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LA RETRIBUZIONE
Responsabile aerea sindacale dell'unione industriale e legale-normativa, dott.
Richetti e Grattagliano.
PRINCIPI della retribuzione
Uno dei tre obblighi principali che ha il datore di lavoro subordinato nei confronti dei
suoi dipendenti.
1- affidare una mansione (ART. 2103 c.c.)
2- garantire la sicurezza (ART. 2087 c.c.)
3- corrispondere la retribuzione (ART. 36 Cost)
L'inadempimento di uno di questi giustifica il rifiuto della prestazione da parte del
lavoratore.
Il contratto di lavoro subordinato ha la sua causa nello scambio tra messa a
disposizione delle energie lavorative (obbligazione di mezzi) e denaro ed
eventualmente altre utilità.
Attraverso il contratto di lavoro subordinato si crea un vincolo assicurativo tra
datore e lavoratore, questi svolge la prestazione e si mette al sicuro ovvero riceve
una retribuzione a fronte della prestazione che potrebbe avere un contenuto molto
più ampio della sua effettiva prestazione (x contro lui non ha il rischio del risultato).
Ci sono momenti in cui continua a decorrere la retribuzione nonostante non svolga
la prestazione.
ART. 36 Cost, diritto alla retribuzione: diritto ad una retribuzione proporzionata alla
qualità e quantità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se è alla
famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
Due profili:
Principio di sufficienza: profilo sociale, fondamento stesso del diritto del lavoro, la
Cost. sottolinea la funzione del diritto del lavoro che va colmare l'asimmetria tra le
due parti del contratto, lavoratore e datore di lavoro, naturale asimmetria dovuta
dalle diverse finalità perseguite nell'esecuzione del contratto. Il lavoratore
ricevimento il mezzo esclusivo per mantenere se e la famiglia mentre il datore
riceve un'utile dalla prestazione.
Principio di proporzionalità: profilo privatistico. La quantità e la qualità rendono
possibile una diversa retribuzione a seconda dell'attività svolta. Tra lavoro manuale
e intellettuale vi è distinzione dando rilievo anche alla qualità del lavoro prestato e
non sono alla quantità. Nell'ambito del lavoro subordinato si inseriscono diverse
prestazioni che vanno da una prestazione meramente esecutiva (misurata con il
tempo impiegato a disposizione del tempo del lavoro) a una prestazione addirittura
del dirigente per es e per cui per determinate mansioni prevale la qualità sulla
quantità di lavoro.
Principio di corrispettività: Il contratto di lavoro è caratterizzato da significative
alterazioni del rapporto sinallagmatico, questo rapporto subisce, per il profilo
sociale, molte deroghe alla regola generale. Siccome si tratta di un rapporto a
prestazioni corrispettive la regola generale è che in assenza del lavoratore non ci
sia retribuzione a meno che la legge o il CCNL o individuale non prevedano
diversamente. Questo caratterizza molto il rapporto di lavoro subordinato, cioè che
la regola generale ha un'applicazione in realtà residuale.
Riproposizione e ricomposizione delle fonti --> scopo del diritto del lavoro. Per
sapere come affrontare qualsiasi problema si riconduce alle fonti, anche la fonte
che manca ha un suo rilievo.
Il giuslavorista è in realtà un civilista, si tratta di un rapporto e contratto che ha una
disciplina speciale e che dov'è la disciplina di legge non aiuta si applica la disciplina
ordinaria in materia di contratti.
La Costituzione ci dice come dev'essere la retribuzione ma non il "quanto". Il
legislatore non interviene, si ha un rinvio ad altre fonti. Il 36 deve essere in qualche
modo applicato, ma quando? Il nostro problema è sapere se una prestazione
pattuita tra due parti è conforme al 36 Cost oppure no. L'art. 39 Cost dava
possibilità attraverso l'estensione erga omnes dei contratti collettivi di settore
stipulati dai sindacati qualificati di applicare la retribuzione a tutti. Questi non è
avvenuto in quanto non si è applicata e la disposizione dell'art. 36 va a colmare il
vuoto della non applicazione dell'art. 39. Ruolo di supplenza del giudice, che valuta
se la retribuzione é adeguata e sufficiente. La giurisprudenza considera l'art. 36
una norma di contenuto immediatamente precettivo e quindi applicabile.
Dovendo dare un valore quantitativo al principi costituzionale che strumento ha il
giudice per capire la conformità? CCNL di settore, risultato di una trattativa svolta
tra i rappresentati di datore di lavoro di un settore e i rappresentati dei lavoratori di
quel settore. Se ne ottiene un'applicazione erga omnes ma non di tutto il contratto,
ma delle tabelle dei minimi dei CCNL. La retribuzione minima è una delle clausole
dell'intero contratto collettivo.
L'equivalenza giusta retribuzione-minimo del CCNL non é stata applicata in modo
apolitico, si sono registrati scostamenti da questi impostazione sia nel mettere la
retribuzione inferiore al CCNL, sia nel ritenere un CCNL di settore applicato alle
parti non conforme all'art. 36. Quest'ultima ipotesi può succedere quando si vuole
evitare che ci sia una gara al ribasso delle retribuzioni da parte dei sindacati, i diritti
sindacali passano attraverso la firma del CCNL.
La retribuzione può essere stabilità in modo diversificato non tanto in base alla
categoria operai-impiegati quanto piuttosto in base al livello di inquadramento e al
contenuto professionale dell'attività.
Dal precetto costituivo è stato fatto discendere il principio di parità del trattamento,
non vi è un obbligo di parità di trattamento in Italia sotto il profilo retributivo, o
quantomeno se c'è va inteso nel senso di divieto di discriminazione. È ammessa
una retribuzione diversa a parità di mansioni svolte, di condizioni oggettive. L'art. 3
della Cost, principio di uguaglianza e ragionevolezza, infatti non si applica nei
rapporti tra privati, piuttosto nel settore pubblico, comunque anche volendo la
discrezionalità del datore nel valutare le condizioni oggettive dev'essere intesa nel
senso di non arbitrarietà.
Per dimostrare la discriminazione bisogna indicarne il motivo: con discriminazione
si intende un trattamento diverso tenuto per motivi vietati dalla legge, legato a
sesso, orientamento sessuale, età, religione, razza e appartenenza sindacale ma
l'elenco non è tassativo. Questi si trovano all'ultimo comma dell'art. dello statuto,
meglio se il motivo di discriminazione è contenuto nell'articolo altrimenti bisogna
avere a che fare con il problema della tassatività.
Il datore di lavoro ha solo un articolo a sua disposizione: libertà di iniziativa
economica privata. Se ritiene di poter incentivare il suo lavoratore con una
retribuzione superiore è libero di farlo.
Come si forma la retribuzione minima?
L'Italia ha una situazione attuale particolare perché ci sono più di 400 contratti
collettivi di settore, in realtà non esistono più di 400 settori e in un settore ci sono
più contratti collettivi di settore. Quando si va a stabilire la corretta retribuzione in
un determinato caso si deve svolgere un'analisi di qual è l'attività svolta in quel
settore e quale contratto collettivo è possibile applicare e può essere ricondotto a
quel l'attività, vi è difficoltà in questo a causa della struttura della retribuzione che
c'è nel nostro paese.
Retribuzione:
Diretta: data per la prestazione eseguita
Indiretta: non data per l'effettiva prestazione lavorativa ma riconducibile a qualche
altro istituto
Differita
TFR: accantonamento che viene pagato alla fine del rapporto di lavoro.
Il 90 % della retribuzione è affidata al CCNL. Il 10 % è affidata ad altre due voci:
super minimo individuale (meritocrazia, legata all'individuo, un lavoratore più
meritevole di un altro per un determinato motivo come affidabilità, progetti,
costanza) e premio di risultato per aziende di grandi dimensione: accordo tra
sindacati dell'azienda e impresa stessa dove si fissano degli obiettivi e ha funzione
di riconoscere ai dipendenti il raggiungimento di questi, possono essere obiettivi di
qualità, di produttività o legati a elementi di bilancio (redditività dell'azienda).
Questi soldi che derivano dalla firma del contratto devono essere riconosciuti a tutti.
I contratti collettivi hanno avuto una storia abbastanza complicata: oggi abbiamo la
situazione per cui questi durano 3 anni e ogni 3 anni si va a valutare la retribuzione.
I valori che determinano gli aumenti contrattuali hanno una radice e fonte normativa
nel settore industriale: accordo interconfederale del 2009 dove è stato stabilito un
indicatore in base al quale normalmente i contratti determinano gli aumenti, misura
un po' "l'inflazione" in quanto dovrebbe fare in modo che i contratti siano in grado di
compensare l'aumento del costo della vita. Questo legame tra aumenti contrattuali
e aumento del costo della vita non é un automatismo anche se potrebbe sembrare
tale.
Dal 1993 al 2009 c'era un altro accordo interconfederale del '93 che prevedeva la
biennalità della negoziazione economica, ogni due anni si rinegoziava il rinnovo del
contratto collettivo di categoria questo perché l'inflazione programmata, precedente
indicatore, era determinata dal governo e c'era un problema di carattere sindacale
poiché aveva una componente anche politica al suo interno che spostava le reali
dinamiche dell'inflazione stessa.
Anni prima c'era l'indennità di contingenza (ultima applicazione nel '91),
automatismo che aumentava automaticamente lo stipendio due volte all'anno
adeguando gli stipendi al costo della vita, in quegli anni però il costo della vita
aumentava a ritmi doppi.
Il costo del lavoro aveva una dinamica talmente elevata che portava le imprese
italiane fuori dal mercato. Segue poi l'accordo del '91 che cancella la scala mobile e
trasferisce l'onere di adeguare gli stipendi al costo della vita tutto sul tavolo della
contrattazione sindacale.
Oggi il salario minimo in molti paesi è visto come tutela per fasce di lavoratori in
aree dove la contrattazione collettiva non è presente. Laddove ci sia un assenza di
contratto collettivo e quindi impossibilità di avere un indicatore di riferimento e per
non lasciare il rapporto all'impresa dove il lavoratore è il più debole, si introduce
quindi il concetto del salario minimo per legge, vi sono leggi che prevedono
l'indicazione e la quantificazione del salario minimo orario. In europa 18 paesi
hanno questo sala