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Il ruolo dei DPCM (Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri)

Dal punto di vista del loro contenuto, i DPCM possono essere assegnati il compito di disciplinare:

  • L'esecuzione delle leggi, dei decreti legislativi e dei regolamenti (regolamenti di esecuzione) dell'Unione europea
  • L'attuazione e l'integrazione delle leggi e dei decreti legislativi recanti norma di principio, fuori dalle materie di competenza regionale (regolamenti di attuazione)
  • L'organizzazione e il funzionamento delle amministrazioni pubbliche secondo le disposizioni dettate dalla legge (organizzazione)

Delegificazione = quell'istituto mediante il quale una legge, da un lato, attribuisce al potere regolamentare del Governo il compito di regolare una certa materia, già oggetto di disciplina da parte di una precedente legge e, dall'altro, dispone l'abrogazione di tale disciplina precedente a decorrere dall'entrata in vigore dei regolamenti.

exclusiva regionalePer s'intende quell'insieme di materie in cui il soggetto legittimato a porre le fonti legislative è la regione (il Consiglio regionale).competenza legislativa concorrentePer s'intende quell'insieme di materie in cui sia lo Stato che la regione possono porre le fonti legislative, ma solo se non si contraddicono tra loro (art. 117 Cost.).Le fonti regionali e locali sono quindi quelle norme giuridiche emanate dalle regioni e dagli enti locali (province, comuni, città metropolitane) nell'esercizio delle loro competenze legislative. Tali fonti possono essere leggi regionali, regolamenti regionali, statuti delle province e dei comuni, ordinanze dei sindaci, ecc.

concorrentePer s’intende quell’insieme di materie in cui i soggetti legittimati a porre le fonti legislative sono due: lo Stato e le regioni; con questa ripartizione di compiti: spetta alle regioni la potestà legislativa di dettaglio, mentre allo Stato spetta la determinazione dei principi fondamentali di ciascuna materia.

competenza legislativa residualePer regionale s’intendono tutte le materie non ricomprese negli elenchi del secondo e terzo comma dell’art.117. Le regioni hanno potestà legislativa che vede come vincolo solo la Costituzione e gli obblighi comunitari e internazionali.

Diritti e doveriIntroduzione: dalle Costituzioni liberali alle Costituzioni contemporaneeLa garanzia dei diritti fa parte del contenuto proprio delle Costituzioni in senso moderno fin dal loro nascere, nello Stato liberale di diritto, ma acquista una posizione centrale nel secondo dopoguerra. Le Costituzioni dello Stato contemporaneo tentano di trovare una soluzione

attraverso la superiorità del patto costituzionale e la sottrazione delle regole e dei principi; nascono così le Costituzioni rigide che mettono a riparo quei beni preziosi che i regimi totalitari avevano distrutto. Accanto alle libertà negative, si scrivono nelle Costituzioni contemporanee anche le libertà positive, ovvero quelle che richiedono un intervento attivo dei poteri pubblici per la loro garanzia. È per questo che nel secondo dopoguerra le Costituzioni sono lunghe: corredate da un catalogo completo di diritti (civili, politici, sociali ed economici). Libertà ed uguaglianza nella Costituzione italiana Tutta l'architettura dei diritti e delle libertà della Costituzione è ispirata e ordinata da due "punti di fuga prospettici" contenuti tra i principi fondamentali che aprono il testo costituzionale: gli articolo 2 e 3. L'art. 2: i dirittiinviolabili e i doveri inderogabili. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. L'inviolabilità: si intende la garanzia di intangibilità dei diritti stessi, non eliminabili neanche ad opera dell'organo espressivo della volontà popolare. Solidarietà: è la ragione dei doveri inderogabili a carico dei singoli e delle formazioni sociali. I doveri inderogabili sono legati ad un valore (la solidarietà) che è ritenuto anch'esso una dotazione originaria dell'uomo e della sua propensione alla socialità. Ovviamente, vi è una stretta correlazione tra diritti e doveri. La concezione di un uomo come essere dotato della capacità di tessere relazioni sociali stabili giustifica non solo il riconoscimento dei diritti inviolabili, ma anche l'assunzione dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.solo limiti ai diritti, ma altresì doveri ed obblighi finalizzati allavita ed allo sviluppo comune della società stessa. L'art. 3: l'uguaglianza. <> Il primo comma, riproduce la tradizionale concezione liberale di uguaglianza in senso formale, mentre nel comma secondo si afferma il principio dell'uguaglianza in senso sostanziale. Nelle Costituzioni liberali influenzate dalla Rivoluzione francese, l'uguaglianza sicollegava strettamente con il principio della legalità, secondo il quale ogni limitazione della sfera di libertà degli individui doveva essere fondata su una legge. Per formulare il criterio del giudizio dell'uguaglianza nello Stato contemporaneo occorre trarre in maniera eguale situazioni uguali ed in maniera ragionevolmente differenziata situazioni diverse. Con l'espressione ragionevolezza ci si riferisce all'adeguatezza delle decisioni del legislatore alla realtà concreta, alla loro proporzionalità ed equità. uguaglianza formale Per si intende classicamente l'uguaglianza di fronte alla legge, sulla quale si fonda lo stesso Stato di diritto ("la legge è uguale per tutti"), concetto strettamente connesso con il principio di legalità che determina un vincolo dei poteri pubblici rispetto al diritto e il divieto che essi si comportino in modo difforme da quanto previsto dalla legge. I motivi di divieto didiscriminazione non sono solo quelli citati nell'art. 3. l'uguaglianza sostanziale. Con si punta ad aiutare coloro che si trovano in condizioni svantaggiate a poter raggiungere la piena promozione della loro personalità, al pari di chi si trova in condizioni migliori. 26. L'architettura dei diritti nella Costituzione e i loro limiti. I quattro titoli che compongono la parte prima della Costituzione prescrivono il riconoscimento e la garanzia dei diritti secondo una logica che presuppone una loro classificazione. Analizzeremo al momento i primi due titoli, relativi ai diritti civili e ai diritti sociali e il titolo IV sui diritti politici. Gli articoli tra 13 e 16 disciplinano i diritti a matrice individuale costruiti secondo quell'immagine dei "cerchi concentrici", che inizia con la libertà personale (cioè la libertà della sfera fisica) e continua con la libertà di domicilio, la libertà di segretezza della corrispondenza e.

la libertà di circolazione. Insieme a questa tipologia di diritti, il titolo I contiene anche i diritti che attengono alla sfera pubblica della vita: il diritto di riunirsi, di associarsi, e la libertà di manifestazione del pensiero. Il titolo I si completa con le previsioni alla garanzia giurisdizionale dei diritti. Il titolo II è rubricato Rapporti etico-sociali e contiene il riferimento alla famiglia, alla salute e alla sfera della cultura e istituzione. Infine, il titolo IV, Rapporti politici, oltre a regolare alcuni diritti (di voto, di formare partiti politici) prevede anche i doveri costituzionali.

La riserva di legge rappresenta una garanzia dei diritti: infatti la loro limitazione è affidata a fonti primarie, ciò implica in ogni caso un intervento del Parlamento, ed è sottratta alle fonti secondarie e di conseguenza al Governo e all'amministrazione, che possono intervenire soltanto nel caso di riserva relativa.

La legge che interviene a

limitare i diritti, oltre alla disciplina costituzionale, deve anche rispettare una serie di principi che vengono configurati in quattro aspetti del principio di proporzionalità.
  1. Il legislatore può intervenire a limitare un diritto soltanto per uno scopo legittimo;
  2. Deve sussistere una "connessione razionale" tra i mezzi predisposti dal legislatore e i fini che questi intende perseguire;
  3. Il legislatore deve usare lo strumento che permette di ottenere l'obiettivo prefissato con il minor sacrificio possibile di altri diritti;
  4. Il legislatore deve compiere un adeguato bilanciamento dei benefici che derivano dal perseguimento dell'obiettivo cui mira e i costi.
Un esempio particolarmente efficace di bilanciamento riguarda la necessità di limitare il diritto alla libera iniziativa economica privata per assicurare la tutela dell'ambiente (un caso noto è l'interruzione delle attività delle acciaierie ILVA di Taranto).

ordinata da un giudice a tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini.

Riserva di giurisdizione = ogni atto che incide sulle libertà non solo deve rinvenire nella legge la sua astratta previsione, ma deve essere in concreto autorizzato da un giudice.

La pandemia da Covid-19, che nel 2020 ha colpito pressoché tutti i paesi del mondo, ha portato l'attenzione sulla regolazione degli stati di emergenza. A differenza di altre Costituzioni, quella italiana non contiene previsioni sugli stati di emergenza, ma questo non vuol dire che la Costituzione italiana ignori queste situazioni, a questo scopo è previsto il decreto-legge: un provvedimento provvisorio che può essere adottato dal Governo proprio per far fronte ai "casi straordinari di necessità e urgenza".

I singoli diritti costituzionali

Libertà personale

27 La tutela della libertà fisica e psichica della persona è

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Publisher
A.A. 2020-2021
69 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dafnedafne di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Cosulich Matteo.