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IL FATTO DI REATO
principio di materialità: cognitationis poenam nemo patitur: nessuno può essere punito per il
• mero pensiero, per un atteggiamento interiore che non sia tradotto in comportamenti esteriori.
fondamentale: fatti materiali che avvengono nel mondo esterno delle relazioni
!elemento
intersoggettive.
Modalità di tipizzazione del fatto di reato:
• Condotta dell’uomo= nucleo del fatto di reato laddove sussistano coscienza e volontà
o (condizioni minime) nella commissione del reato. Sono assoggettabili a responsabilità
penale anche comportamenti che non affiorano nel campo della coscienza: atti
automatici, riflessi, istintivi e abituali. di mera condotta= reati la cui fattispecie
!reati
si esaurisce in una determinata condotta (azione o omissione) fatta oggetto di divieto a
prescindere da eventuali conseguenze ulteriori (es detenzione di armi o di sostanze
stupefacenti). Nei reati omissivi il comando di agire è sempre legato ad un presupposto
di reato (es presupposto dell’omissione di soccorso: essersi imbattuto in una persona in
pericolo).
Evento naturalistico= conseguenze causalmente connesse alla condotta dell’agente che
o una fattispecie penale assume ad elementi costitutivi del reato (es. l’omicidio) oppure se
gli elementi costitutivi sono i risultati della condotta concidenti con la realizzazione
della stessa (es furto: l’impossessamento ha per conseguenza una nuova e diversa
situazione materiale della cosa rubata). Si definiscono delitti
▪ a forma libera =delitti come omicidio e lesioni personali in cui la realizzazione
dell’evento è vietata incondizionatamente indiendentemente dal modo in cui sia
stata cagionata (uso di arma, veleno,…) illeciti di lesione in cui rileva il
!
contenuto offensivo (sono inclusi anche i reati plurioffensivi –un reato offende
più interessi- es il furto in un’abitazione offendel’interesse patrimoniale legato
alpossesso della cosa e l’inviolabilità del domicilio-.
▪ a forma vincolata quelli con riguardo alla tecnica di costruzione della fattispecie
(il disvalore dell’evento dipende dal mezzo o dal modo in cui si è pervenuti al
risultato) di modalità di lesione (es illeciti di estorsione –violenza o
!illeciti
minaccia per piegare la volontà della vittima- e di truffa-traffici e raggiri che
inducono la vittima in errore-).
Problema dell’offesa: Dal codice Rocco emerge la Concezione realistica del reato = è
• necessario, per parlare di reato, un evento dannoso o pericoloso idoneo (principio di idoneità) a
ledere o porre in pericolo gli interessi che la norma incriminatrice intende tutelare !principio
costituzionale di offensività del reato che va inteso nel senso di criterio di interpretazione: la
norma dev’essere interpretata per limitare la punibilità ai soli fatti offensivi del bene giuridico
(non è punibile chi ha commesso un fatto previsto come reato senza determinare una concreta
offensività)
Consumazione del reato (reato consumato se si sono realizzati tutti gli elementi costitutivi
• necessari e sufficienti a integrare un determinato tipo di reato –omicidio!morte della vittima-.
Gli effetti perdurano nel tempo –irreversibilità della morte-) e tipologie di reati:
Istantanei: consumato il reato, la situazione antigiuridica non si protrae (omicidio)
o Permanenti: consumato il reato, la situazione antigiuridica si protrae per un certo periodo
o (sequestro di persona: reato consumato è il rapimento che si protrae fino alla rimessa in
libertà).
Abituali: la realizzazione del reato richiede una pluralità di comportamenti ripetuti nel
o tempo (maltrattamenti in famiglia).
N.B.anche reati istantanei possono essere realizzati con condotte ripetute nel tempo (un
unico fatto di reato perdura anche dopo la sua consumazione fino all’esaurimento
dell’attività (es favoreggiamento della prostituzione).
A consumazione prolungata: tutte le categoie di reato la cui realizzazione si protragga
o anche dopo il momento consumativo iniziale (es corruzione o usura: il reato si consuma
con la semplice promessa che, però, sarà poi seguita dalla dazione di quanto promesso)
Comuni: reati che violano precetti destinati a chiunque
o Propri: reati che violano precetti rivolti a categorie determinate di soggetti. Questi hanno
o a che fare con doveri funzionali.
N.B. Il precetto penale può riferirsi sia a persone fisiche che giuridiche (es enti). In
quest’ultimo caso bisogna capire su quale persona fisica fa capo la responsabilità penale
(generalmente si attribuisce a chi, ricoprendo una posizione verticistica, ha poteri di
direzione e gestione al più alto livello).
Articolazioni del sistema
•
Norme generali e speciali: fattispecie speciale = elementi della fattispecie generale + elementi
specializzanti. Ambito di applicazione interno a quello che, altrimenti, sarebbe coperto dalla sola
fattispecie generale. Es: violenza privata (=fattispecie generale che costringe altri a fare/non fare
qualcosa) all’interno del cui ambito si parla di figure speciali: rapina, estorsione, delitti sessuali,… .
concorso apparente di norme= alla fattispecie penale che rientra in quella generale si applica la
sola norma speciale (art 15 cod penale). N.B. la legge può anche attribuire ad elementi
specializzanti il significato di circostanza aggravante o attenuante cheincide sul piano sanzionatorio
(aumenti o riduzioni di pena).
Distinzione (sulla base di un criterio formale –diverse pene per essi stabilite-) dell’ordinamento
• giuridico in delitti (categoria più grave più severe –ergastolo, reclusione, multa) e
!pene
contravvenzioni (categoria meno grave più lievi –arresto, ammenda-)
!pene
Reato putativo (o reato supposto erroneamente): è stato realizzato un fatto non costituente
• reato, ma erroneamente creduto tale dall’agente (per errore di fatto o di diritto). No fatto di reato
punibilità (per principio di legalità).
!non
PROBLEMA DELLA CAUSALITA’
Art 40 c.p: “nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l’evento
dannoso o pericoloso, da cui dipende l’esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od
omissione” = condizione necessaria –conditio sine qua non- (principio di personalità della
!causa
responsabilità penale) ma non necessariamente sufficiente. Sono necessari gli elementi di:
•colpevolezza. •causalità (basata su nessi obbiettivi con il mondo dei fatti). È causa dell’evento ogni
antecedente senza cui l’evento non si sarebbe verificato hic et nunc (=qui ed ora). Ovviamente non
rilevano la causalità alternativa ipotetica (l’incendio doloso sarebbe potuto avvenire anche per cause
naturali nello stesso momento e luogo) né la regressione all’infinito (procreazione dell’assassino da
parte dei genitori).
Per i nessi di causalità l’ordinamento guridico deve riferirsi ad un sapere esterno (la cui validità non
dipende dal diritto stesso) scientifico: da Popper: sussunzione del caso concreto sotto una data
legge scientifica: si risale ad una condizione iniziale, causa di un evento concreto che si vuole
spiegare attraveso leggi scientifiche giudice deve tener conto, nella ricostruzione del nesso di
!il
causalità, di tutte le conoscenze scientifiche disponibili al momento del giudizio.
è necessario un sapere scientifico che sia stato controllato e corroborato in modi che il
metodo scientifico accetta come validi (per garantire certezza). [una teoria corroborata è
un'ipotesi che è "sopravvissuta" a dei tentativi di falsificazione. Più un'ipotesi è corroborata, più
questa è considerata valida ma mai, però, certa e definitiva]. in concreto il
!dev’essereaccertato
nesso condotta-evento.
La spiegazione causale di un evento è semplice laddove si fondi su leggi universali(!correlazione
tra eventi costante e variabile). Complesso è il caso in cui si fondi su leggi probabilistiche/
statistiche (l’esposizione a determinate sostanze cancerogene potrebbe determinare l‘insorgere della
malattia in chi ne è rimasto esposto ma non è detto che tutti gli esposti si ammalino !l’esposizione
aumenta il rischio). Le Sezioni Unite (sentenza Franzese) hanno sostenuto che non è consentito
dedurre direttamente dal coefficiente di probabilità, espresso dalla legge statistica, la conferma o
meno dell’ipotesi accusatoria sull’esistenza del nesso causale giudice deve verificare la
!il
validità nel caso concreto (valore eziologico), sulla base delle circostanze del fatto e dell’evidenza
disponibile.
N.B. la teoria condizionalistica sembra estendere eccessivamente l’area delle possibili attribuzioni
di responsabilità alternative per restringere l’ambito di imputazione causale:
!teorie
Teoria della causalità adeguata: viene escluso il rapporto di causalità quando nel decorso
• causale, accanto all’azione umana, siano intervenuti fattori anormali (simultanei, preesistenti o
sopravvenuti). Per accertare la sussistenza del rapporto di causalità:
Il giudice deve procedere a ritroso fio ad arrivare idealmente al momento in cui il
o soggetto ha agito + giudizio ex ante (chiedersi quali erano i normali e non probabili
sviluppi dell’azione)
Il giudice deve confrontare il decorso causale verificatosi con quelli che erano
o prevedibili
Teoria della causalità umana: il rapporto di causalità è escluso nel caso in cui si verifichino
• fattori causali rarissimi (soggetto ferito in un incidente stradale viene portato in un ospedale e
qui esplode una bomba)
Teorie dell’imputazione obiettiva dell’evento: criterio condizionalistico + l’agente ha creato o
• aumentato, con la sua condotta, un pericolo riprovato dall’ordinamento e che si è realizzato nel
concreto verificarsi dell’evento.
Art 41 c.p.: “il concorso di cause preesistenti o simultanee o sopravvenute, anche se indipendenti
dall’azione od omissione del colpevole, non esclude il rapporto di causalità tra l’azione o
l’omissione e l’evento” come condizione necessaria.
!causa
Art 41.2 c.p.: “le cause sopravvenute escludono il rapporto di causalità se sono state da sole
sufficienti a determinare l’evento”. Il ferito muore per un incendio sviluppatosi nell’ospedale in cui
era stato condotto feritore non risponderà di reato consumato (se è stato l’incendio ad essere
!il
causa di morte del ferito) ma di lesioni dolose o colpose o