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Crominologia del consenso e del conflitto: due filoni della sociologia criminale

Alla sociologia strutturale-funzionalista, dove vi è diffusa accettazione dei valori della società e il deviante è un elemento patologico rispetto al sistema sociale accettato nel suo complesso, le se è attribuito il nome di criminologia del consenso, proprio per il presupposto della complessiva accettazione della struttura sociale da parte dei cittadini e il cercare di ricondurre al consenso anche i devianti. Di contro la criminologia del conflitto che si incentra più sulle classi sociali, sugli interessi dei gruppi sociali contrapposti e puntano a prospettive rivoluzionarie, es. la criminologia critica e il nuovo realismo.

Teoria aree criminali o teoria ecologica - Scuola di Chicago: per aree criminali si intende zone della città con particolari caratteristiche ambientali dalle quali proviene e in cui risiede la maggior parte della criminalità comune, da qui anche.

Il nome di teoria ecologica. A Chicago, quale meta diflusso migratorio, cinicamente inteso forza lavoro, e in parallelola crisi di wall street, si assistette a un innalzamento dellacriminalità, e furono fissate le zone in cui vi era un livello piùalto o meno alto di criminalità. Quando in tali zone, le persone,per innalzamento sociale, cominciarono a spostarsi, si notò checon loro non si spostava la criminalità per cui questa non eralegata alle persone, ma all’ambiente sociale, ed è ladisgregazione sociale in tal senso che produce criminalità, altapercentuale di persone bisognose di sovvenzioni assistenziali,sovraffollamento nelle abitazioni, condizioni igieniche scadenti,attività lavorative precarie. Incide anche un fattore personale,es. le persone che non si spostavano da queste aree puòparlarsi di scarso livello di aspirazione, incapacità di prenderenuove iniziative. Tale teoria è detta a medioraggio perché è utile ad approcciare quella parte di criminalità comune, detta criminalità da strada.

DEVIANZA E STRUTTURALFUNZIONALISMO:

Il concetto di devianza non è un concetto giuridico bensì un concetto sociologico, ed entra nel discorso quando si relativizza l'idea che la criminalità sia legata al pauperismo, ma bensì allastruttura sociale. Il percorso individuale della criminologia ha ad oggetto il crimine mentre il percorso sociale della criminologia ha ad oggetto la devianza e il sistema penale (vedi oggetto della criminologia). A Chicago nasce anche lo strutturalfunzionalismo, cioè la città intesa come corpo sociale, è un corpo vivente che in qualche modo vive, e adegua la sua funzione alla sopravvivenza, a resistere, perseguendo lo scopo fondamentale dell'integrazione dei singoli attori sociali, assicurando il mantenimento, la stabilità e la coerenza del sistema stesso; e anche questo.

Il discorso è più legato all'ambito della sociologia, della devianza e mutamento sociale, per cui per devianza si intende comportamento non conforme, che a volte corrisponde a un comportamento criminale e inoltre è un concetto più ampio di delinquenza, in quanto comprende anche condotte che violano regole sociali generalmente accettate, legate alla morale e ai costumi. Da sottolineare che non si ha devianza se la violazione è accidentale. Rientra nel discorso di devianza il concetto di anomia, la teoria dell'etichettamento e l'io e il super-io.

ANOMIA-MERTON: l'anomia è la causa della devianza. È mancanza, letteralmente, a - alpha privativo dal greco, e nomia-nomos, ossia norme, ma anomia non vuol dire assenza di norme, ma contraddizione, incoerenza e ambiguità delle norme stesse, per cui le norme primarie perdono di efficacia di orientamento del comportamento sociale, per cui vi è una frattura.

Nelle norme sociali. Altra accezione di anomia, propostada Merton, per cui una società è anomica quando propone dellemete e non distribuisce i mezzi sufficienti a raggiungerle (inquesto è attuale il non rispetto dell'art. 3.2 cost.) per cui in talesituazione, i gruppi e gli individui frustrati o emarginati possonopiù facilmente utilizzare mezzi illegittimi, l'attore sociale siinnova, es. trova un modo per procurarsi i mezzi perraggiungere quella meta, banalmente ruba; l'innovazione è untipo di devianza proposto da Merton. Oppure il ritualismo, cioè l'attore sociale resta fedele ai mezzi legittimi a discapito dellemete del successo sociale, quindi non delinquono, ma restanodistanti ed estranei all'atmosfera sociale competitivadell'attuale cultura. O ancora la rinuncia cioè vengono persi divista sia i fini che i mezzi, e in questa forma di devianzacorrispondono i vagabondi, gli alcolisti e i

tossicodipendenti ades. Infine la ribellione, ossia vi è una sostituzione delle meteculturali con mete diverse, e vi è rifiuto dei valori della società edelle regole circa l’uso dei mezzi. I rivoluzionari si propongonodi conseguire un sistema sociale e culturale alternativo.

TEORIA DELL’ETICHETTAMENTO E STIGMA; RUOLO E STATUS (devianza primaria e secondaria): l’etichetta, ostigma, lo crea la società, attribuendo alla persona determinatecaratteristiche; i termini etichetta o stigma trovanocorrispondenza nel vocabolario del giurista nel terminesentenza, per cui la sentenza di condanna attribuisce laqualifica di criminale, ma ciò che per il giurista esiste è lasentenza penale di condanna passata in giudicato. Lapercezione sociale di uno stigma si ha molto prima dellasentenza di condanna, già la notizia di un soggetto inserito nelregistro delle indagini potrebbe essere recepito come ungettare fango sul soggetto, e creare un’etichetta.

Quello che il giurista intende per procedura penale, il sociologo intende procedura di etichettamento. La teoria dell'etichettamento nasce in pedagogia, quando l'etichettato è un bambino, con un deficit naturale quale mancanza di assertività, per cui si adegua all'etichetta assegnatagli. Mentre l'adulto nelle fasi della sua vita raggiunge vari gradi di assertività, e se non è assertivo accetta l'etichetta e la interiorizza e interpreterà il ruolo che ha acquisito. Il ruolo sono le aspettative che gli altri hanno verso di me. Lo status è la posizione occupata dall'individuo nella società. La devianza secondaria è la devianza che consegue alla reazione sociale, all'etichettamento di una persona come deviante. Per cui la devianza primaria è l'iniziale atto deviante collegabile a tutta una serie di fattori sociali, culturali, psicologici e fisiologici, mentre la devianza secondaria.consistenel comportamento deviante posto in essere in risposta aiproblemi di stigmatizzazione prodotti dalla reazione sociale. Quando il soggetto andrà in carcere sentirà ripetersi l'etichetta altre volte; la devianza primaria non produce una reazione sociale. Quindi importante nella teoria dell'etichettamento è l'interrelazione tra i vari attori sociali, per cui il deviante non è tale perché commette certe azioni ma perché la società qualifica, etichetta, come deviante chi compie quelle azioni cosicché trova conferma il cittadino conforme che è nel giusto; il deviante deve essere creato per avere un termine di paragone negativo. MATZA E LA DEVIANZA: capire il perché alcuni uomini violano le leggi che pur riconoscono come valide. Matza ritiene non sia possibile pensare alla condotta delinquenziale come al frutto di una situazione in cui il soggetto definisce giusto il proprio comportamento. La spiegazionedel comportamento deviante è fornita da un processo di razionalizzazione che consente al soggetto di esprimersi in senso deviante e di giungere all'infrazione normativa neutralizzando il conflitto con la morale sociale, da lui almeno parzialmente accettata. Una sorta di autogiustificazione posta prima dell'aver compiuto il fatto come per escludere la responsabilità individuale. Questo tramite le tecniche di neutralizzazione, ossia la negazione della propria responsabilità, la minimizzazione del danno provocato, la negazione della vittima (cioè merita il trattamento subito, per cui l'attore si sente come una sorta di giustiziere), ancora, la condanna di coloro che condannano (cioè i cittadini conformi sono ipocriti, la polizia è corrotta e i giudici non sono imparziali), infine il richiamo a ideali più alti (ideali che l'attore sente superiori rispetto a quelli della società, es. solidarietà fra amici, della

Giusta lotta fra bande del quartiere ecc.). Inoltre, Matza, supera la teoria dell'etichettamento perché nella devianza secondaria vi è la motivazione all'agire deviante, per cui non c'è una spinta irreversibile e meccanica verso la condotta deviante, ma il soggetto si colloca in una situazione di limbo tra conformità e devianza e reagisce, di volta in volta, alle richieste dell'una o dell'altra.

ISTITUZIONI TOTALI: nome che Goffman dà agli istituti predisposti per i ruoli negativi che la società crea, quali carceri, manicomi e simili, perché coinvolgono globalmente l'individuo, deformandone la personalità e limitandone le prospettive per cui l'individuo si convince che il suo è un ruolo antisociale. È un esempio di psicologia sociale. Ad esempio la posizione del pregiudicato è scomoda, anche per cercare poi un lavoro per reinserirsi nella società, specie nel settore

privato ha poche garanzie. Il carcere diventa associazione differenziale in questo caso.

TEORIA DELLE ASSOCIAZIONI DIFFERENZIALI: ne parla Sutherland, criminologo americano, postulando che il comportamento delinquenziale è un comportamento che si apprende, tramite non semplice imitazione bensì tramite l'associazione interpersonale con altri individui che già si comportano come delinquenti. Col termine "differenziale" si intende partecipazione a certi gruppi sociali differenti dagli altri che rispettano la legge. Sostanzialmente, l'associazione che il soggetto percepisce come più importante, che frequenta di più, sarà quella da cui più facilmente verranno appresi ideali, valori e tecniche di condotta, per cui se tale associazione sarà di tipo delinquenziale si apprenderà uno stile di vita delinquenziale.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
15 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Oscarb97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Criminologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Schiaffo Francesco.