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Le preparazioni a base di droghe vegetali si ottengono sottoponendo tali droghe a trattamenti di tipo

meccanico (es polverizzazione) ed estrattivo che vengono spesso usati in successione per l’estrazione dei

principi attivi. I metodi di estrazione prevedono principalmente la macerazione (per l’estrazione di principi

attivi volatili ) e la percolazione. Con la macerazione la droga secca e polverizzata viene immersa in un liquido,

generalmente alcool. La droga viene lasciata a bagno per circa una settimana al termine della quale il liquido

viene filtrato. La percolazione rappresenta invece il procedimento migliore per l’estrazione di principi attivi

dalle droghe vegetali. Viene eseguita in apparecchi chiamati percolatori e consiste nel far passare in maniera

continua il solvente attraverso uno strato di droga finemente polverizzata e sottoposta preventivamente a

macerazione per 24-48 h. La velocità di percolazione deve essere bassa in modo tale che il solvente a contatto

con la droga abbia il tempo di estrarre i principi attivi. Gli estratti possono essere fluidi, molli o secchi.

Gli alcaloidi: caratteristiche e riconoscimento

Gli alcaloidi sono una famiglia di composti azotati con proprietà basiche molto ampia. L’atomo di N deve

essere presente in struttura eterociclica, altrimenti si parla di protoalcaloidi, contenti amine semplici. Gli

alcaloidi si caratterizzano per un ‘attività farmacologica marcata, che ne determina anche un’alta tossicità: le

piante hanno sviluppato un sistema di difesa contro animali, insetti e patogeni, proprio basandosi su questa

droga. Gli alcaloidi sono presenti in forma di sali solubili o in combinazione con i tannini e sono localizzati

spesso nei tessuti periferici della pianta e, all’interno della cellula sono localizzati nei vacuoli.

I Sali degli alcaloidi sono solubili in acqua, mentre le basi sono solubili in composti organici, il che permette

un facile isolamento dei principi attivi. Il primo processo consiste nella delipidazzione della droga con solventi

organici (ad es etere): la droga polverata viene messa a contatto con solventi basici in soluzione acquosa che

libera gli alcaloidi e successivamente questi vengono estratti con i solventi organici. Gli estratti vengono

quindi trattati con acidi in modo da far precipitare gli alcaloidi sotto forma di Sali. Queste soluzioni vengono

infine alcalinizzate in presenza di un solvente immiscibile all’acqua ed evaporato.

Riconoscimento: la maggior parte degli alcaloidi precipita con soluzioni neutre o leggermente acide con ioduri

di metalli pesanti (reattivo di Meyer o reattivo di Dragendroff). Le reazioni non sono altamente specifiche;

caffeina e altri alcaloidi infatti richiedono reattivi più specifici. Si riconoscono numerosi classi di alcaloidi:

chinolinici, purinici, steroidei, tropanici…tra le droghe contenenti alcaloidi si ricordano: l’aconitina (estratta

dalla radice di aconito; è molto tossica in pochi minuti causa nausea vomito ipotermia paralisi respiratoria e

blocco cardiaco).

La trasmissione catecolaminergica: caratteristiche, neurotrasmettitori, modulazione

farmacologica. Principi attivi di origine vegetale attivi sulla trasmissione catecolaminergica:

droga, pianta medicinale, attività.

Le catecolamine sono i neurotrasmettitori dei neuroni postgangliari simpatici, i cui corpi si trovano all’interno

dei gangli simpatici e le terminazioni sono a livello dell’organo bersaglio. I neurotrasmettitori

catecolaminergici sono noradrenalina (NA), adrenalina (A) e dopamina (DOP). La liberazione di

catecolammine provoca uno stato di eccitazione, concentrazione e allerta generale (tipici dell’attivazione del

sistema parasimpatico), ma è coinvolta anche in comportamenti istintivi di base (fame, sete, comportamenti

sessuali). Le catecolamine vengono accumulate a livello vescicolare grazie ad una pompa ATP-dipendente e

qui formano complessi con ioni bivalenti (Ca, Mg), ATP e cromogranine. Farmaci che competono per il legame

con le cromogranine provocano il rilascio del neurotrasmettitore nel citoplasma e successivamente nello

spazio extracellulare per mezzo di una pompa ATP che opera al contrario. Una volta liberato, il

neurotrasmettitore può essere degradato da enzimi specifici come COMT e MAO (20%) oppure essere

ricaptato da sistemi si trasporto specifici (80%). I recettori per NA e A, detti adrenergici, sono accoppiati a

proteine G e sono di due tipi: α (1 e 2) e β (1, 2 e 3). L’attivazione di α1 (postsinaptico) fa aumentare la

produzione di DAG e IP con conseguente aumento del Ca intracellulare, il che porta a vasocostrizione, e

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contrazione della muscolatura liscia. α2 fa diminuire la concentrazione di cAMP con conseguente inibizione

di ulteriore liberazione di NA e A (il che porta a rilassamento della muscolatura liscia). β1 causa tachicardia,

aumento dell’attività miocardica e della produzione di renina. β2 causa vaso e broncodilatazione. β3

determina invece un aumento della lipolisi. Il sistema dopaminergico modula le risposte del sistema

simpatico a livello cardiovascolare, con azione vasodilatante diretta o mediata dall’inibizione del rilascio di

NA, e inibizione del rilascio di aldosterone indotto da angiotensina II. I recettori per la DOP, sono anch’essi

metabotropi e si dividono in due classi: D e D . D è accoppiato a Gs e induce vasodilatazione diretta

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dell’arteria mesenterica e renale; D è accoppiato a G e inibisce la trasmissione sinaptica a livello dei gangli

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simpatici e della midollare del surrene.

Le droghe attive sulla trasmissione catecolaminergica sono: 1) RESERPINA: p.a (alcaloide) estratto da rizoma

e radice di Rauwolfia serpentina. La reserpina inibisce il trasporto che immagazzina NA e DOP (quindi minor

quantità) con effetto antiipertensivo e lievemente antipsicotico; viene usata anche come rimedio per

l’insonnia. Effetti indesiderati possono essere ipotensione ortostatica, incapacità di concentrarsi e

depressione psicotica. 2) EFEDRINA: p.a (protoalcaloide) estratto dai fusti aerei esili di Ephedra sinica con

attività simpaticomimetica α1-agonista; assimilabile per via orale, può facilmente superare la BEE (lipofilo)

e può indurre una stimolazione simile a quella delle metanfetamine (con durata minore). Sconsigliato

l’utilizzo poiché causa facilmente dipendenza, e può portare a vomito, mal di testa, tachicardia ed infarto del

miocardio. 3) CATINONE: p.a (alcaloide) contenuto nelle foglie fresche di Catha edulis; attività

simpaticomimetica α1-agonista. Assimilabile per via orale, provoca aumento della pressione sanguigna,

della sensazione di benessere, della vigilanza e dell’attenzione. Effetti collaterali possono essere insonnia,

paranoia, tachicardia e infarto. 4) YOHIMBINA: p.a (alcaloide) estratto dalla corteccia di Pausinystalia

youhimbe. Il p.a ha un attività complessa: inibisce MAO, è un bloccante del Ca ed un α2-antagosista, il che

porta ad aumentare la pressione e arteriosa e la frequenza cardiaca; stimola inoltre la libido e la performance

sessuale. Entra facilmente nel SNC, e può facilmente causare ansia e tachicardia se assunta in concomitanza

con MAO-depressori, stimolanti, antidepressivi triciclici e antiipertensivi. 5) COCAINA: p.a (alcaloide) estratto

dalle foglie essiccate di Eteroxylum coca. La cocaina inibisce la ricaptazione di DOP SER e NOR a livello

sinaptico. Assunzione per via orale (masticata). Fornisce sollievo dalla fatica, dalla fame, stimola le funzioni

gastriche, aumenta la frequenza cardiaca, la pressione l’attenzione e il senso di vigilanza; topicamente è

prescritta come anestetico corneale, nasale stomatologia e oftalmologica. È ampiamente usta come droga

per il senso di euforia inizialmente generato, ma porta velocemente ad attività motoria involontaria, paranoia

e irritabilità e dipendenza. Può dare infarto, aritmie, convulsioni e vasocostrizione cerebrale.

La trasmissione colinergica: caratteristiche, neurotrasmettitori, modulazione farmacologica.

Principi attivi di origine vegetale attivi sulla trasmissione parasimpatica: droga, pianta

medicinale, attività.

L’acetilcolina (ACh) è il neurotrasmettitore rilasciato a livello da tutti i motoneuroni che attivano i muscoli,

dai neuroni pregangliari del SNA e dai neuroni postgangliari del sistema nervoso parasimpatico. La

formazione di ACh è catalizzata dall’acetiltransferasi a partire da Acetil-CoA e dalla colina. All’interno del

neurone viene captata in vescicole. Dopo il rilascio viene degradata dalla colinesterasi nello spazio sinaptico

e riutilizzata dal neurone stesso. Farmaci inibitori della colinesterasi sono l’Edrofonio e gli esteri

carbamminici. Il rilascio di ACh dal sistema parasimpatico è associata al mantenimento delle funzioni basali

dell’organismo e ha effetti: sulla muscolatura liscia, sulle ghiandole esocrine, sull’occhio, sul sistema

cardiovascolare (rallenta attività cardiaca e diminuisce la pressione). I recettori dell’ACh sono di due tipi:

nicotinici e muscarinici.

I primi sono recettori canale, il cui nome deriva dall’affinità di attivazione con la molecola esogena nicotina,

la cui attivazione determina l’entrata di Na e l’uscita di K ( con conseguente generazione di potenziale

graduato d’azione). Gli agonisti nicotinici hanno effetti sul SNC (con attivazione del tronco encefalico e della

corteccia) del SNP (causano potenziali d’azione in neuroni pregangliari e postgangliari) e sulla placca

neuromuscolare (contrazione del muscolo). Un es è la CONIINA: p.a (alcaloide) estratto dalle foglie di Conium

maculatum (Cicuta). La coniina è un potente agonista nicotinico. Tutte le parti della pianta sono

estremamente tossiche. LOBELINA: p.a (alcaloide) estratto dalle foglie e dalle parti aeree di Lobelia inflata.

Il p.a è un agonista nicotinico utilizzato come espettorante dell’asma e per la bronchite e topicamente per

infiammazioni muscolari. Da tachicardia, tremori, convulsioni e può portare al coma. NICOTINA: p.a

(alcaloide) estratto dalle foglie essiccate di Nicotiana tabacum. È un agonista nicotinico in grado di

mimetizzare alla perfezione l’azione dell’ACh (con effetti quindi analoghi). Dosi elevate possono dare vomito,

paralisi respiratoria, aumentare la pressione, la frequenza cardiaca, la peristalsi e le secrezioni. La nicotina

viene clinicamente usata come diassuefante dal fumo di sigaretta, come antidepressivo e per la sua capacità

di migliorare la memoria, ma causa dipendenza fisiologica e psicologica. Gli antagonisti nicotinici inibiscono

dell'acetilcolina sui recettori della placca neuromuscolare, bloccando l’intero efflusso nervoso; tipico

esempio è quello dei farmaci curari.

I recettori muscarinici sono invece recettori metabotropi ( ne esistono 5 varianti) che portano alla formazione

di DAG e IP3 con conseguente aumento della concentrazione citop

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
8 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher topolosco di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Farmacognosia e farmacologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Sala Angelo.