da Coupland comprendeva solo i nati fino al 1970. Senza saperlo ha fornito un nome per la sua intera generazione. Tre giovani americani di belle speranze lasciano casa, famiglia e impiego per trasferirsi a Palm Springs, in cerca di una vita più autentica. Finiscono per raccontarsi storie allucinate e racconti di inquietudine ai margini del deserto. Generazione X è il libro-manifesto dei trentenni, che forse non sanno cosa vogliono, ma sanno bene cosa NON vogliono: una vita preconfezionata offerta dalla società e dai loro familiari. Coupland esprime magistralmente tutte le ossessioni americane, con uno stile tremendamente efficace. Straordinarie, a lato del testo, le definizioni "vocabolaristiche" di alcune azzeccatissime espressioni che stanno alla base di tutto il romanzo.1 Douglas Coupland, uno dei profeti della letteratura dei non+luoghi (hard-discount, campus universitari, interni di grandi aziende),

è nato in un non luogo per eccellenza: una base militare canadese, a Baden-Sollingen, in Germania, il 30 dicembre 1961. Dichiara Coupland: "Sono cresciuto in una famiglia anaffettiva". A quattro anni, la famiglia anaffettiva lo riporta in Canada, in quel di Vancouver. Curriculum scolastico tormentato: sia lui sia i suoi fratelli vengono bocciati a ripetizione, perché hanno "bisogno di molto sonno". Nonostante ciò, si diploma, e incomincia a viaggiare per studio: alle Hawaii (sì, pare incredibile, ma Coupland va a studiare alle Hawaii), a Milano, a Sapporo (in Giappone). Fa lo scultore e ha successo. Fa il giornalista, e non gli piace (definizione celeberrima di Coupland sugli open space delle redazioni: "recinti da ingrasso": chapeau). Nell'88 conia la definizione di Generazione X: piace a tutti. Inizia a sceneggiare un fumetto omonimo, per la matita di Paul Leroche. Nell'89, mentre piglia il sole della California, Couplandscrive X Generation, il libro summa del passaggio agli anni Novanta.Il mondo accoglie il suo Verbo: l'espressione di Coupland affolla analisi sociologiche e pagine patinate dei magazine di mezzo mondo.Adesso Douglas se la spassa tra Los Angeles, Vancouver, la Scozia e altri posti "fisicamente tosti", come dice lui. È meno profeta e miglior scrittore di un tempo. Sul serio, è un bravissimo scrittore, parecchio sottovalutato dalla critica, e popolarissimo a ogni latitudine. GENERATION X - Pagina 33 - Ora sapete qualcosa di più su Dog (per quanto possa essere indiretta la sua presentazione autobiografica). Ma, intanto tornando al nostro picnic in questa giornata pulsante di sole, Claire ha appena finito di mangiare il suo pollo mesquite, si sta pulendo gli occhiali da sole e li sta rimettendo con fierezza sulla radice del naso, facendoci capire che è pronta per raccontarci una storia. A questo punto sappiamo qualcosa sul conto di Claire: ha una calligrafia.

illeggibile come quella di un tassista. Sa fare gli origami e di fattile piace il sapore dei burgers di soia. Arrivata a Palm Sptings il giorno della festa dellamamma, caldo e ventoso che Nostradamus (secondo alcune interpretazioni) avrebbeprevisto la fine del mondo. Quel giorno ero di servizio nel bar della piscina di La Spa diLussemburgo, un posto più di classe degli Larry, un albergo che contava nove piscinetermali e di coltelli e forchette di finto argento cesellato per i clienti serviti all’aperto. Robalussuosa, fa sempre effetto sugli ospiti. Ricordo di aver visto l’incalcolabile numero difratelli, fratellastri, sorellastre di Claire che chiacchieravano senza sosta al sole vicino allapiscina, come uccelli in gabbia mentre un gatto cattivo e affamato si aggirava attorno allagabbia. A pranzo avrebbero mangiato solo pesce e per di più solo pesci piccoli. Comeuno di loro disse : “ i pesci grandi sono stati in acqua troppo e Dio solo sa cosa -Pagina34-

"hanno mangiato". Questo per dire che pretese avevano!

Avevano la stessa copia nonletta di Frankfurter sul tavolo da tre giorni. Giuro!

Ad un tavolo vicino, Mrs Boxter, il padre di Claire sedeva con i soci d'affari, smaglianti e ingioiellati ignorando sua figlia, mentre la Sig. Scott Boxter, la sua quarta preziosa moglie bionda, giovane a annoiata, fissava la prole dei Boxter come la mamma visone in un allevamento di visoni, che non vede l'ora che arrivi un jet per radere al suolo lo stabilimento, dandole una scusa di fingersi terrorizzata e di mangiare i suoi piccoli.

L'intero clan dei Boxter era stato importato en masse da L.A quel fine settimana, dal superstizioso Mr Boxter, un convertito della New Age (grazie alla moglie numero 3), per evitare una sicura catastrofe nella città. Gli agiati abitanti come lui stavano immaginando con particolari raccapriccianti le case della valle, stranamente molto grandi, sprofondare nella terra con giganteschi crepacci fra

gorgoglii schifosi e senza misericordia, mentre cadeva incessantemente pioggia di rame. Da vero Californiano, ci scherzò sopra: "hei, almeno ce lo siamo immaginati bene". Claire, invece, sedeva con l'aspetto profondamente annoiato dalle conversazioni concitate e stridule dei suoi famigliari. Stava cercando di sistemare il suo piatto di plastica che era pieno di una pietanza ad alto contenuto di fibre e a basso contenuto di calorie, e cioè germogli d'ananas e pollo spellato, mentre un vento forte, fuori stagione, scendeva dal monte San Jacinto. Ricordo stralci del morboso cicaleggio che si imbastiva attorno al tavolo dalle orde dei giovani fascinosi e attraenti Boxter: "era Hister, non Hitler, aveva predetto Nostradamus" un fratello, All, un tipo che va ad una scuola privata Biffe Muffi, urlava dalla parte opposta del tavolo "e ha previsto anche l'assassinio di JFK" "io indosserò un cappello a bombetta da Zola per".

la festa della fine del mondo questa sera. Come Jackie. È storica" "sai ,che quel cappello era un Holstan" "fa tutto Warhol" "le celebrità defunte sono de facto divertenti" "vi ricordate dell'Hallowen di qualche anno fa durante la psicosi del Tylenol..." "e poi ci rimaneva no male quando si accorgevano che non erano stati i soli ad avere quell'idea". "sapete che è così stupido stare qui visto che ci sono tre -Pagina 35- falde sismiche che attraversano la città. Faremmo prima a dipingerci dei bersagli sulle magliette" "Nostradamus non ha mai predetto nulla riguardo gli assassini che sparano a caso sulle persone?" "Sai mungere le mucche?" "Che centra questo?" La loro conversazione era interminabile, forzata, condiscendente, a volte somigliavano agli avanzi della lingua Inglese dopo che era stata triturata per

qualchecentinaio d'anni dai sopravvisuti della guerra nucleare. Ma neppure le loro parole catturavano fortemente lo spirito dei tempi e mi sono rimaste in mente: "Ho visto un produttore discografico nel parcheggio. Lui e la mogliettina stavano andando nello Utah. Dicevano che questo posto era una zona a rischio, e solo nello Utah era sicuro. Avevano questa Cornche davvero dorata, e nel bagagliaio avevano razioni di cibo liofilizzato dell'esercito e bottiglie di acqua dall'Alberta (ironico). La mogliettina sembrava proprio spaventata." "Avete visto il mezzo chilo di grasso da liposuzione nell'infermeria? Proprio come il cibo da degustazione che mettono nelle finestre dei ristoranti cinesi (ossessione cibo). Sembra un purè di kiwi e lampone". "Qualcuno spenga il ventilatore, per Dio, come se stessimo a una sfilata di moda". "Piantala di fare il fotomodello". "Canterò un po' di Eurodisco" (Piatti di).

carta pieni di carne e cibo indiano e verdurina stavano volando via dai tavoli bianchi e finivano in piscina.

“Ignora il vento, Davie. Non accettare le stronzate della natura. Adesso smetto.”

“Hey... è possibile danneggiare il sole? Voglio dire, possiamo rovinare qualsiasi cosa vogliamo sulla terra, ma possiamo fottere il sole se lo volessimo? Non lo so. Possiamo?”

“Io mi preoccupo di più dei virus dei computers.”

Claire si alzò e venne al bar dove stavo lavorando per prendere il suo vassoio di Cape Cods (“Più Cape che Cod, per favore”) e fece un’alzata di spalla come se volesse dire “La mia famiglia, zheeesh!”???? Poi ritornò al tavolo, rivolgendomi la schiena, che era incorniciata da un costume da bagno nero intero - una pelle pallidissima segnata da una serie di cicatrici color pennarello. Queste erano i segni, scoprì in seguito, di una lunga malattia infantile che l’aveva immobilizzata.

per anni in ospedali che andavano da Brentwood a Losanna. In questi ospedali i dottori le avevano aspirato dalla spina dorsale-Pagina 36- orride masse virali e lì aveva anche trascorso gli anni formativi della sua vita a conversare con anime malate - casi clinici incurabili, gli emarginati ("Attualmente preferisco parlare con la gente incompleta, è gente più completa"). Ma poi Claire si è fermata bruscamente e tornò al bar dove sollevò gli occhiali da sole e mi confidò, "Sai, penso davvero che quando Dio unisce le famiglie, mette un dito sull'elenco telefonico e sceglie a caso un gruppo di persone e poi dice loro 'Hey passerete i prossimi 70 anni insieme anche se non avete niente in comune e non vi piacete nemmeno. E per di più se doveste pensare di non amare questi estranei, nemmeno per un secondo, sentirete male.' Questo è quello che penso. E tu?" I libri di storia dicono che nonriferiscono la mia risposta (ironico).Portò i drinks alla famiglia che li accolse con un coro di "Grazie, Zitella," e poi ritornò.I suoi capelli allora, come ora, erano tagliati corti e acconciati alla Boopishly e voleva sapere che cavolo stessi facendo a Palm Springs. Disse che chiunque sotto la trentina vivesse in una comunità per pensionati aveva qualcosa da nascondere: "magnacci, spacciatori, prostitute, disintossicati, gente in fuga, gente che ti frega, o quello che preferisci." Evasivamente le dissi che stavo semplicemente cercando di cancellare tutte le tracce del mio passato, e accetto l'affermazione senza approfondire. Poi descrisse il suo lavoro a L.A. mentre sorseggiava il drink esaminandosi distrattamente la pelle allo specchio alle mie spalle in cerca di foruncoli arrivisti (ironico)."compro vestiti - completi da giorno" confessò, ma poi ha ammesso che la moda era solo una carriera a breve termine. Non pensohe mi appassiona particolarmente. Sono convinto che l'abbigliamento non sia solo una questione di stile, ma anche un modo per esprimere la propria personalità e valorizzare le proprie caratteristiche. Mi piace seguire le ultime tendenze della moda e sperimentare nuovi abbinamenti. Credo che vestirsi bene possa influire positivamente sull'autostima e sulla percezione che gli altri hanno di noi. Inoltre, sono consapevole dell'impatto che l'industria dell'abbigliamento ha sull'ambiente e sulla società. Per questo motivo, cerco di fare scelte consapevoli, preferendo marchi che adottano pratiche sostenibili e che rispettano i diritti dei lavoratori. Cerco sempre di imparare e migliorare le mie conoscenze nel settore dell'abbigliamento, seguendo corsi di moda e tenendomi aggiornato sulle ultime novità. Mi piace anche condividere le mie scoperte e consigli con gli altri, sia attraverso i social media che in incontri e eventi dedicati alla moda. In conclusione, l'abbigliamento per me è molto più di una semplice necessità. È un modo per esprimere la mia creatività, valorizzare la mia personalità e contribuire a un settore che mi appassiona.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
12 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/02 Didattica delle lingue moderne

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cecilialll di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Duma Sergio.