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Il metodo delle favole di Louisa Düs

Il soggetto quando narra deve tener conto di 3 dimensioni fondamentali: comunicativa narrativa (esternare le sensazioni), (spazio intermediario tra il se e simbolical'altro) e (linguaggio della fantasia, ha molti significati nascosti). Questo metodo è nato tramite un'idea di Thomas che dava delle storielle da completare ai bambini, tuttavia il metodo era fin troppo evidente. Così la Düs fece delle modifiche scegliendo 3 storie con animali come protagonisti e altre 7 storie con protagonisti umani, in modo da facilitare l'identificazione; ogni favola simbolizza un complesso fondamentale.
  1. Storia Dell'uccellino
  2. L'anniversario Di Matrimonio
  3. Storia Dell'agnello
  4. Un Funerale
  5. Storia Di Paura
  6. Storia Dell'elefante
  7. Storia Dell'oggetto Costruito
  8. La Passeggiata Con Il Padre O Con La Madre
  9. Storia Della Notizia
  10. Il Brutto Sogno
Poi avviene l'inchiesta.

L'interpretazione la stesura del protocollo, in cui il clinico deve tener conto a tanti criteri che danno una descrizione globale del soggetto (ritardo delle risposte, risposte bisbigliate o immediate). Anche questo metodo viene usato in diversi contesti:

Contesto Psicodiagnostico e Psicoterapico: si basa sulla proiezione e sulla narrazione per definire la qualità delle relazioni, la capacità di rappresentare le emozioni e di far fronte alle difficoltà.

Contesto Ospedaliero: in questo contesto questo metodo sembra essere molto efficace poiché il linguaggio dell'immaginario ha la meglio, poiché consente di ricostruire ciò che il trauma ha distrutto.

Contesto Scolastico Educativo: anche qui a volte può venire associato il disegno, inoltre facilita alcuni apprendimenti.

VALUTAZIONE CAPACITÀ GENITORIALI:

Le capacità genitoriali di solito vengono esplorate attraverso l'approfondimento di alcune aree specifiche.

quali: Rapporto genitori con i figli;

Proiezione da fattori di rischi (pericoli, conflitti etc.);

Capacità organizzativa (ritmi di vita, gestione, educazione appropriata).

Il vissuto del minore può essere esplorato attraverso test specifici quali:

Test grafici;

Test tematici;

Metodi proiettivi;

Family Realation Test (FRT)

Family Aptitudinal Test (FAT).

VALUTAZIONE DELLE DISABILITÀ

La condizione di disabilità e la sua valutazione hanno il compito di creare una nuova adattività per il soggetto disabile. Anzitutto bisogna capire il tipo di disabilità presente e quanto ha intaccato l'integrità corporea, a sono importanti anche fattori come le dotazioni di sicurezza e la capacità dell'ambiente di far fronte alla disabilità.

Le disabilità sono classificate tenendo conto di 3 concetti fondamentali:

Menomazione (perdita o anomalia, possono essere transitorie o permanenti, è un danno

Disabilità (carenza della capacità di svolgere un'attività, viene vista come una conseguenza della menomazione, da qui deriva il termine HANDICAP, ovvero una condizione di svantaggio, limitazione dell'attività o restrizione della partecipazione)

Funzionamento (strutture corporee in funzione, prende in considerazione 3 Funzionalità Fisica, Funzionalità Cognitiva e Sociale, e Funzionalità Emotivo-Affettiva).

LA MENTALIZZAZIONE

La mentalizzazione è un insieme di processi mentali che ognuno di noi svolge implicitamente o esplicitamente per interpretare il comportamento di sé stessi o degli altri come significativo, sulla base di stati mentali intenzionali come desideri, credenze, necessità, sentimenti ed emozioni.

Questa funzione si organizza a tre dimensioni, ognuna composta da due poli opposti: la prima riguarda la funzione (esplicita e implicita); la seconda è relativa all'oggetto.

(sé e altro);  la terza concerne due aspetti:  quelli cognitivi; o quelli affettivi. o 12La mentalizzazione, inoltre, concepita come un costrutto "trans-diagnostico", è stata studiata in molte condizioni patologiche oltre ai disturbi di personalità: in relazione alla schizofrenia, al disturbo ossessivo-compulsivo, ai disturbi alimentari, al disturbo di panico e alle condizioni psicosomatiche. VALUTAZIONE CLINICA DEI BAMBINI La valutazione diagnostica nel caso dei bambini, è necessario che il diagnosta si concentri non solo sulla creazione di un clima di fiducia, ma anche di uno stato di armonia, comprensione e accordo. Il bambino durante la valutazione deve fare esperienza di un adulto in grado di comprenderlo e aiutarlo. neonati bambini molto piccoli Nella valutazione clinica di e l'osservazione diretta riveste un ruolo fondamentale. Tutti gli stati emotivi che emergono in queste situazioni nel lattante o nel bambino piccolo vengono espresse.quasiesclusivamente attraverso la comunicazione non verbale: prestare grande attenzione allo sguardo e in particolar modo in cui egli guarda la madre e gli estranei; al pianto e al sorriso. Con i bambini, specie se più piccoli, è più complesso il ricorso al canale verbale di comunicazione, dunque il colloquio e l'uso di oggetti familiari sono indistinguibili. Barker afferma che, per creare un atmosfera che favorisce la libera espressione del piccolo, sono fondamentali sia comunicazione verbale che non verbale dello psicologo. Corrao afferma che lo sviluppo infantile "è segnato dalla richiesta fondamentale del raccontare, posta dal bambino all'adulto secondo tipologie ricorrenti...". La narrazione ed il gioco hanno per il bambino dunque la medesima funzione. M FODELLO RAIBERG Secondo l'autrice il bambino è impotente di fronte al pericolo e i suoi genitori hanno la funzione di proteggerlo di fronte a minacce esterne o.

All'angoscia psicologica. Incerti casi però la funzione protettiva del genitore fallisce e il bambino anche molto piccolo, viene esposto a ripetute e prolungate esperienze di impotenza, alle quali fa fronte attraverso dei comportamenti difensivi che per l'autrice hanno una base psicobiologica.

Nel corso dei suoi studi la Fraiberg ha osservato bambini di madri depresse o attune schizofreniche, in cui quindi, uno stato di (sintonizzazione affettiva tradisce madre e bambino) non è possibile. Le che ha individuato sono:

l'evitamento: (a partire dai 3 mesi) sembra essere alla base di tutte le difese successive. Il bambino deve aver associato alla figura della madre una minaccia al proprio funzionamento.

il freezing: (a partire dai 5 mesi) il bambino si immobilizza, c'è un congelamento della postura, della voce e della mobilità e può verificarsi anche in condizioni che non presentano alcun pericolo, ma estranee.

il fighting:

Questi bambini erano "dei piccoli mostri di giorno e dei bambini terrorizzati di notte". L'angoscia durante il giorno lascia il posto a un intenso comportamento di attacco nei confronti della madre che è sempre preceduto da un'espressione di paura sul bambino.

Le trasformazioni affettive: i bambini reagiscono ad una situazione aberrante mostrando un sorriso o un comportamento compiacente nei confronti del caregiver deprivante. In ognuno si assiste ad uno stato di angoscia che scatena una risata, una difesa molto simile alla formazione reattiva.

Il ribaltamento (o reversal): (a partire dai 13 mesi) il bambino rivolge la propria aggressività su di sé. Questi durante una crisi di rabbia sbattono la testa contro il muro senza mostrare di avvertire dolore e non si rivolgono alla madre per essere consolati. Secondo l'autrice, la paura che il bambino ha di un genitore e della sua ritorsione, inibisce l'espressione di aggressività.

versoquest'ultimo e quindi il bambino la rivolge contro sé stesso. Le difese descritte dalla Fraiberg si presentano in bambini che hanno sperimentato il pericolo e la deprivazione a livelli estremi, situazioni in cui i genitori non si sono dimostrati capaci di un attenuamento costante. VALUTAZIONE CLINICA DELL'ANZIANO L'anziano è colui che vive il processo di invecchiamento, dove si presentano delle limitazioni strutturali e funzionali. La soglia d'ingresso nell'età senile viene fissata convenzionalmente tra i 60 e 75 anni, segnando l'inizio della terza età. Viene proposta la differenza tra l'anziano fragile, che vive una condizione di instabilità e di rischio di perdita, e l'anziano disabile, che sperimenta la perdita di uno o più funzioni in modo irreversibile. Sul benessere psicofisico entrano in gioco la disposizione della persona e le sue capacità di resilienza e di adattamento. Anche la dimensione

La dimensione affettiva ha un ruolo molto importante poiché permette al soggetto di avere un supporto sia morale che fisico: infatti, secondo recenti studi, gli anziani che godono della vita coniugale si trovano in una condizione migliore; anche per il fatto di essere liberi di vivere in casa propria ed essere liberi. Ovviamente è opportuno partire dal colloquio clinico, in cui lo psicologo deve assumere un atteggiamento comprensivo e interessato; è necessaria anche la valutazione delle funzioni cognitive poiché ad una certa età si può riscontrare un impoverimento del linguaggio.

Mini Mental State Examination (per valutare la memoria a breve termine, l'attenzione e il calcolo matematico);

Coloured Progressive Matrices (misura del fattore g dell'intelligenza, velocità di elaborazione delle informazioni);

Geriatric Depression Scale (sintomi depressivi in età geriatrica);

Satisfaction Profile (funzionalità psicologica e fisica).

IL CASO CLINICO

FORZA DELL'IO E COESIONE DEL SÉ

Capacità di far fronte alle difficoltà in modo realistico e adattabile rendendosi poco vulnerabili agli impulsi endogeni; coincide con il principio di realtà. Al contrario, per mancanza di coesione del Sé, si intende una reazione a stress che genera senso di disorganizzazione e frammentazione dell'identità.

VALUTARE QUELLO CHE NON PUÒ ESSERE CAMBIATO

Il ruolo di agente del cambiamento del clinico deve misurarsi con gli aspetti non suscettibili di influenza, che vanno identificati e compresi nel significato che il paziente gli attribuisce. L'efficacia dell'adattamento è consecutiva all'elaborazione del lutto. Obiettivi ragionevoli sono un aspetto critico dell

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
24 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ren23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di metodi e tecniche psicodiagnostiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Acquarini Elena.