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Significato di dominio e implicazioni per lo sviluppo nell'ipotizzare l'esistenza di meccanismi domino-generali (Piaget), domino-specifici (Spelke) e domino rilevanti (neurocostruttivismo)

Il dominio è un ambito di applicazione del vincolo che può essere generale o specifico. Il vincolo è una predisposizione aspecifica che guida e facilita lo sviluppo cerebrale e cognitivo, incanalandoli verso traiettorie evolutive di sviluppo tipico. Essi guidano lo sviluppo e facilitano l'apprendimento e si possono manifestare a diversi livelli cerebrali e mentali. Dunque, il dominio è una sorta di contenitore di conoscenza e competenze.

Nella teoria di Piaget lo sviluppo è domino-generale poiché è determinato da processi di funzionamento comuni a tutti i domini di conoscenza e da strutture unitarie che controllano il comportamento e il pensiero in ciascun stadio dello sviluppo. Quindi tutti i domini dell'attività cognitiva.

Hanno la stessa struttura e gli stessi meccanismi di sviluppo. Nel modello di Spelke, si sostiene che alla nascita il bambino possieda non solo i processi di base necessari per apprendere e generare rappresentazioni del mondo esterno, ma anche principi guida e rappresentazioni domino-specifici ereditate per via genetica nel corso dell'evoluzione della specie. Spelke denomina questi principi guida core knowledge. In particolare, ipotizza l'esistenza di quattro insiemi di principi domino specifici innati: oggetti, agenti, numero e spazio. Ciascuno di essi è caratterizzato da un insieme di principi guida che permettono al bambino di rappresentarsi alcuni aspetti della realtà fisica e sociale e di compiere inferenze su di essi, generando inoltre delle aspettative circa i possibili comportamenti degli oggetti inanimati e animati.

Nel modello di Karmiloff-Smith, il vincolo è una predisposizione innata dominio-rilevante che conduce lo sviluppo verso una traiettoria tipica.

In particolare, sottolinea come un vincolo dominio-rilevante abbia effetti a tre livelli: cerebrale, comportamentale e mentale. Nel neonato, a livello cerebrale si osserva mediante tecniche di neuroimaging un'attivazione molto diffusa interemisferica e intraemisferica, che si localizza e si specializza col progredire dello sviluppo. A livello comportamentale osserviamo delle predisposizioni innate ad apprendere in maniera dominio-generale e dominio-specifica. A livello cognitivo si osserva una predisposizione innata all'elaborazione di stimoli, prevalentemente di natura sociale, come ad esempio i volti umani. 15) PARAGONE PIAGET – KARMILOFF SMITH Come Piaget, anche lei credeva che la chiave dello sviluppo fosse la comprensione dei meccanismi che stanno alla base della traiettoria dei cambiamenti e che danno luogo a una crescente complessità di comportamento. In particolare, Karmloff-Smith cerca di moderare i punti di vista di Piaget (costruttivismo) e Fodor (innatismo).sfavore del primo, sostiene che i neonati non facciano tutto da sé, masiano già dotati di una competenza innata che li dirige verso specifiche traiettorie di sviluppo,tendenzialmente tipiche; a sfavore del secondo, ritiene che lo sviluppo non sia una questionedi soli moduli innati, ma partecipino costruttivamente ambiente e attività dell'individuo.Per Karmiloff-Smith, la mente evolve a fasi e non a stadi come per Piaget, nel senso che si hauno sviluppo corale di più processi domino-specifici invece che una maturazione "improvvisa"domino-generale che permette il passaggio da uno stadio di sviluppo all'altro.Inoltre, secondo Piaget, le strutture mentali sono descrivibili sulla base di principi astratti, nonosservabili direttamente, ma inferibili analizzando il comportamento infantile; secondoKarmiloff-Smith e il neurocostruttivismo, invece, grazie alle tecniche di neuroimmagine c'è lapossibilità di osservare

direttamente il cambiamento dell'architettura cerebrale nel corso dell'ontogenesi, rilevando un collegamento diretto tra lo sviluppo della corteccia cerebrale e la comparsa di nuove competenze comportamentali cognitive.

Nella teoria di Piaget, dunque, lo sviluppo cognitivo è dominio-generale poiché è determinato da processi di funzionamento comuni a tutti i domini di conoscenza e da strutture unitarie che controllano il comportamento e il pensiero in ciascun stadio dello sviluppo. Quindi tutti i domini dell'attività cognitiva hanno la stessa struttura e gli stessi meccanismi di sviluppo.

Nella teoria di Karmiloff-Smith, invece, lo sviluppo cognitivo è dominio-rilevante, in quanto le varie tipologie di vincoli (cerebrale, mentale e comportamentale) conducono lo sviluppo verso una traiettoria tipica.

18) PERCHÉ IL DISANCORAGGIO È UN INDICATORE MIGLIORE DELL'ATTENZIONE CONDIVISA?

Il disancoraggio attentivo è un

indicatore migliore dell'attenzione condivisa perché ne è un precursore, ovvero la disfunzionalità nell'attenzione congiunta dipende dall'atipia nei compiti di disancoraggio. Il sistema attentivo consente al nostro sistema cognitivo di dare priorità ad alcune informazioni rispetto ad altre ed è fondamentale per non essere sopraffatti dalle infinite informazioni che fanno parte dell'ambiente. È importante il ruolo che l'attenzione riveste nel modulare le nostre esperienze e le ripercussioni che ha nel successivo sviluppo. Lo studio dell'attenzione ci permette di andare a vedere quali disfunzioni possono compromettere abilità abbastanza di base, che però a loro volta hanno un effetto a cascata su comportamenti o abilità cognitive estremamente importanti per entrare in relazione con gli altri, come per esempio la compromissione della teoria della mente. Posso misurare le capacità di

disancoraggio attraverso i compiti gap over-lap: nella condizione gap viene presentato uno stimolo centrale per un certo tempo e dopo viene fatto sparire, dopo un certo intervallo di tempo viene presentato un altro stimolo e il bambino sposta l'attenzione sull'altro stimolo. Nella condizione over-lap c'è sempre il solito stimolo presentato centralmente e contemporaneamente viene presentato uno stimolo periferico. Si osserva che rispetto alla condizione di gap, che aveva un effetto facilitante perché la pausa consentiva di disancorare l'attenzione, nella condizione over-lap impiegherò più tempo a disancorare la mia attenzione. Chiunque è più lento nella condizione over-lap rispetto alla condizione gap. Soggetti ASD che hanno difficoltà a disancorare l'attenzione, sono particolarmente lenti nelle prove di over-lap e questa difficoltà di disancoraggio è osservabile nei soggetti con diagnosi ma anche nei

bambini ad alto rischio di diagnosi. Una ridotta cattura automatica, lentospostamento dell'attenzione, maggiore difficoltà nel disancorare l'attenzione che aumenta con l'aumentare dell'età sono dati estremamente importanti e una difficoltà di disancoraggio attentiva influenza a sua volta una serie di deficit via via sempre più di alto livello tra cui l'attenzione condivisa. La joint attention, in particolare, è un precursore fondamentale nella teoria della mente, costituisce la base della cognizione sociale e indica la capacità di condividere l'attenzione con altre persone in modo coordinato. Si basa sulla percezione di informazioni di natura sociale, veicolate principalmente dal volto e soprattutto dagli occhi. Comprende due tipi di risposte: il gaze-cuing (riconoscere le coordinate del focus attentivo altrui) e il gaze following (orientare la propria attenzione nella direzione dello spazio indicata dallo sguardo altrui).

è molto meno automatica come abilità). Viene prima il contatto oculare e il disancoraggio e poi la capacità di seguire lo sguardo e l’attenzione congiunta. Entrambe quindi sono indicatori ma il disancoraggio è un indicatore più precoce.

19) IMPLICAZIONI DEL NEUROCOSTRUTTIVISMO TRA CLINICA, RICERCA E INTERVENTO

Clinica e ricerca sono due facce della stessa medaglia. Il clinico opera in base ai risultati forniti dalla ricerca. Non esistono ricercatori puri, che non sanno che la loro ricerca ha ricadute fuori dal proprio laboratorio. Allo stesso modo un clinico non si può considerare tale se è un clinico puro, ovvero che non continua a formarsi e che non si aggiorna su dati e tecniche disponibili, anche se didatticamente clinica e ricerca sono sempre proposte come parti separate. L’approccio neurocostruttivista in particolare permette di progettare programmi tempestivi e precoci, se la mia attenzione è sulla parte invisibile dell’iceberg,

Il mio intervento sarà prevalentemente su di esso e gli interventi NON sono interventi riabilitativi ma supporti abilitativi e indicativi. Il neurocostruttivista abilita comportamenti o aspetti della cognizione che stentano ad emergere o che emergono in modo differente nei bambini. Nessuno cura ma supporta (scaffholding), il clinico supporta seme, suolo e la loro relazione. Uno degli indicatori precoci maggiormente candidati per la sua predittività è il sistema attentivo e quindi lo sforzo sarà quello di trovare supporti che possano facilitare o potenziare disfunzionalità a livello attentivo. Tanto più è focalizzata l'attenzione, più è facile ricavare informazioni dall'ambiente e una volta che ho focalizzato l'attenzione è più facile per il bambino imparare ad estrarre regolarità e il bambino si addestra a fare zoom in e zoom out e fare attenzione dentro o fuori il fuoco dell'attenzione (a 8 mesi).

Esistono training ancora non standardizzati e non utilizzati nella pratica clinica, ma si sta andando sempre di più verso un loro sviluppo. Non solo possiamo intervenire sul seme ma anche sul suolo, posso essere di supporto all'adulto, sensibilizzando il genitore ad esempio a discriminare i tipi di lamento del bambino per rispondere in modo tempestivo alle sue richieste, si parla dunque di supporto alla famiglia, per compensare le fragilità del bambino che potrebbero avere importanti ricadute in termini relazionali. Sensibilizzare i genitori significa anche fargli capire che nei propri figli vi è una differenza nello sviluppo rispetto alla popolazione normale, ma questa differenza può essere modificata nella direzione di un massimo adattamento individualizzato per il bambino, come un cambiamento possibile.

20) DIFFERENZE TRA SPELKE E KARMILOFF-SMITH NELL'ASPETTO DELL'AMBIENTE E DELL'ESPERIENZA SULLA CONOSCENZA NUMERICA

Karmiloff-Smith afferma

questa complessità, considerare una molteplicità di fattori e interazioni.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
17 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher brienne97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Indicatori precoci di sviluppo atipico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Valenza Eloisa.