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MULTILATERALITÀ GENERALE ED ESTENSIVA (FASCE GIOVANILI)

Nell'iniziazione della pratica sportiva dei giovani, l'obiettivo principale della multilateralità generale ed estensiva è quello di allargare il più possibile l'ambito delle capacità interessate dall'allenamento sportivo e di ottimizzare il funzionamento integrato di tutto l'organismo. La polisportività in età infantile è fondamentale per sviluppare uniformemente tutte le capacità coordinative e tutti gli schemi motori.

Da molti studi è emerso che chi ha praticato più discipline in età infantile ha raggiunto traguardi più importanti nello sport in cui si è specializzato in seguito. Soprattutto nelle discipline di endurance e cicliche, il rischio di monotonia è alto e può diventare un fattore limitante per l'adesione allo sport. Inoltre, si tratta di discipline cicliche che sviluppano un unico schema motorio.

MULTILATERALITÀ SPECIALE E INTENSIVA (ATLETI DI MEDIO-ALTO LIVELLO) - ha come obiettivo quello di utilizzare il maggior numero di mezzi di allenamento per innalzare ai massimi livelli le qualità che condizionano la prestazione. È fondamentale quindi variare gli stimoli come il modo di eseguire i movimenti (direzione, forza, velocità, ampiezza, ritmo) ma anche le condizioni esterne (limitatori sensoriali, attrezzi). La selezione e promozione precoce del talento sportivo non può distogliere dall’obiettivo primario dello sviluppo multilaterale delle capacità motorie che impedisce l’esaurimento rapido del potenziale di miglioramento. 8. SQUAT JUMP TEST PER LE CAPACITÀ I test sono uno strumento utile a definire il grado di efficienza fisica e abilità di un atleta. Essi servono a valutare l’efficacia della metodologia di allenamento, confrontandoli con test precedenti. I test devono

essere di facile esecuzione, oggettivi (risultato indipendente da chi losomministra), facilmente interpretabili, validi (confrontati con un gold standard da laboratorio)e devono essere fatti in condizioni simili (no una volta con pioggia e vento e una con sole).

SQUAT JUMP - ALTEZZA DI SALTO

Questo test misura l'altezza di salto tramite accelerometri. Più salto in alto più sono dotato di forza esplosiva (misura indiretta). Si può effettuare anche con sovraccarico.

CONTROMOVIMENTO JUMP - FORZA ESPLOSIVA ED ELASTICA

Questo test misura la forza esplosiva con il riutilizzo di energia elastica (coefficiente di elasticità). Può essere eseguito con sovraccarico e con o senza braccia, misurando il coefficiente di coordinazione.

9. AGILITY NELLE DIVERSE FASCE D'ETA'

Con agility intendiamo la capacità di essere rapidi nel prendere decisioni e nel muoversi in risposta ad uno stimolo, includendo cambi di direzione. È il prodotto

Dell'interazione tradiverse capacità, tra cui potenza (forza e velocità), coordinazione, equilibrio e flessibilità.

L'agility include due dimensioni fondamentali:

  1. CODS (CHANGE OF DIRECTION SPEED): in cui risultano fondamentali tecnica, antropometria, velocità di sprint rettilineo, qualità dei muscoli degli arti inferiori.
  2. PERCEPTUAL AND DECISION-MAKING FACTORS anticipazione, visual scanning, conoscenza della situazione, pattern recognition.

CLASSIFICAZIONE DELL'AGILITY

  1. SEMPLICE, con riferimenti spaziali e temporali noti (ginnastica artistica)
  2. TEMPORALE, con riferimenti temporali incerti e spaziali noti (partenza 100m)
  3. SPAZIALE, con riferimenti spaziali incerti e temporali noti (ricezione servizio volley)
  4. UNIVERSALE, riferimenti spaziali e temporali incerti (sport open skills)

ALLENAMENTO DELL'AGILITY IN ETÀ EVOLUTIVA

  • PRE-PUBERALE: FMS 60%, CODS 25%, RAT 15%
  • PUBERALE: FMS 30%, CODS 40%, RAT 30%
  • POST-PUBERALE:
FMS 20%, CODS 20%, RAT 60% RAT - REACTIVE AGILITY TRAINING FMS – FOUNDAMENTAL MOTOR SKILLS SSS – SPECIFIC SPORT SKILLS VIDEO REACTIVE AGILITY TEST Tramite video permette di andare a valutare la reattività, quindi la velocità di risposta allo stimolo visivo. LIVE REACTIVE AGILITY TEST Viene utilizzato un compagno che si muove e il tester deve prevedere e reagire velocemente ai movimenti del compagno. 10. ANALISI DEI BISOGNI NELLA PROGRAMMAZIONE DELLA FORZA 11. ADATTAMENTI CONSEGUENTI LO STRETCHING PASSIVO Mobilità articolare passiva: con la massima escursione di movimento raggiunta per azione di forze esterne (gravità, compagno, attrezzi). METODI DI ALLUNGAMENTO PASSIVO Sono basati sul raggiungimento progressivo di una posizione ad ampio ROM, e il mantenimento di essa non oltre la soglia del dolore. - STRETCHING: assumere lentamente la posizione (5'') e mantenerla per 10-60'': si riduce il riflesso da

stiramento utilizzando il riflesso inverso da stiramento.- EASY STRETCH: 10’’ senza dolore.- DEVELOPMENT STRECH: 10-30’’ fino ad un minuto alla soglia del dolore.

Vantaggi:

  • Nessun rischio di danno a livello muscolare o tendineo;
  • Basso costo energetico;
  • Facile assimilazione della tecnica.

Svantaggio: se eseguito a lungo, produce una lieve infiammazione simile ai DOMS.

IPOTESI DI ADATTAMENTI ALLO STRETCHING

  • Aumento dei sarcomeri in serie.
  • Modulazione della stiffness, attraverso una variante strutturale della titina.
  • Produzione di sostanze che diminuiscono la resistenza viscoelastica del tessuto connettivo.
  • Semipermanente aumento della lunghezza delle fasce, dei tendini, dei legamenti e del tessuto cicatriziale.
  • Innalzamento del riflesso da stiramento.
  • Diminuzione dell’eccitabilità dei motoneuroni.

12. ADATTAMENTO E AGGIUSTAMENTO (DIFFERENZE ED ESEMPI)

AGGIUSTAMENTO: Modificazione provvisoria delle funzioni che viene eliminata nel momento in cui

cessa lo stimolo che lo ha provocato (es. aumento frequenza cardiaca). L'organismo percepisce gli stimoli allenanti come stress, e ha delle reazioni fisiologiche protettive temporanee per far fronte alle nuove necessità, che terminano al termine della somministrazione dello stimolo. Tali modificazioni sono ad esempio: aumento della frequenza cardiaca e ventilatoria, della temperatura, diminuzione delle resistenze periferiche, secrezione di catecolamine e cortisolo.

ADATTAMENTO: Modificazione più o meno permanente conseguente a risposte sempre più stabili a stimoli ripetuti. Non si ricostituisce la condizione iniziale, ma si creano le premesse biologiche per innalzare le sue capacità a livello funzionale. L'adattamento è una variazione dei parametri fisiologici dovuta e regolata dall'azione congiunta e temporalmente differenziata dei tre grandi sistemi deputati nell'organismo alla funzione di adattamento:

  1. SISTEMA NERVOSO, che crea
risposte a breve termine; 2. SISTEMA ENDOCRINO, che crea risposte a lungo e medio termine; 3. SISTEMA IMMUNITARIO, che ha un’azione a lungo termine. Dall’interazione dei tre sistemi avremo: a. Modificazioni anatomico/morfologiche (aumento volume dei muscoli e del cuore) b. Modificazioni ultrastrutturali (aumento mitocondri) c. Modificazioni biochimiche (cambiamenti di tipo enzimatico) d. Modificazioni funzionali (aumentata capacità di reclutare fibre muscolari) Gli adattamenti variano in funzione di: - Crescita o invecchiamento; - Allenabilità. Diverse teorie hanno elaborato modelli concettuali per spiegare la relazione tra stress e adattamento: TEORIA A FATTORE UNICO - SUPERCOMPENSAZIONE La supercompensazione risponde alla General Adaptation Syndrome Theory (GAS), secondo cui l’organismo reagisce allo stress con un adattamento generale a cui ne segue uno più preciso per lo stimolo che lo ha provocato. Lo stressor è l’allenamento che appunto

“stressa” il nostro organismo. L’adattabilità rendel’organismo preparato di volta in volta a stressor simili o maggiori.Tuttavia tale teoria si basa su un modello unidirezionale puramente fisiologico.Gli psicobiologi hanno così analizzato le risposte emotive all’evento stressante.Il fenomeno della supercompensazione risalta l’importanza del recupero dopo la fatica, chepermetterebbe di tornare ad un livello superiore di quello di partenza.Somministrare gli stimoli in uno stato di fatica porta inevitabilmente all’overreaching nonfunzionale.

13. PROGRAMMAZIONE DELLA FORZA

La programmazione è una microgestione dei periodi designati di allenamento.La programmazione dei mesocicli considera maggiormente il rapporto tra intensità,volume e densità.La programmazione dei microcicli (allenamento settimanale – 3,4,5 o 6 allenamenti) sioccupa invece per lo più della selezione e dell’ordine degli

esercizi.SUPERCOMPENSAZIONE
La relazione stress-adattamento è associata da un legame causa-effetto.
Gli effetti dell'allenamento si mostrano nel periodo di inattività in cui la fatica si abbassa.
Il problema sta nelle diverse tempistiche di recupero delle diverse capacità. Inoltre, dovrò individuare quando l'atleta starà supercompensando per poter reiterare il carico: per fare ciò dovrò analizzare la prestazione, primo indicatore di questo periodo.
Se scegliamo il momento giusto per reiterare il carico la prestazione cresce.
Se gli stimoli sono consecutivi e il tempo di recupero tra sessioni è ottimale, ci sarà un adattamento positivo e un miglioramento della prestazione, ma più lento, adatto a periodi di transizione in cui non vogliamo perdere gli adattamenti raggiunti.
OVERREACHING FUNZIONALE
L'overreaching funzionale consiste nella sommazione degli stimoli stressanti a cui far seguire un periodo di recupero.che faccia recuperare le energie e aumentare la prestazione. Posso anche selettivamente scegliere quali stimoli stressanti sottoporre all'organismo e utilizzare i tempi di recupero per sottoporre altri stimoli di altre capacità. La fase di recupero può dunque essere sottoposta anche in forma di variazione dei metodi, metodo che sortisce gli effetti più ingenti. L'overreaching funzionale, se sottoposto correttamente ha anche altri vantaggi: - Consente all'organismo di adattarsi a stimoli più intensi; - Evita situazioni di stagnazione di risultati; - Incrementa e funzioni fisiologiche e la performance. Si usa soprattutto in situazioni di ACCOMODAMENTO (es. barriera della velocità), cioè negli atleti che, abituati al carico di lavoro, anche se sottoposti ad esso non migliorano più. Questa situazione trova diverse cause: stimolo poco allenante o poco
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
12 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chtg di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e metodologia dell'allenamento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Roma "Foro Italico" o del prof Piacentini Maria Francesca.