Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 22
Discipline giuridiche ed economiche in ambito sportivo Pag. 1 Discipline giuridiche ed economiche in ambito sportivo Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Discipline giuridiche ed economiche in ambito sportivo Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Discipline giuridiche ed economiche in ambito sportivo Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Discipline giuridiche ed economiche in ambito sportivo Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Discipline giuridiche ed economiche in ambito sportivo Pag. 21
1 su 22
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

dei partecipanti), L’INFORMAZIONE DIVULGATA ED I CONTATTI GENERATI, IL PUBBLICO,

L’ATTENZIONE DEI MEDIA (prima, durante e dopo), IL TESSUTO SOCIALE, IL COINVOLGIMENTO

DELLE ISTITUZIONI, LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO, L’EQUILIBRIO DI COSTI/RICAVI.

Tutto ciò rende un evento sportivo molto difficile e complicato da preparare, ma è anche vero

che un evento, se ben organizzato e ben riuscito ha anche un certo valore e genera tanti ritorni,

infatti è un importante vetrina, che lascia tracce, crea relazioni e contatti (diretti e indiretti).

Un’altra classificazione tra eventi può essere quella che appunto li classifica in eventi principali

ed eventi secondari. L’EVENTO PRINCIPALE è ricco di proposte e di iniziative collaterali, mentre

L’EVENTO SECONDARIO o EVENTO NELL’EVENTO consiste nel costruire un proprio evento

all’interno di un altro evento, ritagliandosi uno spazio e collaborando nella realizzazione

complessiva.

In sintesi un “main event” [cioè un evento con la E e con la O maiuscole] si avrà quando ci si

trova di fronte ad un evento che ha non solo un grande pubblico diretto, ma dispone pure di gran

pubblico mediato; gode di forte comunicazione nazionale e/o internazionale; è caratterizzato da

un’alta qualità o un’alta quantità di partecipanti; è affiancato da eventi collaterali con la

funzione di attrarre anche chi non è direttamente coinvolto dall’evento sportivo; ha una certa

durata o un impatto notevole sul territorio; è riconosciuto da un ente nazionale o internazionale

e gode del supporto della Pubblica Amministrazione.

Ciò che contraddistingue veramente un evento dall’altro è la ”vision” dell’evento stesso; cioè lo

schema secondo cui l’organizzazione prende in considerazione il come potrebbe essere

realizzato, chi vi prenderà parte, quali saranno i suoi spettatori, chi lo comprerà e perché, e

quali saranno gli obiettivi economici possibili. Nella vision vanno valutati tutti gli elementi e gli

aspetti in funzione della domanda fondamentale: “cosa farà dell’evento un successo?”.

Un grande evento ha elevati costi diretti (Spese per il personale, Spese per allestimenti, Spese

per produzione materiali, Investimenti degli sponsor, Spese di promozione dell’Evento,

Contributi Enti Pubblici) e indiretti (Spese di trasporto, Spese per vitto e alloggio, Spese per

acquisti personali e, regali, Spese connesse all’Evento), nonostante ciò per le sue caratteristiche

un grande evento avvicina, emoziona, spettacolarizza le emozioni, Contribuisce a diffondere i

valori dello sport, Genera voglia di fare attività sportiva, Genera consenso politico, Crea “storia”

sul territorio, Ha bisogno di un management specialistico, Sviluppa le competenze non solo

sportive, Promuove l’immagine del territorio (Caratteristiche dirette) ma anche Promuove il

turismo, “Illumina” un territorio, porta benefici all’economia locale, Attrae investimenti, Crea

prestigio internazionale, Definisce e sviluppa le community, Sviluppa socialità, Sviluppa cultura,

Modernizza il territorio, Sviluppa la salute e la prevenzione attiva, Genera un indotto economico

e opportunità di lavoro e Crea coesione sociale (caratteristiche indirette).

Il turismo sportivo

Il turismo è un movimento temporaneo di breve termine verso “destinazioni” diverse dal luogo di

residenza e lavoro abituale. Può essere di due tipi, RICREATIVO(vacanze, visit friends, culturale,

sportivo) o BUSINESS (meeting, esibizioni e fiere, conferenze e convention) . Il turismo è il

fattore primario di generazione di ricchezza e di occupazione, è in continuo sviluppo, e i suoi

introiti raddoppiano di anno in anno.

Il legame tra sport e turismo non è affatto nuovo ma risale alle Olimpiadi Greche. Il turismo

sportivo è infatti ormai riconosciuto come segmento del mercato turistico.

Esistono due forme di turismo sportivo, il TURISMO SPORTIVO PASSIVO (viaggiare per osservare) e

il TURISMO SPORTIVO ATTIVO (viaggiare per praticare)

I turisti sportivi possono essere spettatori di eventi (Olimpiadi, mondiali, Tour de France ecc.),

atleti di alto e medio livello per allenamenti e gare, sportivi non competitivi per pratica di

attività(settimane bianche, trekking in Nepal, rafting in Alaska, turismo avventura nel Sahara,

barriera corallina a Sharm), o non-sportivi attratti dalla promozione di destinazioni attravers

eventi sportivi. LND

La Lega Nazionale Dilettanti è l'organo che dirige e organizza i campionati e le coppe per le

squadre maschili iscritte dal quinto livello del calcio italiano fino all'ultimo, i campionati

femminili e le manifestazioni del Beach Soccer e del Calcio a 5. Fu fondata nel 1959 ed ha sede

a Roma. Tramite il Comitato per l'attività interregionale, organizza il campionato di Serie D per

167 squadre rappresentanti tutte le regioni italiane, divise in 9 gironi stilati su base geografica.

Inoltre gestisce la Coppa Italia di Serie D e il Campionato Juniores. A partire dalla stagione

1986-87, accolse nel suo seno le società di calcio femminile provenienti dalla disciolta

Federazione Italiana Giuoco Calcio femminile organizzando i campionati di Serie A femminile e

Serie B femminile a carattere interregionale. Anche il Calcio a 5 fu inserito nella LND nel 1989

che attualmente organizza direttamente i campionati di Serie A, Serie A2 e Serie B. La LND,

attraverso i 19 Comitati Regionali (ne esiste uno unico per Piemonte e Val d'Aosta) e delegazioni

provinciali e distrettuali, gestisce i campionati di Eccellenza, Promozione, 1a 2 a e 3a Categoria,

oltre ai campionati giovanili regionali, alla Coppa Italia Dilettanti per i club di Eccellenza e

Promozione e alle varie coppe regionali per i club delle tre categorie inferiori e i campionati

giovanili provinciali.

La Lega Nazionale Dilettanti ha superato, il milione e mezzo di tesserati. Il Settore Giovanile e

Scolastico rappresenta circa la metà del movimento complessivo. Il 46% della parte restante è

costituito dai settori maschili “storici” della LND, il Campionato Nazionale serie D, il Campionato

di Eccellenza, di Promozione, di 1ª, 2ª e 3ª categoria. Il 4%, infine, del movimento è

rappresentato dalla Divisione Calcio a 5 e dalla Divisione Calcio Femminile.

La Lega ed i suoi tesserati rappresentano letteralmente una community in movimento, nel senso

che, per disputare ciascuna partita, ogni squadra deve fisicamente spostarsi verso il luogo nel

quale si gioca e, al termine della partita, rientrare in sede. Stimando un valore medio elaborato

per singola categoria, tenendo presente una media delle distanze che intercorrono tra le sedi

delle singole squadre, e moltiplicandolo per il numero delle partite della stagione anche qui,

considerando categoria per categoria si ottiene il dato complessivo dei chilometri

indicativamente percorsi da tutte le squadre della Lega per disputare l’intera stagione, più di 51

milioni di km.

Se volessimo, ancora, considerare quanto viene speso da tutte le squadre per muoversi per

l’intera stagione, tenendo fermi i parametri precedentemente fissati, otterremmo una spesa di

pocoinferiore ai 6 milioni di euro.

Tutto questo limitandoci a stimare “esclusivamente i consumi generati dalle squadre per i

trasferimenti, per così dire, comuni. Se si ottenessero e si sommassero ai valori ottenuti quelli

dei consumi generati dai singoli giocatori, ad esempio, per recarsi presso la sede della società

per incontrare gli altri giocatori e trasferirsi insieme verso la sede della trasferta o per tutti gli

allenamenti settimanali probabilmente potremmo, allora, proporre numeri ben più che

raddoppiati.

Partecipare alle attività di Lega, sia come giocatore che come tecnico/dirigente, significa anche

destinare ad essa una parte abbastanza significativa del proprio tempo libero. Consideriamo

inoltre che il tempo complessivamente dedicato alle attività di Lega rappresenta anche un vero

e proprio valore sociale, dal momento che esso contribuisce ad allontanare i giovani da

potenziali cause di devianza o disagio così come a dare contenuti alle passioni dei tecnici e dei

dirigenti.

Partendo dai dati espressi nel paragrafo precedente si può giungere ad una serie di conclusioni di

natura “pratica” circa il volume di alcuni consumi sviluppati dalla community di Lega, e quindi

circa l’importanza che questa ha per l’economia dell’intero paese. Infatti la spesa media

sostenuta da tutte le società di LND per i propri spostamenti in una giornata tipo è di circa

167.670 euro, quasi 6 milioni per tutta la stagione. Inoltre oltre 143 milioni di euro vengono

spesi ogni anno per l’acquisto di materiale tecnico (palloni, scarpe, completi da gioco, tute,

ecc.) da tutte le società di lega.

Ma questi numeri possono e devono essere letti anche alla luce di altri ragionamenti. Una

community discretamente omogenea, composta da oltre un milione e mezzo di persone, sviluppa

una serie di attività, comportamenti e consumi che la rendono assolutamente interessante anche

dal punto di vista non prettamente sportivo. La Lega, con il suo bacino di tesserati e di contatti,

è, dunque, una vera e propria risorsa di natura sociale, un fenomeno collettivo di proporzioni

talmente vaste da poter essere considerato di rilevanza sociale; fino a diventare un vero e

proprio esempio di “capitale sociale”. Ovvero quel patrimonio di interazioni sociali, di

esperienze e di conoscenze di massa che spinge la collettività a mantenere un approccio

collaborativo ed a nutrire fiducia nelle relazioni virtuose e nei vantaggi reciproci.

Lo sport per le pubbliche amministrazioni

Un aspetto importante per lo sport è quello relativo ai finanziamenti per esso stanziati dalle

pubbliche amministrazioni. Le pubbliche amministrazioni sono regioni, province e comuni.

Queste istituzioni contribuiscono a molte delle spese per sostenere molte attività in ambito

sportivo. Ogni ente emette finanziamenti e contributi allo sport, anche se in maniera e quantità

diverse. Ad esempio per quanto riguarda gli eventi sportivi, sul totale dei finanziamenti stanziati

quasi l’80% è stato emesso dalle regioni, meno del 20% dalle province e poco più del 5% dai

comuni. Sia per eventi sportivi che per materie sportive l’ente che emette maggiori

finanziamenti è la regione che arriva a sostenere un rapporto con le province di 3 a 1 per le

materie sportive e di addirittura 5 a 1 per gli eventi sportivi. In media le regione spendono

annualmente per lo sport più di 9 milioni di euro, 3 milioni le province e 1,5 milioni i comuni. Il

rapporto espresso pocanzi si riflette anche calcoli alla mano, infatti, solamente per gli eventi

sportivi le regioni stanziano circa 3 ml

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
22 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher albertobert95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia dello sport e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università San Raffaele Roma o del prof Poli Fabio.