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LA DISPUTA DI CAINO E ABELE

Genesi 4:8 – Corano: nella Sura della mensa (610 → background di rivelazione) è

recepita parte della storia di C e A, menzionati come figli di Adamo. È mantenuta l'unità

testuale: il sacrificio, il problema dell'accettazione; in più A dice che C non è pio e andrà

all'inferno per i suoi peccati.

C'è il problema della morte e della sepoltura (tema di origine midrashica).

Il peccato assoluto è il fratricidio.

Quale fonte viene qui citata da parte del profeta Muhammad?

Caino e Abele sono unici nella letteratura, rappresentano un'unica essenza in forma duale

conflittuale. È un mito con perno morale soggetto a metamorfosi, basato su violenza,

invidia, gelosia, mistero, corruzione.

La storia è sviluppata in dimensione antropologica (agricoltura vs. pastorizia; presenza

della donna), dimensione teologica (rapporto umano – divino), dimensione psicologica

(violenza – riabilitazione di Caino), genealogia e cultura (discendenti di Caino).

Mito, storia, tema di Caino e Abele sono presenti in una varietà caleidoscopica all'interno

di una letteratura magmatica (Chilton). Nulla di certo per capire quale sia la fonte

originale.

Nel testo masoretico del X sec, la tradizione ebraico rabbinica medievale riporta l'episodio

di Caino e Abele con un problema testuale: “E disse C ad A → C si levò su A e lo uccise”.

Nelle traduzioni più antiche ci sono più passaggi prima del fratricidio.

Nei 4 targumim gerosolomitani ci sono interpolazioni di tipo midrashico-

aggadico per colmare lacune narrative. Le interpolazioni riguardano in particolare due

punti:

- problema cosmologico: il mondo è creato e governato con misericordia

- teodicea: problema della giustizia divina messa in dubbio da C, dunque retribuzione

mancata

Non è posto il problema del perché C uccide A

LXX (III aC) → 4QM → Syriac Peshitta (II aC) → Targumim → Vulgata di Gerolamo (V

dC)

= tutte traduzioni da cui nasce un filone letterario di esegesi ed elaborazione di nuovi temi

e contenuti. Si tratta di una crisi di unità e tematica testuale, dal punto di vista

narratologico.

NB problema del DIASYSTEM: sovrapposizione di due sistemi linguistici fonologici nel

passaggio dall'oralità alla scrittura, e durante la copiatura. (+ matres lectionis, imaya,

errori, varietà dialettali)

1. CG: è la versione più semplice e simile a Genesi 4:8. Caino dice che Dio governa con

misericordia, Abele insiste sul fatto che Dio tiene conto anche dei frutti delle opere buone,

e che questo determina l'accettazione o meno delle offerte. Semplice dibattito teologico.

2. PJ: presenta un'elaborazione di termini e struttura più ampia. Caino esprime dubbi sulla

giustizia

divina, secondo lui c'è favoritismo, Abele non è d'accordo e dice che i frutti delle proprie

opere sono migliori e precedenti di quelli di Caino.

Problema della teodicea: se Dio fa favoritismi, non c'è base per assicurare la retribuzione

divina nell'aldilà agli uomini giusti.

3. N: molto simile a PJ, ma non c'è l'accusa di favoritismo. Abele insiste sulle opere

migliori, mentre Caino nega la creazione con misericordia.

4. FT: struttura più complessa. Caino nega la creazione con misericordia, non si parla di

favoritismo o di opere buone.j GRAMMATICA JPA

aramaico parlato dagli ebrei occidentali e palestinesi dal III sec, insieme al cristiano

palestinese e al samaritano. È simile all'odierno dialetto aramaico parlato nella zona della

città siriaca di Ma'lula. Il Jewish Palestinian Aramaic è stato ritrovato in iscrizioni,

targumim, midrashim, talmud gerosolomitano, poesie, amuleti, note masoretiche e

contratti matrimoniali.

L'aramaico è scritto in alfabeto ebraico, il cui ordine è come sempre fenicio.

Non esiste distinzione tra scrittura minuscola/maiuscola nelle lingue semitiche.

La segmentarizzazione dell'enunciato in parole è un fatto logico istintivo.

B G D K P T (“begadkephat”) sono lettere allofone: occlusive / fricative

Pronomi personali indipendenti: ana, att/ attin, hu/hi, anan, antun/ antin, henun/ henin

Pronomi personali suffissi: i/iy, ak/ik, eh/ah, ana/an, kon/ken, hon/hun, hen

Comparativo: min + termine di paragone

Stati del nome

1. assoluto: nome indefinito

2. costrutto: nome definito dal c.spec (prolessi del pronome)

3. enfatico: nome definito dall'articolo post posto (col tempo perde valore di definitezza)

Verbi

I forma base, semplice PE'AL - ITPE'EL

II forma duplicazione, intensiva PA'EL - ITPA'AL

III forma causativa AF'EL - ITTAF'AL

Il perfetto indica un'azione compiuta (coniug suff), l'imperfetto un'azione continua (coniug

pref).

In aramaico participio+pronome tende ad avere valore imperfettivo modale (congiuntivo,

ottativo), oggi invece non esiste né la coniug a suff, resa col part pass, né quella a pref,

resa col part pres.

Le forme deboli presentano V W Y X come parte delle tre consonanti radicali di ogni

verbo.

Le lingue semitiche:derivano dal protosemitico risalente al III mill aC, e sono nate nella

zona tra il fiume Tigri e il mar Mediterraneo, il tavolato siro arabo. Oggi sono parlate in

Iran, Iraq, Siria, Libano, Giordania, Israele, Yemen, Oman, Emirati Arabi, Arabia Saudita,

Etiopia ed Eritrea.

La compattezza geografica ha favorito influssi reciproci tra le varie lingue, facilitando

processi di convergenza linguistica alla base della coesione tipologica semitica.

III mill aC

ACCADICO in Mesopotamia (Iraq), derivato dal sumerico (Sargon, 2350 Akkad), unica

lingua semitica orientale, che si divise in ASSIRO (nord) e BABILONESE (sud) dopo

l'arrivo degli amorrei.

EBLAITA in Siria settentrionale, accertato solo dopo il ritrovamento di tavolette pre-

amorree nel palazzo reale eblaita di Tell Mardik. Scompare con l'arrivo degli amorrei e la

distruzione di Ebla.

CANANEO non meglio definito nella zona del Canaan, EGIZIANO, non si sa nulla della

Penisola arabica, in Nordafrica si preannunciano varietà libico-berbere.

Alcune fonti accadiche iniziano a parlare dei nomadi guerrieri amorrei siriani, che

irrompono sul mondo semitico con diversa intensità in base al rapporto tra lingua di

sostrato e di superstrato.

Paleolitico → neolitico = nomadismo → sedentarizzazione e urbanizzazione basata

sull'agricoltura II mill aC

Semitico nordoccidentale: in Mesopotamia gli amorrei adottano la cultura accadica ; in

Palestina il cananeo si unisce all'amorreo formando diversi IDIOMI CANANAICI

(cananaico meridionale, fenicio, moabitico, ebraico); presso l'odierna Ras as Samra si

diffonde l'UGARITICO, la forma più pura e arcaica dell'amorreo, altrimenti conosciuto solo

tramite onomastica, qui si arricchisce di poesie e poemi mitologici letterari; nella Turchia

sud-orientale lo yaudico, forma arcaica dell'aramaico; nel deserto siriano si forma

l'ARAMAICO.

Semitico meridionale: nella penisola araba si diffonde il NORDARABICO parlato da

nomadi e seminomadi carovanieri; più a sud nell'arabia felix vicino allo Yemen si diffonde il

SUDARABICO epigrafico e le sue varianti (sabeo, mineo, qatabanico, hadramut), in

alfabeto semitico meridionale particolarmente decorativo.

I mill aC

ARAMAICO lingua più diffusa del vicino e medio oriente, accanto al persiano e al greco

bizantino.

È una somma di dialetti, di fasi linguistiche, definibile quindi anche tardo amorreo.

- aramaico antico ufficiale (900-700 aC) influenzato da fenicio e assiro, termina con la

fine dell'indipendenza politica degli aramei, sottomessi all'Assiria.

- aramaico d'impero usato dall'impero assiro fino a quello di Alessandro Magno, termina

con l'emergere di una nuova forma di scrittura presso i dialetti aramaici più diffusi:

- aramaico medio: nabateo (Petra), palmireno (Palmira, Siria), edesseno - siriaco

(acquista dignità letteraria con i cristiani e ha tre tipi di scrittura: estrangela, giacobino

ovest e nestoriano est)

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/07 Semitistica - lingue e letterature dell'etiopia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francy.piro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia semitica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Mengozzi Alessandro.