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RIDUZIONE DEL NUMERO DELLE OSPEDALIZZAZIONI
Forniscono alla famiglia non solo un’ informazione precisa, ma anche delle
“competenze”, ottenute attraverso un apposito training fondato su tecniche di
tipo cognitivo -comportamentale.
Si svolgono lungo l’arco di 6-12 mesi, con sedute settimanali della durata di
circa un’ora nella fase iniziale (primi 3-6 mesi)
riducono il carico familiare, ma migliorano anche il funzionamento sociale dei
pazienti. Disturbi dello spettro schizofrenico
DSM IV TR DSM-5
Schizofrenia Disturbo schizotipico
Disturbo schizofreniforme Schizofrenia
Disturbo psicotico breve Disturbo schizofreniforme
Disturbo schizoaffettivo Disturbo schizoaffettivo
Disturbo delirante Disturbo delirante
Disturbo psicotico indotto da Disturbo psicotico breve
condizioni mediche generali o Catatonia
da abuso di sostanze Disturbo psicotico dovuto a condizione
medica generale
Disturbo psicotico dovuto a uso di sostanze
Schizofrenia
o È un disturbo diffuso in tutto il mondo
o Colpisce pressoché ugualmente uomini e donne
o Colpisce dallo 0.5% al 1.5% della popolazione generale
o In Sardegna le stime di prevalenza sono di circa l’1% della popolazione generale
Nei maschi:
in genere esordio più precoce (18-25 anni)
maggiori disfunzioni premorbose
decorso ed esito complessivamente più severi e disabilitanti
maggiori sintomi negativi come ritiro sociale e appiattimento affettivo
più frequente abuso di sostanze e comportamenti antisociali
Nelle femmine:
in genere esordio più tardivo (25-35 anni/>45 anni)
spesso hanno terminato la scuola, hanno una relazione sentimentale o sono già
coniugate
disturbi comportamentali meno evidenti
Inizio dei trattamenti e diagnosi più tardiva
Maggiori disturbi dell’umore associati
(N.B. la caduta del livello degli estrogeni con l’avanzare dell’età, per le loro proprietà
anti dopaminergiche, potrebbe essere responsabile del picco di incidenza dopo i 45
anni)
La fenomenologia Clinica della Schizofrenia (sintomi potenziali, non tutti presenti per
fare diagnosi con un’enorme varietà di quadri clinici!!!!)
Disturbi della affettività
Disturbi neurocognitivi
Disturbi del comportamento
Disturbi delle percezioni
Disturbi del pensiero
Disturbi del linguaggio
Sintomi Positivi
Deliri Disturbo del pensiero: giudizio patologicamente falsato della
realtà che non si lascia rettificare dall’esperienza e dalla critica.
Caratteristiche fondamentali
- assoluta certezza soggettiva
- incorreggibilità ad opera dell’esperienza e della confutazione logica
- assurdità o impossibilità di contenuto
- incomprensibilità
Persecutori
Convinzione delirante che l’ambiente esterno sia ostile al soggetto e stia tramando
contro di lui. I presunti persecutori possono essere indefiniti o ben identificati, persone
o organizzazioni reali o immaginarie. Il paziente può sentirsi osservato, spiato, seguito
o controllato; teme di essere drogato o avvelenato (delirio di veneficio); riferisce
persecuzioni di vario genere, congiure, affermazioni diffamatorie o calunnie; in alcuni
casi può riferirsi a complotti o congiure organizzati da mafia, spionaggio, partiti politici
o potenze non identificate che hanno costantemente come oggetto la sua persona.
Di grandezza o di potenza
Di influenzamento somatico e psichico
Il paziente si sente oggetto di azioni esterne che trasformano e modificano la sua
mente o il suo corpo contro la sua volontà. Il suo pensiero, i suoi atti, e la sua volontà
vengono influenzati, controllati e guidati attraverso meccanismi telepatici o attraverso
attrezzature elettroniche, onde elettromagnetiche, trasmissioni televisive o altre
misteriose modalità.
Di riferimento
Convinzione che situazioni, persone, oggetti, persone, fatti o avvenimenti assumano un
particolare e insolito significato allusivo, riferito in genere alla propria persona.
Quasi sempre ha contenuti a connotazione ostile e minacciosa e può dunque
configurarsi come un tipo particolare di delirio persecutorio
Mistico - religiosi
altri
Allucinazioni Disturbo delle percezioni. Percezione senza oggetto. Non esiste
uno stimolo esterno in grado di spiegare il fenomeno. Assenza di consapevolezza critica
ALLUCINAZIONI VISIVE
ALLUCINAZIONI UDITIVE
Suoni, cigolii, ronzii, fischi o voci umane più o meno note provenienti dallo spazio
esterno. Le voci si rivolgono in genere al soggetto o dialogano tra loro, appartengono a
consigliare,
persone immaginarie o reali, singole o multiple, amichevoli o ostili, possono
rassicurare, minacciare, deridere, comandare (voci imperative che ordinano al paziente
di commettere talvolta gesti assurdi, umilianti e pericolosi e atti auto o eterolesivi) o
commentare i comportamenti del paziente.
ALLUCINAZIONI OLFATTO- GUSTATIVE
Si sentono sapori e odori inconsueti, per lo più spiacevoli
ALLUCINAZIONI SOMATICHE
Sentirsi toccare (es. le allucinazioni dei cocainomani: piccoli parassiti scorrono sulla
cute), sensazione di caldo o freddo, sensazioni di movimento di parti del corpo, di
volare, di sprofondamento.
Sintomi Disorganizzativi
Disorganizzazione ideativa (es. tangenzialità)
Alterazioni del linguaggio (neologismi)
Comportamento disorganizzato /bizzarro
Discordanza affettiva (sorride mentre dice di essere perseguitato)
Sintomi catatonici
Immobilità motoria (catalessia o stupor)
Eccessiva attività motoria (agitazione apparentemente senza scopo e senza
influenza da stimoli esterni)
Posture o movimenti stereotipati
Ecomimia, ecolalia, ecoprassia
Negativismo (resistenza apparentemente immotivata a comandi verbali o alla
mobilizzazione passiva)
Sintomi negativi
Appiattimento affettivo (assenza o quasi dei segni di espressione affettiva)
Apatia (mancanza di interessi)
Anedonia (assenza si piacere)
Asocialità (tendenza all’isolamento sociale)
Abulia (mancanza di volontà, incapacità di iniziare e portare avanti attività
finalizzate)
Alogia (impoverimento del pensiero)
Sintomi neurocognitivi
Deficit dell’attenzione
Deficit mnemonici (memoria episodica)
Deficit di problem solving
Deficit delle funzioni esecutive
Sintomi affettivi
Depressione dell’umore, disforia
Eccitamento
Ansia
Umore depresso
Ansia psichica soggettiva: sentimento di penosa attesa di cui il paziente spesso
non sa precisare la causa; stato di allarme sproporzionato in rapporto alla
situazione
Euforia: sentimento eccessivo di benessere, gaiezza, piacere, sicurezza e slancio
vitale
Disforia: cattivo umore, insoddisfazione, atteggiamento scostante
Irritabilità: suscettibilità esagerata, che può essere responsabile di reazioni
esplosive e aggressive sproporzionate su uno sfondo di calma apparente
Agitazione interna: vissuto soggettivo di agitazione interiore
Sentimento di inadeguatezza: sentimenti di autosvalutazione, indecisione, scarsa
fiducia in sé .
Frequenza dei sintomi schizofrenici
Deliri: 80-90%
Allucinazioni uditive: 50%
Allucinazioni visive:15%
Allucinazioni somatiche:5%
Deficit neurocognitivi: 80-90%
Sintomi negativi: 20-50%
Sintomi catatonici: 5-10%
DISTURBI FORMALI DEL PENSIERO IMPOVERIMENTO DEL PENSIERO
L’ideazione e quindi l’eloquio sono solitamente scarni e ridotti sia dal punto di vista
quantitativo (contenuti), con un linguaggio vago, astratto e ripetitivo, che qualitativo
(modalità formali dell’espressione). Il paziente tende a parlare solo se interrogato e dà
risposte brevi e poco elaborate.
N.B. è importante valutare il livello culturale precedente del soggetto prima di
distinguere tra un disturbo formale e una caratteristica intrinseca del soggetto stesso;
l’impoverimento sarà tanto più marcato e evidente quanto più alto era stato il livello
intellettivo e culturale raggiunto dal paziente.
CONCRETISMO
È ridotta o assente la capacità di operare astrazioni e generalizzazioni con
accentuazione della tendenza al riferimento alla singolarità concreta degli oggetti.
Si osserva in pazienti con insufficienza mentale e in molti casi schizofrenici che non
sembrano in grado di operare delle astrazioni di una certa complessità mentre
appaiono adeguati di fronte a problematiche di tipo concreto.
Una dimostrazione della difficoltà che il paziente schizofrenico incontra nel pensare in
maniera astratta e concettuale è data dalla interpretazione sempre piuttosto letterale
che questi pazienti danno dei proverbi.
DERAGLIAMENTO
I collegamenti associativi tra le varie unità ideative appaiono alterati e mal
decodificabili. Quando il disturbo delle associazioni raggiunge livelli estremi si parla di
incoerenza.
L’ideazione non avviene più sotto una guida unificatrice e i concetti appaiono sempre
più vaghi e impenetrabili. Nelle forme più gravi le idee si associano tra loro
casualmente, per condensazione (fondendo in un’unica idea più concetti), per
assonanza (i concetti non vengono più ad essere associati secondo criteri logici ma
attraverso assonanze sonore, giochi di parole, somiglianze; presuppone una grave
alterazione dei nessi associativi. Possono comparire neologismi (vocaboli sconosciuti; il
paziente usa durante il colloquio termini neoformati e spesso di significato
incomprensibile: es. veromenzogneria: verità spacciata per menzogna).
TANGENZIALITÀ
Un soggetto risponde a una precisa domanda in maniera solo marginalmente collegata
al tema della domanda stessa.
La labilità dei nessi associativi ne costituisce una parte integrante.
La tangenzialità è fondamentalmente caratterizzata dalle risposte di traverso : il
paziente non opera delle associazioni corrette fra la domanda dell’esaminatore e la sua
risposta e si allontana sempre più dall’argomento principale.
ILLOGICITÀ
I processi ideativi non permettono di giungere a conclusioni decifrabili secondo le
regole della logica comunemente usata. Il paziente con un’ideazione illogica si serve di
altre logiche di riferimento e fa inferenze filosofiche e pseudoscientifiche senza avere
sostegni validi per le sue argomentazioni.