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Estratto del documento

Circolari —> gusci vuoti che contengono ordini che a seconda dei casi possono creare norme

oppure hanno un contenuto generale ma non innovativo oppure sono atti puntuali e concreti, il

motivo per cui si chiamano così è dato da una motivazione storica.

Le circolari possono contenere disposizioni di carattere generale (vacanze di pasqua) oppure

circolare con contenuto puntuale concreto (alunni delle classi che devono fare corsi di recupero

ecc.), ciò tutto a livello teorico.

La prassi dubbia

è una fonte del diritto è molto simile alla consuetudine (che è spesso invocata

dal codice civile ad esempio dove piantare la siepe, riguarda due privati), la prassi è un

comportamento applicativo della legge reiterato (ripetuto) nel tempo dalle amministrazioni o

meglio da quella amministrazione, la prassi è sinonimo di amministrazione.

Problema: se l’amministrazione nell’adottare il caso concreto, non tiene conto della prassi, l’atto è

legittimo/illegittimo in base al principio di gerarchia, se è adottata dalla stessa autorità l’atto è

legittimo, nel cambiare la prassi ci devono essere delle motivazioni specifiche, se non viene

motivato o motivato male, quel provvedimento è illegittimo.

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Legge delega —> decreto legislativo formalmente è decreto ma sostanzialmente è una legge, è

una legge sostanziale ma non è formale, contiene norme generali, astratte, innovative.

La legge delega è solo formale, non ha contenuto innovativo perché è un ordine rivolto al

governo.

O la legge indica un termine di scadenza, i codici sono decreti legislativi.

Il decreto legge —> legge di conversione, l’iniziativa la prende il governo, Art.77 il governo senza

provvedimento delle camere non può adottare provvedimenti con forza di legge, fissato questo

principio dice tuttavia il governo in casi di necessità e di urgenza , devono essere straordinari, può

adottare sotto la sua responsabilità provvedimenti provvisori con forza di legge.

Il decreto legge è un provvedimento legislativo con forza di legge.

I decreti devono essere presentati subito alle camere, le quali camere entro 60 giorni dopo la

pubblicazione possono convertirlo in legge.

Il potere legislativo se lo riprende il parlamento dopo la pubblicazione.

Il Parlamento può apportare emendamenti prima di convertire in legge.

La responsabilità è la responsabilità giuridica, è la responsabilità della violazione della legge, la

faccio valere davanti ad un giudice.

Il governo adotta sotto la sua responsabilità, la responsabilità politica di fronte alla polis, cioè può

perdere la faccia davanti agli elettori.

Il ddl può anche non essere convertito: primo problema: il ddl non viene convertito ma ci sono

stati degli effetti , quindi il parlamento regola gli effetti, fa decadere gli effetti prodotti dalla sua

pubblicazione, il problema è che certi effetti sono irreversibili, quindi è necessario che il

Parlamento ratifichi questa situazione. Quindi ci vuole una legge che blocchi questi effetti.

Decreti reiterati : il parlamento non convertiva in legge entro 60 giorni, allora il decreto decadeva, il

giorno della decadenza veniva adottato un decreto identico, ci sono dei governi che hanno

reiterato per 15 volte.

I regolamenti come quelli scolatici hanno valenza interna quindi solo all’interno

dell’amministrazione, i regolamenti scolastici non sono fonti del diritto, non innovano

l’ordinamento, è un atto normativo interno generale, ha valenza, perché è simile alla prassi, è una

sorta di prassi codificata. Se il preside adotta un provvedimento illegittimo per violazione del

regolamento interno, è impugnabile. Se il regolamento è illegittimo che strumenti abbiamo per

impugnarlo? Il TAR ha il potere di annullare gli atti, faccio ricorso al TAR perché mi hanno bocciato

alla maturità perché illegittima e devo ridare l’esame, il giudice ordinario non ha potere di

annullare, ma di fronte ad un provvedimento illegittimo lo può disapplicare.

Esempio: una classe molto turbolenta ha distrutto i computer, i regolamenti dicono che è

responsabilità della classe se non si trova il colpevole, chiunque provochi un danno con dolo o

con colpa obbliga colui che l’ha commesso a risarcire il danno.

La prassi si occupa anche dell’opportunità o della convenienza ma anche regole di carattere

tecnico, (chirurgo, pianificatore, regole tecnico-scientifiche), il legislatore non potendo normare

tutto rinvia alle regole tecniche.

Il legislatore può discostarsi da quelle regole ma lo deve motivare.

La non osservanza della prassi amministrativa e di queste regole tecniche, lo posso impugnare

davanti al TAR e se lede persone, posso impugnare la causa davanti al giudice civile oppure

anche al giudice penale (vedi ponte di Genova).

Cap.5 : si occupa dell’interpretazione e applicazione della legge, la fase dell’applicazione non è

facile.

1. Interpretazione: vuol dire cogliere il significato, cosa c’è dietro quelle parole, è la premessa per

l’applicazione della legge, se sbaglio a interpretare sbaglio la legge, l’ordinamento giuridico

fissa delle regole per poter interpretare, per le PA e per i Giudici , valgono per potere esecutivo

Gli articoli da sapere sono due 12 e 14 delle

e giudiziario e valgono per qualunque cittadino.

disposizioni preliminari al codice civile chiamate anche preleggi, dettano alcune norme

relative alle fonti del diritto, se un giudice o un amministratore nell’applicare queste regole,

viola la legge, l’atto che pone in essere è illegittimo, se il giudice se ne frega di quelle regole e

ne applica altre la sentenza è invalida ed impugnabile e si ricorre alla corte di cassazione per

erronea applicazione della legge da parte dei giudici.

Le regole sono divise in due gruppi :

1. Come si deve interpretare un testo normativo?

2. Chi interpreta il testo normativo? Che valore ha quella interpretazione?

1- E’ previsto un doppio passaggio logico, capire il significato delle parole, e la loro connessione

l’una con l’altra (interpretazione letterale), il risultato letterale non sempre è soddisfacente, allora si

ricorre alla ratio legis cioè bisogna guardare anche in relazione a ciò che voleva dire il legislatore.

Ho una fattispecie concreta ma non ho l’astratta che fa riferimento alla concreta, mi trovo di fronte

ad un vuoto normativo, come lo posso colmare? Trovo qualcosa per poterlo colmare. Altro

problema, il legislatore utilizza clausole generali cioè concetti generali chiamati concetti valvola,

così però si perde l’oggettività del diritto, perché la legge è vaga, però bisogna anche dare un po

di elasticità al giudice.

Se ci sono governi non molto coesi tra di loro, piuttosto di rimanere al governo, approvano leggi

vaghe.

Seconda fase: intenzione del legislatore, (esempio dell’omicidio), la ratio legis è contro l’intenzione

del legislatore, possono verificarsi tre ipotesi: che il leg. voleva dire esattamente ciò che c’era

scritto; può però verificarsi che il legislatore voleva dire un’altra cosa, l’interpretazione sarà

estensiva (da uomo ad essere umano); il legislatore ha detto troppo ed ha voluto dire di meno

confronto a ciò che ha scritto (animale schiacciato, pietà animale domestico).

Terzo passaggio: interpretazione analogica, se non trovo la norma e c’è un vuoto normativo, 2

comma dell’articolo 12 dice se il giudice è chiamato ad applicare la legge in un caso non previsto

dalla norma deve fare l’analogia legis (della legge) devo ricavare nell’ordinamento giuridico casi

(nella fattispecie astratta) o materia simili a quella del caso concreto e lo applico per analogia

(caso portinaia).

Il leasing è una locazione finanziaria: un’azienda si intesta l’auto e me l’affitta, pagando l’ultima

rata divento proprietario e faccio passaggio di proprietà, è simile alla locazione ed al mutuo,

oppure esiste la vendita del patto di vendita di riservato dominio: prendi il possesso ma la

proprietà è del venditore, pagando le varie rate, col pagamento dell’ultima rata diventa tuo, quindi

proprietario, non è come il leasing perché il problema è tra il venditore è il compratore. Potrebbe

anche darsi che non ci sia la norma, quindi il legislatore ricorre ai principi generali

analogia iuris

dell’ordinamento giuridico, si scova all’interno di esso i principi giuridici di quel

caso, per esempio viene tutelata la buona fede, ad esempio se pago erroneamente un soggetto

ho diritto al rimborso, il giudice tutela chi è in buona fede, l’art. 14 dice che in due casi non si

applica l’analogia, in un caso se si tratta di legge penale o leggi eccezionali (non si applicano per

analogia).

Per quanto riguarda le norme penali —> favor rei , il dubbio a favore del colpevole, bisogna

condannare al di la di qualunque dubbio, se il legislatore non ha previsto un caso concreto per

punire vuol dire che non voleva punire quel reato, esempio: reato di truffa , se non è un errore

commesso con artificio o raggiro , approfitto dell’errore altrui è in buona fede, se la controparte se

ne accorge può denunciare civilmente ma non penalmente.

Il potere di annullare gli atti è sempre il giudice.

Capitolo 6 : riguarda noi come destinatari del diritto, molto importante è il primo paragrafo, dove

parla di bene della vita, persone umane agiamo mosse dalla cura di particolari interessi individuali

(lavoro, cibo) siamo sollecitati da costanti bisogni (primari, secondari) o anche bisogni collettivi,

nell’interesse della collettività (difesa nazionale) attraverso l’intervento del pubblico (dello Stato),

l’esigenza dell’ordine pubblico è un bisogno presunto, è talmente scontato che non ne sentiamo il

bisogno fino a quando non ne sentiamo il bisogno (caos), oppure anche la tutela della salute,

l’istruzione, sono tutti interessi ad un bene della vita, le possibilità sono tre per l’ordinamento, può

favorevole

essere cioè meritevoli di tutela e possono essere tutelati con una norma e poi con un

giudice per ottenere in concreto la mia tutela, protezione che è sottoposta sia a diritto civile che

indifferenza,

diritto penale; un&rsq

Dettagli
A.A. 2019-2020
5 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AlessandroPlanning di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Giuffrida Armando.