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FORME DI GOVERNO

Con la nozione “forma di governo” si intende il modo in cui il potere è distribuito tra gli organi principali di uno Stato-

apparato e l’insieme dei rapporti che intercorrono tra gli stessi.

Le forme di governo storiche sono: la monarchia assoluta e la monarchia costituzionale, le forme contemporanee invece

sono: parlamentare, presidenziale, semipresidenziale e direttoriale.

Monarchia assoluta

È la forma di governo tipica dello Stato assoluto, tutti i poteri sono concentrati nelle mani del Sovrano che: fa le leggi,

nomina i funzionari amministrativi e i giudici che amministrano in suo nome la giustizia.

Per svolgere queste funzioni il Re si avvale della collaborazione di ministri, non esiste quindi un governo ma solo un

organo ausiliario al Re.

Monarchia costituzionale

È la forma di governo che si afferma nel passaggio dallo Stato assoluto allo Stato liberale. Nasce innanzitutto in

Inghilterra dopo le rivoluzioni del ‘600 ma si afferma in Europa solo dopo la Rivoluzione Francese.

La monarchia costituzionale si caratterizza per il principio della separazione dei poteri, vi è quindi una netta separazione

tra il potere esecutivo che sta nelle mani del Re, al quale è permesso nominare e revocare i ministri del suo Governo, e

il potere legislativo che sta invece nelle mani del Parlamento, che tuttavia esercitava insieme al Re.

La monarchia costituzionale era quindi fondata sull’equilibrio tra i due centri di potere, il Re e il Parlamento, ciascuno

dei quali si basava su un principio di legittimazione politica diverso: il Re era legittimato dal principio monarchico-

ereditario mentre il parlamento da un principio elettivo.

Parlamentarismo

Attraverso una serie di passaggi la monarchia costituzionale si è man mano trasformata in una forma di governo

parlamentare nel quale, tra il Re e il Parlamento, si è inserito un terzo organo: il Governo.

La caratteristica principale di un governo parlamentare è il rapporto di fiducia tra il Governo e il Parlamento,

quest’ultimo infatti può revocare la fiducia al Governo costringendolo a dichiarare nuove elezioni.

Nasce anche il nuovo ruolo del Capo dello Stato caratterizzato da un potere neutro.

Inizialmente il parlamentarismo era definito un modello dualista poiché dotato di queste caratteristiche:

Potere esecutivo ripartito tra Capo dello Stato e Governo (esecutivo bicefalo);

Ø Il Governo necessitava della doppia fiducia del Re e del Parlamento;

Ø A garanzia dell’equilibrio tra potere esecutivo e legislativo al Capo dello Stato era riconosciuto il potere di

Ø scioglimento anticipato del Parlamento.

Questo modello di parlamentarismo si è affermato in Europa quando l’equilibrio sociale tipo della monarchia

costituzionale era ancora necessario per la sopravvivenza di uno Stato. Questo equilibrio si è man mano modificato a

vantaggio della classe borghese tanto che il modello parlamentare si è trasformato da un modello dualista ad un modello

monista in cui il Governo ha un rapporto di fiducia solo con il Parlamento e il Capo dello Stato ha solo un ruolo di garanzia

e quindi estraneo alla decisione politica.

La forma di governo parlamentare si caratterizza per l’esistenza di un rapporto di fiducia tra il Governo e il Parlamento:

il primo costituisce l’emanazione permanente del secondo, il quale può costringerlo alle dimissioni votando la sfiducia.

Dall’esigenza di contrastare il pericolo di eccessiva instabilità che può portare questo rapporto di fiducia si è cercato di

razionalizzare il parlamentarismo già nel periodo tra le due guerre mondiali ma, soprattutto, dopo la seconda guerra

mondiale.

N.B obiettivo razionalizzazione del parlamentarismo = stabilità del Governo (es. in Germania si è introdotto il concetto

di sfiducia costruttiva ossia la Camera può votare la sfiducia solo se contestualmente elegge, a maggioranza assoluta,

un successore del cancelliere sfiduciato).

Esistono diverse specie di parlamentarismo, la distinzione fondamentale è quella tra: parlamentarismo maggioritario

(detto anche a prevalenza del governo) e parlamentarismo a prevalenza del Parlamento.

Parlamentarismo maggioritario: si caratterizza per la presenza di un sistema politico bipolare con due partiti detti

Ø “poli” ciascuno formato da più partiti. In questo modo le elezioni permettono di dare vita di una maggioranza

politica, il cui leader va ad assumere la carica di Primo ministro.

Con questi sistemi l’elettore non vota per il Primo ministro, ma per i canditati al Parlamento nel suo collegio

elettorale e, ciascuna coalizione, presenta il candidato Primo ministro che l’elettore sta votando esprimendo la

sua preferenza per uno o l’altro polo.

Parlamentarismo a prevalenza del Parlamento: è caratterizzato da un sistema politico che opera seguendo una

Ø logica multipolare. Le elezioni non consento all’elettore di scegliere né la maggioranza né il Governo ma sono i

partiti, dopo le elezioni, a concludere accordi attraverso cui si forma la maggioranza politica e si individua la

composizione del Governo oltre che la persona che dovrà assumersi la carica di Primo ministro.

Il governo può contenere esponenti di tutti i partiti che fanno parte della maggioranza (Governo di coalizione)

oppure può avere appoggio esterno dei partiti che gli votano la fiducia. La stabilità del Governo dipende dal

mantenimento deli accordi tra i partiti della maggioranza, ciascuno dei quali ha u potere di pressione e di ricatto,

se gli accordi vengono meno allora si apre la crisi di Governo.

L’Italia che tipo di parlamentarismo utilizza? Fino a metà degli anni ’90 si trattava di un parlamentarismo a prevalenza

del Parlamento perché, dopo le elezioni, i principali partiti si accordavano fra di loro ed eleggevano un Premier. Si dice

che, fino a questo momento, l’Italia era governata da un pentapartito (DC, PCI, PSI, Socialdemocratico e Repubblicano).

Dopo gli anni ’90 ci si è spostati verso un parlamentarismo maggioritario con 2 poli (centrodestra o centrosinistra) a cui

da poco se ne è aggiunto un terzo (M5S).

Governo presidenziale

È la forma di Governo in cui il Capo dello Stato (chiamato Presidente):

È eletto direttamente dal corpo elettorale;

Ø Non può essere sfiduciato da un voto parlamentare durante il suo mandato, che ha una durata predefinita;

Ø Presiede e dirige i Governi da lui nominati;

Ø I ministri rispondono solo al Presidente e non esiste un rapporto di fiducia tra esso e il Parlamento;

Ø Il Presidente non può sciogliere il Parlamento.

Ø

Il tipico esempio di governo presidenziale sono gli Stati Uniti d’America nei quali, presidente e vice, sono eletti con un

mandato di 4 anni e possono essere rieletti al massimo una seconda volta (dopo un emendamento del 1951).

Governo semipresidenziale

Si caratterizza per i seguenti elementi costitutivi:

Il Capo dello Stato, detto “Presidente”, è elette direttamente dal corpo elettorale e rimane in carica per un periodo

Ø prestabilito;

Il Presidente è indipendente dal Parlamento (non serve la fiducia), tuttavia non può governare da solo ma deve

Ø servirsi di un Governo da lui nominato;

Il Governo deve avere la fiducia del parlamento.

Ø

Questo sistema è caratterizzato quindi da una struttura bicefala del potere di governo, esso infatti ha due teste: il

Presidente della Repubblica ed il Primo ministro. Il secondo fa parte di un Governo che deve avere la fiducia da parte

del Parlamento mentre il primo trae la sua legittimazione direttamente dall’elezione popolare e quindi non necessita

della fiducia da parte del Parlamento.

Questa struttura di governo porta a differenziare 2 principali equilibri della forma di governo:

Forme di governo semipresidenziali a presidente forte (es. La V Repubblica Francese, ossia quella odierna);

• Forme di governo semipresidenziali a prevalenza del Governo (es. Austria, Irlanda etc…).

Governo direttoriale

È una forma di governo adottata solo dalla Confederazione svizzera che si caratterizza per la presenza, accanto al

Parlamento, di un direttorio formato da sette membri ed eletto dal Parlamento ma da esso non revocabile.

Il Direttori svolge le funzioni di potere esecutivo. IL PARLAMENTO

La struttura dei parlamenti moderni può essere monocamerale o bicamerale, l’Italia ha optato per un modello che

prevede l’articolazione del Parlamento in due Camere: Camera dei Deputati (presidente: Laura BOLDRINI) e Senato della

Repubblica (presidente: Pietro GRASSO).

Il sistema italiano è definito bicameralismo perfetto (nel mondo esistono anche casi di bicameralismo imperfetto)

poiché le due Camere sono dotate di:

Stesse funzioni;

Ø Principio rappresentativo simile;

Ø Uguali poteri;

Ø Stessa legislatura (durata di 5 anni)

Ø Strutture differenti (Camera con 630 membri il Senato esattamente la metà, di norma, ovvero 315 senza contare

Ø i senatori a vita) e sistemi elettorali autonomi (18 anni per votare e 25 per farsi votare alla Camera e 25 anni per

votare e 40 per farsi votare al Senato).

N.B Le leggi elettorali delle due Camere sono caratterizzate dalle stesse regole di fondo, tuttavia questo non garantisce

dal rischio di avere due maggioranze differenti nelle due Camere.

La conseguenza del bicameralismo perfetto è l’appesantimento del processo decisionale parlamentare, poiché prima

che la legge si perfezioni è necessario che le due Camere approvino il medesimo testo (se vi si apporta qualche modifica

l’iter deve ricominciare).

Negli ultimi anni si sta cercando di superare il bicameralismo perfetto, soprattutto per evitare situazioni di stallo

decisionale dovute a maggioranze contrastanti nelle due Camere. Si sta cercando di legare la fiducia del Governo solo

alla Camera dei Deputati in modo che il Senato non possa più costringere il Governo alle dimissioni e che non si

presentino problemi di maggioranze contrapposte.

La Costituzione prevede anche il Parlamento in seduta comune ossia un organo collegiale composto da tutti i

parlamentari (deputati e senatori) per lo svolgimento di particolari funzioni come:

Elezione del Presidente della Repubblica;

Ø Elezione di cinque giudici costituzionali;

Ø Elezione di un terzo dei componenti del Consiglio superiore della magistratura;

Ø Messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica.

Ø

N.B Dove si riunisce il Parlamento in seduta comune? A Palazzo Montecitorio (dove risiede la Camera dei Deputati)

Presiede il presidente della Camera, con la co-presidenza del presidente del Senato.

I parlamentari si dividono in:

Deputati

Ø Senatori

Ø

I parlamentari hanno uno status particolare che implica prerogative (e immun

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A.A. 2015-2016
40 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher NiccoloMP di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano o del prof Ferrari Giuseppe Franco.