Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
PROCEDURA GENERALE PER LA BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI
In caso di evento accidentale che provoca un inquinamento (ma anche in caso di scoperta di una situazione storica che può ancora aggravarsi) il responsabile dell'inquinamento effettua una immediata comunicazione alle Autorità e realizza le misure di prevenzione necessarie per evitare che la contaminazione si diffonda. Subito dopo, il responsabile esegue una indagine ambientale preliminare per verificare il superamento dei Valori di Contrazione Soglia di Contaminazione (VCSC) indicati in una tabella allegata al Decreto.
- Se i VCSC non sono superati, il responsabile ripristina la zona contaminata e con autocertificazione lo comunica all'Autorità.
- In caso superamento dei VCSC, il responsabile dovrà effettuare immediatamente una nuova comunicazione all'Autorità, indicando le misure di prevenzione e le misure di sicurezza d'emergenza già realizzate. Entro i successivi trenta giorni, il responsabile deve presentare un piano di bonifica dettagliato.
- NAZIONALE: (SIN) sono individuabili in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, al rilievo dell'impatto sull'ambiente circostante, in termini di rischio sanitario ed ecologico.
- CSC (Concentrazioni soglia di contaminazione): i livelli di contaminazione delle matrici ambientali che costituiscono valori al di sopra dei quali è necessaria la caratterizzazione del sito e l'analisi di rischio sito specifica.
- CSR (Concentrazioni soglia di rischio): i livelli di contaminazione delle matrici ambientali, da determinare caso per caso con l'applicazione della procedura di analisi di rischio sito specifica.
Responsabilità danno ambientale oggettiva e per colpa
DANNO AMBIENTALE: qualsiasi deterioramento, diretto o indiretto, di una risorsa naturale e della sua utilità.
RESPONSABILITÀ: qualsiasi fatto doloso o colposo che comprometta l'ambiente, arrecando danno, alterandolo o
distruggendolo in tutto o in parte, obbliga l'autore del fatto al risarcimento nei confronti dello Stato. Vediamo che:
- Deve essere tenuto conto della gravità della colpa individuale;
- Il giudice decide il costo necessario per il ripristino;
- Viene tenuto conto del profitto del trasgressore commettendo il danno.
RESPONSABILITÀ OGGETTIVA: esercizio di attività pericolose, danno provocato da cose e animali, rovina di edificio.
RESPONSABILITÀ OGGETTIVA PER L'ESERCIZIO DI ATTIVITÀ PERICOLOSE:
Chiunque provochi danno ad altri nello svolgimento di un'attività pericolosa, per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno.
RESPONSABILITÀ PER COLPA: Qualunque fatto doloso o colposo, che provochi ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.
Reati ambientali
I reati più gravi sono
L'inquinamento ambientale e il disastro ambientale. Il primo punisce chi causa compromissioni o deterioramenti significativi e misurabili all'ambiente. Un'aggravante riguarda l'inquinamento di aree protette, una seconda aggravante è quella relativa alla morte o lesioni come conseguenze non volute.
Il secondo punisce chi altera in modo irreversibile l'equilibrio di un ecosistema e chi provoca un'offesa all'incolumità pubblica di particolare rilevanza. Anche in questo caso vige un'aggravante qualora siano compromesse aree protette o soggette a vincoli.
Per entrambi i reati è prevista la fattispecie colposa che comporta una diminuzione di pena, ulteriore diminuzione è prevista per l'ipotesi di pericolo.
Altro delitto ambientale, contempla invece il traffico e l'abbandono di materiale ad alta radioattività con aggravanti in caso di pericolo per l'ambiente o le persone.
Una diversa fattispecie di reato
punisce invece chi impedisce, intralcia od elude l'attività di vigilanza e controllo ambientali, o ne compromette gli esiti. Le esigenze di recupero ambientale sono tutelate invece dal delitto di "omessa bonifica", che colpisce chi, obbligato per legge, non provvede alla bonifica o al ripristino dei luoghi. In caso di accertamento della responsabilità il giudice deve operare la confisca delle cose costituenti il prodotto o il profitto del reato, tale confisca è esclusa se queste cose appartengono a terzi estranei o se il responsabile ha proceduto col ravvedimento operoso (pene ridotte per chi si adopera a limitare le conseguenze del reato o provvede alla messa in sicurezza/bonifica/ripristino dei luoghi). La disciplina emissione deliberata nell'ambiente di OGM è disciplinata dal decreto legislativo (d.lgs.) 224/2003 in attuazione della direttiva 2001/18, il quale, in attuazione del principio di precauzione.Il testo fornito prevede degli obblighi comuni sia per l'emissione deliberata in ambiente, sia per l'immissione nel mercato, quindi a disposizione di terzi.
Obblighi comuni:
- Valutazione del rischio ambientale e di potenziali effetti negativi sulla salute umana e dell'ambiente
- Procedimento di autorizzazione al quale partecipa la Commissione interministeriale per l'elaborazione dei pareri sulle notifiche e informazioni.
Energie rinnovabili: quadro normativo
Il quadro normativo di riferimento alle energie rinnovabili, a livello comunitario, è la direttiva n°28 del 2009 della CE (comunità europea), sulla promozione dell'uso dell'energia rinnovabile, attuata a livello nazionale dal d.lgs. (decreto legislativo) n°28 del 2011.
BIOMASSA -> diversi prodotti di origine principalmente vegetale, e in minor numero animale, utilizzati per produrre energia. (residui agricoli, forestali, scarti industriali)
BIOCARBURANTI -> carburanti di natura liquida e gassosa ricavati
dallebiomasse.Meccanismi flessibili di Kyoto
Nel protocollo di Kyoto vengono individuati i meccanismi flessibili per l'acquisto di crediti d'emissione, al fine di raggiungere l'obiettivo di ridurre l'emissione di gas ad effetto serra nella percentuale assegnata a ciascun paese firmatario.
I meccanismi sono 3:
- AZIONE CONGIUNTA tra paesi industrializzati e paesi con economia in via di transizione;
- MECCANISMO DI SPARTIZIONE della percentuale di emissione (si investe in un paese non industrializzato e poi si divide la quota);
- ACQUISTO QUOTE DI EMISSIONE, moralmente criticato perché consente ai paesi più ricchi di pagarsi e commerciare la legittimazione di emissione.
PROTOCOLLO DI KYOTO (11/12/1997)
Il Protocollo di Kyoto è un accordo internazionale per contrastare il riscaldamento climatico, fenomeno ambientale mai messo in dubbio della scienza e di cui è assolutamente chiara e comprovata la responsabilità umana.
Il trattato, di natura volontaria,
è stato sottoscritto l'11 dicembre 1997 durante la Conferenza delle parti di Kyoto ma è entrato in vigore solo il 16 febbraio 2005 grazie alla ratifica del Protocollo da parte della Russia (che era avvenuta nel precedente novembre 2004). Infatti, perché il trattato potesse entrare in vigore era necessario che venisse ratificato da non meno di 55 Nazioni, e che queste stesse Nazioni firmatarie complessivamente rappresentassero non meno del 55% delle emissioni serra globali di origine antropica: un obiettivo raggiunto proprio grazie alla sottoscrizione Russa. Strumenti economici consensuali INFORMAZIONE AMBIENTALE Due profili: - Richiesta dei soggetti interessati -> si afferma il diritto di accesso alle informazioni ambientali da parte dei cittadini. - Diffusione d'ufficio da parte dei pubblici poteri -> si afferma l'obbligo di messa a disposizione e di diffusione posto in capo alle pubbliche amministrazioni. Le informazioni devono essere rese disponibili achiunque ne faccia richiesta, senza che questi sia tenuto a dichiarare il proprio interesse. L'esercizio del diritto di accesso avviene mediante istanza del richiedente di duplicazione o di visione delle informazioni ambientali. Per il procedimento di accesso è previsto un termine di 30 giorni dalla presentazione della richiesta, decorso il quale si applica il meccanismo di silenzio-rifiuto; contro il rifiuto è prevista la possibilità di ricorso in sede giurisdizionale o di riesame.
Sistemi di gestione ambientale
Si tratta di promozione di scelte ambientalmente compatibili di soggetti pubblici e privati. I sistemi di gestione ambientale incentivano un comportamento virtuoso nei confronti dell'ambiente, attraverso la consapevolezza che una buona politica ambientale può portare ad un risparmio dei costi e ad un'immagine pubblica migliore. Inoltre, la legislazione riconosce vantaggi immediati ai soggetti che hanno ottenuto la certificazione del sistema.
re gli obiettivi e le strategie per migliorare le prestazioni ambientali dell'organizzazione. 2. Identificare e valutare gli aspetti ambientali significativi - Analizzare le attività, i prodotti e i servizi dell'organizzazione per identificare gli impatti ambientali significativi e valutarne l'importanza. 3. Stabilire un sistema di gestione ambientale - Definire le procedure e le responsabilità per gestire gli aspetti ambientali, monitorare le prestazioni e raggiungere gli obiettivi ambientali. 4. Implementare le misure di controllo - Adottare misure per prevenire, ridurre o controllare gli impatti ambientali negativi, come l'uso efficiente delle risorse, la riduzione delle emissioni e la gestione dei rifiuti. 5. Monitorare e misurare le prestazioni ambientali - Raccogliere dati e informazioni sulle prestazioni ambientali dell'organizzazione, monitorare i progressi verso gli obiettivi e valutare l'efficacia delle misure di controllo. 6. Valutare la conformità legale - Verificare che l'organizzazione rispetti tutte le leggi e i regolamenti ambientali applicabili. 7. Coinvolgere il personale e comunicare con il pubblico - Sensibilizzare e coinvolgere i dipendenti nell'attuazione del sistema di gestione ambientale e comunicare in modo trasparente con il pubblico e altre parti interessate. 8. Effettuare una revisione periodica del sistema - Valutare periodicamente l'efficacia del sistema di gestione ambientale, identificare le aree di miglioramento e apportare le modifiche necessarie. 9. Ottenere la certificazione EMAS - Sottoporsi a una verifica indipendente per ottenere la certificazione EMAS e dimostrare il proprio impegno per la gestione ambientale. 10. Mantenere e migliorare continuamente il sistema - Monitorare costantemente le prestazioni ambientali, adottare misure correttive quando necessario e cercare sempre di migliorare le prestazioni ambientali dell'organizzazione.