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PROCESSO FORMULARE

Lo sviluppo della formula avviene in concomitanza con lo sviluppo dell’opera del pretore peregrino. Inizia la

prima epoca letteraria nel 242 a.C., si ha anche la prima scuola elementare pubblica per alunni paganti.

Espansione civiltà letteraria, passare da una comunicazione orale a scritta ristruttura il pensiero. La scrittura

rende possibile far calare in parole scritte le pretese del diritto, e il fatto che esiste la formula diventa la

migliore garanzia che il diritto esista. La formula volta a volta si attaglia alle pretesa che viene fatta valere e

risponde ad un esigenza formale. La forma è sempre presente e nel processo formulare la forma diventa

formula, che è a sua volta lo schema letterale all’interno dal quale versare le pretese. La formula si trova

nell’editto. Per i privati è una garanzia di certezza del diritto, dall’altra parte per il pretore si auto vincola al

proprio editto. Se il caso lo richiede il pretore potrà inserire dei cambiamenti. Se le parole della formula non

sono corrette i contendenti perderanno la lite, formalità completamente diversa. Differenza tra Actio e formula:

ACTIO è nel processo formulare il modo di agire, e procedere in giudizio. Io ho un Actio perché posso agire

in giudizio, questo pone un problema perché dobbiamo capire se la parola Actio ha un significato processuale,

cioè la possibilità di agire in giudizio, mentre in senso sostanziale indica l’effetto del diritto in capo a chi lo fa

valere. il processo è un dilemma tra le parti. La possibilità di agire in giudizio è astrattamente concepita nei

confronti dell’attore che ha torto. L’Actio considera in ipotesi l’attore che ha ragione. Se il convenuto ha ragione

si arriva a dire che l’attore non aveva l’actio, ma la possibilità di agire in non recte, cioè con un Actio che non

aveva. L’agire in giudizio non avendo l’azione è percepito quasi come un illecito, quindi per i romani l’azione è

quella in senso sostanziale, cioè al modo d’agire corrisponde la sostanza. Un attore che vedrà la sua pretesa

non accolta non potrà agire di nuovo in giudizio. L’attore deve stare attento alla formula per le parole che usa,

perché il giudice che riscontra il falso da parte dell’attore assolverà il convenuto.

FORMULA giudizio ipotetico. Tutta la situazione di diritto è scritto nella formula è il giudice valuta le prove

se pro o contro e poi prenderà una decisione, infatti, ci sono due fasi la prima in iure, nel quale avviene la

stesura della formula con la supervisione e il controllo del magistrato e una seconda parte in iudicto nel quale

il giudice prende la sua decisione. Il giudice è in continuo collegamento con i giuristi (pretori), che spiegano

quali formule e in che modo scriverle nell’editto. Ad un certo punto si crea un editto adeguato alle necessità

comuni.

Alla formula possono accedere sia i cittadini che gli stranieri perché è scritta. La condanna è sempre una

somma di denaro. La formula si tipicità e si ha uno schema più meno uguale in tutte le formule e si sviluppa

cosi: Tutti i processi formulari cominciano con la nomina del giudice (IUDICIS NOMINATIO), il giudice è un

privato e non un funzionario dello stato, che viene scelto tra le parti, viene scelto tra un albo di nomi di persone

disponibili a svolgere quel determinato compito. Il giudice ha un potere dovere di giudicare. Il giudice è una

sola persona ma a volte è necessario un collegio di giudice in casi complicati (COLLEGIO

RECUPERATORIO), di solito sono 3 giudici, chiamati recuperatores.

Dopo di che si susseguono una serie di clausole che devo essere inserite o meno. Sono:

1. L’INTENTIO (intenzio), che è una pretesa, parte nella quale l’attore espone la sua pretesa (petitium). In

2 casi la formula è senza cioè quando bisogna decidere prima del giudizio e quando c’è un azione di in

iure. Ci sono diverse tipologie di pretese:

L’OPORTERE significa avere la necessità di tenere un certo comportamento alle base

dell’obbligazione sostenuta da ius civile. È determinata perché indica per certo qual è la pretesa

dell’attore. L’intentio è in ius. Azione di stretto diritto iudicis stricti iure. Il giudice condanna alla

stessa somma. Condito.

ACTIO in REM utilizzata al posto della legis actiones in sacramento in REM. Dove bisogna provare la

proprietà di uno schiavo. Formula della rivendica l’attore afferma la titolarità del diritto, il secondo

idem. Rivendica con formula pettorina. Maggiore tutela del possesso, rispetto a prima perché le

situazioni di fatto corrispondono a stazioni di diritto. Se il possessore viene condannato deve pagare

una somma di denaro e quindi lo schiavo diventa suo. La somma oggetto di condanna viene indicata

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dall’ attore che indicherà una somma molto alta così che il convenuto preferirà restituire più tosto che

essere condannato a una cifra così alta. Questa formula comporta che prima della condemnatio ci sia

la claurestitutio. Arbitratus de restituendo (punto 6 scheda), Clausura che conferisce al giudice il

potere di subordinare la condanna alla mancata restituito. Il giudice da la possibilità al convenuto di

evitare la condanna restituendo l’oggetto del processo.

Azioni che fanno leva sulla buona fede, essa diventa la misura è la fonte dell’obbligo del convenuto.

L’obbligo è fondato sulla buona fede e la buona fede quantifica l’obbligo. Questo è detto giudizio di

buona fede e non di stretto diritto.

È in persona, è una fatto mancata restituzione di una cosa precedentemente depositata. È un intentio

in facto, il pretore da tutela a un fatto che non sarebbe stato tutelato dallo IUS civiles. Origine

obbligazione. Non c’è il verbo oportere perché non è tu telato da ius civile. Contratto di deposito.

ACTIO depositi

2. La Condemnatio, parte in cui il da il potere al giudice di condannare oppure di assolvere il convenuto.

Non ci sarà mai una condemnatio in forma specifica, cioè il giudice può condannare a una forma di

denaro.

Giudizio stretto diritto condito che deriva da una fonte di obbligazione costituita dal prestito di denaro e dal

muto, obbligo di restituzione discende dal fatto che quella somma è stata prima data dal l’attore al convenuto,

quindi da questo deriva l’obbligo di restituire. Reciprocità. Spostamento patrimoniale da un soggetto all’altro

determina che ritorni a chi ha effettuato lo spostamento. Ogni volta che c’è dazione ci deve essere anche la

restituzione. Ogni spostamento patrimoniale da a A b determina il ritorno da b a a. Affinché il ritorno non vi sia

è quindi il soggetto. B non si arricchisce ci deve un motivo che giustifica l’acquisto secondo l’ordinamento. La

condito spetta sempre al creditore quando il debitore ha avuto un arricchimento ingiustificato che avvince

quando la dazione non è sorretta a alcuna causa. P

Per non comportare la restituzione la d’azione deve essere sorretta da causa se no è automatica la

restituzione.

Giudizio di buona fede molto più recenti e lo sviluppo è lo sviluppo del sistema romano dei contratti. La

buona fede serve come basa dei vincoli diversi dal mutuo. Che trovano la loro ragion d’essere nel legame di

buona fede che ha spinto le parti a qualcosa di buono. Si fondano su una struttura formulare più complessa

che inizia con la nomina del giudice ma si apre con una Clausura nuova che è la demostratio:

Punto 3c inizia e poi bisogna aggiungere il punto 2cb dell’intentio. È un atto di IUS gentium noto a tutti i popoli.

In tutti i popoli c’è un negozio per cui un soggetto trasferisce ad un altro soggetto qualcosa in cambio del

pagamento del prezzo. Alla base di questo scambio c’è la fides. La FIDES è un concetto di istituto romano.

L’idea della FIDES (dea) diventa un concetto giuridico, perché al fondamento di tanti scambi che determinano

un oportere di jius civile. Questo oportere sta in un intentio. L’OPORTERE sarà stabilito secondo buona fede.

Perché si deve fare questa oportere noi lo troviamo nella demostratio. L’OPORTERE è diventata un contratto

perché diventata fonte di un obbligo fdi pagare e di vendere. La onde natio darà al giudice un potere ampio,

perché deve valutare secondo lui ciò che deve essere fatto per buona fede. La comdenatio è del tipo 4b. Caso

in cui L’intentio non è c’era ma incerta, perché non già indicato a qua to il giudice dovrà condannare a quanto

è dovuto secondo buona bene .

Tutte le volte che L’intentio è incerta la Condemnatio è incerta ed è sempre preceduta dalla dimostratio.

Demostratio è parte della formula che indica il quadro della pretesa.

Il nome del l’azione prende il nome della pretesa indicato in questo caso è l’azione di vendita. Il sistema delle

azioni formulari sarà un ditemi di azioni tipiche. Se il sistema delle azioni è tipico, allora il sistema dei contratti

è un sistema tipico. Obbligazione che deriva da contratto in quanto trovo un azione nell’editto. Dal contratto

nasce l’obbligo che può essere oportere sulla base di ius civile, oppure un obbligo garantito dall’attività del

pretore. Le azioni si possono dividere se sono in REM o in personam. È in persona se c’è il nome del

convenuto nell’intentio. È in REM se va valere diritti si una cosa. In personam fa valere dei diritti… dal punto di

vista del giudizio possono essere:

 Di stretto diritto

 Di buona fede, il giudice deve quantificare la misura dell’oportere

A seconda dell’intentio possiamo dividere le formule in ius che fanno valere un rapporto riconosciuto da ius

civile. Se in REM diritto di proprietà se no in persona è L’OPORTERE. Oppure in factum completa, che è

concepita sul fatto, queste formule si basano sul potere pretorio di indurlo, cioè sono onorario basate sul

potere del pretore. 13

CLAUSOLE Fondamentali:

Caso: aa si fa promettere che nn gli darà una una certa somma di denaro, aa costringe nn a questa SPONTIO

attraverso il imbrogli e rigira. Nn promette con SPONTIO. Se nn non esegue la prestazione promessa. Per

IUS civile nasce l’obbligo con la SPONTIO, .aa ottiene la SPONTIO secondo IUS civile nn dovrà essere

condannato. Però il pretore considera anche le giustificazioni di nn perché raggiro i giuridica inseriscono una

causa, che è l’eccezione, che è una Clausura negativa alla condanna. Clausura si chiama exeption doli

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
33 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher emanuel2296 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto romano privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Buzzacchi Chiara.