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Applicazione del Metodo D'Hondt
Esempio di applicazione del Metodo D'Hondt: in una circoscrizione che pone 8 seggi in palio per 118.000 votanti. Si prendono i voti ottenuti e si dividono via via fino al numero dei seggi da assegnare (i voti presi / 1, i voti ottenuti / 2 e così via). Si assegnano i seggi in base alle cifre più alte. Questo metodo ha un effetto meno favorevole per le minoranze, ma si concentra di più sui partiti più grandi. A seconda del metodo che si utilizza, si hanno differenti risultati elettorali per i seggi da assegnare.
Sistema elettorale (per il Parlamento) in Italia: La Costituzione Italiana non impone espressamente nessun sistema elettorale. Tuttavia, Carlo Lavagna sostiene che la Costituzione italiana imponga implicitamente il sistema proporzionale, in virtù del principio di eguaglianza del voto (secondo questa teoria, il principio di uguaglianza del voto non si applicherebbe soltanto nel momento in cui il voto si esprime, ma si deve esprimere anche nel momento del...
conteggio del voto, ovvero, quando si va a verificare ed assegnare i seggi in base ai voti ottenuti.) Perché nel sistema maggioritario, il voto al partito perdente conta di meno rispetto il voto al partito vincente. La Corte Costituzionale smentì la Teoria di Lavagna con la sentenza n° 429 del 1995, dicendo sostanzialmente che l'Art. 48 nel dire che il voto deve essere eguale, ma questo non si estende al risultato concreto della manifestazione di volontà, ma fa riferimento al momento del voto stesso e non necessariamente come questo voto viene poi considerato ai fini dell'attribuzione dei seggi. Il risultato concreto della manifestazione di volontà dell'elettore dipende esclusivamente dal sistema elettorale, che il legislatore ordinario, non avendo la Costituzione disposto al riguardo, ha adottato per le elezioni politiche e amministrative, in relazione alle mutevoli esigenze che si ricollegano alle consultazioni popolari. Il sistema perl’elezione del Parlamento (1948-2006):nota bene! Noi eleggiamo il parlamento, non il governo Sino al 1993 sistema proporzionale = Preferenza per questo sistema dovuta alla frammentazione del sistema politico ed alle forti contrapposizioni ideologiche. Esigenza di garantire la reciproca sopravvivenza delle diverse forze politiche e favorire l’accordo anziché la contrapposizione tra loro. Spinta verso l’introduzione di un sistema maggioritario = • superamento contrapposizioni ideologiche • crisi dei partiti (tangentopoli) e • difficoltà di funzionamento del sistema (incapacità di esprimere governi stabili ed efficienti) dal 1993 al 2006 = Sistema misto, per un 75% maggioritario ed un 25% proporzionale (cd. "Mattarellum") Nel 2005 il Parlamento modifica nuovamente la Legge elettorale e la modifica con la legge n.270 / 2005 cd. "Porcellum" (Legge Calderoli). La Legge elettorale attuale, per la camera dei deputati non èpiù questa, ma per il Senato della Repubblica è rimasta invariata.
La Legge Calderoli tende a eliminare il sistema elettorale maggioritario. L’idea era quella di trovare un compromesso tra proporzionale (quindi rappresentanza) e governabilità.
I punti essenziali della Legge Calderoli:
- Abolizione collegi uninominali
- Premio di maggioranza senza soglia minima, ovvero bastava essere il primo in classifica (assegnato semplicemente alla lista o alla coalizione che avesse avuto più voti)
- Soglie di sbarramento (non tutti i partiti che si presentano possono partecipare, ma soltanto coloro che raggiungono un certo livello)
- Eliminazione della preferenza (i votanti non votano più per le persone, ma per le liste)
- Possibilità (no obbligo) di apparentamento reciproco fra più liste, raggruppate così in coalizioni (questa possibilità c’è per via del premio di maggioranza, per raggiungerlo
La legge elettorale per il Senato prevedeva di essere applicata Regione per Regione, mentre quella per la Camera aveva un collegio più Nazionale.
Eliminazione della preferenza: quindi le liste erano bloccate e si impone al cittadino, scegliendo una lista, di scegliere in blocco anche tutti i numerosi candidati in essa elencati.
Premio di maggioranza senza soglia minima: l'assenza di una soglia minima determina un'alterazione del circuito democratico, basato sul principio di eguaglianza del voto. La Corte Costituzionale dichiarò tale legge PARZIALMENTE INCOSTITUZIONALE: quindi, tale lista altera il principio di rappresentanza tra elettori ed eletti, perché limita la libertà di scelta degli elettori dei propri rappresentanti in Parlamento. Si ebbe una modifica, cioè la Legge ITALICUM.
La riforma della legge elettorale: l'"Italicum": La legge elettorale "Italicum" è stata approvata solamente per la Camera dei Deputati.
Perché il Governo Renzi ha associato la Legge elettorale alla riforma Costituzionale e la riforma Costituzionale prevedeva che soltanto una Camera fosse eletta direttamente dal Popolo, mentre l'altra Camera venisse eletta dai Consigli Regionali. Il fatto che la legge costituzionale non sia passata ha creato un problema, perché esiste la legge elettorale per la camera ma per il senato "no", cioè esiste la legge Calderoli meno le parti dichiarate incostituzionali dalla Corte del 2014. Tale legge non fu mai applicata e fu sostituita dalla Legge ROSATELLUM).
Per il premio di maggioranza -> introduce una soglia minima del 40%, oppure se nessuna lista raggiunge la soglia si fa il ballottaggio tra le due forze politiche che hanno ottenuto il maggior numero di voti. (la vincitrice ottiene il 55% dei seggi)
La Corte Costituzionale legittima il premio di maggioranza con soglia del 40%, ma si pronuncia negativamente sul ballottaggio, in quanto ha un effetto
distorsivo dellarappresentanza.- La Legge prevede liste brevi e non bloccate : L'unico bloccato è il capolista e l'elettore può esprimere fino a due preferenze.
La Corte Costituzionale legittima il capolista bloccato, in quanto non limita la libertà di voto dell'elettore, ma si pronuncia negativamente sulle pluri-candidature dei capilista e sulla scelta arbitraria del collegio in cui si viene eletti, affermando di dover utilizzare il sorteggio
Nuova legge elettorale 165/2017 "rosatellum"
Prevede un sistema misto (36,8% maggioritario) (no premio di maggioranza)
Quindi, il territorio è diviso sia in:
- Collegi uninominali (maggioritari) : viene eletto chi ottiene più voti. I collegi sono piccoli, le liste sono brevi e bloccate, cioè ogni lista può indicare dai 2 ai 4 candidati e l'elettore non può esprimere preferenza. Si possono eleggere dai 3 agli 8 Deputati e dai 2 agli 8 Senatori.
- Collegi plurinominali
(proporzionali) : l'assegnazione dei seggi avviene con metodo proporzionale tra le liste e coalizioni (formata da più liste) che hanno superato le soglie disbarramento.
La soglia per le liste è 3% (Tuttavia, anche se una lista non supera la soglia nazionale del 3%, è ammessa al Senato se supera il 20% in una sola Regione, in quanto il Senato si elegge su base regionale)
La soglia per le coalizioni (Conviene coalizzarsi ai piccoli partiti che da soli non supererebbero la soglia) è 10%
Se la coalizione supera il 10%, si va a vedere quanto hanno preso i singoli partiti coalizzati, i voti dei partiti coalizzati che non hanno superato l'1% sono dispersi, invece i voti dei partiti coalizzati che si piazzano tra l'1 e il 3%, vengono ripartiti proporzionalmente tra tutti i partiti della coalizione che hanno superato il 3%. Ciò è finalizzato ad incentivare i piccoli partiti, chiamati "cespugli", a partecipare alla coalizione.
Nota bene!
La scheda elettorale è unica. Per tutelare la parità di genere (Art.51 Cost.: afferma che la repubblica deve equilibrare con appositi provvedimenti la rappresentanza tra donne e uomini così sono state introdotte le quote rosa):- Nei collegi plurinominali le liste devono essere alternate per genere.
- Nei collegi uninominali, nel complesso delle candidature presentate da un singolo partito, nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura superiore al 60%. Inoltre, nessuno dei due generi possono essere rappresentati nella posizione di capolista in misura superiore al 60%.
elezioni amministrative – non per le politiche)
Italicum: possibilità per gli elettori di esprimere sulla scheda elettorale due preferenze "digenere" (obbligatoriamente l'una di sesso diverso dall'altra, pena la nullità della seconda preferenza) da scegliere tra le liste di candidati presentate; per favorire l'alternanza di genere, l'obbligo di designare capilista dello stesso sesso per non più del 60% dei collegi nella stessa circoscrizione (regione) e di compilare le liste seguendo l'alternanza uomo-donna.
3. La legislazione elettorale di contorno [tutto ciò che riguarda le elezioni al di fuori del sistema elettorale (modalità di svolgimento delle campagne elettorali, finanziamento della politica, ineleggibilità e incompatibilità parlamentari, par condicio, conflitti d’interessi)].
La legislazione elettorale di contorno:
Definisce le modalità di svolgimento delle campagne elettorali.
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