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Hb+CO2 Hb-CO2

A livello degli alveoli essendo presenti basse Pp di CO2 la reazione si inverte verso la

dissociazione.

La CO2 libera negli eritrociti viene trasformata dall’anidrasi carbonica in acido carbonico.

CO2+H2O H2CO3 che si dissocia reversibilmente in HCO3- e H+ : il

bicarbonato esce dal globulo rosso, scambiando con i Cl-. In questo modo i H+ sono

sequestrati dal globulo rosso e lo ione bicarbonato esce tamponando l’acidità del sangue.

216) Carbamminemoglobina vedi 214

217) Ruolo dell’HB nel controllo del pH vedi 214

218) Effetto della CO2 e del pH sull’Hb o meglio sull’affinità per l’O2 dell’Hb: effetto

Haldane (alte Pp di CO2 diminuiscono l’affinità della Hb per l’O2) ed effetto Bohr (la

formazione dell’osisiemoglobina prevede la liberazione di ioni H+ e quando questi

aumentano nel mezzo invertono la direzione della reazione, favorendo il distacco

dell’O2). L’effetto Bohr e l’effetto Haldane si osservano a livello degli scambi con i

tessuti poiché l’intensa attività metabolica produce H+ e quindi richiede O2 che viene

ceduto facilmente, allo stesso tempo si produce molta CO2 che viene caricata sull Hb

favorendo anch’essa il distacco dell’O2

219) Eventi a livello polmonare relativi al trasporto dei gas : nel polmone abbiamo

elevate pp dell’O2 che aumentano l’affinità dello stesso per l’Hb; non solo ma le basse Pp

della CO2 fanno si che si inverta la reazione che porta alla carbamminemoglobina,

liberando il sito di attacco per l’O2. Contemporaneamente lo ione bicarbonato viene

richiamato all’interno del globulo rosso, si combina con i protoni a dare acido carbonico e

da questo CO2 che può diffondere nell’aria alveolare

220) Eventi a livello tissutale relativi al trasporto dei gas vedi 217

221) Controllo della respirazione: strutt coinvolte: Regolazione del ritmo respiratori: è

un sistema a feed back negativo.

Le variabili misurate sono le Pp dei gas e il pH

Sensori: chemocettori periferici collocati nella parete delle arterie, dove si trovano i

barocettori e chemocettori nel SNC

Centro integrativo: nuclei respiratori del tronco encefalico che controllano il ritmo

respiratorio. Sono presenti cellule pacemaker, autoritmiche, che generano l’impulso elettrico

grazie al quale mediante il nervo frenico i muscoli intercostali e il diaframma si contraggono e

determinano 2 sec di inspirazione e 3 secondi di espirazione tranquilla <per un totale di 12

cicli respirator/mini pari a 70/80 battiti cardiaci al minuto>. Sempre questi centri regolatori

inviano segnali elettrici per la contrazione della muscolatura accessoria durante la respirazione

forzata.

Definizione di iperventilazione: situazione in cui un individuo respira profondamente e

frequentemente e la ventilazione alveolare supera la richiesta dei tessuti; la Pp della CO2

diminuisce e i chemocettori rispondono facendo diminuire la velocità e la profondità del

respiro

Definizione di ipoventilazione (o apnea): condizione per cui la ventilazione è insufficiente,

aumenta la Pp di CO2, diminuisce il pH andando a stimolare i chemocettori centrali e anche

periferici poiché aumenta la Pp di CO2 vengono stimolati anche i chemocettori periferici ad

inviare segnali ai centri del respiro, affinché si aumenti la ventilazione (stimoli eccitatori si

generano spontaneamente anche in caso in cui si trattiene il respiro, poiché al funzione

respiratoria è vitale)

222) Chemocettori centrali e periferici: I chemocettori periferici rispondono a variazioni

di O2, CO2 e pH nei vasi della triade intercostale, mentre i chemocettori del SNC rilevano

variazioni della concentrazione di CO2 , sotto forma di variazione di pH, nel liquido

cefalorachidiano per effetto della solubilizzazione della CO2 nel liquido da cui si originano

prima H3CO2 e poi Ione bicarbonato e H+. Il centro respiratorio conseguentemente aumenta

la frequenza di scarica sui neuroni e provocano aumento della frequenza respiratoria, quindi

della ventilazione.

I chemocettori periferici rispondono a variazioni di pH <indotte anche dall’accumulo di acido

lattico>, di CO2, di O2 e riescono ad assorbire l’eccesso di acidità del sangue anche se il rene

non funziona bene; rispondono a valori di Pp di O2 inferiori a 60 mmHg poiché al di sopra la

saturazione dell’Hb è sufficiente a rifornire i tessuti e provocare iperventilazione sarebbe

controproducente.

223) Fattori che influenzano la ventilazione: Definizione di iperventilazione: situazione

in cui un individuo respira profondamente e frequentemente la ventilazione alveolare supera la

richiesta dei tessuti; la Pp della CO2 diminuisce e i chemocettori rispondono facendo

diminuire la velocità e la profondità del respiro

Definizione di ipoventilazione (o apnea): condizione per cui la ventilazione è insufficiente,

aumenta la Pp di CO2, diminuisce il pH andando a stimolare i chemocettori centrali e anche

periferici poiché aumenta la Pp di CO2 vengono stimolati anche i chemocettori periferici ad

inviare segnali ai centri del respiro, affinché si aumenti la ventilazione (stimoli eccitatori si

generano spontaneamente anche in caso in cui si trattiene il respiro, poiché la funzione

respiratoria è vitale)

224) Ruolo di O2, pH e CO2 nel controllo della ventilazione vedi 221

225) Regolazione centrale/periferica della ventilazione vedi 221

226) Anatomia dell’app urinario: rene, organo pari, dx e sx, a forma di fagiolo raggiunto

dalle arterie renali che diminuiscono il loro calibro fino ad arteriole globulari ed arteriola

afferente. Nel rene riconosciamo una corticale e una midollare quest’ultima ad elevata

osmolarità; l’unità funzionale è il Nefrone un complesso sistema di filtrazione del sangue

costituito dai vasi dell’arteriola afferente avvolti a formare il glomerulo renale e una serie di

tubuli deputati alla filtrazione e in misura minore alla secrezione che vanno a confluire nel

dotto collettore e di qui alle pelvi renali che confluiscono negli ureteri dx e sx. L’urina si

raccoglie nella vescica e viene espulsa a livello dei genitali esterni passando attraverso

l’uretra.

227) Struttura anatomica del rene vedi 225

228) Il nefrone: Anatomia del Nefrone: Il nefrone si struttura in parte nella corticale e in

parte nella midollare. L’arteriola afferente si avvolge nel glomerulo che è deputato alla

filtrazione del plasma di acqua e piccoli soluti, avvolta da una struttura capsulare, la capsula

di Bowmann; questa funzione è resa possibile dalla struttura della membrana di filtrazione

che è l’interfaccia fra lume dei vasi e lo spazio della capsula (spazio di Bowmann): sottile

endotelio vascolare, membrana basale comune e cellule della capsula dette podociti poiché

hanno una struttura in cui si riconoscono dei pedicelli ad avvolgere il vaso come una

cerniera, creando altresì sostegno al glomerulo che altrimenti collaserebbe sotto la

pressione del sangue arteriolare e creando delle fenestrature funzionali alla filtrazione.

Proseguendo incontriamo il tubulo convoluto prossimale costituito sul lato luminale da

cellule simili agli epatociti, con microvilli sul lato luminale e una membrana basale sul lato

interstiziale: queste cellule assorbono ioni dal filtrato recuperandoli nel plasma (avviene un

meccanismo di diffusione passiva sul lato luminale e un fenomeno di trasporto attivo

mediato da pompe Na/K atpasi sul lato basolaterale)insieme a glucosio che è attivamente

trasportato insieme a ioni Na (cotrasporto). Sono trasportati attivamente anche gli

amminoacidi con un meccanismo speculare aquello per il glucosio ed avviene inoltre il

riassorbimento di Bicarbonato, congiuntamente con la secrezione di ioni H+

Il filtrato ora scende nell’ansa di Henle discendente dove viene depauperato unicamente di

acqua poiché la midollare in cui è posizionata, è alta osmolarità; tale caratteristica della

midollare si deve imputare all’ansa ascendente di Henle.

A livello del tubulo convoluto distale avvengono fenomeni di recupero di ioni Na , Cl- , K

dal filtrato ma anche di secrezione di H+, soprattutto sotto stimolazione dell’aldosterone. In

quest’area dove si incrociano tubulo convoluto distale, l’arteriola afferente e il glomerulo si

trovano l’apparato iuxtaglomerulare e le cellule della macula densa. Queste ultime

monitorano il filtrato e la pressione arteriolare che deve essere tale da produrre adeguate

quantità di filtrato. Sulla base di queste rilevazioni le cellule iuxtaglomerulari secernono

renina che avvia il sistema renina – angiotensina-aldosterone.

Nel tubulo convoluto distale e nel dotto collettore ci sono due tipologie cellulari: le cellule

principali, piatte, che rispondono agli ormoni aldosterone e vasopressina e le cellule

intercalate, con orletto a spazzola che assorbono attivamente Na utilizzando un

controtrasporto Na/H+ , regolando in questo modo il pH del sangue.

229) Parte vascolare del neurone: arterie renali dx e sx che si diramano poi nelle

arteriole afferenti le quali si avvolgono a gomitolo nella struttura del glomerulo all’interno

della capsula di Bowmann ed escono dal glomerulo come arteriole efferenti che continuano

il loro percorso a livello della parte corticale del rene come capillari peritubulari e a livello

della midollare come vasa recta, seguendo questi ultimi il percorso dell’ansa di Henle

230) Parte tubulare del nefrone vedi 227

231) Tipi cellulari del nefrone vedi 227

232) Apparato. iuxtaglomerulare vedi 227

233) Ansa di Henle: divisa in ascendente e discendente, si sprofonda nella midollare che

è la parte più iperosmolare dell’organismo. La porzione discendente consente il

riassorbimento di acqua attraverso le cellule pavimentose dell’epitelio, ma non di soluti e fa

uscire un filtrato più concentrato. Questa azione è resa possibile dalla composizione della

midollare del rene, ad elevata osmolarità che è stata creata mediante un meccanismo di

moltiplicatore di gradiente controcorrente cioè il gradiente osmotico fra filtrato e midollare

reso possibile da eventi che avvengono nella porzione tubulare successiva, l’ansa

ascendente di Henle che trasporta dal plasma all’intersizio ioni Na, K e Cl. Il Na viene

pompato attivamente nell’interstizio mediante pompe Na/K ATP asi

234) Filtrazione glomerulare vedi 227

235) Struttura e funzione della membrana di filtrazione: consente il passaggio di

acqua, ioni, glucosio amminoacidi, creatinina, urea ma non proteine

236) Composizione del filtrato glomerulare: Composizione del filtrato all’uscita del

glomerulo: acqua, ioni (Na, K, Cl, Ca), glucosio, urea ed acido urico, creatinina.

237) Velocità di filtrazione glomerulare, volume giornaliero di filtrato, volume finale di

urina: 125 m

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
35 pagine
13 download
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher stylerock87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Battezzati Alberto.