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Generi del discorso e tipologie testuali

La nozione di genere riguarda un insieme di opere omogenee tra loro per contenuto tematico, stile linguistico e struttura compositiva. Vi sono due filoni nella classificazione dei generi: uno segue il riconoscimento di proprietà condivise, le invarianti; l'altro fa una scelta in base al pubblico e alle sue aspettative, nonché in base alle intenzioni dell'autore.

Ogni sfera del linguaggio elabora i propri tipi - relativamente stabili - di enunciazioni: i generi del discorso appunto.

Non bisogna confondere il genere con il tipo testuale; il secondo ha minore contingenza, è un concetto astratto relativo a porzioni di testo (classificabili come narrative, descrittive, argomentative, espositive, regolative). È legato a un particolare atto linguistico in base alle intenzioni del parlante.

Con la CDA l'attenzione dell'analisi si sposta alle pratiche sociali e alle

Attività e scopi dell'interazione umana (purpose driven genres, Fairclough). Esse determinano un mescolamento dei generi classici al fine di una comunicazione più efficace. La commistione è resa possibile dalle tecnologie e invogliata dalle influenze di un medium sull'altro (ad esempio cinema -> libri). Il web è l'esempio per eccellenza di commistione, basti pensare a quanti linguaggi diversi si intersecano in un sito.

Il comunicato stampa è un esempio di nuovo genere testuale piuttosto interessante. La sua funzione è la promozione dell'immagine del soggetto/azienda all'esterno; il destinatario è duplice: prima i giornalisti, successivamente il pubblico. Nell'analizzarlo sono stati rintracciati dei tratti ricorrenti, molti di essi funzionali alla pubblicazione su un giornale. I titoli sono spesso enfatici, anche più di quelli dell'articolo correlato;

Il tempo utilizzato è sempre il passato; si parla dell'azienda in terza persona; vi sono riportate dichiarazioni e fonti che potranno essere riprese dal giornalista. Interessante è anche il modo in cui l'articolo che segue il comunicato può riuscire a mettere a fuoco, enfatizzare nella stessa notizia aspetti differenti, pur utilizzando gran parte del materiale linguistico dato.

4.4 Contaminazioni e commistioni

Blog è una parola nata dalla fusione di log (registrazione, da cui log book, giornale di bordo) e web. È un sito frequentemente aggiornato in cui vengono pubblicate notizie, approfondimenti, commenti, generalmente intorno ad uno stesso tema (che può essere di qualsiasi tipo). La caratteristica fondamentale è la contraddizione tra pubblico e privato, tra la forma diaristica del blog e la sua apertura, in rete, potenzialmente universale. Inoltre, l'apparente massima libertà di socializzazione che si ha su queste.

piattaforme è in realtà vincolata dal portale che le ospita. Essendo a metà tra pubblico e privato, il blog offre una grande varietà stilistica, anche perché raggiunge tipi di pubblico molto diversi.

Talk show come "macrogenere"

Il talk show utilizza la conversazione per dare vita a un genere a metà tra l'informazione e l'intrattenimento, tra cultura di massa e individualità. È tipico il formato intervista attorno ad un determinato argomento, scelto e gestito dal conduttore, vero regista della situazione.

Con il talk show si crea anche una forma di socialità, tra il programma e il pubblico in studio e tra il programma e gli spettatori a casa. Vi sono tre attori: parlante e destinatario diretti; partecipanti ratificati (pubblico in sala con diritto di parola); ascoltatori ratificati (pubblico a casa, che non può intervenire). Ogni soggetto (conduttore, ospite, pubblico) può passare da un ruolo

All'altro, la gestione dei turni è regolata dal conduttore. Il talk show ha sia un carattere conversazionale e discorsivo, sia un carattere istituzionale. Infatti vengono definiti a monte i temi da trattare, i vincoli temporali (inizio, fine e pubblicità); il conduttore controlla tempi e dinamiche ed è perciò rappresentante dell'istituzione, ha un potere sbilanciato rispetto agli altri attori; conduce un'intervista iniziale che non è discorsiva, quanto orientata a far conoscere il fatto al pubblico, come un interrogatorio. Ma lo scopo principale resta sempre conquistare l'audience, quindi prevalentemente commerciale. È per questo che vengono spesso privilegiati temi privati e personali. Nella varie parti del talk show e in particolare nella presentazione degli ospiti, si instaura nel pubblico un sistema di attese.

4.6 Intertestualità

Quando caratteristiche testuali e di genere si mescolano per dare luogo a nuovi assetti, si

parla di relazioni interdiscorsive e intertestualità. L'intertestualità si riferisce ai rapporti che un testo intrattiene con tutti gli enunciati registrati nella tradizione culturale. L'impiego di citazioni e fonti da parte dell'autore presuppone una condivisione di esse con il lettore (una competenza intertestuale, dunque). Il piacere del testo deriva proprio dall'afferrare questo gioco di rimandi. Oggi la funzione del riuso di materiale linguistico può essere varia, dalla conferma di quanto viene sostenuto all'effetto di parodia e umorismo. È un procedimento molto pervasivo che interessa titoli di giornale, format televisivi, pubblicità, ecc. Arricchisce la connotazione di un testo o crea una base condivisa con il destinatario. 5. LA COSTRUZIONE DELLA REALTÀ MEDIATA Halliday definisce 'rappresentazione' la descrizione del mondo effettuata attraverso testi mediali. Di una stessa realtà è possibilefornire rappresentazioni differenti; ciascuna di esse è infatti parziale e prospettica. 5.1 L'organizzazione della rappresentazione Secondo Halliday possiamo distinguere diversi tipi di processo: - azioni, ossia processi che implicano un agire attivo (chi fa qualcosa) e l'oggetto su cui si compie il processo; - eventi, qualcosa che succede indipendentemente dall'azione di qualcuno; - processi mentali, ossia percezioni, cognizioni e reazioni emotive nei confronti di un fenomeno; - processi esistenziali e relazionali, che raffigurano o qualificano l'esistente; - processi verbali che esprimono un'azione di tipo verbale (affermare, negare, ribattere). Intervenendo sui processi o sui partecipanti si può modificare la rappresentazione di uno stesso evento, ad esempio passando da forme verbali a forme nominali, da azione a evento, ecc. Uno dei casi più evidenti è quello della nominalizzazione (uso di un sostantivo per indicare un'azione), cherende un processo entità, rendendolo astratto e cancellando alcune informazioni (il come, il quando, spesso l'agente). I Romani costruirono le città - La costruzione delle città Similmente avviene quando un processo è descritto con un verbo intransitivo piuttosto che transitivo (attivo o passivo). Il rapinatore è stato ucciso dagli agenti - Il rapinatore è morto L'uso di verbi flessi o dei corrispondenti nominali fa emergere modalità di rappresentazione sensibilmente diverse, anche se non cambia la sostanza dei fatti, perché le azioni concrete vengono relegate sullo sfondo, la narrazione è statica. 5.2 L'organizzazione a fini informativi Si intende per TEMA l'argomento dell'enunciato, ciò di cui si parla; il REMA è invece la parte di enunciato che contiene l'informazione pertinente al tema. Spesso queste nozioni funzionali tendono a coincidere con le categorie grammaticali di

soggetto e predicato, ma non è una regola. Tema e rema danno diversa preminenza alle parti del testo, indirizzano l'attenzione del lettore sull'elemento su cui verte il discorso. Nella posizione tematica può essere anche inserita una valutazione sull'evento o un'indicazione sull'atteggiamento del parlante rispetto al proprio enunciato.

Scegliendo a cosa dare maggiore preminenza naturalmente si interviene sulla rappresentazione della realtà: il rilievo dei partecipanti è inversamente proporzionale rispetto alla loro distanza dalla posizione tematica.

Generalmente, un modo per garantire la coesione e la coerenza di un testo è fare sì che il rema di una frase diventi tema di quella successiva (catene tematiche).

5.3 Multimodalità: rappresentazione e informazione

Il testo giornalistico è un mosaico in cui interagiscono vari elementi: articoli, foto, box informativi, layout. Questa multimodalità è

rilevante non solo per il valore dei singoli elementi, ma anche per le relazioni che si instaurano tra essi. Lo spazio è articolato secondo due dimensioni fondamentali: alto/basso e destra/sinistra. Nella nostra cultura all'ALTO sono associati valori di idealità, bontà, immutabilità; al BASSO valori più negativi, ma anche concreti, terreni. Una contrapposizione tra ideale e reale. Pensiamo alla composizione classica delle pagine di un quotidiano o, più in particolare, alla prima del "Manifesto": la comunicazione ideologica è affidata al modo visivo (la fotografia), mentre il commento è affidato alla modalità linguistica. Anche le pagine interne di un quotidiano hanno abbandonato la classica divisione in sezioni, prediligendo un vero e proprio montaggio (anche su due facciate) che veicoli decisioni interpretative. Il valore di ogni elemento è legato allo spazio semiotico in cui si trova. Analoga è lag e comunicazione, poiché il messaggio visivo ha un impatto più immediato e memorabile sul pubblico rispetto al testo scritto. Tuttavia, è importante considerare che la scelta di posizionare un elemento a sinistra o a destra può influenzare la percezione e l'interpretazione del messaggio da parte del lettore.
Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
14 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vipviper di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di RETORICA LINGUAGGI E STILI DEL GIORNALISMO E DELL’INFORMAZIONE e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Tani Ilaria.