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CARICA BATTERICA
E’ rappresentata dal numero di germi per unità (mL) di latte.
Il latte è “sterile” in mammelle sane, si può contagiare al
momento della fuoriuscita.
La contaminazione può avvenire già a livello di cisterna del
capezzolo.
Fino 100 mila considerato normale /30 mila batteri x ml
premio.
Fonti di inquinamento:
1. Ambiente stalla
2. Ambiente sala di mungitura e modalità di mungitura
3. Temperatura di conservazione del latte
4. Trasporto del latte
1) AMBIENTE STALLA
La stalla non può essere un posto pulito, bisogna organizzare la
stalla stessa.
Corsia di alimentazione pulita, disporre di una lettiera con
paglia, trucioli.
+ animale pulito + quando verrà munto sarà meno contaminato
il latte.
Si può valutare la pulizia degli animali con una tabella di
riferimento.
2) TEMPERATURA DI CONSERVAZIONE DEL LATTE
Relazione tra contaminazione e temperature di stoccaggio.
Deve essere conservato a bassa T.
La T influisce moltissimo sulla crescita dei M.O.
A temperature alte, la velocità di crescita aumenta moltissimo
rispetto T basse, dove la T è contenuta.
È la temperatura di stoccaggio che incide sulla carica batterica,
piuttosto che il tempo di stoccaggio.
Importanza di avere un latte pulito all’origine ma anche il
mantenimento della T di stoccaggio.
Il latte va refrigerato subito dopo la mungitura e portato a 4°C.
EFFETTI SULLA QUALITA’ DEL LATTE
In un latte “normale” refrigerato, la CBS è bassa.
60% flora non acidificante
20% psicrofili
20% fermenti lattici e/o coliformi sono
distrutti in genere dalla pastorizzazione, ma producono proteasi
(che attaccano la caseina), sono resistenti ai trattamenti al
calore, diminuiscono la resa casearia, producono sapore
amarognolo ai formaggi molli
e con la distruzione di
sostanze inibenti (lattoperossidasi, lisozima)
3) SPORE
Principale: Clostridium tyrobutyricum
esenza:
• proibizione uso di insilati (nel Parmigiano Reggiano)
• attenzione nelle operazioni di raccolta degli insilati, senza terra
• miglioramento della pulizia della stalla e degli animali
• aggiunta di additivi antibatterici nel latte (esempio lisozima,
permesso nel Grana Padano)
gestione perfetta insilato: spore <100/g
gestione igiene mungitura: <50 spore/L
formaggio perfetto
scarsa gestione insilato: spore > 10000/g
gestione igiene mungitura: >1000 spore/L
formaggio con gonfiore tardivo
Attenzione che NON c’è una relazione tra CBS e spore.
Se pulisco bene ottengo in genere bassa CBS e basse
spore, però può succedere che ci siano bassa CBS e alte spore!
INFLUENZATE DA:
IGIENE DELLA STALLA
IGIENE IN MUNGITURA
NON C’ENTRA NIENTE L’ALIMENTAZIONE E LA
GENETICA!!!
3. I foraggi
I PIU’ IMPORTANTI FORAGGI
FORAGGI DI GRAMINACEE:
1) MAIS INSILATO O SILOMAIS
La pianta intera di mais (insilata):
RE -3 cm) E INSILARE
VELOCEMENTE
(maturità, tipo di uso finale, OGM….)
MO CEREALE AL MONDO (granella e pianta
intera) 850 milioni t nel 2010
Le piante sono volutamente lasciate verdi perché ancora vitali e
ricche di principi nutritivi.
Al momento della raccolta ha una forte presenza di granella (sul
secco di arriva a 50% della SS concentrata nella granella).
Il punto ideale della raccolta e quello in cui vi è LA
MARUTAZIONE CEROSA: estraendo una granella e
schiacciandola esce una sostanza simile alla consistenza della
cera.
Il fusto viene chiamato STOCCO / Le foglie bianche, vicino alla
spiga sono chiamate, BRATTEE
VANTAGGI DEL SILOMAIS:
1. Pur avendo contenuto elevato di amido accumulato nella
granella è considerato un FORAGGIO.
Fornisce energia, quindi quasi da concentrato.
2. Si è adattato molto bene alla Pianura Padana perché vi sono
terreni fertili, un sistema di canali
storico (1700-1800) e grazie alle Alpi che offrono una protezione
dei forti venti del Nord.Cresce bene con un clima temperato
caldo.
3. Ha un elevata produzione, e di fatto questo permette di essere
coltivato in tutto il mondo
4. Minor costo di produzione
5. Elevata digeribilità grazie alla presenza di amido, (anche
superiore al 70%)
6. Permette un integrale meccanizzazione dei processi
produttivi (dalla semina alla somministrazione agli animali
7. La densità di semina è di 7-8 piante/metro quadrato, vale a
dire del 15-20% superiore a quella del mais da granella.
8. VERSATILITA’ (teorica) in quanto vi sono moltissimi ibridi e
ognuno decide quale coltivare anche nell'ambito della stessa
classe di maturazione (classi 400, 500, 600, 700).
I miglioramento genetico, sta nel tentare nel incrocio di due
linee diverse di genitori, fino a trovare una generazione con una
maggiore sviluppo.
Se l’allevatore, riutilizza tali semi le piante tendono a ritornare
come prima, e con disomoge. Di conseguenza l’agricoltore sa
che comprando il seme dalle ditte semenziere otterrà piante
omogenei e con produttività.
Importante però che ci sia il mantenimento della biodiversità,
grazie ad Istituti Pubblici.
Ha versatilità anche nella destinazione:
A) Silomais (pianta intera)
B) Granella secca
C) Granella umida (pastone)
A) CARATTERISTICHE DEL SILOMAIS
- COLORE: VERDE oliva che deve essere mantenuto con la
conservazione
- ODORE: PIACEVOLE di ACIDI ORGANICI in particolare di
ACIDO LATTICO
- La SS: dovrebbe risultare simile al contenuto della pianta
appena raccolta, con un media del 30-35%.
% superiore, rende più difficoltosa la compressione della massa
foraggera all'insilamento e la conseguente fuoriuscita dell'aria.
Inoltre il contenuto in zuccheri fermentescibili si abbassa
troppo e ciò compromette il buon andamento delle
fermentazioni lattiche desiderate.
- UMIDITA’: Un contenuto di umidità superiore al 70% riduce
la concentrazione energetica del prodotto e tende a penalizzare
l'ingestione di SS da parte della bovina.
- pH 3,6/4
- ACIDO LATTICO deve essere maggior 6% della SS
- ACIDO ACETICO deve essere minor del 2% della SS
- ACIDO BUTIRRICO e PROPIONICO non possono essere zero
ma devono essere mantenute basse.
- AMMONIACA deve essere minor del 5% dell’azoto totale
Problematica
Alti livelli di aria e di pH influiscono positivamente sul
contenuto di Clostridi e delle loro spore.
La “via delle spore”: insilato (o alimenti) bovina feci
→ → →
mammella latte formaggio
→ →
Difetti nel formaggio a lunga stagionatura:
GONFIORE TARDIVO.
PROBLEMI che esistono con la somministrazione del
SILOMAIS sono la PRESENZA DI SPORE.
IN TRINCEA, le zone laterali e la zona superficiale per la
difficolta di schiacciamento ha maggior contatto con l’aria e
permette un maggior pH, con conseguenza che vi sono più
spore.
Sapendo questo bisogna fare in modo di schiacciare molto bene
evitando di tenere la massa al limite del contenitore e
mantenere la pressione.
Bisogna togliere il cappello prima di dare da mangiare alle
bovine che può invece essere somministrato alle manze che però
non producono latte.
Nei FORMAGGI a lunga stagionatura, si pone il PROBLEMA
DEL GONFIORE TARDIVO che deriva dalla crescita delle spore
dei clostridi che normalmente stanno nel terreno.
Tramite il terreno i CLOSTRIDI vengono passati al mais, le
spore vengono mangiate dalle bovine, rimangono nelle feci.
Potrebbero imbrattare le mammelle e può darsi che se non si fa
una buona mungitura igienizzata le spore potrebbero
contaminare il latte.
Le spore NON PASSANO DALLA BOVINA AL LATTE PER VIA
DALL’INTESTINALE ED EMATICA MA PASSANO
SOLO NELLE FECI.
LE SPORE quando trovano un ambiente ideale cominciano a
svilupparsi (es nella pasta dei formaggi a lunga stagionatura
perché hanno il tempo di svilupparsi)
Questo sviluppo produce fermentazione e crea una spaccatura.
IL PARMIGIANO REGGIANO E IL GRANA PADANO hanno
affrontato tale problema:
insilati, per l’eventualità che in questi vi sono i clostridi.
In questo modo non l’ha risolto, l’ha diminuito, perché siccome
i clostridi stanno nel terreno, potevano esserci anche nel fieno e
nel mangime.
limitato le spore facendo un’azione di promozione degli
agricoltori, promovendo un insilato fatto bene e promovendo
una mungitura fatta con azioni igieniche per limitare il
problema.
L’utilizzo di insilati rende NECESSARIO l’impiego in
lavorazione del LISOZIMA, una proteina naturale estratta
dall’albume dell’uovo di gallina indicato in etichetta come
conservante.
Il lisozima - ammesso per un massimo di 2,5 grammi per 100
chili di latte - ha la FUNZIONE di PREVENIRE
FERMENTAZIONI ANOMALE nella maturazione del
formaggio che potrebbero verificarsi a causa dell’utilizzo di
insilati.
Il lisozima è presente in tracce nel latte di vacca, nonché in
grande quantità nelle lacrime, nellasaliva, nel latte materno,
nelle uova.
Per la tipologia Trentingrana e per Parmigiano Reggiano DOP,
l’utilizzo di INSILATI è espressamente VIETATO ed è dunque
escluso anche l’utilizzo del lisozima nella lavorazione.
E’ però scorretta e del tutto priva di fondamento l’affermazione
che talvolta si riscontra secondo la quale nel Grana Padano, a
differenza del Parmigiano Reggiano, sarebbero genericamente
ammessi «conservanti», lasciando presumere che nel Grana
Padano ci possano essere anche altri conservanti, mentre come
detto è ammesso solo l’utilizzo del lisozima.
2) LOIESSA ODUZIONE ELEVATA (8-10 t SS/ha)
-giugno)
autunnale-raccolta a maggio)
-12% PG, 50-55% NDF, 0,84-0,86 UFL/kg
SS
– 18% SS alla raccolta
– 3% stq zuccheri solubili (deve essere >2,5% stq)
– preappassimento quasi obbligatorio
– oppure ridotto per le rotoballe fasciate senza trinciatura
– trinciatura a 3-6 cm ed insilamento
Molto produttivo ha una massa notevole.
Caratteristica che si semina in autunno e si raccogli in
primavera.
L’idea è di utilizzare il campo con questa coltivazione per
produrre foraggio anche fuori stagione del mais.
Se lo possono permettere chi ha molta sostanza organica molta
acqua e sistema di lavoro.
È una graminacea.
Il momento migliore di raccolta per le graminacee è INIZIO
SPIGATURA, dove si raggiunge un compromesso tra prod.
Quantitativa e prod. Qualitativa
Man mano che la pianta matura, peggiora l’energia, il contenuto<