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Opere giuridiche del III - IV secolo

Le costituzioni generali del Princeps, nonostante la buona volontà dell'imperatore, non riescono chiaramente a disciplinare tutti i campi del diritto. Ecco allora che gli avvocati continuano a fare uso degli scritti della giurisprudenza romana dei periodi precedenti (classico e pre-classico).

La figura del giurista è però scomparsa. Rimane però l'importanza delle loro opere. La vecchia giurisprudenza continua ad essere utilizzata. I vecchi pareri dei giuristi vengono citati dagli avvocati davanti ai giudici nei tribunali quasi come se avessero valore di norma precettiva. Questa tecnica degli avvocati veniva detta recitatio.

Si inizia ad avvertire l'esigenza di raccogliere i responsi della vecchia giurisprudenza. La prima raccolta fu la "Pauli sententiae" (una raccolta delle opere del giurista Paolo). Queste raccolte erano raccolte di massime.

I pareri dei giuristi acquistano efficacia normativa.

Purtroppo nasce la prassi, tra gli avv, difalsificare anche i responsi dei giuristi. Ne nasce un problema di certezza del diritto.Questo porta l'imperatore d'Occidente Valentiniano III nel 426dC ad emanare la Costituzione "Legge delle citazioni"; all'interno della quale, per espresso volere dell'Imperatore, sono ricomprese solamente le opere di cinque giuristi: Gaio, Papiniano, Ulpiano, Modestino e Paolo.Valentiniano III impone inoltre ai Giudici di dare ragione alla parte che si fosse presentata con un numero maggiore di citazioni in giudizio. In caso di parità, le citazioni di Papiniano dovevano essere considerate più importanti delle altre. Solo in ultima istanza, il Giudice poteva decidere liberamente in base alla sua discrezionalità. (Quindi un ruolo limitato del magistrato).La costituzione "Legge delle citazioni" viene successivamente estesa da Teodosio all'impero d'Oriente ma con l'aggiunta di unaclausola: "sono rilevanti anche le citazioni dei giuristi citati dai cinque giuristi prescelti". Quindi diventano importanti le citazioni di tutti i giuristi e non solo di quei cinque (questo in Oriente però; non nell' Impero di Occidente). In Occidente dunque è molto più difficile per gli avv reperire citazioni. Dopo la nascita di raccolte di citazioni di giuristi del passato, nasce l'esigenza di fare altrettanto con le costituzioni imperiali. Nascono a tal fine: - il Codice Gregoriano nel 291 dC che raccoglie le costituzioni emanate da Adriano a Diocleziano - il Codice Ermogeniano (a completamento del codice gregoriano) Attenzione: si tratta di raccolte private, non di codici come li intendiamo oggi. Nel 400 dC, Teodosio, elabora il primo progetto di codificazione del diritto (a quasi 900 anni dalla prima codificazione del diritto romano rappresentata dalle XII tav (V sec. aC) L'idea iniziale di Teodosio era quella di dare vita a due codici: - un codice civile - un codice penale Tuttavia, il progetto non viene portato a termine e sarà solo nel 529 dC che Giustiniano riuscirà a realizzare il suo progetto di codificazione del diritto romano con la pubblicazione delle sue opere principali: - il Codice Giustinianeo - il Digesto - le Istituzioni - le Novelle Queste opere rappresentano la base del diritto romano e saranno utilizzate come fonte di riferimento per secoli.

avrebbe dovuto raccogliere le cost imperiali con carattere generale emanate da Costantino inpoi;il secondo avrebbe dovuto contenere tutto il diritto vigente, ivi compresi i rescripti e i pareri deigiuristi classici e preclassici.Il progetto era troppo ambizioso; i tempi troppo stretti. Venne portato ad ultimazione solo il primocodice; chiamato il codice Teodosiano.A Teodosiano seguì Giustiniano….Giustiniano, divenuto imperatore nel 527 dC è passato alla storia per due motivi:la compilazione giustinianea (Corpus Juris Civilis: nome però dato dai giuristi medievali, e non dalui, alla sua compilazione) e per riconquistato, anche se per breve tempo, i territori romani occupatidai barbari.Nel 528dC, emana una costituzione programmatica nominando una commissione di giuristicapeggiati da Triboniano e li incarica di raccogliere tutte le costituzioni in vigore traendole solo daicodici gregoriano, ermogeniano e teodosiano. Tale cost programmatica prende il nome di

“Haecque necessario est”.

I compilatore sono particolarmente rapidi e completano questo lavoro in solo un anno.

Subito dopo Giustiniano ordina la creazione di una “raccolta di 50 decisioni” cioè una raccolta dei 50 principi di diritto maggiormente in uso nella prassi.

Viene deciso di realizzare il Corpus Juris Civilis. Il corpus juris civilis si divide in tre parti:

  1. Digesto (opere dei giuristi dell’età repuppliana e del principato)
  2. Istituzioni (manuale di diritto romano)
  3. codice (raccolta di cost imperiali a partire dal III sec fino a Giustiniano)

Nel 530 emana la costituzione De Auctore con la quale definisce le linee programmatiche per la redazione del Digesto e contemporaneamente ne affida il compito a 16 giuristi, guidati da Triboniano.

In teoria, per volontà espressa di Giustiniano, Triboniano si sarebbe dovuto servire unicamente delle opere di giuristi del passato che erano stati investiti dello jus respondendi ex autori tate principis; in realtà,

Triboniano, è ricorso anche a giuristi dell'età Repubblicana quindinecessariamente non investiti di quell'ufficio che sappiamo essere stato introdotto col principato enon prima.Giustiniano attribuisce alla commissione la più ampia libertà di modificare i testi dei giuristi al fine diarmonizzare quanto più possibile i contenuti dei Digesto con la realtà della Roma di allora. E da quiil fraintendimento dei pandettisti nel 1800.Nel 533, con la Cost Tanta (nome greco Dedoken) viene attribuita efficacia normativa al Digestoche entra in vigore. Per la sua compilazione, i giuristi di cui più si è servito Triboniano sono statiPaolo ed Ulpiano.Attenzione ai numeri; quando troviamo scritto: D 1.2.2.5. significa Digesto, libro primo, titolosecondo, frammento secondo, paragrafo quinto del frammento.Ma come ha fatto quella commissione a fare tutto quel lavoro in così pochi anni? In propositoesistono due teorie: la teoria

Dei pre-digesti, secondo la quale, sotto Giustiniano, già esistevano delle raccolte simili al Digesto e pertanto la commissione non avrebbe fatto altro che raccoglierle; la teoria delle masse in base alla quale i commissari si sarebbero divisi i compiti, occupandosi di tre categoria dividendosi in tre gruppi: d. civile, d. pretorio e d. casistico. In effetti questa è la struttura del Digesto.

Quando si parla di DIGESTO si parla spesso del problema della interpolazione: la tendenza dei suoi compilatori ad adeguare i testi dei giuristi utilizzati in modo da adattare il loro pensiero alla realtà dell'Impero giustinianeo. Ma in realtà essi si limitarono solo a chiamare con i nomi dell'epoca i vecchi istituti. Es la mancipatio (una forma di compravendita) non esisteva più sotto Giustinano; essa venne allora chiamata traditio.

LE ISTITUZIONI

Pubblicate nel 533 senza una specifica costituzione. Si tratta di una sorta di manuale di diritto romano che viene pensato

Per iniziare i giovani agli studi giuridici. Essa ricalca la struttura delle Istituzioni di Gaio. La Cost Tanta le rende il manuale obbligatorio da adottare per gli studiosi del diritto.

IL CODEX

Pubblicato nel 534. Raccoglieva le costituzioni emanate dal 529 al 534 e quelle precedenti al 529. Diviso in 12 libri.

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Publisher
A.A. 2012-2013
5 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Vacca Letizia.