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Estratto del documento

N.Bed appello incidentale

Ciò che rileva è il solo fattore temporale e non già le denominazioni che possono avere impiegato le parti. Deve considerarsi principale l'impugnazione proposta per prima.

Incidentale tardivo → è quello che viene presentato oltre i termini previsti (brevi o lunghi); per la dottrina questo istituto ha come obiettivo dichiarato di evitare la litigiosità tra le parti e evitare il secondo grado di giudizio (è un deterrente alla litigiosità).

Rapporto tra appello tardivo e principale → rapporto di dipendenza; l'appello tardivo dipende da quello principale e può essere dichiarato inammissibile sia per vizi propri sia per vizi concernenti dell'appello incidentale (il vizio dell'appello principale si trasferisce e travolge l'appello tardivo). Il soggetto che presenta l'appello tardivo, in caso di inammissibilità dell'appello principale ottiene un vantaggio.

Perché in ogni caso raggiunge il suo obiettivo, cioè concludere il processo e dare acquiescenza alla sentenza di primo grado che diventa definitiva per mancata impugnazione. Ai fini degli effetti, cioè con riferimento al potere del giudice, presentare appello tardivo o appello tempestivo è ininfluente (salvo il diverso rapporto di essi con l'appello principale).

Esempi:

Prima ipotesi: Sentenza stabilisce 200; il contribuente ritiene di aver dichiarato il giusto (cioè 100) e appella la sentenza ad esso contrario; l'agenzia non fa nulla. Che potere ha il giudice? Il giudice in questo caso ha avuto solo la richiesta dell'appellante che chiede di modificare la somma dovuta (da 200 a 100). Nel silenzio dell'agenzia, il giudice avrà come limite il contenuto della sentenza e la richiesta di parte; l'appellante si aspetterà una sentenza o più favorevole o uguale a quella di primo grado, questo proprio perché il

giudicesarà delimitato dalle richiesta delle parti (sceglierà tra 100 e 200 che sono lerichieste poste dalle parti). Seconda ipotesi: Sentenza stabilisce 200; l'agenzia presenta appello con la quale chiede una somma maggiore a quella indicata nella sentenza (300); il contribuente non fa nulla. Il giudice ha come limite minimo la sentenza e sceglierà tra la richiesta dell'agenzia (300) e quella della sentenza (visto l'inerzia del contribuente); in questo caso però è possibile che venga emessa una sentenza di secondo grado sfavorevole al contribuente rispetto a quella emessa in primo grado. Chiariamo il concetto di: Deterrente alla litigiosità Il contribuente legge la sentenza di primo grado che stabilisce 200, ma nonostante insiste su 100 e non condivide la decisione della sentenza decide di non presentare appello; l'amministrazione invece presenta appello e lo notifica al contribuente alla scadenza del termine al fine di

Comprimere la possibilità di presentare appello incidentale. I termini per proporre l'appello tempestivo sono ovviamente scaduti ma proprio perché c'è la deterrenza della litigiosità è prevista una riapertura dei termini a vantaggio della parte che non aveva intenzione di proseguire ma si vede notificare l'appello principale. Il contribuente, infatti, ha 60 giorni di tempo dalla notifica dell'appello principale di presentare appello incidentale tardivo.

Perché si parla di deterrenza? L'agenzia che decide di continuare, deve sapere che presentando appello allo scadere dei termini non avrà un vantaggio, sia perché verrà riaperta la causa e l'altra parte potrà presentare appello incidentale, sia perché c'è la possibilità che venga emessa una sentenza favorevole al contribuente e contraria all'agenzia.

Lezione del 14 novembre 2006 dott.sa Sireci

Art. 55 -

Provvedimenti presidenziali[1]

Il presidente e i presidenti di sezione della commissione tributaria regionale hanno poteri corrispondenti a quelli del presidente e dei presidenti di sezione della commissione tributaria provinciale.

Il successivo art. 61 stabilisce l'applicabilità all'appello di tutte le norme di primo grado e quindi questa norma appare superflua; il legislatore ha preferito specificare i poteri presidenziali.

Ogni commissione regionale o provinciale ha un presidente e a sua volta ogni sezione ha un presidente;

I poteri del presidente della commissione tribunale sono:

  • assegna gli appelli alle sezioni;
  • dispone la riunione degli appelli;
  • ordina al contribuente di dotarsi di assistente tecnico;
  • nomina il presidente della sezione che è stato ricusato;
  • stabilisce annualmente il calendario delle udienze;

I poteri del presidente della sezione sono:

  • procede all'esame preliminare dell'appello;
  • dichiara sospensione e

interruzione del processo

fissa la trattazione

nomina il relatore

dispone la riunione tra processi

nomina il giudice che dovrà sostituire il componente ricusato;

ordina al contribuente di dotarsi di assistente tecnico,

n.b. Contro i provvedimenti presidenziali emessi nella forma di decreto è possibile proporre reclamo

Art. 56 - Questioni ed eccezioni non riproposte

Le questioni ed eccezioni non accolte nella sentenza della commissione provinciale, che non sono specificamente riproposte in appello, s'intendono rinunciate.

Disposizione importante per il processo tributario; come l'art. 346 c.p.c. non è possibile riproporre in appello questioni di eccezioni non riproposte.

Diversamente, il c.p.c. fa riferimento alle domande: "le domande e le eccezioni non accolte nella sentenza di primo grado, che non sono espressamente riproposte in appello, si intendono rinunciate (con la domanda ad es. si richiede l'annullamento di un atto e il

Il concetto di domanda fa riferimento anche a tutte le ragioni che danno origine ad una domanda. Il legislatore tributario con la locuzione "questioni" ha voluto ampliare il tema perché fa riferimento a tutte le singole questioni; sarà onere della parte proporre tutte le questioni non accolte dalla commissione provinciale e tutte quelle motivazioni che sostengono quella domanda.

Se la domanda del contribuente è l'annullamento dell'atto e in primo grado ha sollevato la sua infondatezza e la sua illegittimità, nell'appello dovrà richiamare i vizi a sostegno sia dell'illegittimità, e sia dell'infondatezza, non può semplicemente riproporre l'annullamento. Se il contribuente fa riferimento solo alle motivazioni dell'illegittimità, le questioni relative all'infondatezza si intendono rinunciate. Sulle parti che il soggetto è soccombente e che non vengono contestate

Nell'appello si forma il c.d. giudicato interno, cioè la sentenza di primo grado si cristallizza.

Differenza tra "questioni accolte" e "questioni non accolte" di una sentenza.

La parte parzialmente vittoriosa può riproporre tutte le questioni non accolte in primo grado.

Art. 57 - Domande ed eccezioni nuove

  1. Nel giudizio d'appello non possono proporsi domande nuove e, se proposte, debbono essere dichiarate inammissibili d'ufficio. Possono tuttavia essere chiesti gli interessi maturati dopo la sentenza impugnata.
  2. Non possono proporsi nuove eccezioni che non siano rilevabili anche d'ufficio.

Il testo del citato art. 57 recita, al primo comma, che nel giudizio di appello non possono proporsi domande nuove e, se proposte, debbono essere dichiarate inammissibili.

Una domanda è nuova → quando fa riferimento ad un nuovo oggetto (es. in primo grado si chiede l'annullamento parziale dell'avviso accertamento, mentre in

secondo grado l'annullamento totale del medesimo avviso) o amotivi diversi (es. in primo grado si richiede l'annullamento di un atto per vizirelativi all'infondatezza, mentre in secondo grado all'illegittimità). Se fosse possibile presentare in appello domande nuove si salterebbe un gradodel giudizio. Esempi di domande che possono apparire nuove anche se realmente non lo sono:

  • Mutamento di norme di diritto, applicabili al caso in esame?
  • Richiesta di condanna alle spese della controparte per responsabilità aggravatadi cui all'art. 96 c. p.c.: se la parte ha agito nell'azione con dolo o colpa grave non è domanda nuova perché solo nel secondo grado è possibile valutare la colpa grave o il dolo verificatosi nel giudizio di primo grado da una parte.
  • Applicazione di determinate norme: cioè se ad esempio in primo grado il giudice ha applicato norme errate, in secondo grado la parte potrà
richiederel'applicazione corretta. ( Non costituiscono eccezioni in senso proprio, ma mere argomentazioni difensive e, quindi, proponibili per la prima volta anche in sede di appello: - qualsivoglia questione di interpretazione normativa; - la questione di legittimità costituzionale di una norma; - la deduzione di adempimento dell'obbligazione; - la contestazione del valore probatorio dei mezzi istruttori utilizzati in primo grado; - la critica al risultato di consulenza tecnica esperita in primo grado; - la contestazione relativa agli elementi costitutivi della domanda e ai suoi requisiti di fondatezza. Sono, inoltre, da ritenere sicuramente ammesse: - le eccezioni rimesse all'iniziativa di parte come l'inammissibilità o l'improcedibilità dell'appello, - il difetto di legittimazione processuale, - l'eccezione di compensazione, - l'eccezione di prescrizione, - l'eccezione di giudicato esterno, "se risulti da atti comunque

prodotti nel corso del giudizio dimerito”).Se viene presentata una domanda nuova, viene dichiarata l’inammissibilitàd’ufficio.Deroga: possono tuttavia essere chiesti gli interessi maturati dopo la sentenzaimpugnata.

Art. 58 - Nuove prove in appello

  1. Il giudice d' appello non può disporre nuove prove, salvo che non le ritenga necessarieai fini della decisione o che la parte dimostri di non averle potute fornire nel precedentegrado di giudizio per causa ad essa non imputabile.
  2. E' fatta salva la facoltà delle parti di produrre nuovi documenti.

La regola è la non ammissione di nuove prove ma vi sono delle eccezionicioè:

  • il giudice le ritenga necessarie ai fini della decisione
  • la parte dimostri di non averle potute fornire nel precedente grado digiudizio per causa ad essa non imputabile.

94Nuove prove necessarie → devono essere indispensabili per il giudice al fine

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A.A. 2006-2007
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SSD Scienze giuridiche IUS/12 Diritto tributario

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto tributario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Scienze giuridiche Prof.