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<,CDEFGEH <,KDLEM<
$
#$
T è la temperatura fittizia costante che avrei in un ciclo in cui la trasformazione 1-2 avvenisse a
#$
temperatura costante. t = 29°C
Fissata temperatura di condensazione:
+
• Il valore massimo del rendimento non si ottiene in
corrispondenza della temperatura di vaporizzazione
massima, ma qualche decina di gradi al di sotto.
• Rimane il problema dell’espansione nel campo del
vapore umido, per questo nelle operazioni con vapore
d’acqua l’espansione nella zona del vapore umido con titolo
inferiore a 0,88 non è tecnicamente accettabile per
l’erosione sulla turbina.
• La temperatura di vaporizzazione non deve superare i
374°C, sia per avere il massimo rendimento ottenibile (deve stare sotto di una ventina di
gradi) sia per garantire un titolo di vapore idoneo all’uscita dalla turbina.
40) Ciclo di Rankine a vapore surriscaldato (ciclo di Hirn)
Le problematiche riscontrate per il ciclo Rankine
vengono parzialmente risolte con il ciclo Rankine
a vapore surriscaldato. Viene posto all’uscita del
generatore di vapore un surriscaldatore
(scambiatore di calore) che surriscalda il vapore
saturo seguendo la stessa isobara (mantenendo
la pressione costante = non scambia lavoro). In
questo modo si produce vapore saturo
surriscaldato e non vapore saturo secco.
1-2 vaporizzazione completa delle sostanze &
= = ℎ − ℎ
#$ $ #
2-3 espansione isoentropica &
= = ℎ − ℎ
$* $ *
condensazione isoterma fino a liquido saturo ,
= = ℎ − ℎ
*+ + *
0-1 compressione mediante la pompa ,
= = ℎ − ℎ = ( − )
+# + # + # +
Rispetto al ciclo Rankine a vapore saturo:
• Aumenta la temperatura media di fornitura del calore (sfrutto di più il calore dei fumi) quindi
aumenta il rendimento termico di conversione;
• Diminuisce il CSV e aumenta RL quindi aumenta l’area di ciclo (lavoro netto aumenta), il
lavoro positivo del ciclo aumenta, mentre il lavoro negativo rimane costante;
• Il surriscaldamento del vapore porta a titoli di vapore di fine espansione più elevati;
• La temperatura massima di ciclo non è legata alla temperatura critica del fluido operativo,
quindi non vi è dipendenza dalla sostanza usata.
In considerazione del ciclo Rankine a vapore saturo, fissate
= 20 t = 29°C
e temperatura di condensazione,
# +
viene analizzato l’andamento del CSV e del rendimento e
del titolo di fine espansione in turbina .
*
• L’aumentare del surriscaldamento produce effetti
positivi su tutti i parametri
• Il RL ha sempre valori molto elevati prossimi all’unità
• In funzione della pressione superiore di ciclo si vede che
per pressioni piuttosto elevate si ha il duplice effetto positivo
di aumento del rendimento e della riduzione di CSV
• T,
L’aumento del rendimento è collegabile alla dalla
temperatura di condensazione e dalla massima
temperatura di fine surriscaldamento. T
Andamento della temperatura media in funzione della
#$
temperatura di surriscaldamento e della pressione
$
superiore del ciclo .
#
• Il valore della pressione a cui corrisponde il massimo
T
valore di cresce al crescere della temperatura di
#$
surriscaldamento
= 540°
Fissata temperatura di surriscaldamento del vapore
$ t = 29°C
(questa temperatura è data dai limiti tecnologici) e +
temperatura di condensazione, il diagramma mostra l’effetto
della pressione superiore del ciclo sul rendimento, sul CSV e
#
.
su *
• L’aumento della pressione superiore ha effetti positivi
sul rendimento, fino ad un certo valore, dopodiché questo inizia
a calare
•
Al crescere della pressione superiore diminuisce *
(aspetto negativo in quanto il limite minimo accettabile è 0,88)
è titoli di vapore sempre più ridotti al crescere della pressione
(svantaggio).
Nelle condizioni rappresentate dal grafico per pressioni superiori ad 80 bar circa
conseguirebbero titoli del vapore a fine espansione inferiori al valore minimo di 0,88.
Il rendimento del ciclo è: & ,
+ ℎ − ℎ − ℎ − ℎ ℎ − ℎ
$ * # + $ *
= = ≈
< &
ℎ − ℎ ℎ − ℎ
$ # $ #
Osservazioni riguardo tutti i cicli termici a vapor d’acqua a condensatore freddo
Nel condensatore freddo, essendo la temperatura prossima a quella ambiente, i valori di pressione,
che sono univocamente dipendenti dalla temperatura attraverso la relazione di saturazione liquido-
vapore, sono notevolmente bassi (4kPa a 29°C), il condensatore deve quindi operare sottovuoto in
condizioni di elevato volume specifico per la fase vapore ed avrà dimensioni rilevanti in rapporto agli
altri componenti dell’impianto. Inoltre in queste condizioni è necessario dotare il condensatore di
opportuni sistemi di spurgo dei gas incondensabili che tendono ad accumularsi al suo interno, se
non si prevedono questi sistemi si ha un progressivo aumento di pressione totale nel condensatore
e una conseguente perdita di efficienza, degrado delle caratteristiche di scambio termico e induzione
di fenomeni di corrosione.
Data la grande disponibilità di acqua e l’assenza di effetti inquinanti si potrebbe pensare di realizzare
un sistema aperto risparmiando nei costi di istallazione, limitando l’espansione in turbina fino alla
pressione atmosferica scaricando nell’ambiente esterno.
In questo modo non si avrebbe il condensatore, ma sarebbe necessaria l’alimentazione di acqua
continuamente rinnovata.
Nella pratica però questa installazione non è realizzabile per grandi oneri di gestione che derivano
dal trattamento dell’acqua di alimentazione (l’acqua immessa deve essere depurata) e la perdita di
rendimento termico rispetto ad un impianto a condensatore freddo.
41) Ciclo di Rankine a ri-surriscaldaldamento
Nel precedente ciclo, a pressioni elevate si hanno titoli di vapore di fine espansione sempre più
è
ridotti si ottengono vapori d’acqua saturi umidi con la conseguente presenza di fenomeni erosivi
sui palettaggi.
Viene quindi introdotto il ciclo Rankine a vapore risurriscaldato, in cui si risolvono tali
problematiche: questo infatti sposta il punto di fine espansione ancora più a destra. Viene posto nel
generatore un secondo scambiatore di calore che risurriscalderà il vapore dopo il primo passaggio
in turbina di alta pressione. 1-2 vaporizzazione completa delle sostanze
2-3 espansione isoentropica (alta pressione)
3-4 ri-surriscaldamento
4-5 espansione isoentropica (bassa pressione)
5-0 condensazione isoterma fino a liquido saturo
0-1 compressione mediante la pompa
Il vapore surriscaldato in uscita dal generatore viene espanso in un
primo corpo della turbina ad alta pressione poi viene fatto espandere
isoentropicamente fino ad un valore opportuno di pressione intermedia.
All’uscita, il vapore viene inviato nuovamente al generatore dove viene
surriscaldato nuovamente (ri-surriscaldamento) per poi tornare nel
secondo corpo della turbina a bassa pressione.
Surriscaldare nuovamente il fluido operativo richiede un ulteriore spesa di energia ma i benefici sono
molto maggiori:
• è un ciclo tecnologicamente realizzabile
• il rendimento termodinamico ottenibile è il migliore fra i cicli analizzati realizzabili per i limiti
tecnologici.
• Si allarga nuovamente l’area di ciclo con il conseguente aumento di lavoro netto e del
rendimento. Ciclo Rankine a vapor d’acqua con risurriscaldamento,
= 160 =
fissate pressione massima del ciclo,
# $
540° t =
temperatura di surriscaldamento del vapore e +
29°C temperatura di condensazione. Viene analizzato
l’andamento del rendimento, del CSV e di al variare
*
della pressione intermedia.
• È evidente l’efficacia del surriscaldamento nell’elevare il
valore del titolo di vapore a fine espansione rispetto al ciclo
con un semplice surriscaldamento
• Un’opportuna scelta della pressione intermedia può
anche indurre un aumento del rendimento termico
• CVS diminuisce
• Il titolo di fine espansione è sempre più accettabile per espansione reale irreversibile
Il rendimento di questo ciclo è:
ℎ − ℎ + (ℎ − ℎ ) − ℎ − ℎ ℎ − ℎ + (ℎ − ℎ )
$ * Y Z # + $ * Y Z
= ≈
< ℎ − ℎ + (ℎ − ℎ ) ℎ − ℎ
$ # Y * $ #
42) Cicli rigenerativi a vapore
Per tutti i cicli visti in precedenza, fissata la temperatura di condensazione, il rendimento termico
ideale dipendeva esclusivamente dal valore della temperatura media termodinamica della
trasformazione di scambio di calore positivo.
Con riferimento ai cicli a vapore, si può ottenere un miglioramento nel valore del rendimento termico
del ciclo qualora si riuscisse, in modo ideale, a realizzare la maggior parte della fase del
riscaldamento del liquido attraverso un processo di scambio termico rigenerativo, senza
coinvolgere quindi una sorgente termica esterna. In questo modo il valore della temperatura media
termodinamica di tale processo risulterebbe incrementata.
L’obiettivo è sempre quello di aumentare il più possibile il rendimento termodinamico del cicloè Il
problema riscontrato nei cicli diretti a vapore è che il loro rendimento è limitato dalla fornitura termica
a basso livello (temperatura) per il riscaldamento dell’acqua fino a saturazione; se tale elemento
potesse essere interamente fornito all’interno del ciclo stesso (processo rigenerativo) non vi sarebbe
la necessità di coinvolgere una sorgente esterna.
Nei cicli rigenerativi la fornitura del calore necessario è tutta interna al ciclo stesso: è la portata di
massa del fluido operativo che ad un certo punto ha l’entalpia sufficiente per cedere calore alla
stessa portata che si trova ad un altro stato termodinamico del ciclo e che quindi ne acquisisca
l’energia.
Con riferimento ad un ciclo a vapore saturo: 0-1 compressione isoentropica del liquido
motore nella pompa
1-2 il fluido si riscalda isobaricamente
ricevendo il calore dal vapore in fase di
espansione nella turbina (scambio termico
rigenerativo)
2-3 il liquido saturo entra nel generatore di
vapore dove riceve dalla sorgente termica
&
Q
esterna il calore positivo (che coincide
con il calore di vaporizzazi