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Concorso formale e concorso materiale di reati
Constatato che ci si trova di fronte, nel caso concreto, non ad un unico reato, bensì ad una pluralità di reati, bisogna distinguere a seconda che:
- I reati siano stati commessi con concorso formale, cioè con una sola azione od omissione di reati;
- I reati siano stati commessi con concorso materiale, cioè con più azioni od omissioni di reati.
Per il concorso formale di reati si applica un trattamento sanzionatorio più mite. L'ordinamento adotta il principio del cumulo giuridico, che prevede che si applichi la pena che dovrebbe infliggersi per il reato più grave aumentata sino al triplo.
Per il concorso materiale di reati si applica un trattamento sanzionatorio più severo. Secondo lo schema delle pene, si applicano di regola le pene previste per ogni singolo reato sommate l'una all'altra. In ogni caso, la pena complessiva non può essere superiore al quintuplo della più grave delle pene concorrenti.
(Il cumulo)
giuridico tra pene di genere diverso va operato non per assimilazione, bensì per addizione: per determinare la pena complessiva, il giudice deve cioè aggiungere alla pena detentiva quantificata per il reato più grave una pena pecuniaria per il reato satellite, la cui misura non potrà superare il limite del triplo della pena base). Il reato continuato. Si ha quando taluno "con più azioni od omissioni esecutive di un medesimo disegno criminale, commette anche in tempi diversi più violazioni della stessa o di diverse disposizioni di legge". Siamo quindi in presenza di un concorso materiale di reati, infatti sono più le azioni o omissioni commesse, unificate dal medesimo disegno criminale che sta alla base della loro commissione. L'art. 81.2 c.p. prevale per il reato continuato il cumulo giuridico delle pene: l'agente soggiace quindi alla "pena che dovrebbe infliggersi per la violazione più grave aumentata sino al"triplo". Disegno criminoso: programma che deve formarsi nella mente dell'agente prima dell'inizio dell'esecuzione del primo dei reati in concorso (l'unità del disegno criminale non viene meno quando le modalità esecutive di uno dei reati programmati mutino a causa dell'evolversi degli eventi; viene invece esclusa l'unità del disegno criminale per quei tipi di reato che, non essendo stati preventivati inizialmente, sono il risultato di decisioni assunte solo nel corso dell'esecuzione del programma). L'unità del disegno criminale non viene interrotta dall'intervento di una sentenza definitiva di condanna in relazione ad una parte dei reati in concorso, dopo la quale l'agente realizza uno o più fra gli altri reati programmati. Le difficoltà della prova spiegano la tendenza dei giudici di merito a presumere l'esistenza di un medesimo disegno criminale tutte le volte in cui si procede contro taluno.
per una pluralità di reati commessi in tempi diversi; tale tendenza si ribalta però quando si chiede l'applicazione della disciplina del reato continuato a reati commessi dopo che sia intervenuta una sentenza irrevocabile di condanna relativa ad uno o più dei reati oggetto della programmazione. Le disposizioni di legge la cui violazione dà vita al reato continuato devono necessariamente prevedere reati dolosi: ciò perché il disegno criminoso ha come requisito una rappresentazione preventiva di tutti gli elementi costitutivi dei vari reati, nonché la deliberazione di commetterli (in quanto frutto di programmazione, il reato continuato risulta quindi incompatibile sia con la colpa, sia con la responsabilità oggettiva). I reati legati dal vincolo della continuazione devono considerarsi unificati (cioè, come un solo reato) soltanto ai fini della determinazione della pena principale, ai fini della decorrenza del termine per la prescrizione e ai fini della concessione dei benefici penitenziari.prescrizione del reato (per il reato continuato, il termine della prescrizione decorre dal giorno in cui è cessata la continuazione, cioè dal giorno in cui è stato commesso l'ultimo dei reati abbracciati dal disegno criminoso), ai fini dell'applicabilità della sospensione condizionale della pena. Al di fuori di questi istituti, i reati uniti dal vincolo della continuazione conservano invece la loro autonomia (ciò vale, ad esempio, ai fini dell'amnistia, dell'indulto, delle pene accessorie, delle misure d'urgenza).
Sezione VI: il reato circostanziato.
Capitolo XII
Le circostanze aggravanti ed attenuanti.
situazioni inerenti al reato o alla persona del colpevole che comportano soltanto una modificazione della pena, aggravandola o attenuandola. Non sono elementi costitutivi del reato. Quando concorrono circostanze eterogenee (cioè aggravanti ed attenuanti) il giudice deve procedere al loro bilanciamento:
talegiudizio può concludersi nel senso della prudenza delle une sulle altre, nel qual caso si applicheranno soltanto le circostanze prudenti, ovvero nel senso dell'equivalenza, nel qual caso non si applicheranno né le aggravanti né le attenuanti. Spesso è controverso se l'evento aggravante debba essere considerato circostanza del reato ovvero elemento costitutivo di un'autonoma figura di reato: il sistema del codice sembra orientato in linea di principio nel senso dell'inquadramento dell'evento come elemento costitutivo di autonome figure delittuose. La classificazione delle circostanze. - sono quelle previste per un numero indeterminato di reati; circostanze comuni: - sono quelle previste per uno o più reati determinati. circostanze speciali: - sono quelle che comportano un inasprimento della pena circostanze aggravanti: comminata dal giudice per il reato semplice; - sono quelle che comportano unaMitigazione della pena:
Le circostanze attenuanti sono comminate dal giudice per il reato semplice. L'aumento o la diminuzione della pena possono essere quantitativi o qualitativi. Un aumento di pena di tipo quantitativo si verifica quando, ad esempio, alla pena inflitta per il reato semplice deve aggiungersi, per effetto della circostanza, un aumento di pena della stessa specie. La modifica della pena è di tipo qualitativo quando, per effetto della circostanza, cambia la specie della pena. Questo è il caso delle circostanze aggravanti che comportano il passaggio dalla reclusione all'ergastolo, ad esempio le circostanze aggravanti dell'omicidio doloso.
Le circostanze attenuanti sono quelle che comportano un aumento o una diminuzione fino a 1/3 della pena che dovrebbe essere inflitta per il reato semplice.
Quando la legge non specifica l'ammontare dell'aumento di pena per una circostanza aggravante o quello della diminuzione per una circostanza attenuante, la pena deve essere
aumentata o diminuita fino a 1/3;
circostanze a efficacia speciale: 83. sono quelle per le quali la legge stabilisce una pena di specie diversa rispetto aquella prevista per il reato semplice (es.: lecircostanze aggravanti dell'omicidio doloso che comportano la pena dell'ergastolo inluogo di quella della reclusione) ("circostanze autonome");. sono quelle per le quali la legge prevede una cornice di pena diversa da quellaprevista per il reato semplice ("circostanze indipendenti");. sono quelle che importano un aumento o una diminuzione della pena superiore ad1/3 ("circostanze a effetto speciale").
sono quelle già individuate dalla legge;circostanze definite:
sono quelle la cui individuazione è rimessa allacircostanze indefinite:discrezionalità del giudice (generiche).
sono quelle che "concernono la natura, la specie, i mezzi,circostanze oggettive:l'oggetto, il tempo, il luogo e ogni altra modalità dell'azione,
la gravità del danno o del pericolo, ovvero le condizioni o le qualità personali dell'offeso"; sono quelle che "concernono l'intensità del dolo o il grado delle circostanze soggettive della colpa, o le condizioni e le qualità personali del colpevole, o i rapporti fra il colpevole e l'offeso, ovvero che sono inerenti alla persona del colpevole ". L'imputazione delle circostanze. Art. 59 c.p. comma 1 "Le circostanze che attenuano o escludono (scriminanti) la pena sono valutate a favore dell'agente anche se da lui non conosciute, o da lui per errore ritenute inesistenti"; comma 2 "le circostanze che aggravano la pena sono valutate a carico dell'agente soltanto se da lui conosciute ovvero ignorate per colpa o ritenute inesistenti per errore determinato da colpa"; comma 3 "se l'agente ritiene per errore che esistano circostanze aggravanti o attenuanti, queste non sono valutate contro o a favore di.lui";comma 4 "se l'agente ritiene per errore che esistano circostanze di esclusione della(scriminanti),pena queste sono sempre valutate a favore di lui. Tuttavia, se si trattadi errore determinato da colpa, la punibilità non è esclusa, quando il fatto è previstodalla legge come delitto colposo".Art. 82 c.p. (aberratio ictus).
Quando per errore nell'uso dei mezzi di esecuzione del reato, o per un'altra causa, ècagionata offesa a persona diversa da quella alla quale l'offesa era diretta, il colpevolerisponde come se avesse commesso il reato in danno della persona che volevaoffendere (Art. 60 c.p.). Qualora, oltre alla persona diversa, sia offesa anche quella84alla quale l'offesa era diretta, il colpevole soggiace alla pena stabilita per il reato piùgrave, aumentata fino alla metà.
L'errore sulla persona dell'offeso (art. 60 c.p.).
L'errore può consistere:
- nell'identità della
persona offesa (es.: l'agente crede di uccidere il tizio, mentre in realtà si tratta di Caio);
in un errore sui mezzi di esecuzione del reato (ex art. 82 c.p. (es. aberratio ictus) l'agente vuole uccidere Tizio ma per errore di mira uccide Caio);
l'art. 60 c.p. è applicabile anche nei casi in cui l'agente si rappresenti esattamente l'identità della persona offesa, ma ignori i rapporti che intercorrono tra lui e la vittima (es. Tizio vuole uccidere e uccide Caio, e solo successivamente viene a sapere che Caio era suo padre)."
Nel caso di errore sulla persona offesa da un reato, non sono poste a carico dell'agente le circostanze aggravanti, che riguardano le condizioni o qualità della persona offesa, o i rapporti tra offeso e colpevole. Sono invece valutate a suo favore le circostanze attenuanti, erroneamente