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Fondazioni Profonde

Sono fondazioni che si adoperano quando si ha un terreno poco compatto.

Fondazioni Escavazione

Dopo uno scavo profondo si realizzano i muri di sostruzione con le stesse metodologie delle fondazioni superficiali.

Costipamento del Terreno

Eseguito per migliorare le caratteristiche del terreno. Poteva essere realizzato attraverso l'infissione di pali nel terreno, che costipavano il terreno per la trasmissione dei carichi superiori. Su uno strato più profondo.

Fondazioni Palificate

Consentiva di trasferire i carichi direttamente a un terreno più compatto in profondità di 3-5 metri, facilmente raggiungibile con i legni. L'infissione dei pali si realizzava verso battitura mediante maglio, fino a rifiuto, quindi non tutti i pali avevano le teste della stessa altezza, quindi era necessario raderli per poi proseguire con la realizzazione di un graticcio ligneo di fondazione. La piattaforma così realizzata sporgeva per circa 20 cm.

dal perimetro esterno del muro di fondazione.

COSTIPATURA PER BATTITURA: il terreno si compattava mediante battitura con mazzapicchi, che costipando lo strato superficiale facilitava la diffusione dei carichi. Tale costruzione era spesso realizzata attraverso degli zatteroni, utili per la ridistribuzione dei carichi, o di platee, che oltre ad avere la funzione di ridistribuzione dei carichi avevano anche la funzione, grazie alla loro mole, di assestamento del fondo.

56. Differenza tra fondazioni superficiali e profonde

Le fondazioni profonde vengono utilizzate quando non si ha un terreno adeguato e si ha bisogno di scavare in profondità per poter raggiungere un terreno buono, le fondazioni superficiali, invece, sono utilizzate quando il terreno è buono e si può scavare poco.

Strutture in elevato

57. Elementi che identificano i tipi murari

LE CARATTERISTICHE CHE IDENTIFICANO I TIPI MURARI:

  • materiale
  • posa in opera:
    • irregolare
    • corsi orizzontali – ondulati
SLIDE 3 Le fasi di lavorazione della pietra 1. Estrazione dalla cava: - Sfruttamento di banchi particolarmente pregiati a servizio del centro abitato o singolo edificio 2. Lavorazione in cava: - Tracciamento delle linee di incisione - Incisione con il piccone della superficie del banco secondo le linee di separazione dei blocchi - Inserimento all'interno delle fenditure di cunei metallici o di legno - Battitura o bagnatura (a seconda del materiale) per operare il distacco e sollecitare la separazione delle parti mediante l'ausilio di leve metalliche - Stagionatura del materiale 3. Lavorazione fuori cava (in cantiere o nelle botteghe): - Divisione - Sbozzo - Compimento degli elementi lapidei 4. Posa inirregolari, lavorazione a spacco, tutte le epoche• Concio: calcare o arenaria, forma regolare con facce lavorate, tutte le epoche• Elemento architettonico: calcare o tufo o pietra dura, forma regolare con lavorazione a spacco o a scalpello, tutte le epoche• Elemento decorativo: calcare o tufo o pietra dura, forma regolare con lavorazione a scalpello o a cesello, tutte le epoche• Elemento strutturale: calcare o tufo o pietra dura, forma regolare con lavorazione a scalpello o a cesello, tutte le epoche• Elemento ornamentale: calcare o tufo o pietra dura, forma regolare con lavorazione a scalpello o a cesello, tutte le epoche
  • spianate
  • Concio squadrato
  • Concio
  • Concio sagomato
  • Concio sagomato curvo

INSERIRE LE DUE SLIDE PAG 24 E 25 SLIDE LEZIONE 660. Strumenti di lavorazione della pietra (a percussione diretta, indiretta e ad abrasione)

  • Percussione diretta: Bocciarda, martellina, mazza, ascia e picconcello
  • Picconcello: spianatura sommaria di un concio in calcare compatto, sbozzatura superficiale di un concio dicantonale
  • Martellina dentata: spianatura di concio in calcare compatto, Martellina piana: lavorazione superficiale di conci intufo
  • Ascia: lavorazione di un concio in tufo
  • Bocciarda: lavorazione superficiale di concio in arenaria o travertino
  • Percussione indiretta: scapezzino, subbie, scalpelli, ferritondi, gradine, bocciarde (piccole)
  • Subbia: sbozzatura superficiale di concio di cantonale in calcare compatto
  • ScalpellI: a taglio largo per finitura superficiale di superficie in arenaria. A taglio sottile per finitura superficiale
in opera:• Si prepara il letto di posa, livellando e compattando il terreno• Si stende uno strato di malta sul letto di posa• Si posizionano i mattoni, facendo attenzione all'allineamento e alla livellatura• Si procede con la posa dei successivi strati di mattoni, utilizzando malta tra uno strato e l'altro• Si controlla costantemente l'orizzontalità e la verticalità del muro• Si lascia asciugare la malta e si procede eventualmente con la finitura del muro63. Utilizzo dei mattoni nei diversi tipi di muratura• Muratura portante: mattoni pieni o forati• Muratura non portante: mattoni forati o alveolati• Muratura a vista: mattoni faccia a vista o mattoni di recupero• Muratura di tamponamento: mattoni forati o alveolati• Muratura di rivestimento: mattoni faccia a vista o mattoni di recuperoin opera:
  • INSERIRE LE DUE SLIDE PAG 40 e 42 SLIDE LEZIONE 663. Differenza tra cronologia relativa e cronologia assoluta
  • Cronologia relativa: successione delle azioni costruttive tramite relazioni stratigrafiche, si schematizza con il diagramma di Harris per stabilire contemporaneità, anteriorità o posteriorità delle azioni costruttive
  • Cronologia assoluta: Datazione di uno specifico elemento costruttivo indipendentemente dai rapporti stratigrafici
  • Le relazioni stratigrafiche: cosa sono e quali relazioni temporali esprimono

Le relazioni stratigrafiche mettono in luce la cronologia relativa stabilendo le relazioni cronologiche (anteriorità, posteriorità e contemporaneità) tra i vari elementi. (Vedi slide 31 lezione 8)

  • ANTERIORITÀ: se vi si appoggia un'altra unità stratigrafica muraria - se viene tagliato da un'altra unità stratigrafica muraria - se viene riempito da un'altra

unità stratigrafica muraria:

  • POSTERIORITÀ: se si appoggia ad un'altra unità stratigrafica muraria
  • Se taglia un'altra unità stratigrafica muraria
  • Se riempie un'altra unità stratigrafica muraria
  • CONTEMPORANEITÀ: Se si lega ad un'altra unità stratigrafica muraria

65. Differenza tra parasta e lesena:

  • La parasta è un elemento architettonico strutturale verticale inglobato in una parete dalla quale sporge
  • La lesena è un elemento architettonico di aspetto simile alla parasta ma che non ha nessuna funzione strutturale ma solo decorativa

Archi e volte

66. Differenza tra arco e piattabanda:

Piattabanda: La piattabanda è un arco estremamente ribassato fino ad ottenere un intradosso rettilineo orizzontale. Lavora come un arco ma si differenzia da questo per la forma dei conci e per la loro posizione. (Slide 9 pag 14)

67. L'arco: nomenclatura, costruzione e comportamento

staticol'arco è una struttura muraria formata da conci che lavorano a compressione per mutuo contrasto. I conci scaricano aloro azione sui piedritti o spalle. I piedritti ricevono una spinta inclinata che tende a spostarli verso l'esterno. (sistemaspingente) (slide 9 pag 3)

È sottoposto ad azioni verticali di peso (peso proprio e peso portato) e grazie alla sua conformazione trasmette i carichiai piedritti. Ogni elemento dell'arco è soggetto solo a compressione. Dato che il concio di chiave non può traslare versoil basso trasmette i suoi carichi ai conci adiacenti. Si ha sempre una forza inclinata che si trasmette da concio a concio.

INTRADOSSO: la superficie che limita inferiormente l'arco.

ESTRADOSSO: la superficie che limita esteriormente l'arco.

SPESSORE: la distanza tra intradosso ed estradosso.

LARGHEZZA: la distanza tra le fronti.

LUCE: è la distanza tra i due piedritti.

FRECCIA: è la distanza massima tra

l'architrave si basa sulla distribuzione dei carichi in modo lineare, l'arco sfrutta la compressione per trasferire i carichi verso le spalle. Questo avviene grazie alla forma curva dell'arco, che permette di trasformare le forze verticali in forze orizzontali. L'arco è composto da diverse parti: - L'intradosso: è la parte inferiore dell'arco, quella che si trova sotto la linea di chiave. È la superficie su cui si appoggiano i carichi. - Il piano d'imposta: è la superficie su cui poggiano le spalle dell'arco. È la parte superiore dell'arco, quella che si trova sopra la linea di chiave. - I piedritti o spalle: sono i componenti verticali su cui scaricano i carichi i conci dell'arco. Sono posizionati ai lati dell'arco. - I fronti o ghiere: sono le due superfici verticali che limitano l'arco anteriormente e posteriormente. Sono posizionate ai lati dell'arco, sopra e sotto la linea di chiave. - I piani d'imposta: sono le superfici da cui ha inizio la costruzione dell'arco. Sono posizionati sopra e sotto la linea di chiave, ai lati dell'arco. - Il concio di chiave: è il concio posto alla sommità dell'arco. È quello che chiude l'arco. - I piani alle reni: sono i piani inclinati di circa 30° rispetto al piano orizzontale passante per il centro dell'arco. Sono le parti più deboli dell'arco, dove è più facile avere fratture in caso di cedimento del materiale. La costruzione dell'arco può avvenire utilizzando diversi sistemi per ottenere un abbassamento graduale della centina, come ad esempio un sacco pieno di sabbia, un martinetto o cunei di legno. Dal punto di vista statico, l'arco svolge la stessa funzione dell'architrave, ma con un diverso funzionamento statico. Mentre l'architrave si basa sulla distribuzione lineare dei carichi, l'arco sfrutta la compressione per trasferire i carichi verso le spalle.l'architrave è una struttura non spingente (che scarica cioè il peso solo in verticale), l'arco è una delle più tipiche strutture spingenti, perché genera spinte laterali, quindi anche orizzontali. Questo ha come vantaggio un più efficiente scarico della compressione dovuta al peso, permettendo l'apertura di luci molto più ampie, mentre ha come svantaggio una costruzione più complessa e la necessità di predisporre metodi per controbilanciare le spinte laterali. Per reindirizzare le spinte laterali verso il basso si devono predisporre strutture che generino forze di controspinta o di trazione. Tra le strutture di controspinta esistono due tipi principali: Strutture di sostegno laterale, che possono essere a loro volta strutture spingenti: frazionano gradualmente le spinte orizzontali fino ad annullarle (come contrafforti, archi rampanti o anche una solida cortina muraria - detta rinfianco - che assorba le

spinte);

Strutture di sostegno verticale, che apportano pe

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Publisher
A.A. 2021-2022
27 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/19 Restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alice.lanna.5 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Restauro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Acierno Maria.