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DOMANDE ESAME ECONOMIA PROF RESMINI
1. Discutete gli aspetti principali della globalizzazione economica
Il termine si riferisce allo spostamento verso un’economia mondiale più integrata ed
interdipendente, grazie alla riduzione delle barriere ai flussi liberi di beni e servizi e al cambiamento
tecnologico e dei trasporti, con conseguente riduzione dei costi di trasporto (i drivers della
globalizzazione). Si sta parlando di un commercio internazionale, si verifica quando un’impresa
esporta beni o servizi ai consumatori di un altro paese. Per le imprese questo processo ha
prodotto molte opportunità; ovvero possono aumentare i propri ricavi vendendo in tutto il mondo,
riducendo i costi producendo in paesi in cui la forza lavoro costa meno. Si ha molta più
concorrenza quindi bisogna soddisfare al meglio i clienti. Nel caso in cui una qualsiasi impresa ha
attività produttive in due o più paesi è una multinazionale. Negli anni 60 l’attività commerciale
globale era dominata dalle imprese USA.
Grazie alla globalizzazione dei mercati si ha una quota crescente di attività commerciali, quindi
sono necessarie istituzioni che vigilino il mercato globale. Nascono nel 1944 alcune importanti
istituzioni globali (accordi di Bretton Woods), per favorire la realizzazione di un nuovo ordine
monetario e finanziario internazionale. Stiamo parlando di: GATT (accordo generale su dazi e
commercio) e il suo successore l’OMC (organizzazione mondiale del commercio), FMI (fondo
monetario internazionale), la banca mondiale (WB) e l’ONU (organizzazione delle nazioni unite).
L’OMC ha principalmente la responsabilità di vigilare sul sistema del commercio mondiale e di
assicurarsi che gli stati si attengano alle regole sancite nei trattati di commercio firmati dagli stati
membri dell’ OMC. Nel 2007 abbiamo 151 stati membri dell’OMC. FMI è stato creato nel 1944 ed è
composto da 189 membri. Il compito del FMI era mantenere l’ordine nel sistema monetario
internazionale e quello della Banca Mondiale era di promuovere lo sviluppo economico. La Banca
Mondiale si è concentrata sulla concessione di prestiti con un tasso di interesse basso ai governi
dei paesi poveri con problemi finanziari che desideravano intraprendere investimenti significativi in
infrastrutture (es. strade). Le Nazioni Unite sono state fondate i 24 ottobre del 1945. Oggi quasi
tutti gli stati del mondo appartengono alle Nazioni Unite: i membri ora sono un totale di 192 stati.
L’ONU ha il compito centrale di promuovere migliori standard di vita, della piena occupazione, di
condizioni di progresso economico e sociale e dello sviluppo.
Le tre forme della globalizzazione sono: economica, politica e sociale. la globalizzazione
economica è caratterizzata da flussi di merci a lunga distanza, capitali e servizi e trasferimento di
tecnologia. La globalizzazione politica è caratterizzata da una diffusione delle politiche del
governo. La globalizzazione sociale, espressa come diffusione di idee, informazioni, immagini e
persone.
Molti sostengono che la globalizzazione stimoli la crescita economica, aumenti il reddito dei
consumatori e aiuti a creare posti di lavoro.
La globalizzazione però ha i suoi critici. Una preoccupazione espressa frequentemente dagli
oppositori della globalizzazione è che la riduzione delle barriere al commercio internazionale
distrugga posti di lavoro nel settore manifatturiero delle economie avanzate. Una seconda fonte di
preoccupazione è che il libero scambio incoraggi le imprese dei paesi avanzati a trasferire gli
impianti produttivi in paesi meno sviluppati che difettano di norme adeguate per la produzione dei
lavoratori e dell’ambiente. Un’altra preoccupazione è che l’attuale economia globale sempre più
interdipendente trasferisca il potere economico dai governi nazionali alle organizzazione
sovrannazionali come l’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’UE e le Nazioni Unite. I critici
della globalizzazione sostengono che negli ultimi cento anni circa il gap tra i paesi ricchi e quelli
poveri del mondo si è ampliato.
I sostenitori della globalizzazione dicono che il punto essenziale è il libero commercio: i benefici
superano i costi. Sostengono che il libero scambio avrà come risultato la specializzazione dei
paesi nella produzione di quei beni e servizi che possono produrre in modo efficiente, mentre
importano beni e servizi che non possono produrre con la stessa efficienza. il libero scambio non
porta a maggior inquinamento e a maggiore sfruttamento del lavoro, ma porta a una riduzione di
questi fenomeni. I sostenitori delle organizzazioni sovranazionali fanno notare che il potere di
questo organismi poggia in gran parte sulla loro capacità di persuadere gli stati membri a eseguire
una certa azione. Se questi organismi non riescono a servire gli interessi collettivi degli stati
membri, quegli stati ritirerebbero il loro appoggio e l’organizzazione sovranazionale crollerebbe
rapidamente. Grazie a tutto questo il numero di poveri estremi al mondo si è ridotto negli ultimo 30
anni.
2. Un paese può avere un vantaggio comparato e un vantaggio assoluto dello stesso bene .
Vero. Vantaggio assoluto e vantaggio comparato possono coincidere. Il vantaggio assoluto
segnala una maggiore efficienza dovuta a superiorità tecnologica. Il vantaggio comparato segnala
il bene nel quale si ha uno svantaggio relativo minore. Dipende da: tecnologia o dotazione
fattoriale.
3. Nel paese A la forza lavoro consiste in 200 unità e ha a disposizione 100 unità di capitale. Il
paese B, invece, possiede 30 unità di lavoro e 10 di capitale. Secondo il teorema di
Hecksher-Ohlin, il paese A esporterà il bene intensivo in lavoro ed il paese B il bene
intensivo in capitale. Vero o falso? Perché?
Falso. Il paese A ha una dotazione relativa di lavoro inferiore a quella del paese B (2>3),
mentre ha una dotazione relativa di capitale maggiore (1/2>1/3). Il Paese A dunque si
specializzerà nella produzione del bene intensivo in capitale.
4. Spiegate ipotesi e principali conclusioni delle Nuove teorie del commercio internazionale.
aperta
Le nuove teorie del commercio internazionale:
• Le economie di scala
• Commercio internazionale come risultato del «vantaggio della prima mossa»
La nuova teoria del commercio si è sviluppata alla fine degli anni Settanta quando diversi
economisti fecero notare la possibilità per le imprese di sfruttare le economie di scala. Si hanno
economie di scala quando al crescere del volume prodotto corrispondono riduzioni del costo
unitario di produzione. La nuova teoria del commercio fornisce principalmente due contributi:
primo, attraverso il suo impatto delle economie di scala, il commercio può aumentare la varietà di
prodotti disponibili ai consumatori e diminuire il costo medio di produzione degli stessi. Secondo, in
quelle industrie, in cui la produzione necessaria per ottenere delle economie di scala è una
porzione significativa della domanda mondiale, il mercato può essere capace di sostenere soltanto
un piccolo numero di imprese. Quindi, il commercio internazionale di certi prodotti può essere
dominato solo da alcuni paesi le cui imprese sono state le prima a iniziare la produzione di quei
prodotti. Un secondo punto della nuova teoria del commercio internazionale sono i vantaggi della
prima mossa, cioè quei vantaggi economici e strategici di cui godono coloro che entrano in un
settore industriale per primi. Il vantaggio della prima mossa afferma che in quelle industrie ove le
economie di scala sono significative e rappresentano una sostanziale proporzione della domanda
globale, chi entra per primo può ottenere un vantaggio in termini di costo rispetto a chi entra
successivamente. La difficoltà d’entrata sarà tanto più elevata quanto maggiori sono le barriere
all’entrata. La teoria suggerisce che un paese può dominare nell’esportazione di un bene
semplicemente perché è stato tra i primi a produrre quel bene. Visto che quelle imprese sono
capaci di ottenere economie di scala, esse possono essere capaci di scoraggiare le altre imprese
dall’entrarvi. La difficoltà d’entrata sarà tanto più elevata quanto maggiori sono le barriere
all’entrata.
5. Le barriere non tariffarie generano gli stessi effetti di un dazio alle importazioni. Vero o
falso? Perché?
Falso. Entrambi generano una perdita di benessere per i consumatori e un guadagno di
benessere per i produttori. I dazi generano un gettito fiscale per lo stato, mentre le BNT no.
Quindi l’effetto netto del dazio è ambiguo (può essere positivo), mentre l’effetto netto delle BNT
è sempre negativo (per un paese importatore netto).
6. Discutete costi e benefici degli IDE per i paesi di destinazione . aperta
Investimento in una impresa estera nella quale l’investitore straniero possiede almeno il 10% delle
azioni ordinarie, effettuato con l’obiettivo di stabilire un interesse duraturo nel paese, una relazione
a lungo termine e una significativa influenza nella gestione dell’impresa. Quando una impresa
effettua un IDE diventa una impresa multinazionale.
Quattro principali benefici degli IDE per un paese ricevente
• Effetto del trasferimento di risorse: Capitale finanziario - Accesso ai mercati
finanziari internazionali- Aumento del capitale fisico – Tecnologia -Nuove
conoscenze manageriali -Miglioramento dell’efficienza delle operazioni realizzate
nelle sussidiarie estere-Formazione personale locale
• Effetto sull’occupazione: Generano posti di lavoro che altrimenti non verrebbero
creati. Che possono essere diretti: assunzione di cittadini del paese di destinazione
e indiretti: Posti di lavoro creati dai fornitori locali - Posti di lavoro creati dalla
maggiore spesa da parte dei dipendenti delle imprese multinazionali
• Effetto sulla bilancia dei pagamenti: 1.Quando la multinazionale apre una
sussidiaria estera, il paese ricevente registra un flusso iniziale in entrata 2. Il paese
ricevente trae beneficio se l’IDE è un sostituto delle importazioni di beni e servizi 3.
Il paese ricevente trae beneficio se la multinazionale usa la sua filiale estera per
esportare verso altri paesi
• Effetto sulla concorrenza e sulla crescita economica Gli investimenti greenfield
fanno aumentare la concorrenza, che può: 1. Ridurre i prezzi 2. Accrescere il
benessere dei consumatori. La maggior concorrenza tende a stimolare gli
investimenti in capitale. Tra i risultati di lungo periodo si possono avere: 1.Maggiore
crescita della produttività 2.Innovazioni di prodotto e di processo 3. Maggiore
crescita economica
I costi degli IDE per i paesi di destinazione:
• Effetti negativi sulla concorrenza
• Le imprese locali possono ab