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Storia del diritto internazionale (II parte) – Dal 1500
II metà 500 - si avverte l'insufficienza del diritto romano, come diritto comune e ci sono le prime
spinte per creare un sistema indipendente per i rapporti fra Stati. Il tutto si collega al
giusnaturalismo: il diritto naturale, cioè regole e principi insiti nella natura dell'uomo che non
possono essere violati e cancellati, perché fa parte della natura stessa dell'uomo. Veniva usato il
giusnaturalismo composto da norme di fatto inesistenti, per cercare di rimediare a delle evidenti
carenze. Secondo il giusnaturalismo, vi sono delle regole che anche il sovrano deve rispettare.
Facendo leva sul diritto naturale si riesce ad attenuare un sistema basato sul volere assoluto del
sovrano. Rapporti fra gli Stati - Ogni stato è un soggetto necessario, è nella natura stessa delle
cose (es. comunità individui, ci sono anche le comunità di Stati). De Vittoria modifica il passo
romano del digesto, usando il termine "gentes" per riferirsi al rapporto fra gli Stati, per fondare la
teoria dell'esistenza di un diritto naturale per tutti i popoli. Il diritto delle genti (genti inteso come
Stati) secondo la concezione romana, il diritto umano si applicava solo ai cittadini romani, di fatto
succedeva che però vi erano rapporti fra cittadini romani e non, quindi tale diritto era un sistema
fondato sulla natura umana e non sugli sistemi di norme di diritto, che regolava i rapporti fra tutti gli
uomini, indipendentemente dal fatto che fossero o non fossero cittadini romani. Vi era una ragione
naturale che stabilisce un diritto applicato nei rapporti tra gli Stati. Problemi relativi all'espansione
marittima e di conquiste territoriali. Es. Il trattato di Tordesillas, la divisione dell'Oceano Atlantico tra
Spagna e Portogallo, voluto dal papa. Vi sono elementi necessari per estendere la sovranità, non
basta l'intenzione, ma serve anche la capacità di esercitare dei poteri pubblici su tale territorio.
Alberico Gentili: avvocato per la Spagna e teorico, per quanto riguarda i casi di pirateria.
L'ambasciatore spagnolo a Londra era implicato in una congiura contro la regina Elisabetta II,
considerato un grave crimine, un attentato contro il capo di stato, con conseguenza la pena di
morte, effettuato da un rappresentate del sovrano spagnolo. I giudici inglesi, non sapendo cosa
fare, chiesero pareri a due giuristi, di cui uno era Gentili, ed entrambi dichiarano che
l'ambasciatore è un rappresentante diretto del sovrano, quindi non si può essere processato, ma
può perdere tale l'immunità nel caso in cui venga dichiarata una persona "non gradita" e quindi
costretta ad abbandonare lo Stato. Gentili si dedicò al diritto della guerra, approfondendo diversi
problemi che si pongono quando vi sono conflitti armati e che tutt'ora sono all'apice del diritto
internazionale: I comportamenti che gli Stati devono tenere durante il conflitto (es. verso i civili,
prigionieri e arresi);La guerra deve essere svolta in modo giusto, nel rispetto del diritto. Il primo
trattato che regola la guerra nel diritto internazionale arriverà nel 1864. Ancora oggi i principi della
guerra sono due: Non infierire oltre l'obiettivo militare (es. divieto dell'utilizzo dei proiettili ad
espansione, la quale provocava non un morte immediata, ma per dissanguamento) Non
coinvolgere la popolazione civile sia come bersaglio diretto tramite armi o ad effetto indiscriminato,
Secondo Gentili non si dovevano utilizzare armi velenose, non uccidere donne, bambini, arresi È
vietato utilizzare in guerra animali come tigri, leoni ed orsi, mentre sono consentiti cavalli e elefanti,
iniziando a distinguere le armi permesse e non. Ugo Grozio: talento precoce olandese con una
cultura umanistica, partecipa alla vita politica e perciò "de iure bellis ac pacis" (diritto
internazionale, non solo di guerra).Nel 1603 Olanda vi era la libertà dei mari. Grozio partecipa ad
una controversia nel 1603 sostenendo che la cattura era lecita purché sia in mare libero, tale
difesa viene pubblicata con il titolo "mare liberum". Quest'opera diviene la bandiera dei sostenitori
della teoria della libertà dei mar, diversamente dalla Spagna e dal Portogallo. Secondo il diritto
naturale vi sono dei beni che devono restare liberi come l'aria e le acque, a differenza delle terre
dove posso aver un dominio effettivo. Grozio all'inizio venne chiamato per difendere la compagnia
delle Indie, pubblicando la difesa nel "De iure prede", che viene scoperto casualmente nel 1868
quando la famiglia di Grozio decide di vendere all'asta i suoi manoscritti. In esso è contenuta la
sua difesa, da cui è stato pubblicato subito il capitolo "mare liberum".