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Diritto penale - delitto tentato Pag. 1
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Estratto del documento

mentre la giurisprudenza tende per un'interpretazione soggettiva. La dottrina critica però l'impostazione soggettiva

perchè diventerebbe un requisito pleonastico: se si desse dando un'impostazione soggettiva si identificherebbe

l'univocità con il dolo.

Idoneità degli atti: per la punibilità del tentativo, l'univocità non è sufficiente. E' necessario che questi atti siano

idonei alla consumazione di un delitto, devono esprimere una pericolosità concreta. Il metro di giudizio ha a che fare

con la maggiore o minore probabilità della realizzazione del fatto di reato. Serve una probabilità rilevante o

generica? E' necessario che si tratti di una probabilità rilevante. Il profilo della idoneità viene riferito agli atti

compiuti: l'insorgere e la misura del pericolo del delitto dipendono non dal mezzo in sè onsiderato, ma dal modo in

cui esso viene utilizzato. Il giudizio di idoneità va esegiuto ex ante, riportandosi al momento in cui gli atti sono stati

compiuti. Qui si aprono divergenze sulla valutazione dell'idoneità:

1- secondo l'indirizzo prevalente, la valutazione va fatto tenendo conto delle circostanze coosciute o conoscibili

dall'agente nella situazione concreta prognosi a base parziale

2- secondo altri invece il giudizio dovrebbe essere fatto tenendo conto di tutte le circostanze esistenti al momento

dell'azione, conosciute e non cnosciute prognosi a base totale

ELEMENTO SOGGETTIVO-DOLO EVENTUALE

Art.42 la punibilità del tentativo è limitata ai delitti dolosi, in conformità alle regole sull'imputazione soggettiva. Il

dolo del tentativo deve essere lo stesso dolo del delitto consumato.

La discussione nasce in merito al dolo eventuale, se sia sufficiente ad integrare il dolo del tentativo punibile. 1-tesi

di compatibilità del dolo eventuale col tentativo: il dolo del tentativo è identico al dolo del reato consumato

2-tesi di incompatibilità: fa leva sulla direzione non univoca degli atti. Un atto non può essere diretto in modo univoco

alla realizzazione di un fatto, se non è stato tenuto per la ralizzazione di quel determinato fatto.

Quindi non può esserci compatibilità tra dolo eventuale a tentativo.

DOLO ALTERNATIVO, sottospecie del dolo diretto, il quale si configura nell'ipotesi in cui l'agente si rappresenta e

voglia raggiungere indifferentemente l'uno o l'altro degli eventi causalmente ricollegabili alla sua condotta cosciente

e volontaria. In tale occasione, quindi, già al momento della realizzazione dell'elemento oggettivo del reato l'agente

deve prevedere entrambi gli eventi consequenziali alla condotta. (es.massi dal cavalcavia, il lancio è diretto ad

uccidere la vittima in due modi: cadendo direttamente sull'auto, oppure per impatto frontale tra masso-auto)

TENTATIVO-REATI OMISSIVI Negli omissivi

impropri è possibile riscontare il tentativo, poichè si tratta di reati di evento.

" proprio non è possibile riscontrare il tentativo poichè si tratta di reati di mera

condotta.

DELITTO CIRCOSTANZIATO

Problemi sorgono in relazione al rapporto tra tentativo e circostanze del reato. E' ammissibile la figura di un delitto

tentato cisrcostanziato, quando con il compimento dell'azione vengono posti in essere tutti gli estremi di una

particolare circostanza aggravante o attenuante. Si ritiene possibile il tentativo di deitto circostanziato quando la

circostanza già rileva.

NECESSARIA LESIVITA'

Ogni fattispecie penale deve essere concretmente lesiva di un bene giuridico. Se la fattispecie concreta non lede un

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Publisher
A.A. 2013-2014
3 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher blond93cm di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Penale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università "Carlo Cattaneo" (LIUC) o del prof Zanchetti Mario.