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Domanda Teoria Economia Aziendale

  1. Si definiscono e si illustrano la redditività aziendale e l'indicatore di redditività globale.

    La redditività è la capacità di produrre in modo stabilizzato nel tempo redditi sufficienti a remunerare i portatori di capitale proprio dopo aver remunerato tutti gli altri portatori di fattori produttivi.

    La redditività viene anche intesa come la capacità dell'impresa di produrre reddito d'esercizio, in quanto il capitale proprio è remunerato in via residuale tramite il redito d’esercizio.

    • La redditività operativa fa riferimento alla capacità dell'impresa di rendere proficui gli investimenti nell’area operativa, cioè a gestire economicamente il business aziendale. Essa può essere sintetizzata dal seguente indicatore: ROI = Reddito Operativo/Investimenti

    • La redditività globale fa riferimento alla capacità di remunerare congiuntamente il capitale proprio dopo aver remunerato tutti gli altri fattori produttivi. L'indicatore da cui viene rappresentato è:

      ROE = Reddito netto d’esercizio/patrimonio netto

  2. Si illustri nell’ambiente marketing mix la distribuzione.

    Una strategia è un insieme di scelte di business che si concretizzano in un piano d’azione designato al fine di raggiungere una serie di obiettivi definiti dall’azienda. L’importanza nel definire degli obiettivi è fondamentale affinché l’azienda possa dare uno scopo ed una direzione precisa alle strategie che verranno implementate.

    Una strategia di marketing è composta da diversi elementi collegati fra di loro:

    • Selezione del prodotto e del mercato di riferimento

    • Il prezzo

    • La distribuzione: l’azienda deve scegliere se utilizzare un canale di vendita all’ingrosso oppure la vendita al dettaglio. Si devono tenere in considerazione tutte le entità (venditori, distributori, agenti) e scegliere quelle che meglio aiuta a raggiungere gli obiettivi prefissati.

    • La comunicazione include tutte quelle leve come la pubblicità televisiva, le e-mail, le fiere che permettono di dare una maggiore visibilità al prodotto.

    La combinazione tra questi fattori viene detta Marketing Mix

Domanda Teoria Economia Aziendale

3. Si illustri la struttura organizzativa a matrice, specificatamente punti di forza e di debolezza.

La struttura organizzativa è una variabile organizzativa definita da due caratteri: la divisione del lavoro e il coordinamento delle attività svolte in azienda. A seconda delle scelte fatte in merito a tali caratteri si concretizza la struttura organizzativa aziendale, che nella realtà varia da azienda ad azienda, in quanto ognuna, per rispondere alle proprie esigenze specifiche, gradua diversamente questi caratteri. È possibile individuare alcuni schemi di struttura organizzativa:

  1. Struttura funzionale, è caratterizzata dalla presenza di tre livelli:
    • Il vertice aziendale, che ha il compito di gestire l’azienda.
    • Le direzioni funzionali, per la gestione delle specifiche funzionamento
    • Le unità operative con compiti tipicamente esecutivi.
  2. Raggruppa i dipendenti in base alle competenze tecniche che hanno.

  3. Struttura Divisionale, i livelli base della struttura sono rappresentati dall’alta direzione, che ha il compito di gestione strategica da portafoglio di business e la definizione dell’ambito di autonomia
    • Dalle direzioni di divisione
    • Dalle direzioni funzionali
    • Dalle unità operative

    La peculiarità di tale struttura è data dall’autonomia di tale delle divisioni che gestiscono un particolare business dell’azienda. Inoltre, il responsabile di divisione risponde alla direzione aziendale della sua attitudine a raggiungere il livello di redditività programmato. I vantaggi sono: una miglior tutela dei diversi business e maggiore capacità di adattamento alle particolari esigenze ambientali e consetiti di prodotto – mercato. Inoltre, favorisce una maggiore rapidità nel prendere le decisioni, consentita dal maggiore decentramento del potere decisionale. Tale struttura è idonea quando il business si presenta complesso con la presunta di più linee di prodotto.

  4. Struttura a Matrice, un tale struttura risultano evidenti tre livelli base:
    • L’alta direzione
    • I responsabili funzionali e i responsabili di progetto
    • Le unità operative

    Il raggruppamento del lavoro viene effettuato per funzione e per progetto, con l’obiettivo di presidiare l’efficienza (valuta l’abilità di raggiungere l’obiettivo impiegando le risorse minime indispensabili) e l’efficacia (capacità di raggiungere l’obiettivo prefissato). La modalità di raggruppamento del lavoro direzionale è per input e per output. Tale struttura viene adottato dalle aziende che operano e gestiscono progetti complessi, di volta in volta diversi.

    I vantaggi sono che è possibile gestire in modo bilanciato efficacia ed efficienza. Gli svantaggi: confusion che il duplice comando può creare e richiesta di notevoli sforzi per mantenere il bilanciamento del potere crescita di conflitti interni = rallentamento nei processi decisionali.

  5. Strutture Ibride, forme organizzative con una combinazione dei caratteri di alcune delle strutture base, cercando di trovare i vantaggi, i punti di forza ed evitando i punti di debolezza.

Domanda Teoria Economia Aziendale

10. Si illustrino sinteticamente le principali componenti della struttura funzione dell'impresa (fonti e impieghi) e si proceda a rappresentare graficamente e numericamente una struttura finanziaria con capitale circolante netto negativo.

L'osservazione della struttura finanziaria dell'impresa comporta il confronto tra la struttura delle fonti di finanziamento e quelle degli impieghi di capitale. Gli aspetti d'osservazione più significativi si distinguono in:

Per le fonti, la provenienza e la durata del ciclo d'utilizzo. Sotto il profilo della provenienza, le fonti si differenziano per il tipo di vincolo dell'acquisizione e distinguono in CAPITALE PROPRIO, che è a pieno rischio o CAPITALE DI TERZI, acquisito a rischio limitato. In questo caso la finanza individua le fonti di finanziamento che garantiscono alla struttura un costante equilibrio tra mezzi di finanziamento e una maggiore facilità nel reperire fonti di finanziamento a condizioni più vantaggiose. Sotto il profilo della durata il criterio di suddivisione è quello che fa riferimento ad un arco di tempo in cui le fonti di finanziamento diventeranno rimborsabili e comporteranno un esborso finanziario e gli impieghi di capitale diventeranno esigibili comportando un'entrata di denaro. Il periodo amministrativo è di solito di 12 mesi. In virtù di questa modalità le fonti si distinguono in: CAPITALE A PIENO RISCHIO, per il quale non è prevista una scadenza. INDEBITAMENTO A MEDIO O LUNGO TERMINE, capitale di debito che deve essere rimborsato in un periodo di tempo superiore ai 12 mesi. FINANZIAMENTO CORRENTE, debiti con scadenza certa o inferiore ai 12 mesi.

Per gli impieghi, la durata del ciclo realizzato. Questi sotto il profilo della durata possono distinguersi in:

IMMOBILIZZAZIONI, ossia investimenti che daranno origine ad entrate di denaro oltre i 12 mesi successivi. CAPITALE CIRCOLANTE LORDO impieghi che si dovrebbero trasformare in entrate entro i 12 mesi successivi.

Esempio.

  • Immobilizzazioni Nette € 55,00
  • Disp Non liquide € 30,00
  • Liquidità differite € 10,00
  • Liquidità immediate € 5,00
  • € 100,00
  • CAPITALE A PIENO RISCHIO € 15,00
  • DEB A MEDIO E LUNGO TERMINE € 20,00
  • DEBITI CORRENTI € 65,00
  • € 100,00
  • CCL < deb correnti
  • CAP PERM < IMM NETTE
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Publisher
A.A. 2021-2022
13 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucaguida22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Seddio Pasquale.