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Finisce l’era industriale come la si conosceva, per lo meno in alcuni contesti.
Cambiano le pedine internazionali. L’Italia non è espressione di questo fenomeno. L’estrazione
mineraria non è più sostenibile economicamente in Inghilterra.
In Italia la situazione è particolare, la strategia della pensione ebbe esito violento (piazza
Fontana) successivamente il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro (presidente dem.cristiana),
è uno dei passaggi di maggior visibilità e rilevanza, della stagione del terrorismo.
La situazione convulsa dal punto di vista sociale. Ci sono rivolte: Il Movimento. Un momento
propulsivo affiancato da repressione e nuovi fenomeni che caratterizzeranno, diffusione
dell’eroina.
Casabella diretta da Manzanago, cerca di seguire la situazione attuale della società.
Se invece guardiamo l’architettura in questi anni notiamo, strumenti differenti usati nello stesso
momento. Una delle chiavi: monumentalizzazione della tecnologia.
Rogers, nuova sede Lloyds Building, Londra.
La tecnica è presente in una maniera monumentale. E’ anche un momento in cui grandi
protagonisti stanno lavorando altrove
Oscar Niemeyer, sede delle cartiere Burgo, San Mauro torinese
Il linguaggio di Niemeyer è una possibilità di questo pluralismo. In altre situazioni si vedono nuovi
approcci da personaggi già presenti sulla scena.
Hans Hollein, 10 anni più tardi dalla sua prima opera, realizza Austrian Travel Agency, Vienna
1978, utilizzando un vocabolario ampio che accoglie la realtà. Ci sono alcuni spunti per
l’evasione (essendo un’agenzia di viaggi) e citazioni (es. ufficio postale di Wagner a Vienna).
Lina Bo Bardi, SESC Pompéia, San Paolo, 1977-1986 traccia una linea chiara e interessante.
In questo momento il Brasile nel grande ciclo economico segue dei ritmi sfalsati rispetto gli altri
paesi. Ma c’è un edificio che ha a che vedere con il riuso di un edificio che non è più
funzionale, c’è un utilizzo della riconversione industriale.
A partire dalla conclusione del progetto Beaubourg del 1977, la proliferazione di questo tema
avviene in grandi città che stanno percependo che il loro futuro non sarà quello industriale:
il museo è un tentativo di trovare una nuova vocazione, che si protrae fino agli anni nostri.
Arata Isozaki, museo in Giappone
Hans Hollein, museo con cantiere molto lungo, nord della Germania. Gran parte è ipogeo, su un
sito industriale.
Rafael Moneo, Museo nazionale d’arte romana, Mérida, 1980-1986, non riproduce un
architettura romana, ma prova ad entrare in sintonia con essa attraverso i materiali, forme e
sistemi costruttivi. Di fianco a un altro importante sito archeologico.
Tra i molti musei che si profilano all’orizzonte questo è uno dei più significativi, 1977, Stoccarda,
Stirling e Wildford, Neue Staatsgalerie.
Stirling è uno dei personaggi londinesi più importanti, già nelle opere più vecchie si nota
manierismo. Prende frammenti di edifici della avanguardie e li riassembla con grande abilità. Qui fa
un’operazione simile. La fonte per le sue rielaborazioni non è l’architettura degli anni 20, ma quella
che la precede, nella storia.
Sintesi di tutta l’architettura che lo precede, attinge alla storia con grande libertà
Il progetto è anche interessante dal punto di vista di come si colloca nella città. Vicino a un
asse molto infrastrutturato, è molto attento agli allineamenti con la preesistenza, il museo
diventa una sorta di dispositivo per il contesto.
Stirling ritorna a un’impostazione classica dello spazio espositivo, decomposizione del
volume, e quasi non completo. E’ un museo che suggerisce l’idea di una rovina (senso di
incompleto), nega la caratteristica che sembrava essenziale per un museo: la facciata si disgrega.
Tamburo senza cupola che viene sottolineata come incompleta, intenzionalmente lasciati
incompleti. C’è un primo grande riferimento che si coglie in pianta, museo tedesco di Shinkel
Altes Museum.
Momento di passaggio 70-80.
New York come caso precoce, 1975, conflittualità urbane e sindacali con picchi alti, massimo
appiattimento per distanza tra ricchi e poveri. Entra in crisi il sistema capitalistico, il welfare era