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L
pubblico nell’adozione di politiche antitrust e di tutela della concorrenza. ’efficiente allocazione
delle risorse dipende dalla loro distribuzione iniziale perché a differenti ripartizioni iniziali
corrispondono diverse allocazioni che realizzano l’ottimo paretiano.
secondo teorema
Il dell’economia del benessere afferma che, modificando in modo opportuno
la distribuzione iniziale delle risorse principalmente con imposte e sussidi per poi affidare al
libero mercato l’efficiente allocazione delle risorse, è possibile raggiungere l’ottimo sociale.
Questo secondo teorema sostiene un’economia decentrata di tipo concorrenziale. Spiega l’
intervento dello Stato nell’economia allo scopo di assicurare preventivamente la distribuzione
delle risorse.
La teoria del Pareto
Secondo Pareto “un sistema è efficiente se non è possibile aumentare il benessere di un
individuo senza diminuire il benessere di qualcun altro”. Pareto individua tre condizioni per
assicurare l’efficiente allocazione delle risorse:
L’efficienza produttiva
1. quando non è possibile aumentare la produzione di un bene
senza conseguentemente ridurre la produzione di un altro bene. Dal punto di vista grafico
questa situazione si realizza nella PPF (frontiera delle possibilità produttive) che è una
curva decrescente perché mentre aumenta la produzione di un bene, diminuisce quella
dell’altro. In pratica, è possibile produrre un bene in maggiore quantità solo sacrificando
in misura sempre maggiore la produzione di un altro bene.
2. L’efficienza nello scambio si realizza quando ciascun membro della collettività riceve o
cede esattamente quantità di beni secondo i propri desideri.
L’efficienza sociale
3. è data dalla funzione del benessere sociale che esprime le
preferenze della collettività rispetto a situazioni economiche alternative.
LEZIONE 004
L’analisi costi-benefici
Per analisi costi – benefici “deve intendersi qualsiasi analisi che, a prescindere dalle tecniche di
fatto adottate, sia basata sull’idea che sia utile intraprendere un’attività solo nel caso in cui i
benefici siano superiori ai costi e che permetta di sommare costi e benefici, valutando le
conseguenze dell’attività in esame senza il ricorso a norme o principi etici” (Sen). Il metodo di
analisi consiste nel riportare ad unità i costi elementari e i benefici elementari.
L’analisi costi – benefici si colloca nell’ambito dell’economia del benessere grazie all’opera di
Pigou. Le valutazioni attengono ai livelli di miglioramento del benessere collettivo e ai costi
connessi degli interventi pubblici in termini di investimenti e di disciplina normativa. Nella
realizzazione del modello economico neoclassico il mercato svolge la funzione di allocare le
risorse disponibili in maniera efficiente e il prezzo che viene a determinarsi è il giusto punto di
equilibrio fra le quantità disponibili di quel dato bene e la relativa domanda. In questo contesto
l’intervento pubblico ha ragione di essere se finalizzato al funzionamento del mercato, altrimenti
determina una diminuzione del benessere sociale e quindi in tal caso non dovrebbe essere posto
in essere.
Nella realtà ci sono le esternalità, le asimmetrie informative, le difficoltà obiettive di realizzare un
mercato di concorrenza perfetta che conducono ad un livello di equilibrio che si colloca al di
sotto dell’ottimo paretiano per cui l’intervento pubblico è giustificato perché migliora la
situazione di alcuni senza peggiorare quella di altri proprio in ragione del principio di Pareto.
L’analisi costi – benefici esamina i progetti alternativi proprio nell’ottica di miglioramento verso il
modello paretiano. L’analisi costi – benefici è stata adottata anche da organismi internazionali
quali l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) con applicazione nel
campo della tutela ambientale, nell’assistenza sanitaria nei progetti di sviluppo dei paesi poveri.
LEZIONE 005
L’asimmetria informativa
asimmetria informativa
Definiamo quel fenomeno per cui un’informazione non è
integralmente condivisa fra tutti i soggetti che appartengono ad un dato sistema economico con
la conseguenza che alcuni, disponendo di maggiori informazioni rispetto ad altri, traggono un
vantaggio da tale situazione. Nella circolazione delle informazioni nei mercati finanziari possono
ipotizzarsi le seguenti situazioni:
1. Le informazioni sono disponibili per tutti gli operatori con la conseguenza, solo in questo
caso, che nessun operatore può trarre rendimenti anomali.
2. Le informazioni, anche se disponibili, non sono distribuite omogeneamente a causa dei
costi di raccolta, di elaborazione, di interpretazione.
3. Le informazioni sono disponibili solo per soggetti in posizione privilegiata (manager) per
cui gli altri soggetti o hanno notizie imperfette, oppure devono sostenere dei costi
aggiuntivi per informazioni corrette oppure scelgono di adottare comportamenti imitativi
(free riding).
4. Le informazioni sono riservate e non possono essere rese pubbliche e può accadere che i
soggetti in posizione di “vantaggio informativo” abusino di tale condizione (insider
trading).
5. Le informazioni non sono disponibili per nessun operatore ma siano solo stimabili.
selezione avversa
La si verifica quando un soggetto modificando le condizioni di un contratto
provoca una selezione dei contraenti a lui sfavorevoli.
azzardo morale
L’ può definirsi una forma di opportunismo post –contrattuale attraverso la
quale una parte persegue i propri interessi in danno dell’altra confidando nell’impossibilità di
quest’ultima di accertare comportamenti dolosi o colposi.
LEZIONE 006
Il fallimento di mercato
L’espressione fallimento del mercato esprime la situazione in cui i soggetti che vi operano non
sono in grado di soddisfare l’interesse pubblico.
È compito dello Stato attuare una politica redistribuita del reddito attraverso la pressione fiscale
e con trasferimenti pubblici garantendo adeguata protezione sociale con salari minimi e sussidi
di disoccupazione.
In pratica il fallimento del mercato si realizzerebbe quando i soggetti che hanno una maggiore
ricchezza operano per incrementarla ulteriormente accrescendo le condizioni di disuguaglianza.
Quando un’impresa può influenzare il corrispettivo che riceve per il proprio prodotto messo in
potere di mercato
commercio si dice che ha .
Il monopolista ha un potere di mercato completo mentre il soggetto che opera in un mercato in
regime di concorrenza perfetta non ha alcun potere di mercato. Nella realtà le imprese hanno un
potere relativo nel senso che possono fissare un prezzo superiore al costo marginale ma inferiore
al prezzo di monopolio.
Lo Stato può far fronte ai fallimenti del mercato sostituendosi completamente al mercato stesso
provvedendo a fornire direttamente beni e servizi. L’economia di mercato può invece essere
salvaguardata inducendo i soggetti privati quali i produttori, i consumatori, i lavoratori ad
assumere determinati comportamenti utilizzando gli strumenti delle tasse, dei sussidi, delle
leggi.
Con le tasse e i sussidi si ottengono principalmente due risultati:
1. Viene promosso un più elevato benessere sociale modificando i livelli di produzione e di
consumo;
2. Viene re-distribuito il reddito.
In generale può dirsi che l’intervento pubblico per riparare ai fallimenti del mercato può creare
dei problemi: fissando, prezzi diversi da quelli di equilibrio, lo Stato provoca eccessi della
domanda o dell’offerta. Se il prezzo viene fissato al di sotto del livello di equilibrio avremo un
eccesso di domanda che imporrà allo Stato razionamenti di quel bene.
Per questo motivo può nascere il mercato nero. Se il prezzo è fissato a un livello superiore al
punto di equilibrio fra domanda e offerta, ci sarà un eccesso di offerta. In questo caso lo Stato
interviene comprando l’eccedenza per poi rivenderla a un prezzo inferiore su altro mercato
oppure adottare la politica delle scorte.
LEZIONE 009
I beni pubblici
Sono quei beni che appartengono allo Stato o ad altri enti pubblici (Patrimonio dello Stato) e che
rappresentano i mezzi con i quali la Pubblica Amministrazione opera per il raggiungimento di
quelle finalità che le sono assegnate dall’ordinamento giuridico. I beni pubblici hanno le seguenti
caratteristiche distintive:
1. Non rivalità : se il consumo di quel bene da parte di un soggetto non riduce le possibilità
di consumo della stessa un’unità del bene da parte di altro soggetto (arte e musica).
2. Non escludibilità : quando non è possibile impedirne il godimento da parte dei
consumatori (illuminazione stradale).
I beni perfettamente rivali nei consumi ed escludibili sono denominati beni privati puri. I beni
pubblici puri e i beni privati puri rappresentano i due estremi. Fra i due estremi vi sono i
cosiddetti beni misti che possiedono solo una delle due caratteristiche o che possiedono le due
caratteristiche in misura limitata oppure ancora sono beni privati al cui consumo sono legate
esternalità positive. I beni privati dal cui consumo derivano esternalità positive sono chiamati
beni meritori (merit goods): quei beni o servizi a cui la collettività attribuisce un valore di
carattere morale e sociale (le cure sanitarie). Secondo i principi di Pareto un’economia di
mercato con beni pubblici fallisce nel realizzare un’allocazione delle risorse efficiente per cui è
necessario che lo Stato produca e metta a disposizione questi beni.
LEZIONE 10
Le imprese pubbliche
L’impresa pubblica è un’impresa dotata di un capitale conferito totalmente o parzialmente dallo
Stato o da altri enti pubblici. Quando i soggetti pubblici conferiscono solo una parte del capitale,
si potrà parlare di impresa pubblica solo se la quota maggioritaria o che consenta comunque il
controllo dell’impresa appartiene all’ente pubblico altrimenti si parlerà di impresa mista. Le
ragioni per cui il soggetto politico interviene nell’economia come imprenditore sono diverse:
1. Impedire la formazione di monopoli privati in quei settori di mercato che tendono a tale
forma di mercato (monopoli naturali) come, ad esempio, il gas, l’elettricità, le reti stradali,
autostradali, ferroviarie.
2. Assicurare l’erogazione di quei servizi di pubblica utilità che soggetti privati potrebbero
ritenere non economicamente vantaggioso produrre come i servizi postali.
3. Garantire il controllo pubblico sulla produzione di beni e servizi ri