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SISTEMA PROPORZIONALE
Sistema che assegna la rappresentanza, assegna i seggi, rispettando le percentuali di voti raggiunte dai singoli partiti. Se un partito rappresenta il 17% della popolazione riceverà il 17% dei seggi. Assoluta fedeltà tra seggi e distribuzione del consenso. Sistema che funziona sulla base collegi plurinominali=da un collegio possono risultare eletti più di un seggio. È un meccanismo che restituisce fedelmente la distribuzione del consenso, per questo è adeguato ad un sistema pluripartitico.
Il problema è che porta i partiti a frantumarsi: la logica interna spinge alla frantumazione partitica. C'è sempre la possibilità che anche forze partitiche molto piccole riescano a conquistare qualche seggio nell'organo partitico. Difficile far emergere una maggioranza per il governo: la logica del proporzionale prevede poi una contrattazione tra le forze politiche per far emergere una maggioranza per sostenere il governo.
La controindicazione è che la governabilità rischi di essere debole perché si vanno a formare governi di coalizione che stanno insieme solo per un accordo, se l'accordo salta, cadono i governi.
Il pregio è che il parlamento rispecchia il paese.
SISTEMI MISTI:
Esigenza forte è quella di ridurre le controindicazioni del metodo proporzionale: nascono delle correzioni. Introducono dei correttivi al sistema elettorale (es. il metodo Tedesco)
Stabilire due quote diverse: una quota maggioritaria e una quota proporzionale. Nasce un sistema che non vuole eliminare il pluripartitismo ma vuole avere una rappresentazione fedele, iniettando però nel sistema qualcosa che porti a formare in maniera più netta una maggioranza che possa sostenere un governo e che lo renda stabile.
Una seconda correzione è lo sbarramento: sotto una determinata soglia non vengono assegnati alcun seggi. Costringe i piccoli partiti ad aggregarsi per superare la soglia.
(in Germania sono al 5%, in Italia non arriverà mai al 5% perché ci sono tanti partiti sotto al 5%) Inserire come correttivo il ballottaggio: far rivotare i cittadini. Correttivo che piace molto all'Italia: premi di maggioranza. Con la legge Acerbo, Mussolini fu primo a usare il premio di maggioranza: con il 25% dei voti venivano consegnati i 2/3 dei seggi. Costruiamo le maggioranze a forza di premi di maggioranza. Premio di maggioranza significa regalare a una forza politica seggi elettorali che non ha vinto: si tolgono seggi a forze politiche che le hanno vinte. Il fine è quello della governabilità: il premio di maggioranza distorce il voto. La legge che era applicata dal 2005 al 2014 prevedeva un premio di maggioranza dato alla forza politica che prendeva il maggior numero di voti e la portava a diventare il 55% in parlamento. (valeva il 29% ed è arrivata al 55%). È stato dichiarato incostituzionale, dalla Corte Costituzionale! Il nonIL SISTEMA ELETTORALE ITALIANO
Dopo la legge Acerbo nel '39 è intervenuta la soppressione della camera elettiva e quindi non si è posto più il problema di utilizzare un sistema elettorale, ma con la costituzione repubblicana bisognava attuare un sistema di elezioni.
Le prime furono quelle del 1946 per l'assemblea costituente e si usò il sistema proporzionale puro, che si usò poi anche dal '48 in avanti.
Dal 1946 al 1993, per quasi 50 anni si continuò ad applicare questo sistema di proporzionale puro senza alcuna modifica, fu una scelta politica che si riteneva coerente con il sistema politico italiano basato sul pluripartitismo elettorale perché fosse capace a dare rappresentanza a numerose forze politiche presenti sulla scena.
Il dato che si ebbe in questi 50 anni di applicazione è che ci furono maggioranze molto contestabili.
con un bassissimo livello di governabilità. All'inizio degli anni '90 emerge nell'opinione pubblica un senso di forte critica nei confronti della classe politica in generale e del funzionamento delle attività pubbliche. Erano evidenti a tutti le attività delle forze politiche che erano corrotte. Si vide nel cambiamento del sistema elettorale una possibilità per ri-formare la politica. Dalla parte dell'opinione pubblica nei confronti del parlamento arrivò forte la richiesta di modificare le leggi elettorali, ma la classe politica rimase inerte. Si arrivò a chiedere un referendum che se approvato avrebbe avuto la capacità di trasformare un sistema elettorale proporzionale in un sistema elettorale maggioritario. Anche se il referendum in Italia non dovrebbe avere le facoltà di abrogare una legge introducendo nuove disposizioni, è stata però una situazione particolare. Il referendum venne visto come la strada.giusta verso il cambiamento e una volta che la legge elettorale era stata modificata in via referendaria, il parlamento si rese conto che era necessario aderire a questo momento d'opinione, quindi approvò una normativa (d.lgs 533 e 534 del 1993), con le quali si recepirono i risultati prodotti dal referendum abrogativo. Anche per effetto di norme del parlamento si arrivò da un sistema elettorale proporzionale, ad un sistema misto. Esso prevedeva per 3/4 una elezione dei rappresentanti attraverso un meccanismo maggioritario e per 1/4 attraverso un sistema proporzionale. Questo sistema opero fino al 1995. L'idea era che una volta introdotto un meccanismo prevalentemente maggioritario, il sistema dei partiti si sarebbe adeguato di conseguenza. Si sarebbe riusciti a indurre una sorta di conformazione dei partiti per avere uno scenario politico basato su una formazione conservatrice e una più progressista. Il cambio si ha nuovamente nel 2005, alla fine di una legislatura.Il partito di centro destra cambia la legge elettorale del '93 e introduce la legge elettorale di tipo proporzionale, poi corretta da una serie di variazioni che lo rendessero quasi come un sistema maggioritario, in quanto presente un premio di maggioranza che prevedeva che il partito con il maggior numero di voti avrebbe avuto altri seggi per arrivare al 52% in parlamento. (Premio assegnato senza soglia minima di voti)
Con questa legge abbiamo votato fino al 2015, anno in cui è stata modificata la legge elettorale perché si è riusciti a sottoporre la legge precedente al giudizio della corte costituzionale. (Si era di nuovo tentato di eliminarla attraverso referendum abrogativi senza riuscirci. La legge era secondo il popolo inaccettabile, perché alcune liste erano predefinite dai singoli partiti e non si potevano fare i voti di preferenza.)
Si è riusciti a sottoporre la valutazione della costituzionalità di questa legge alla corte costituzionale.
che vivono all'estero. La legge prevede anche un premio di maggioranza, ma solo per la coalizione che raggiunge il 40% dei voti. In caso contrario, il premio viene assegnato alla coalizione che ha ottenuto il maggior numero di voti. Inoltre, la legge introduce la possibilità di voto di preferenza, consentendo ai cittadini di esprimere una preferenza per un candidato all'interno della lista prescelta.residenti all'estero. È stata creata una circoscrizione unica per gli italiani che vogliamo far votare alle elezioni politiche. Ci sono però dei profili discutibili di questa scelta: il primo è che c'è un numero fisso di senatori e deputati che entrano in parlamento a prescindere dal numero di voti che questi abbiano raccolto. (12 deputati e 6 senatori). Questo però determina una alterazione del principio di uguaglianza del voto. L'altro aspetto discutibile riguarda la modalità di voto di questi elettori, in quanto viene fatto per corrispondenza che non dà garanzie rispetto alla segretezza. È un sistema elettorale che potrebbe essere modificato in seguito al nuovo numero di parlamentari perché rischia di escludere delle forze politiche dalla maggioranza. O si torna ad un sistema proporzionale o ci sono altre ipotesi riguardo un sistema maggioritario con dei collegi plurinominali. Attualmente c'è una suddivisione
del consiglio comunale. La legge prevede che l'elezione del sindaco avvenga tramite sistema maggioritario a turno unico, mentre per il consiglio comunale si utilizza un sistema proporzionale. I consigli comunali sono composti da un numero variabile di consiglieri, in base alla popolazione del comune. Ogni comune è suddiviso in circoscrizioni elettorali, che corrispondono ai quartieri o alle zone del territorio comunale. Ogni circoscrizione elegge un numero di consiglieri proporzionale alla sua popolazione. Le elezioni comunali si svolgono ogni cinque anni e i cittadini hanno il diritto di votare per il sindaco e per i consiglieri comunali. Il sindaco è il rappresentante del comune e ha il compito di amministrare e governare il territorio, mentre i consiglieri comunali hanno il compito di discutere e deliberare sulle questioni di interesse pubblico. Le elezioni comunali sono un momento importante per la democrazia locale, in cui i cittadini possono esprimere la loro volontà e scegliere i propri rappresentanti.del consiglio comunale (organo rappresentativo). Questa legge del 2000 fa una distinzione tra comuni più piccoli, fino ai 15000 abitanti e tra quelli più grandi. Nei comuni più piccoli viene eletto il sindaco che ha il maggior numero di voti, il sindaco presiede anche il consiglio. I 2/3 dei seggi vengono dati alla liste del sindaco vincitore, per avere una maggioranza solida. Per i comuni più grandi il sindaco deve avere la metà più uno dei voti e se nessun candidato arriva a quel risultato ci sarà un ballottaggio. Circa i 2/3 dei seggi saranno assegnati alla lista del vincitore. I seggi residui sono ripartiti tra le liste con una clausola di sbarramento e con un criterio di proporzionalità. Per il PARLAMENTO EUROPEO ciascuno stato membro ha un sistema elettorale proprio. È un sistema di carattere proporzionale a scrutinio di lista (si può esprimere una preferenza). Si ha una soglia di sbarramento del 4%, chi non lo raggiunge nonsono basati sulla partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni politiche. Questi istituti includono il referendum, il plebiscito, l'iniziativa popolare e la consultazione popolare. Il referendum è un mezzo attraverso il quale i cittadini possono esprimere il loro voto su una questione specifica. Il plebiscito è una consultazione popolare su una questione di grande importanza. L'iniziativa popolare consente ai cittadini di proporre una legge o una modifica costituzionale. La consultazione popolare è un mezzo per coinvolgere i cittadini nella decisione su una questione di interesse pubblico. Questi istituti di democrazia diretta sono importanti strumenti per garantire la partecipazione dei cittadini alla vita politica e per assicurare che le decisioni prese siano rappresentative della volontà popolare.