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Lo Stato Contemporaneo: la Repubblica Italiana tra
Unione Europea e autonomie locali
L’attuale forma di Stato vigente in Italia sulla base della Costituzione del 1948
può essere definito Stato pluralista se si considerano le finalità perseguite,
oppure Stato Democratico/Costituzionale/Sociale se si considerano gli
strumenti giuridici utilizzati. L’Italia, come la Germania, Spagna e altri paesi
dell’Europa Occidentale hanno instaurato questa forma di Stato dopo aver
passato esperienze autoritarie e la sua diffusione è avvenuta tramite cicli
costituzionali in un periodo storico in cui si cercavano caratteri e obiettivi
simili. Nello Stato contemporaneo pluralista il suffragio ha permesso a quasi
tutti i soggetti dell’ordinamento di essere politicamente attivi.
Lo Stato Democratico: forma di stato in cui esiste una corrispondenza tra
governanti e governati. Presenta alcune caratteristiche:
Principio di maggioranza per cui vengono adottate solo le decisioni
• approvate dalla maggior parte dei soggetti politicamente attivi;
È garantito il rispetto delle minoranze;
• Deve esserci la possibilità di concorrenza tra i diversi gruppi politici e
• deve esserci la possibilità per le minoranze di diventare maggioranze,
tutto tramite libere elezioni;
Le decisioni delle maggioranze vengono adottate ed eseguite sotto il
• controllo delle minoranze che devono poter attuare strumenti di
controllo affidati ad organi indipendenti rispetto alle maggioranze.
Da tutto questo deriva un’altra separazione dei poteri che distingue il circuito
della decisione politica affidato alle maggioranze e il circuito delle garanzie a
loro sottratto.
Lo Stato Costituzionale: caratterizzato da una Costituzione rigida al vertice
delle fonti di potere. Qui la Costituzione riesce a prevalere grazie alle
garanzie. La prima garanzia è la giustizia costituzionale per cui è possibile