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ASSESTMENT
I principali obiettivi dell’assessment sono: definire un’accurata diagnosi, ottenere le informazioni
necessarie a sviluppare la formulazione del caso, inclusa una valutazione delle variabili predittive
dell’esito terapeutico, e valutare il percorso terapeutico e gli esiti. Gli obiettivi dell’assessment
includono la valutazione delle principali caratteristiche del DAP e dei più comuni sintomi e disturbi
a questo associati. E’ un’ampia valutazione iniziale che uno psicologo clinico svolge in rapporto
alla possibile presa in carico di un paziente al fine di reindirizzarlo verso la terapia più appropriata.
E’ importante esaminare tutte le aree che possono fornire informazioni sul paziente e sul suo
problema, tra queste aree troviamo:
Valutazione medica, escludendo condizioni mediche con sintomatologia simile al disturbo da DAP
e identificando le condizioni mediche che potrebbero esacerbare il DAP.
Definizione delle diagnosi in Asse I e II e valutazione del livello di funzionamento globale
Valutazione delle caratteristiche dei sintomi
Valutazione dell’ambiente e dello stile di vita
Valutazione delle strategie di coping del paziente
Anamnesi
Assessment cognitivo del disturbi di attacchi di panico e degli altri disturbi
Indentificazione degli altri trattamenti per il disturbo da attacchi di panico
Valutazione della motivazione al trattamento psicologico
VALUTAZIONE DELL’ANSIA: esistono molti strumenti self-report i tra cui i più usati sono: State
Trait Anxiety
Inventory e il Beck Anxiety Inventory (BAI), entrambi hanno buoni indici di validità e sono sensibili
ai
cambiamenti dovuti al tratt.
Il più comune strumento utilizzato è: Hamilton Anxiety Rating Scale
(HARS) ha buone capacità psicometriche ed è sensibile hai cambiamenti, ora è stata sviluppata
un’intervista strutturata che può ulteriormente migliorarne le qualità. Può essere usata per valutare
l’ansia nella settimana o nel mese precedente.
MONITORAGGIO:
• Attacchi di panico:
Registrazione degli attacchi:forme di monitoraggio più usate. Al pz viene data una definizione di
attacco e gli viene data una tabella di registrazione degli attacchi che il pz stesso deve completare
con la descrizione dei sintomi nel minor tempo possibile dall’insorgenza. Queste registrazioni sono
poi passate in rassegna nella successiva seduta per capire le cause e le conseguenze, sono utili
anche per capire la variabilità soggettiva
dell’attacco.
Scarsa aderenza al monitoraggio del panico: se le richieste sono molto complicate il soggetto
tende a diminuire
l’attenzione alla registrazione, soprattutto se ha molti attacchi ogni giorno. L’ aderenza può essere
migliorata se il terapeuta informa il soggetto della funzione del monitoraggio così che non gli causi
anch’
esso ansia, stimola un accordo con il paziente, identifica preliminarmente i fattori che possono
minare la pratica, se esercita il paziente all’uso di queste registrazioni e le analizza durante ogni
seduta riconoscendo il lavoro del paziente.
• Degli altri sintomi:potrebbe sembrare oneroso al paziente monitorare tutte le variabili allora si può
semplicemente chiedere di registrarle ogni settimana
• Degli homework: il terapeuta può chiedere di registrarli per monitorarli
L’ assessment retrospettivo rispetto alla registrazione prospettiva , tende a sovrastimare la
frequenza e l’intensità
degli attacchi. L’ atto stesso del monitorare può aiutare i pz a rendersi conto di ciò che scatena
l’attacco e anche
l’intensità può essere ridotta se il pz cerca di completare la scheda durante l’attacco stesso. Non si
sa quale dei 2
modi fornisca info più accurate.
ASSESSMENT COGNITIVO:ci sono diverse variabili da dover valutare. Ci sono pochi studi sulle
scale che
misurano questi aspetti. Queste sono misure brevi per la valutazione dei pensieri legati al panico.
• Valutazione della sensibilità all’ansia e dei belief legati all’arousal
1. Agoraphobic Cognition Questionnaire e Body Sensations Questionnaire: sono state create per
misurare la paura della paura, negli anni ’80 sono stati importanti per la conoscenza sulla
sensibilità dell’ansia, ma ora ci sono strumenti migliori
2. Anxiety Sensivity Index: 16 item dove i punteggi elevati indicano una forte tendenza alla
catastrofizzazione. È breve ed è il metodo più usato, ha dimostrato buna affidabilità e validità e di
essere sensibile ai cambiamenti del tratt. Nel post-tratt predice la possibilità di ricaduta. Sono state
pubblicate delle versioni ampliate ma non ancora sufficientemente per integrare i domini non
esaminati..
3. Body Sensation Interpretations Questionnaire:entrambe le versioni producono una buona
quantità
di info. La versione corta ha solo 7 item mentre quella lunga è più completa e indaga le
interpretazioni di diverse sensazioni corporee.
4. Panic Belief Questionnaire: valuta le credenze erronee sia sulle conseguenze degli attacchi e
sulla
capacità di affrontarli. Non ha riscontri di buona significatività.
5. Agoraphibic Cognitions scale:ha 10 item che misurano le conseguenze temute dall’ansia. Ha
buona
sensibilità e validità ed è sensibile ai cambiamenti dovuti al tratt, ma non permette un’indagine
dettagliata delle credenze attivanti.
• Valutazione degli altri costrutti legati al panico:
1. Panic Appraisal Inventory: contiene 3 scale di 15 item:1)chiede di valutare la probabilità di avere
un
attacco in diverse situazioni; 2)chiede di valutare una serie di pensieri che potrebbero comparire
durante il panico; 3)l’efficacia percepita dalle persone nel controllare gli attacchi. Il limite sta nel
non distinguere tra coping adattivo e non.
2. Anxiety Control Questionnaire:per misurare il controllo percepito sugli eventi, ha dimostrato
buona affidab e valid. Non ci dice perché la persona cerca il controllo.
3. Coping Stategies Questionnaire: in aggiunta all’intervista clinica per valutare le strategie, le
motivazioni per cui sono state adottate e i loro effetti. Su di un elenco di 32 modi il soggetto valuta
la sua frequenza ad adottarlo e la sua efficacia.
4. Body Vigilance Scale: per valutare la tendenza delle persone ad essere ipervigili sulle
sensazioni,
deve essere meglio sviluppato ma ha dati di valid e affidab incoraggianti.
PROVE DI ESPOSIZIONE:serve a integrare i precedenti strumenti di assessment. Permettono di
raccogliere dati
sulle credenze, i comportamenti e le emozioni del pz quando si espone agli stimoli. Quando questi
esercizi sono
usati per l’assessment vengono date info al pz circa cosa si può aspettare, se invece vengono
usati in terapia,
vengono completati con metodi di ristrutturazione cognitiva.
Test di evitamento comportamentale: per valutare le paure circoscritte e le fobie, viene chiesto di
affrontare gli
stimoli temuti fino a che non si senta troppo spaventato. La distanza dagli stimoli è utilizzata come
misura
dell’evitamento, mentre i livelli di distress riferiti dal paziente sono usati per misurare la paura con
la Scala di Unità Soggettive di Distress (SUD) con una valutazione da 0 a 100.
Sono stati sviluppati 3 tipi di BAT:
1. con compito singolo standardizzato
2. con compito individualizzato
3. con compiti multipli
hanno buon’affidabilità e validità che potrebbe diminuire se i compiti sono troppo gravosi.
Il BAT è utile per evidenziare i pensieri del paziente, e può essere fatto in diversi modi, chiedendo
di scrivere le loro aspettative prima d’ iniziare e chiedendo alla fine se sono state avverate
Il BAT con Assistenza del terapeuta potrebbe risultare falsato perché il te. Potrebbe infondere
sicurezza, ma può essere utile per riconoscere i comportamenti più raffinati di protezione
Test di esposizione enterocettiva:sono una serie di esercizi che inducono sensazioni legate
all’arousal che possono essere eseguiti all’interno dello studio del terapeuta, sia per l’assessment,
fungendo da prove di esposizione, sia per modificare le assunzioni catastrofizzanti. Sembra essere
più standardizzabile in quanto la lista degli stimoli ansiogeni è formata solo da una dozzina di
sensazioni, e può essere sviluppato un piccolo insieme di esercizi per indurre queste sensazioni.
MONITORAGGIO PSICOFISIOLOGICO: può essere svolto sia all’all’interno dello studio o in un
ambiente esterno, non e molto utilizzato in ambito clinica perché non fornisce info di ciò che sta
dietro all’ansia e spesso non riescono a discriminare tra i pazienti e soggetti di controllo e possono
non essere sensibili a rilevare i cambiamenti. Possono essere utili per restituire al paziente il feed-
back livello dell’arousal.
ULTERIORI OBIETTIVI DELL’ASSESSMENT:
• comorbilità:è utile la SCID-IV o altre interviste strutturate. Se è vero che i DAP esiste all’interno di
una
sindrome nevrotica generale, allora è importante riuscire a capire se i pz presentano un’altra
propensione a
sperimentare emozioni negative, mediante il NEOPI rivisitato o Eysensk Personalità
Questionnaire.
• Storia personale e familiare:sono generalmente ottenute tramite il colloquio clinico. La Timeline
Follow Back Procedure può essere usato per definire il decorso del DAP e degli altri disturbi, aiuta
a ricordare
temporalmente gli eventi chiave.
• Circostanze della vita: tramite un’intervista non strutturata per capire anche il supporto sociale e
la modalità di relazione.
• Eventi di vita negativi:possono intensificare il DAP e interferire con il tratt. Possono essere rilevati
durante la raccolta dei dati relativi alla vita del pz, ma se così non fosse si possono usare metodi
standardizzati: questionari, interviste strutturate, per chi usa la CBT2 è sufficiente l’impiego di self-
report,
seguiti se necessario da domande di approfondimento.
1. life experience survey:è completo, i suoi 76 item coprono una gamma di eventi di vita positivi e
negativi, viene chiesto se un dato evento è stato presente nei 0-6 o 7-12 mesi passati e di dare
una
valutazione dell’impatto su una scala da 0 a 3
2. daily hassless:per valutare i comuni stress quotidiani per avere una visione più completa il
clinico può chiedere se alcuni stressor sono cronici.
FATTORI SPECIFICI E ASPECIFICI DELLA CBT2
La Terapia Cognitivo Comportamentale2 (CBT2) riduce la sensibilità all’ansia e di conseguenza
riduce la frequenza e la gravità degli attacchi di panico. Questo trattamento comprende una varietà