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TRATTAMENTO PENITENZIARIO
Per trattamento penitenziario in senso generale si intende quel complesso di attività e interventi che riguardano tutte le persone ristrette (condannati, internati, imputati e indagati). Invece, se parliamo di trattamento rieducativo ci si riferisce alle attività e interventi rivolti in via esclusiva ai condannati e internati (è una specie del genere trattamento penitenziario). Infine, c'è un trattamento penitenziario riservato soltanto agli imputati (persone ristrette a titolo cautelare).
Le disposizioni fondamentali in tema di trattamento penitenziario sono gli artt.1 e 13 che contengono: in primo luogo, le regole che riguardano la generalità delle persone ristrette (tutti i ristretti a qualsiasi titolo: di esecuzione pena, cautelare, ecc.). Sono di questo tipo: la disposizione dell'art.1 co.1 in cui si stabilisce che: il trattamento penitenziario deve essere conforme a umanità e deve assicurare
ilrispetto della dignità della persona; l'altra parte dell'art.1 co.1 che dice: il trattamento è improntato nell'assoluta imparzialità, senza discriminazioni in ordine a sesso, identità di genere, orientamento sessuale, razza, nazionalità, condizioni economiche e sociali, opinioni politiche, e credenze religiose; l'art.13 co.1 che dice: il trattamento penitenziario deve rispondere ai particolari bisogni della personalità di ciascun soggetto. In secondo luogo, le disposizioni che si rivolgono in modo esclusivo agli internati e ai condannati. È di questo tipo: l'art. 13 co.2, nella sua formulazione attuale, dice che: nei confronti dei condannati e degli internati è predisposta l'osservazione scientifica della personalità per rilevare le carenze psicofisiche o le altre cause che hanno condotto al reato, e per proporre un idoneo programma di reinserimento. Infine, esistono regole che sirivolgono esclusivamente agli imputati o agli indagati. Possiamo a tal proposito segnalare: l'art.1 co.7 dice che: il trattamento degli imputati deve essere rigorosamente uniformato al principio per cui essi non sono considerati colpevoli sino alla condanna definitiva. Osservazione scientifica della personalità. È un'attività svolta da un'equipe multidisciplinare; rivolta esclusivamente nei confronti dei condannati e degli internati; diretta a rilevare le carenze psicofisiche, o le altre cause, che hanno condotto al reato, così da proporre un idoneo programma di reinserimento. È chiaro che l'attività di osservazione scientifica della personalità è lo strumento attraverso il quale ottenere l'individualizzazione del trattamento poiché serve a capire come intervenire sulla singola persona in modo adeguato rispetto alla finalità della risocializzazione. L'equipe multidisciplinareÈ il gruppo osservazione e trattamento (GOT). Educatore (oggi denominato “funzionario della professionalità giuridico-pedagogica”):
All’interno di ogni stabilimento giudiziario esiste un numero variabile di educatori (in base al numero dei detenuti e alle risorse disponibili) e la sua funzione è quella di favorire la collaborazione dei ristretti alle attività che vengono loro offerte, perciò rappresenta una sorta di ponte tra il ristretto e l’istituzione carceraria, e i suoi compiti sono elencati nell’art.82: partecipare alle attività di gruppo dell’osservazione scientifica della personalità.
Al termine della prima fase dell’osservazione, è proprio l’educatore colui che dovrà redigere la relazione di sintesi che contiene il programma trattamentale, in seguito, dovrà descrivere i progressi della persona man mano che il programma trattamentale verrà messo in esecuzione.
L'educatore è la persona che può acquisire una conoscenza più approfondita della persona ristretta poiché è in continuo rapporto con essa; partecipare all'attuazione del programma trattamentale con un ruolo di primo piano. Ad esempio l'educatore ha un ruolo di primo piano nell'organizzazione delle attività culturali, per il servizio di biblioteca, nell'organizzazione delle attività ricreative o sportive; contribuire e seguire l'esperienza dei permessi premio; o controllare l'attività lavorativa dei detenuti ammessi al lavoro all'esterno del carcere; partecipare al Consiglio di disciplina dell'istituto; o partecipare alla Commissione che è incaricata di predisporre e di modificare il regolamento interno dell'istituto.
Assistente sociale (oggi denominato "funzionario della professionalità di servizio sociale"): non ci si riferisce
all'assistente sociale territoriale, ma a quello penitenziario, e in particolare, a coloro che sono impiegati presso gli Uffici locali per l'esecuzione penale esterna (UEPE) si tratta di un servizio sociale penitenziario per adulti. Gli UEPE sono delle articolazioni territoriali del dipartimento per la giustizia minorile e di 40 comunità, che a sua volta è una delle articolazioni del ministero della giustizia. Questo dipartimento si occupa, tra le altre sue competenze, dell'esecuzione penale esterna. L'assistente sociale penitenziario è una figura professionale che è incaricata di promuovere la conoscenza della realtà affettiva, sociale e culturale del soggetto, in modo da aiutarlo a mantenere e, se necessario ricostruire, i propri legami affettivi e lavorativi sia nella fase detentiva sia nella fase successiva di ritorno nella società libera. L'UEPE ha sia compiti legati all'esecuzione penale esterna, ma si occupa.anche diattività intramurarie, entrambi sono elencati nell'art.72:- svolgere indagini socio-familiari per raccogliere elementi utili ai fini della decisione sull'applicazione di misure alternative alla detenzione;
- controllare l'esecuzione dei programmi da parte delle persone ammesse alle misure alternative;
- assistere e sostenere le persone sottoposte a misure alternative alla detenzione;
- controllare i soggetti ammessi al lavoro esterno all'istituto;
- supportare l'esperienza dei permessi premio;
- prestare un'attività di consulenza per il buon esito del trattamento, e in questo caso assume particolare rilievo la partecipazione degli assistenti sociali penitenziari al GOT;
- partecipare alla commissione per la definizione del regolamento interno dell'istituto;
- partecipare alla commissione per le attività culturali, ricreative e sportive;
- favorire la partecipazione della comunità esterna al reinserimento sociale dei detenuti.
detenuti;assistere i dimessi e le loro famiglie.oSoggetti appartenenti all'amministrazione penitenziaria come il medico, il rappresentante della polizia penitenziaria ecc.
Secondo le occorrenze del caso concreto, fa parte del GOT anche personale esterno, in particolare si tratta di professionisti esperti in psicologia, psichiatria o criminologia "L'osservazione scientifica della personalità è condotta da personale (art.28 co.3dipendente dall'amministrazione e, secondo le occorrenze, anche dai professionisti indicati...".
A seconda dei casi, possono essere chiamati a far parte dell'equipe anche altri operatori penitenziari che possano fornire un contributo utile alla conoscenza del soggetto e all'individuazione degli interventi trattamentali più adeguati.
Le attività di osservazione scientifica della personalità si svolgono sotto la responsabilità e il coordinamento del direttore.
dell'istituto. L'osservazione scientifica della personalità riguarda soltanto i condannati e gli internati, quindi non riguarda gli imputati e gli indagati in quanto non possono essere considerati colpevoli, né trattati come tali. In che cosa consiste l'attività di osservazione scientifica della personalità? Innanzitutto bisogna acquisire una serie di dati riguardanti una molteplicità di fattori che potrebbero aver inciso sulla genesi del comportamento criminoso (es. dati giudiziari, penitenziari, clinici, psicologici, sociali). Sulla base dei dati che vengono acquisiti relativi ad una persona, viene avviata e svolta una riflessione con la persona interessata, condannata o l'internata e gli oggetti della riflessione sono: il fatto commesso, le sue motivazioni, le conseguenze negative del fatto (sia per l'autore sia per gli altri), e le possibili azioni riparatorie. Gli elementi raccolti vengono poi valutati nella riunione disintesi: questa valutazione viene effettuata in riferimento al modo in cui la persona ha vissuto le sue esperienze e in riferimento alla sua attuale disponibilità a usufruire degli interventi trattamentali proposti (art.27 d.p.r. 230/2000). Quale deve essere l'esito dell'osservazione scientifica della personalità? È necessario distinguere due fasi dell'osservazione scientifica della personalità. La fase dell'osservazione scientifica della personalità svolta all'inizio dell'esecuzione. Questa fase può durare al massimo 6 mesi e l'obiettivo è la formulazione del programma di trattamento individualizzato da parte del GOT, che deve essere approvato dal magistrato di sorveglianza con decreto. Nel caso in cui il magistrato avvisasse in questo programma delle violazioni dei diritti del condannato o dell'internato lo restituisce con osservazioni affinché venga modificato (nell'art.69).O.P. Sono elencate le funzioni del magistrato di sorveglianza). 41 L'osservazione scientifica poi deve proseguire nel corso dell'intera esecuzione con l'obiettivo di adattare costantemente il programma trattamentale alle esigenze del caso concreto.
Il GOT svolge la propria attività attraverso riunioni periodiche che si concludono con una relazione di sintesi: nella prima fase la relazione di sintesi contiene il vero e proprio programma trattamentale; mentre le relazioni successive, contengono il parere dell'equipe disciplinare sui progressi del condannato o dell'internato, e sulle eventuali istanze che il soggetto avanzi per accedere a benefici penitenziari di varia natura. Tutte le relazioni del GOT vengono conservate nella cartella personale del singolo condannato o internato. Di regola, l'osservazione scientifica della personalità si svolge presso gli stessi istituti in cui si eseguono le pene e le misure di sicurezza, ma in realtà,
nella pratica, la scarsità delle risorse materiali