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Qual è il senso dell'eguaglianza
Perseguire l'eguaglianza non vuol dire trattare tutti allo stesso modo ma significa trattare situazioni simili in maniera simile ma situazioni diverse in maniera ragionevolmente diversa, principio dell'uguaglianza ragionevole, cioè ogni parificazione o distinzione di trattamento deve essere razionalmente giustificata.
L'eguaglianza sostanziale è sancita nel secondo comma dell'art.3 della costituzione. "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
Si parla non di Stato ma di repubblica, quindi di tutti i soggetti che operano all'interno della repubblica, che sono chiamati a svolgere una finalità precisa:
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. A differenza del primo comma, qui si chiede un intervento attivo/concreto alla repubblica; ed è per questo che si parla di eguaglianza in senso positivo. Questi ostacoli si rimuovono attraverso una normazione adeguata. Alcuni casi sono ad esempio, le disposizioni che riguardano le famiglie numerose, le disposizioni che riguardano la donna lavoratrice, gli inabili al lavoro e minorati, adottare misure di favore per studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi. Nell'ambito del principio di eguaglianza sostanziale dobbiamo collocare le azioni positive: sono delle misure di carattere legislativo (leggi) che apparentemente introducono delle norme discriminatorie nell'ordinamento, ma in realtà servono a riequilibrare le posizioni di partenza di categorie di soggetti particolarmente svantaggiati. Non si parla di misure ad personam ma di categorie omogenee di.2. I DIRITTI FONDAMENTALI
La costituzione ha un catalogo di diritti che può essere ampliato in via interpretativa (art.2). Esistono diverse tipologie di diritti nell'ordinamento:
- diritti civili: o libertà fondamentali: sono diritti in rapporto ai quali l'individuo rivendica una propria sfera di libertà e autonomia rispetto all'ingerenza dello stato. Si chiamano libertà negative perché sono libertà DA: dall'intervento dei pubblici poteri. Queste libertà sono la libertà personale, di domicilio, di religione, di manifestazione del pensiero,
libertà economiche e il diritto di proprietà. - diritti sociali: per garantire la pari dignità sociale di tutti i cittadini, abbiamo bisogno di interventi pubblici che consentano di ottenerla. A differenza di quelli civili, non libertà da, ma libertà ATTRAVERSO/MEDIANTE l'intervento dello stato. Questi diritti fondano la pretesa degli individui a che lo stato predisponga mezzi idonei per garantire la parità dignità sociale. Sono ad esempio il diritto alla salute, all'istruzione, all'assistenza sociale, al lavoro, all'abitazione - diritti tipici del welfare state, uno stato che si attiva per garantire ai propri cittadini la fruizione di determinati servizi essenziali. - diritti politici: sono diritti che non riguardano tutte le persone, ma riguardano soltanto i cittadini in senso stretto, cioè coloro che godono di un particolare status giuridico, che è lo status di cittadinanza. Conferiscono ai cittadini i poteri per
concorrerea determinare la volontà dello Stato, e sono ad esempio il diritto di voto, di associazione in partiti e sindacati.
COME VENGONO GARANTITI
Non è sufficiente la proclamazione, ma è necessario che l'ordinamento predisponga una serie di tutele che garantiscano l'effettività di questi diritti. Queste tutele sono:
- i diritti sono contenuti all'interno di una costituzione rigida. Tendenzialmente i diritti fondamentali non possono essere modificati e l'essere codificati dentro un testo che è rigido già di per sé una forma di garanzia.
- i diritti siano coperti da riserve di legge, che impone che alcune materie considerate delicate e sensibili non possano essere disciplinate se non dalla legge del parlamento. Spesso sui diritti la riserva è assoluta, cioè non sono ammesse a disciplinare quella materia altre fonti rispetto a quelle del parlamento.
- i diritti non possono essere limitati se non con atto motivato.
Dei diritti fondamentali e che fa capo al consiglio d'Europa. A tutto ciò vanno aggiunte le pronunce della corte di giustizia europea. È una tutela che va oltre, multilivello, perché si allarga sia al livello europeo che al livello internazionale.
Quali ne sono le caratteristiche:
- Assolutezza: sono diritti assoluti, cioè si possono far valere nei confronti di tutti i soggetti dell'ordinamento giuridico, sia pubblici che privati;
- Inalienabilità e indisponibilità: non possono essere trasferiti o ceduti a qualcun altro;
- Imprescrittibilità: il non esercizio dei diritti, anche per un tempo prolungato, non ne comporta la perdita;
- Irrinunciabilità: non vi si può rinunciare.
Diritti di cui parla la Costituzione:
I diritti di libertà: le libertà negative, che vanno dall'art. 13 al 21.
- Art. 13: libertà personale;
- Art. 14: inviolabilità del domicilio;
- Art. 15: libertà e segretezza delle comunicazioni.
Il diritto di agire per far valere i propri diritti, e il diritto di difesa, significa il diritto di difendersi in giudizio contro chi viola i propri diritti, di fronte a un giudice dell'ordinamento, cioè una figura terza e imparziale. Si dice che tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi: sono due cose diverse tra loro.
Un diritto soggettivo è un diritto pieno, una situazione attuale e concreta di un particolare soggetto quando l'ordinamento giuridico tutela direttamente e immediatamente il suo interesse. Ad esempio, il diritto di proprietà: il titolare di un diritto di proprietà può disporre del bene in vari modi, escludendo chiunque altro dal godimento dello stesso. La tutela dei diritti soggettivi spetta al giudice ordinario.
Gli interessi legittimi sono l'interesse di un soggetto a esercitare una serie di poteri strumentali al fine di ottenere un determinato vantaggio per soddisfare un proprio interesse.
che viene tutelato solo in quanto coincide con uno specifico interesse pubblico. Ad esempio, la partecipazione a un concorso pubblico: si ha un interesse legittimo a che la commissione segua correttamente il procedimento concorsuale e al fatto che tutto si svolga in maniera trasparente, ma non si ha il diritto a vincere il concorso. Si ha un interesse legittimo e non un diritto soggettivo. La tutela degli interessi legittimi è del giudice amministrativo, cioè dei TAR (tribunali amministrativi regionali). Art. 25 della Costituzione: troviamo il principio di legalità e irretroattività delle pene. Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso. Prima viene la legge e poi viene la sanzione, di garanzia e libertà di sicurezza dei cittadini. Ci deve essere una legge che qualifica un certo comportamento come reato; se quel comportamento non è qualificato