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Estratto del documento

B C D E!

!

Nelle relazioni tra A e B si applicherà solo la convenzione che è l'unico dei 5

strumenti che sia a che b hanno ratificato. !

Nelle relazioni tra A e C si applicherà la convenzione con le modifiche appor-

tate dal protocollo 1 e 3.!

Nelle relazioni tra A e D si applicano solo la convenzione e le modifiche ap-

portate al protocollo 1.!

Nelle relazione tra A e E solo convenzione con protocollo 1. !

Nelle relazioni tra D e E è si applica la convenzione + le modifiche apportate

dal protocollo 1 + le modifiche apportate al protocollo 2 + le modifiche appor-

tate dal protocollo 4.!

I protocolli in fin dei conti hanno effetti solo nei confronti degli stati che li ratifi-

cano seguono la regola delle convenzioni. non hanno effetti nei confronti de-

gli stati terzi. La convenzione di ginevra del 51 sullo status dei rifugiati: aveva

dei limiti di applicazione temporale e territoriale qst limiti sono stati rimossi da

un protocollo adottato a New York nel 67. La convenzione era limitata ai fatti

avvenuti prima del 1951 perché all'epoca con la nascita dell'onu c'era una vi-

sione molto ottimistica delle capacità del diritto internazionale: si pensava che

non vi fossero + guerre e rifugiati da allora in avanti. Nel 67 il protocollo ha

eliminato il limite temporale per cui la convenzione si applica a tutti i rifugiati.

Il protocollo riproduce la nozione di rifugiato della convenzione: per rifugiato

si intende la definizione della convenzione tranne le parole "per i fatti com-

messi prima del 1951”. Gli stati che hanno ratificato solo il protocollo saranno

59

soggetti anche alla convenzione perché in questo caso il protocollo dipende

strettamente dalla convenzione (fermo restando che il caso in cui si può rati-

ficare un protocollo senza ratificare una convenzione è molto raro).!

!

Riserve nei trattati!

!

La riserva è una dichiarazione con cui uno stato, al momento della ratifica di

un trattato o successivamente, esprime la volontà di non accettare una clau-

sola contenuta nel trattato o di accettarla con delle modifiche rispetto al testo

originale o di accettarla ma dandole un interpretazione ben determinata. !

Primo caso: lo stato aderisce al trattato lo ratifica ma non accetta un art. Lo

stato è vincolato all'intero trattato con l'esclusione della parte su cui ha appo-

sto la riserva.!

Secondo caso: lo stato accetta la clausola di un trattato con delle modifiche.

Un trattato sancisce la libertà di circolazione delle persone: un paese ratifica

il trattato accetta la clausola ma dice “La libera circolazione delle persone è

limitata a una fascia oraria determinata”. Si vincola a rispettare la norma con

un eccezione. !

Terzo caso: Riserve interpretative si distinguono dalle altre che sono le cd

"riserve propriamente dette". Quando lo stato fa una riserva int non specifica

qual è l'int che vuole dare. Può dire ad esempio "Accetto la norma solo nella

maniera in cui può essere interpretata in modo compatibile con la nostra co-

stituzione". Lo stato pone un limite accetta la clausola in modo che non con-

trasti con il diritto interno. La convezione del 69 sulle discriminazioni contro le

donne fu accettata da molti paesi islamici con riserve interpretative sulle nor-

me che disciplinano l'uguaglianza dei coniugi o sull'intera convenzione. Gli

stati hanno accettato le norme in modo tale che non contrastassero con la

sharia che non prevede l'uguaglianza tra coniugi (le norme sull'uguaglianza

tra coniugi si applicano solo nei limiti in cui rispettino il diritto interno). Nel di-

ritto internazionale classico la riserva interpretativa si distingueva dalla dichia-

razione interpretativa. La differenza era che la dichiarazione non imponeva

un interpretazione ben precisa del trattato. Mentre la riserva interpretativa si

propone di interpretare la norma del trattato diversamente ma non impone

un’interpretazione della norma la dichiarazione diceva: “La norma del trattato

X sarebbe meglio si interpretasse nel modo Y”. Per cui non imponeva nessun

tipo di interpretazione. Qst distinzione non esiste +. In tutti i trattati multilate-

rali si trovano tante riserve: anche se viene scritto dichiarazione interpretativa

in realtà si parla di riserva.!

Qual è lo scopo delle riserva? Si deve consentire a uno stato di decidere di

non rispettare le norme di un trattato per favorire la ratifica dei trattati per far

si che il n + ampio di stati ratifichi un trattato. Qst vale soprattutto per i trattati

multilaterali aperti il cui contenuto è il risultato di un negoziato molto com-

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plesso tra numerosi stati (qualche volta si riescono a trovare compromessi

che accontentano tutti altre volte non è possibile: se viene fatto un trattato

multilaterale e vi sono degli stati che non possono accettare alcune norme

perché incompatibili con la loro costituzione qst ultimi non ratificheranno mai

il trattato). Solo con le riserve si può assicurare un ampio consenso sulla rati-

fica dei trattati a livello globale. Il fatto di porre le riserve consente di ratificare

la convenzione: in certi casi vi sono norme di dettaglio che potrebbero influire

sulla decisione di non ratificare un trattato consentendo di applicare riserve si

flessibilizza il meccanismo di ratifica e aggregare il consenso di + stati su un

singolo trattato diventa + semplice.L’art di un trattato prevede che tutti i pro-

cessi devono avere almeno un doppio grado di giudizio. L’Italia ha posto una

riserva a qst norma per la messa in stato d’accusa del pres della rep, proce-

dimento che prevede un solo grado di giudizio. Se l'Italia non avesse posto la

riserva avrebbe violato o la cost o la norma del trattato che vietava l'avere un

solo grado di giudizio. !

Le riserve possono essere apposte a tutti i tipi di trattati?!

Nei trattati bilaterali non ha senso una riserva, se lo stato ha qualcosa in con-

trario non stipula il trattato. La materia delle riserve costituisce una disciplina

ricca che si sta evolvendo. Rispetto alla convenzione di Vienna sono matura-

te nuove norme di diritto consuetudinario che hanno portato a un’evoluzione

della disciplina. !

Nel diritto internaz tradiz la riserva era opponibile solo in 2 casi: !

1) Se pattuito durante i negoziati !

2) Se espresso nel testo del trattato!

Chi poneva riserve al di fuori di qst casi veniva escluso dal novero degli stati

contraenti. La disciplina sull’apposizione di riserve è cambiata nel 1951 gra-

zie a un parere della CIG non vincolante per gli stati ma che ha influenzato

l'evoluzione del diritto consuetudinario. Il parere è sulla convenzione del 1948

sul genocidio. Nel 1948 è stata fatta una convenzione sul genocidio nel 1951

si chiese alla CIG se fosse possibile porre riserve sulla convenzione nono-

stante il fatto che il testo della convenzione non lo prevedesse. La corte in

uno dei pochi impeti progressisti si è pronunciata in modo diverso rispetto al

diritto internazionale tradizionale (la corte di solito è conservatrice perché ha

paura che gli stati non disconoscano mai la sua autorevolezza). Nonostante il

testo della convenzione non permettesse l'apposizione di riserve disse che

era possibile apporle ma a condizione che fossero compatibili con l'oggetto e

lo scopo del trattato. Se c'è una convenzione che abolisce la tortura lo stato

non può accettare il trattato con una riserva contro lo scopo della convenzio-

ne introducendo norme che gli permettano di usare la tortura. La CIG aggiun-

se che vi è la libertà di apporre riserve ma allo stesso vi è anche la libertà

degli altri stati parti del trattato di contestare una riserva qualora la ritenesse-

ro che non compatibile con l'oggetto e lo scopo del trattato. Se lo stato appo-

61

ne una riserva per quello stato sarà compatibile, ne ha l’interesse, ma può

darsi che la riserva non sia considerata incompatibile da parte di altri paesi

che possono a qst punto contestarla. Alla convenzione che vieta le discrimi-

nazioni contro le donne i paesi islamici hanno posto riserve molto contestate

da parte dei paesi occidentali che la ritengono non compatibile con lo scopo

del trattato. La riserva si può ritirare se lo stato cambia idea. Nel parere del

51 la corte di giustizia ha detto: se uno stato appone una riserva e l'altro la

contesta l’intero trattato non si ritiene vincolante tra i 2 stati. Quanto detto dal-

la corte in qst parere diventerà parte del diritto consuetudinario. Il diritto con-

suetudinario si è evoluto ulteriormente. La convenzione di Vienna del 1969 è

una convenzione di codificazione e prevede delle differenze significative ri-

spetto a quanto stabilito dalla corte nel 1951 qst attesta che diritto internaz si

è evoluto. La convenzione di Vienna negli articoli dal 19 al 23 stabilisce: le ri-

serve sono vietate quando il trattato le vieta. Si deve sempre leggere il tratta-

to. Il testo del trattato è diritto speciale rispetto alle regole generali consuetu-

dinarie. Negli altri casi è passibile apporre una riserva se è compatibile con lo

scopo del trattato. La riserva per essere valida non occorre che sia accettata

dagli altri stati, può essere ritirata in qualsiasi momento dallo stato che la ap-

pone ma può essere contestata, un qualsiasi altro stato che è parte di un trat-

tato può farlo. In base all'art 20 nel caso in cui vi sia una contestazione il trat-

tato è comunque in vigore tra i 2 paesi. Il trattato non è in vigore tra i 2 paesi

solo nel caso in cui lo stato che contesta la riserva dica espressamente che

vuole che il trattato non sia in vigore. Lo stato A pone una riserva, lo stato B

la contesta se B si limita a dire che contesta la riserva il trattato è comunque

in vigore, se B contesta la riserva ma la norma per lui è fondamentale può

esplicitare che non vuole che il trattato sia in vigore tra lui ed A. Qst prassi

non è frequente anzi di solito gli stati precisano in modo esplicito che nono-

stante la contestazione il trattato va considerato in vigore tra i 2 paesi. La

contestazione secondo la convezione di Vienna deve essere fatta entro 12

mesi da quando la riserva è stata notificata. Se non si fa entro 12 mesi la ri-

serva si ritiene accettata. La norma con la riserva si applica tra gli stati? Se

c'è una riserva gli stati dovrebbero parlare tra loro e trovare una soluzione.

Se non si trova una soluzione la norma gravata da riserva non si applica nelle

relazioni tra i 2 stati. D’altronde qst è proprio quello che vuole lo stato che ha

apposto la riserva. In relazione a qst norma non vi è 1 consenso tra i 2 paesi:

i 2 paesi non si sono trovati d&#

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
162 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Brovict di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Internazionale Pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Lenzerini Federico.