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SINTOMI E CRITERI DIAGNOSTICI
Specificare se:
In remissione parziale: quando tutti i criteri sono stati precedentemente soddisfatti, non tutti i criteri sono stati soddisfatti negli ultimi 6 mesi e i sintomi ancora causano compromissione del funzionamento sociale, scolastico e lavorativo.
Specificare la gravità attuale:
Lieve: sono presenti pochi sintomi oltre a quelli richiesti per porre la diagnosi e i sintomi comportano solo compromissione minori del funzionamento sociale o lavorativo.
Moderato: sono presenti sintomi o compromissione del funzionamento compresi tra "lievi" e "gravi".
Grave: sono presenti molti sintomi oltre a quelli richiesti per porre la diagnosi, o diversi sintomi particolarmente gravi, o i sintomi comportano una marcata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo.
Specificare: 314.01 (F90.2) Manifestazione combinata: se sono soddisfatti entrambi i criteri A1 (disattenzione) e A2 (iperattività-impulsività) negli ultimi sei mesi.
mesi.314.00 (F90.0) Manifestazione con disattenzione predominante: se il criterio A1 (disattenzione) è soddisfatto, ma il criterio A2 (iperattività-impulsività) non è soddisfatto negli ultimi sei mesi.
313.01 (F90.1) Manifestazione con iperattività/impulsività predominanti: se il criterio A2 (iperattività-impulsività) è soddisfatto, ma il criterio A1 (disattenzione) non è soddisfatto negli ultimi sei mesi.
COMORBILITÀ
Principali cluster
- Disturbi del comportamento (Jensen, Martin e Cantwell, 1997)
- Disturbi ansiosi e dell'umore (Biederman et al., 1996; Kuhne, Schachar e Tannock, 1997)
- Disturbi del linguaggio e dell'apprendimento (Cohen et al., 2000; Tannock, Martinussen e Frijters, 2000)
ADHD E DSA
- ADHD e dislessia (Willcutt et al., 2005)
- ADHD e problemi di scrittura (DuPaul, Gormeley e Laracy, 2013)
- qualità inferiore di grafismo (Capodieci, Lachina e Cornoldi, 2018)
minore correttezza ortografica (Re et al., 2007)− difficoltà nell’espressione scritta (Re et al., 2010; 2008; 2007)
ADHD e problemi in matematica− difficoltà nel mantenere l’attenzione su stimoli ripetitivi (Zentall, 2007)
ridotta capacità di problem solving aritmetico (Re, Lovero, Cornoldi e Passolunghi, 2016; Lucangeli eCebrele, 2006; Marzocchi e colleghi, 2002)
BAMBINI IN ETÀ’ PRESCOLARE (3-6)
- Difficili da gestire
- Irrequietezza motoria
- Problemi associati ed implicazioni:
- disturbi specifici dello sviluppo (linguistico e motorio)
- ritardo acquisizione dei prerequisiti scolastici
- oppositività-provocatorietà-aggressività
- problemi di adattamento sociale
- disturbi dell’attaccamento
BAMBINI SCUOLA PRIMARIA (6-12 anni)
- Distraibilità
- Irrequietezza
- Comportamento impulsivo dirompente
- Problemi associati ed implicazioni:
- Disturbi specifici di apprendimento
- Ripetizione di classi
Comportamento aggressivo
Rifiuto da parte dei compagni/coetanei
Rapporti familiari difficili
Bassa autostima
ADOLESCENTI (13-17 anni)
- Difficoltà nella pianificazione e organizzazione
- Inattenzione persistente
- Riduzione dell'irrequietezza motoria
Problemi associati:
- Comportamenti aggressivi, antisociali e delinquenza
- Problemi comportamentali e di apprendimento a scuola, condotte pericolose/ricerca di sensazioni
- Abuso di alcool e droghe, problemi emotivi
ADULTI (18 anni o più)
- Iperattività e impulsività decrescono
- Difficoltà nel mantenere l'attenzione
- Difficoltà di pianificazione
Problemi associati:
- Comportamento antisociale/delinquenza
- Personalità impulsiva
- Disturbo di personalità antisociale
- Scarso successo nella carriera scolastica e professionale
- Problemi coniugali
Ereditabilità dei sintomi dovuta a fattori genetici si attesterebbe al 74% (Faraone e Larsson, 2018)
Fattori prenatali non
genetici
- uso da parte della madre di nicotina e di alcol durante la gravidanza (Huang et al.,2018; Mick et al., 2002)
- basso peso alla nascita (Mick et al., 2002)
Genetica molecolare
- metodo linkage: sistema dopaminergico (Gizer et al., 2009)
- metodo genoma-scan: risultati contraddittori (12 loci dal cromosoma 1 al 16; Demontis e colleghi, 2019)
Basi neuroanatomiche (tecniche RM e DTI)
- regioni prefrontali (processi cognitivi), corpo striato (processi emotivi) e cervelletto (regolazione meccanismi linguistici e motori) (Van Ewijk et al., 2012)
- ridotto spessore materia grigia della corteccia (Almeida Montes et al., 2013)
- lobi occipitali bilaterali (attenzione visiva; Ahrendts et al., 2011)
Dal punto di vista neurofisiologico DNM
- Default Mode Network (Liddle et al., 2011)
MODELLI NEUROCOGNITIVI DELL'ADHD
Studio di costrutti intermedi: endofenotipi
Inducono una maggiore probabilità di sviluppare il disturbo- quantificabili-
predicono probabilisticamente il disturbo- cause agenti vs categorie diagnostiche- basati su studi delle neuroscienze
Castellanos e Tannock (2002)
Integrazione tra neuroscienze e prospettive molecolari Individuazione tre endofenotipi:
- ridotta capacità di tollerare l'attesa
- deficit di analisi temporale
- difficoltà a livello di memoria di lavoro
MODELLO A TRE VIE
NUGA-BARKE E COLLEGHI (2010)
Integrazione basi:
- neuroanatomiche
- neurobiologiche
- neuropsicologiche
PROCEDURA DIAGNOSTICA
- Raccolta di informazioni da fonti multiple (genitori, insegnanti, educatori) utilizzando interviste semi-strutturate e/o questionari standardizzati sui diversi aspetti del comportamento e del funzionamento sociale del bambino
- Intervista al bambino stesso per indagare il livello di consapevolezza delle proprie difficoltà ed i vissuti ad esso associati
- Valutazione neuropsicologica e possibilmente una valutazione degli apprendimenti
- Osservazione clinica strutturata o semi-strutturata
- Ottenere inventario dei comportamenti rilevanti del bambino;
- Categorizzazione dei comportamenti positivi e negativi;
- Osservazione strutturata delle classi di comportamenti;
- Rilevazione della sequenza ABC (Antecedents, Behavior, Consequences)
Comprensione della relazione tra comportamento problematico, gli antecedenti che lo scatenano e le conseguenze che lo mantengono.
PROFILO COGNITIVODickerson Mayes e Calhoun (2006)
WISC-IV (Orsini et al., 2012; Wechsler, 1003)
- ICV e IRP superiori rispetto a IML e IVE
- IVE: punteggi subtest Cifrario < punteggi subtest Ricerca di simboli
BIA – Batteria Italiana per l’ADHD (Marzocchi, Re e Cornoldi, 2010)
Torre di Londra (Shallice 1982; Sannio Fancello et al., 2007)
INTERVENTO TERAPEUTICOApproccio multimodale
- Bambino− farmacologico (metilfenidato e atomoxetina)
- comportamentale
cognitivo-comportamentale - cognitivo-neuropsicologico - psicosociale
Famiglia - Parent training
Scuola - Teacher training
GRUPPI CERG PER I GENITORI DI BAMBINI CON ADHD
Tecniche di conduzione di parent training basate sugli aspetti cognitivi, emotivi e relazionali dei genitori.
Linee prevalenti di intervento ADHD (vedi linee guida NICE, 2012)
- Necessità di associare interventi autoregolativi e interventi centrati sulle abilità sociali
Tecniche di insegnamento con "mediazione sociale"
- Cooperative learning
- Peer tutoring
- Peer collaboration
COS'È IL DDAI (ADHD)?
- Sintomi non si presentano esclusivamente durante: decorso della schizofrenia; decorso di un altro disturbo psicotico.
- Sintomi non meglio spiegati da un altro disturbo mentale (per esempio disturbo dell'umore, disturbo d'ansia ecc..)
Specificatori:
- Tipo di manifestazione: Combinata. Entrambi sintomi nucleari presenti negli ultimi 6 mesi;
- Con disattenzione predominante.
Solo disattenzione soddisfatta negli ultimi 6 mesi;
Con iperattività-impulsività predominanti. Solo iperattività-impulsività soddisfatta/e negli ultimi 6 mesi;
Livello di gravità:
- Lieve. Presenti pochi, se esistenti, sintomi oltre quelli richiesti per porre diagnosi e poca compromissione del funzionamento;
- Moderata. Compresi sintomi tra "lievi" e "gravi";
- Grave. Presenti molti sintomi oltre quelli richiesti per porre diagnosi e marcata compromissione del funzionamento.
COS'È IL DDAI (ADHD)?
- In remissione parziale, se si ottempera alle condizioni seguenti:
- Tutti i criteri precedentemente soddisfatti;
- Non tutti i criteri soddisfatti negli ultimi 6 mesi;
- Sintomi causano ancora grave compromissione del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.
L'ALTERATA PERCEZIONE DEL TEMPO
DIFFICOLTÀ DI AUTOREGOLAZIONE
SINTOMI
COME SI SENTE IL BAMBINO
"Non mi piace fare i compiti, non sono
capire e seguire le indicazioni- spesso perde oggetti necessari per svolgere compiti o attività- spesso è facilmente distratto da stimoli esterni- spesso è disorganizzato e confuso nel suo modo di pensare e agire- spesso dimentica gli impegni e gli appuntamenti- spesso evita o mostra resistenza a compiti che richiedono uno sforzo mentale prolungato- spesso si perde in dettagli insignificanti e trascura gli aspetti importanti- spesso commette errori di distrazione e disattenzione. IPERATTIVITÀ- spesso si agita e si muove in modo eccessivo- spesso corre o si arrampica in situazioni inappropriate- spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi tranquillamente a attività ricreative- spesso è in movimento continuo, come se fosse "spinto da un motore"- spesso parla in modo eccessivo e faticoso- spesso interrompe o si intromette nelle conversazioni o nelle attività degli altri- spesso ha difficoltà a restare seduto o fermo per periodi di tempo prolungati- spesso si alza in classe o in situazioni in cui ci si aspetta che rimanga seduto- spesso corre o salta in modo eccessivo in situazioni in cui è inappropriato. IMPULSIVITÀ- spesso risponde in modo impulsivo prima che la domanda sia stata completata- spesso ha difficoltà a rispettare i turni di parola o di gioco- spesso interrompe o si intromette nelle conversazioni o nelle attività degli altri- spesso ha difficoltà a controllare i propri impulsi e a pensare prima di agire- spesso ha difficoltà a rimanere tranquillo e a controllare il proprio comportamento- spesso agisce senza riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni- spesso ha difficoltà a rispettare le regole e le norme sociali. Questi sintomi possono essere indicatori di rischio per gli insegnanti, che possono segnalare la presenza di un disturbo dell'attenzione e dell'iperattività (ADHD) nei loro studenti. È importante che gli insegnanti siano consapevoli di questi segnali e che lavorino in collaborazione con i genitori e gli specialisti per fornire il supporto necessario ai bambini con ADHD.uso di tag html per formattare il testo:organizzarsi nei compiti e nelle attività;
- spesso evita, prova avversione, o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto;
- spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività;
- spesso è facilmente distratto da stimoli estranei;
- spesso è sbadato nelle attività quotidiane.
IPERATTIVITÀ:
- spesso agita o batte mani o piedi o si dimena sulla sedia;
- spesso lascia il proprio posto in situazioni in cui si dovrebbe rimanere seduti;
- spesso scorrazza e salta in situazioni in cui fa