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Caratteri principali

Forma di stato molto embrionale; un'organizzazione amministrativa stabile in grado di consentire il perseguimento di

Assenza di fini di interesse generale (non esistono complessi apparati organizzativi).

Fine: Tutela del diritto di proprietà.

DIRITTO DI PROPRIETÀ = il diritto di proprietà interessa solo alcuni soggetti, i feudatari, titolari di tale diritto e detentori del potere. Infatti, al diritto di proprietà della terra si lega non solo la proprietà di tutto ciò che è presente su essa (compresi alcuni diritti sulle persone fisiche che vi abitano e lavorano) ma anche l'esercizio di alcune funzioni che oggi definiremmo pubbliche gestite tramite embrionali apparati (es. la riscossione dei tributi). Quindi la sfera dei diritti si arresta ai soggetti titolari del diritto di proprietà; al di là di questa esiste una comunità di individui che appare più come oggetto di diritti altrui.

che comesoggetto di diritti propri.
  1. 2.03 - Lo Stato assoluto

PERIODO: Dal XVI al XVIII secolo.

CARATTERI PRINCIPALI

  • Passaggio da un'economia chiusa, finalizzata alla produzione di beni sufficienti alla domanda interna, ad un'economia di scambio;
  • Nascita di alcune strutture che verranno riprese anche dalle successive forme di stato (si pensi del fisco o all'istituzione alla nascita di un sistema di tassazione uniforme o alla costituzione di un esercito stabile);
  • Lo Stato comincia a farsi carico dei problemi sociali intervenendo direttamente nelle diverse attività sociali (Stato interventista). Esso comincia quindi ad occuparsi, per esempio, dell'istruzione, della sanità, della giustizia, sottraendone il controllo alla Chiesa o avvia la costruzione di grandi opere pubbliche.

FINE: Fini di carattere generale, rappresentati non solo dalla sicurezza interna e da una politica estera di potenza nazionale ma, più in generale, dal benessere

dell'intera collettività.

RAGIONI CHE PORTARONO AL TRAMONTO DELLO STATO ASSOLUTO

  • crisi interna dovuta alle difficoltà principalmente agricole ad un'economia in cui cominciavano a svilupparsi attività di tipo industriale.
  • Inadeguatezza dello Stato a soddisfare le esigenze di partecipazione alla gestione della cosa pubblica delle nuove classi emergenti, rappresentate dalla borghesia imprenditoriale, dai proprietari terrieri e dai gruppi legati ad alcune professioni intellettuali. Questi gruppi, divenuti ormai classe dominante, sono del tutto esclusi dal circuito delle decisioni politiche. Questa contraddizione provocherà il crollo definitivo dello Stato assoluto.
  • Diffusione delle dottrine razionaliste che negano l'origine trascendente del potere del Sovrano.

2.03 - Lo Stato di polizia (variante dello Stato assoluto)

PERIODO: Fine

XVIII secolo (soprattutto in Austria e Prussia).

CARATTERI PRINCIPALI

  • Pur mantenendo i connotati di fondo dello Stato assoluto esso è caratterizzato dal riconoscimento di alcune posizioni soggettive ai singoli, tutelabili davanti ai giudici, anche contro pubblici poteri.
  • Si tratta di un riconoscimento ancora molto parziale (limitato alle controversie che vedono contrapposto il singolo al fisco). Quindi. Con lo Stato di Polizia, anche il potere pubblico incontra dei limiti nelle norme giuridiche.

2.04 - Lo Stato Liberale

PERIODO: Dalla fine del XVIII alla metà del XIX secolo.

CARATTERI PRINCIPALI

  • In quanto ispirato alle dottrine liberiste si presenta come uno Stato non interventista;
  • Legittimazione del potere non più di tipo trascendente ma che proviene direttamente dai membri della collettività; ciononostante il diritto di voto sarà, per molto tempo, limitato ad una minima parte della popolazione;
Introduzione di regole generali (spesso contenute in una fonte normativa, la costituzione) destinate a disciplinare l'azione degli organi al vertice dell'apparato statuale: la legge vincola non solo i soggetti privati ma anche quelli pubblici; - Separazione dei poteri (esecutivo, legislativo e giudiziario). Interessi dell'intera collettività, FINE: Soddisfacimento degli interessi dell'intera collettività, ma non più attraverso un intervento diretto nei diversi settori delle attività sociali, bensì attraverso un'azione indiretta, volta ad assicurare condizioni di sicurezza sul piano esterno (politica estera) e il rispetto dei diritti di libertà, in primo luogo delle libertà economiche, sul piano interno (concezione garantistica). 2.05 - Lo Stato Totalitario PERIODO: Dopo la fine della I Guerra Mondiale (crisi del 29) fino alla fine della II Guerra Mondiale (principalmente in Italia, Germania e Spagna). CARATTERI

PRINCIPALI intorno alla figura di un "Capo" o di un organo supremo, espres-- Forte accentramento del poteresivo della forza politica egemone; lo Stato dunque mira esso stesso al soddisfacimento degli inte-ressi generali della collettività nazionale (Stato ampiamente interventista impegnato in ogni settore della vita, non solo economica ma anche sociale)- Sfruttamento da parte dello Stato di ogni mezzo per ottenere consenso, appoggio e approvazione da parte del popolo (partito unico, stampa, radio, cinema);- Repressione dei diritti di libertà (in particolare delle libertà politiche), arrivando anche a calpestare il principio di uguaglianza (si pensi alle leggi contro gli oppositori politici o alle leggi razziali);2.07 - Lo Stato sociale

CARATTERI PRINCIPALI- Lo Stato interviene attivamente nei diversi settori economici e si impegna nella risoluzione dei conflitti sociali (Stato interventista);- Lo Stato, i

Cui organi politici ora rappresentano tutti i cittadini, si propone di assicurare ad essi una effettiva partecipazione alla vita politica del Paese;

Notevole aumento degli apparati organizzativi e rafforzamento della divisione dei poteri.

Di un'uguaglianza sostanziale (e non solo formale).

2.08 - Lo Stato unitario, lo Stato federale, lo Stato regionale

Dell'autorità territoriale.

Le diverse forme di Stato possono essere classificate anche in base al principio.

Sotto questo profilo si parla di:

Stato che vede l'accentramento delle funzioni pubbliche negli apparati Statali.

STATO UNITARIO:

Anche all'epoca dello Stato unitario esistevano i comuni ma operavano in nome dello Stato centrale delegati (per esempio l'anagrafe era controllata dai comuni come se fossero suoi per ordine dello Stato centrale); (≠ Stato regio-STATO FEDERALE: Nasce in seguito alla

fra più stati in precedenza sovrani. I membri della federazione hanno una competenza generale, dalla quale sono escluse le materie ( Stato regio-che vengono espressamente riservate (dalle norme costituzionali) agli organi federali). Gli Stati Uniti sono un esempio lampante di Stato Federale (gli stati interni agli Stati Uniti possie-dono comunque leggi differenti, per esempio per quanto riguarda la pena di morte); : Nasce quando più stati decidono di realizzare una forma di cooperazione molto simile ad una forma di unione (gli Stati non perdono la loro connotazione di stato ma delegano alla confederazione alcune funzioni relative, solitamente, alla politica estera o militare; : Stato unitario in cui sono presenti macroaree territoriali (regioni) a cui viene riconosciuto un certo grado di autonomia. Originariamente le regioni avevano un ambito limitato di competenze e le leggi che emanavano erano

molto più deboli rispetto a quelle odierne. Nasce(≠ Stato federale).tonomizzazione di aree territoriali di uno Stato unitario Gli organi centrali dello Stato(≠hanno una competenza generale fatta eccezione per alcune specifiche competenze affidate alle regioniStato federale).

_______________________LE FORME DI GOVERNO ______________________–2.09 La monarchia assoluta____________________________________________l’incrementoCaratterizza lo Stato assoluto. Infatti, dei fini dello Stato e dei settori in cui questo intervienecreano le premesse per la costituzione dei primi nuclei (il fisco, l’esercito) di una struttura amministrativastatuale unitaria. Al vertice di tale struttura si pone il Sovrano nel quale sono concentrate tutte le funzionistatali (identificazione tra Stato e Sovrano).DIVISIONE DEI POTERISOVRANO POTERE GIURISDIZIONALEPOTERE ESECUTIVO-AMMINISTRATIVOPOTERE LEGISLATIVO (il Re nomina i giudici che ammi-(il Re nomina i propri funzionari) nistrano

in suo nome la giustizia)–2.10 La monarchia costituzionale

Accanto al sovrano si afferma un altro organo, il Parlamento. Quest’ultimo viene legittimato direttamente dal popolo e si pone, forte di questa investitura, come interlocutore necessario del re. Tale forma di governo risponde al bisogno della borghesia (nuova classe sociale dominante) di avere una sede di rappresentanza politica. Il parlamento, quindi, è bicamerale: una camera rappresenta l’assemblea elettiva, legittimata dal basso, mentre l’altra camera rappresenta il volere del sovrano. [per es. lo statuto albertino identificava una monarchia costituzionale]

DIVISIONE DEI POTERI

SOVRANO

POTERE ESECUTIVO

POTERE GIURISDIZIONALE

POTERE LEGISLATIVO

(il Re nomina e revoca i propri ministri)

POTERE LEGISLATIVO

(nel senso che la giustizia si esercita in nome del Re)

Con il passare del tempo si

Assisterà all'apparire sulla scena istituzionale di un nuovo organo costituzionale, ossia il Governo (inizialmente creato come organo ausiliario del Sovrano).

IL PRINCIPIO DELLA DIVISIONE DEI POTERI

In Inghilterra Locke teorizza il principio della divisione dei poteri. Secondo Locke il potere deve essere ripartito tra organi distinti e autonomi. Il filosofo immagina una forma di governo centrata su due organi costituzionali: il Sovrano (titolare della funzione esecutiva e della politica estera) e il Parlamento (titolare della funzione legislativa e in parte di quella giurisdizionale).

In Francia, invece, Montesquieu e Rousseau teorizzano una forma di governo in cui non solo nessun potere dev'essere esercitato in condizioni di monopolio da alcun organo dello Stato, ma l'esercizio di ogni potere dev'essere strettamente collegato con la volontà popolare.

2.11 La forma di governo parlamentare

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
70 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher manuel.r di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Benedetti Auretta.