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NATO.
Questa situazione è importante, perché la Germania aveva al proprio interno questa stessa
divisione: si crearono due Repubbliche diverse, una nel campo dell’Europa orientale sotto l’Unione
sovietica e l’altra nel campo occidentale dentro l’alleanza militare NATO.
La prima era la cd DDR, Repubblica Democratica Tedesca; la seconda era la Repubblica Federale
Tedesca. Il segretario generale del Partito comunista della DDR era il leader del Paese, Iosif Stalin.
Il sistema costituzionale della Germania Ovest si impose al momento della riunificazione delle due
Germanie, dopo la caduta del muro di Berlino, il 9 novembre 1989. Il Cancelliere Helmut Kohl fu
colui che portò a termine il processo di riunificazione economico-politica nel giro di un anno.
Sostanzialmente, la riunificazione non fu altro che un’estensione del sistema politico, economico e
giuridico della Germania Ovest al territorio della Germania Est.
Questo cambiò le questioni geopolitiche interne all’Europa tornata ad essere una sola: cambiava
per tutto il blocco occidentale, ma cambiava anche la prospettiva per quella che si avviava ad
essere la dissoluzione dell’Unione sovietica e la costituzione di nuove realtà geopolitica, come la
ricostituzione della Russia e il disfacimento dell’Impero sovietico in una serie di Stati che vogliono
l’indipendenza e di cui alcuni chiedono addirittura l’ingresso nella NATO.
La Costituzione tedesca è del 1949.
Nonostante il Giappone fosse altrettanto compromesso (Asse Roma-Berlino-Tokio), persino la
Costituzione giapponese fu scritta prima, nel 1946: questo perché fu redatta dagli Americani, in
quanto il Giappone era totalmente sotto il controllo statunitense.
La Germania, diversamente dal Giappone, necessitava di una fortissima discontinuità rispetto ai
decenni precedenti, ma si poneva il problema che, sul suo territorio, stanziavano quattro potenze
diverse: l’Unione Sovietica, gli Stati Uniti, l’Inghilterra e Francia.
Questi ultimi tre soggetti avevano influenza sulla Germania Ovest e sul suo futuro politico e
costituzionale.
Alla fine, Stati Uniti, Inghilterra e Francia riuscirono a produrre una costituzione, che non era
imposta come quella giapponese ma neanche libera: si riscontrano in maniera evidente alcuni
caveat delle potenze internazionali.
Il primo di questi fu, da un lato, viste le esperienze, suddividere il più possibile il potere evitando
accentramenti che potessero indurre i Tedeschi a ripercorrere determinati sentieri; dall’altro lato,
non creare situazioni instabili, come l’esperienza di Weimar: si trattava di due esigenze
astrattamente divergenti.
L’ingegneria costituzionale molto raffinata ha dato i suoi risultati anche grazie al fatto che il sistema
politico-partitico tedesco si è adattato perfettamente al sistema costituzionale.
La Costituzione tedesca è stata elaborata dai Tedeschi con la supervisione delle potenze
internazionali che richiesero l’ingresso di istituti volti alla protezione della democraticità del
sistema.
In tedesco, “Costituzione” si può tradurre sia come Verfassung o Grundgesetz; la Costituzione
italiana viene definita “die italienische Verfassung”, ma quella tedesca è la “Grundgesetz”, che
letteralmente significa legge fondamentale. La Carta che doveva portare i Tedeschi fuori dalla
Seconda guerra mondiale, dentro al sistema liberale democratico si chiama Legge fondamentale.
La parola Grundgesetz fu scelta strategicamente per indicare che, nel momento in cui il popolo
della Germania Ovest, si stava dotando di questa nuova e importantissima costituzione, si trattava
di una carta provvisoria: si sarebbe chiamata Costituzione, quindi Verfassung, quando il popolo
tedesco sarebbe tornato a riunirsi e, quindi, avrebbe espresso il suo valore pienamente; è un nome
giuridico, invece che un nome cultural-giuridico.
Questa scelta diventa molto evidente prendendo in considerazione l’allora capitale della Germania
Ovest: fu scelta Bonn e non una grande e importante città della Germania Ovest. Questa decisione
fu presa per lo stesso motivo per cui i Tedeschi decisero di riferirsi alla loro carta costituzionale
come Grundgesetz, ossia per dare l’idea di qualcosa di transeunte.
La forma di governo tedesca è una forma parlamentare:
rapporto fiduciario tra Parlamento e Governo: il Governo è tributario della fiducia del
3. Parlamento, in assenza della quale non può svolgere le proprie funzioni;
funzione di garanzia del Capo dello Stato e non di indirizzo politico.
4.
Più precisamente, quello tedesco si chiama parlamentarismo del cancellierato, in quanto assume
una valenza particolarmente importante nel sistema la figura del Cancelliere.
Il parlamentarismo tedesco è caratterizzato dalla presenza di due rami:
Bundestag: dieta federale, camera elettiva dal popolo;
Bundesrat: consiglio federale, camera rappresentativa dei governi dei Länder.
La parola “Bund” ricorre molto spesso e, nel sistema costituzionale tedesco, indica lo Stato
federale: infatti, la vecchia Germania Ovest e oggi la Germania riunificata è uno Stato federale in
cui la costituzione assegna molti importanti poteri soprattutto di gestione amministrativa alle
articolazioni territoriali, che si chiamano Länder (s. Land), come Baviera, Assia, Baden-
Württemberg ed altre; anche la Germania Est, entrando in uno Stato federale, a sua volta, fu divisa
in una serie di Länder.
La consueta dicotomia è tra Land, l’amministrazione territoriale, e Bund, lo Stato federale.
Solo il Bundestag entra nel rapporto fiduciario con il Governo o, meglio, con il Cancelliere; invece,
il Cancelliere non deve necessariamente godere della fiducia del Bundesrat.
Il parlamentarismo tedesco è molto particolare rispetto alle altre forme di governo parlamentari.
Il Bundestag è composto di 598 membri, ma questo è un elemento poco rilevante nella forma di
governo tedesca: nel sistema costituzionale ed elettorale tedesco, è prevista la possibilità, se si
ottengono determinati risultati elettorali, di aumentare il numero dei componenti.
Vi sono molti sistemi elettorali definibili come misti, tra cui quello tedesco: è al 50% maggioritario e
al 50% proporzionale.
La scheda elettorale tedesca per le votazioni è divisa in due parti: la parte maggioritaria e la parte
proporzionale. È possibile esprimere due voti, ciascuno per ogni parte.
Con la parte maggioritaria si sceglie un candidato di un partito (collegio uninominale); con la parte
proporzionale si sceglie un partito (lista bloccata): il 50% dei seggi viene attribuito col
maggioritario; il 50% dei seggi viene attribuito con il proporzionale.
La parte proporzionale serve a stabilire la forza nazionale di un partito. Un partito, calcolando la
parte proporzionale ha diritto a un numero di seggi al Bundestag, ma, siccome le due parti sono
separate, può succedere che la sommatoria dei collegi che il partito vince calcolando la parte
maggioritaria sia superiore al numero di seggi che gli spetterebbe col proporzionale.
Ad esempio, un partito che ottenga il 40% avrebbe ottenuto il 40% dei suffragi nella parte
proporzionale, ma se nei vari collegi elettorali (uninominali maggioritari) vincesse un numero di
collegi superiore al 40%, viene aumentato il numero dei seggi con i cd mandati in eccedenza: il
partito che ottiene all’uninominale più seggi di quelli a cui avrebbe diritto per la sua forza
proporzionale, mantiene i seggi in eccedenza.
Pertanto, durante una legislatura, il Bundestag può avere più di 498 membri.
Come conseguenza però, il Bundestag ha un numero di seggi da assegnare (598), ma debba
prevedere anche mandati in eccedenza, ossia dei seggi in più rispetto al numero prefissato.
Questa questione è arrivata alla Bundestesverfassunggericht (BVG): si sancì che questa prassi dei
mandati in eccedenza, come praticata fino ad ora, non era costituzionalmente compatibile perchè
la logica di fondo ella legge elettorale è proporzionalista → se un partito prende più collegi, la
logica si distorce. Si chiese al parlamento di salvaguardare meglio il proprio proporzionalistico.
Il parlamento nel 2012 vota una legge che prevedeva dei mandati compensativi: non si poteva
togliere quelli già assegnati, venivano assegnati mandati compensativi agli altri partiti, in modo tale
che la proporzione rimane più o meno intatta.
Il Bundestag di oggi ha 670 seggi.
La Spa(e)rklausen (soglia di sbarramento) è al 5%: tutto il discorso dei seggi vale solo per chi ha
superato questa soglia → la legge elettorale è si proporzionale, ma al clausola si sbarramento
comporta che ad es se due partiti prendono il 4,9% vuol dire che più o meno 7 mln di tedeschi non
hanno rappresentanza in parlamento.
Un ruolo molto rilevante è giocata dal Bundesrat (consiglio federale), che non è camera elettiva,
ma espressione dei governi dei Länder (sorta di giunta regionale).
Essere una camera espressione dei governi dei Länder, significa che i componenti non sono eletti
ma nominati dai governi dei Länder: i componenti del Bundesrat sono 69 → sono fiduciari del
governo che stai nei Länder, per questo sono in numero nettamente inferiore.
Ciascun componente del Bundesrat non agisce senza vincolo di mandato, ma su indicazione della
giunta che gli indica come votare (è indirizzo politico di quel governo dello stato – membro).
La composizione e l'attività, sono a pacchetti: esistono in Germania, Länder di diversa quantità di
popolazione, il che comporta scelte differenti → la soggettività unica con stesso numero di
rappresentanti (2 per ciascuno a prescindere dalla grandezza) oppure una scelta proporzionale
in confronto alla quantità di popolazione.
I Länder possono avere una numero di componenti nel Bundesrat che va da 3 a 6.
Il voto è a pacchetti nel senso che tutti i “rappresentati” del Länder voteranno nel medesimo
modo. Parte della dottrina infatti, ritiene che il Bundesrat non possa essere considerato parte del
parlamento. Questi 69 membri sono legislatori, ma non sono rappresentanti politici generali (è un
coolegislatore). Il rinnovamento del Bundesrat è continuo: ogni volta in cui uno stato membri vota,
ci saranno dei nuovi membri in questo ramo del parlamento → un cancelliere, può diventarlo con
un Bundesrat amico e in corso d’opera i rapporti possono cambiare (può succedere anche il
contrario perchè questo rame del parlamento non rientra nel rapporto fiduciario con il cancelliere).
Seppur considerato ramo del parlamento, sulla base del principio democratico non possa avere a
che fare con il rapporto fiduciario del governo, non essere appunto ramo eletto.
Una delle figure principali dell’or