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REGIONI E GOVERNO LOCALE
La costituzione italiana prevede un sistema di autonomie regionali e locali.
Costituzione italiana del 1948 prevedeva uno stato regionale e autonomista, formato da
regioni dotate di:
Autonomia politica
• —> la capacità di darsi un proprio indirizzo politico, anche diverso da
quello dello stato;
Autonomia legislativa e amministrativa
• —> nelle materie espresse dalla costituzione;
Autonomia finanziaria
• —> risorse finanziarie, come tributi regionali, tributi statali, affinché
possano esercitare le loro competenze, stabilendo i precisi settori dove spendere tali risorse.
Regioni ordinarie —> insieme di 15 regioni disciplinate dalla costituzione, dotate di un’autonomia
più ampia di quella delle altre regioni, definita dallo statuto di ciascuna di queste regioni,
approvato con legge costituzionale. 1970.
Queste regioni vennero istituite concretamente nel
Le regioni richiedevano che lo stato, con legge o con atto equiparato, trasferisse loro le funzioni
amministrative e il relativo personale necessario per esercitarle. Tale trasferimento sarebbe
dovuto avvenire con le leggi dello stato.
Concreto trasferimento delle funzioni amministrative 1972.
Trasferimento parziale delle funzioni amministrative 1977.
regioni speciali.
in caso contrario venivano chiamate i
autonomia enti territoriali
Riconosciuta di riguardanti un area più piccola di quella regionale,
comuni e le province (Trento e Bolzano), che doveva essere definita da leggi generali dello Stato.
La riforma Bassanini —> prende il nome del ministro ideatore, che introdusse un nuovo
principio: alle regioni e agli enti locali dovevano essere attribuite tutte le funzioni amministrative
relative allo sviluppo delle comunità, con sola eccezione di quelle funzioni amministrative riservate
espressamente dalla legge allo stato. In questo modo si aveva un vero e proprio capovolgimento
della logica di riparto.
2001 - il parlamento ha approvato una legge costituzionale del titolo V della parte seconda della
costituzione, entrata in vigore dopo l’esito positivo del referendum costituzionale. La nuova
disciplina costituzionale ha cambiato i rapporti tra stato, regioni ed enti locali, realizzando un
decentramento politico. La riforma ha disegnato una Repubblica. L’AMMINISTRAZIONE
PUBBLICA
Modello ministeriale: l’amministrazione era di competenza statale. Ministro:
Al vertice della gerarchia amministrativa c’era un’organo chiamato
• Poteva impartire ordini ai funzionari addetti ai diversi uffici in cui si organizzava il ministero;
• Era l’unico organo competente a manifestare all’esterno le volontà del ministero;
• Essi, in quanto componenti del governo, riconducano tutti i ministeri alla politica del governo.
enti locali.
Enti autarchici: rispettivamente Comuni e province potevano perseguire interessi propri
poiché fossero anche interessi dello stato. Essi quindi diventano una sorta di strumento dello
stato centrale che esercitava controlli sulla loro attività.
diversi schemi di organizzazione:
Nello stato odierno di democrazia pluralista troviamo
L’amministrazione è diventata pluralistica,
1. cioè si è articolata in una molteplicità di strutture
autonome e portatrici di indiretti politici differenti
2. Il pluralismo sociale comporta l’attribuzione, ai diversi settori dell’amministrazione, del
compito di curare interessi anche divergenti e conflittuali.
Le amministrazioni pubbliche hanno quindi perso l’uniformità organizzativa e seguono modelli
diversi —> ai ministri si affiancano altre figure come enti pubblici di vario tipo, agenzie, autorità
amministrative indipendenti. Inoltre alle amministrazioni pubbliche vengono riconosciuti poteri di
autorganizzazione che permettono loro di adottare soluzioni organizzative per specifiche
esigenze.
IL GOVERNO E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Il ministro
Un ministro a capo di ogni grande ramo dell’amministrazione statale, che prende il nome di
ministero.
Doppia funzionalità del ministro:
• Partecipa alla formazione dell’indirizzo politico in quanto membro del Consiglio dei Ministri;
• Costituisce il vertice amministrativo di un ministero, chiamato a realizzare quell’indirizzo.
• rapporto di gerarchia,
Egli si serviva di una molteplicità di uffici a lui legati da un che gli
consentiva di dare loro ordini, avocando a sé affari di loro competenza.
Italia 1993 - Questo modello è stato parzialmente abbandonato.
Il ministero
Il ministero è una struttura verticistica e gerarchizzata che opera giuridicamente attraverso il
ministro.
Organizzazione del ministero —> principio della separazione tra politica e amministrazione
• organi di governo
Agli spetta l’esercizio della funzione di indirizzo politico e amministrativo
(determinare gli obiettivi e i programmi da attuare, verificando la rispondenza dei risultati
dell’attività amministrativa agli indirizzi impartiti);
• dirigenti amministrativi
Ai spetta l’adozione degli atti e dei provvedimenti amministrativi che
impegnano l’amministrazione verso l’esterno, gestione finanziaria, tecnica e amministrativa,
organizzazione del personale, mezzi strumentali.
LA TRASFORMAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE STATALE limitato la funzionalità
Consiglio dei ministri composto da un numero elevato di membri, questo ha
dell’organo, frammentando determinate competenze tra più strutture ministeriali. Questo ha reso
difficile l’elaborazione di un indirizzo politico unitario e il coordinamento delle attività
amministrative. ministeri.
Problema parzialmente risolto con il d.lgs. 300/1999 che ha ridotto il numero dei
Governo Prodi:
1. Essi sono tornati a crescere nel 2006, che li ha portati al numero complessivo
di 18.
2. Governo Renzi: 13 ministeri 1 ministro con portafoglio 3 ministri senza
con a capo e
portafoglio.
2006 - 18 ministri con portafoglio, 8 ministri senza portafoglio.
Accanto ai sono stati eletti altri
I PRINCIPI COSTITUZIONALI SULL’AMMINISTRAZIONE
Principi costituzionali comuni a tutte le amministrazioni, applicati attraverso alcune riforme (come
la legge Bassanini).
A. Legalità della pubblica amministrazione: questo principio non è scritto direttamente in
costituzione, ma deriva dal generale principio della divisione dei poteri.
Definizione: l’amministrazione può fare solo ciò che è previsto dalla legge e nel modo da essa
indicato. Per quanto riguarda il soggetto privato, che rispettare i limiti posti dalla legge, ma
nell’ambito di questi limiti è libero di agire come vuole.
Il più delle volte l’amministrazione effettua scelte tra diverse possibilità di azione
(discrezionalità amministrativa).
Le cose cambieranno con il mutamento dei compiti delle amministrazioni, in quanto assumerà
risultato socio-economico dell’attività.
grande rilievo il
Organizzazione uffici pubblici: riserva di legge relativa,
la costituzione pone una con l’obiettivo
di ridurre il campo di intervento legislativo nella materia dell’organizzazione amministrativa,
riducendola a fissare pochi principi organizzativi e trasformando quelli più puntali in
regolamento di organizzazione;
B. Imparzialità della pubblica amministrazione: vieta discriminazioni tra soggetti non sorrette
da alcun fondamento razionale. L’amministrazione, per perseguire i suoi obiettivi, deve
osservare la legge e valutare i diversi interessi coinvolti nelle sue decisioni;
C. Buon andamento della pubblica amministrazione: l’attività amministrativa deve rispondere
a due canoni ben precisi:
3. Efficienza: realizzare il miglior rapporto tra i mezzi impiegato e gli obiettivi conseguiti;
4. Efficacia: raggiungere gli obiettivi prefissati.
Sul piano legislativo fa segnalata la legge generale sul procedimento amministrativo.
Successivamente è stata approvata un’importante riforma avente come finalità la semplificazione
dell’attività amministrativa.
D. Principio del concorso pubblico: agli impieghi con le amministrazioni pubbliche si accede
tramite concorso. merito personale come unico criterio selezionare i soggetti
Principio che pone il per con cui
le amministrazioni instaureranno rapporti di lavoro.
concorrenti da commissioni
La corte costituzionale precisa che i verranno valutati composte in
non ammesse
esperti, promozioni passaggi da
modo che sia prevalente la presenza di sono e
una qualifica all’altra.
Dirigenza pubblica: la legge sceglie di far confluire tutti i dirigenti pubblici all’interno di tre
grandi ruoli unici, rispettivamente dimensione nazionali, dimensione regionale e dimensione
locale.
Accesso alla dirigenza: avviene tramite doppio canale (corso concorso riservato agli esterni e
concorso riservato agli interni).
E. Dovere di fedeltà: disciplina e onore,
adempiere alle pubbliche funzioni con prestando
giuramenti nei casi previsti dalla legge.
Ciò per assicurare che l’amministrazione non venga influenzata da legami di dipendenti
pubblici con gruppi, associazioni o partiti. Per questo motivo la corte costituzionale ha
i limiti al diritto di iscrizione ai partiti politici per magistrati, militari di carriera in
introdotto
servizio attivo, funzionari ed agenti di polizia, rappresentanti diplomatici e consoli all’estero.
F. Principio della separazione tra politica e amministrazione:
1. Gli organi di governo determinano obiettivi e programmi;
2. Gli organi burocratici hanno poteri di gestione amministrativa. “nell’ordinamento
La costituzione non formula espressamente questo principio, ma afferma che
degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei
funzionari”. Questo fa appunto intendere che esistono funzionari dotati di poteri propri e
responsabilità, realizzando una separazione tra la sfera dell’indirizzo politico-amministrativo e
quella della gestione amministrativa.
G. Responsabilità personale dei pubblici dipendenti: E’ una responsabilità diretta che il
solidalmente
dipendente ha con lo stato o con l’ente pubblico da cui dipende.
Esclude ogni forma di immunità in caso di violazione dei diritti.
LO SPOILS SYSTEM
Agli organi politici spetta il potere di nomina dei dirigenti, i quali ricevono un incarico a termine
che dura tanto quanto il governo che l’ha conferito. Questo principio è stato poi estero alle
amministrazioni comunali e regionali.
Quando a seguito delle elezioni, cambia la maggioranza ed il Governo, il nuovo Governo potrà
conferire gli incarichi dirigenzi