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MEZZI NON DIPLOMATICI DI SOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE

Quali sono?

Sono quelli che prevedono l'intervento di un terzo,che prevedono l'adozione di una

decisione vincolante tra le parti:

1.L'Arbitrato:è il primo dei mezzi non diplomatici conosciuti dal diritto internazionale

per la risoluzione delle controversie. Caratteristiche dell'arbitrato sono:

-la volontà degli Stati in lite di rimettere al giudizio di arbitri la soluzione della loro

controversia

-la scelta degli arbitri,i quali quindi non debbono preesistere rispetto all'insorgenza della

lite

-la risoluzione della controversia mediante norme giuridiche

Il secondo elemento è quello che differenzia maggiormente l'arbitrato dai tribunali

internazionali. Di norma allorché si conviene di sottoporre al giudizio di arbitri una

determinata questione,gli Stati sono soliti stipulare un compromesso,nel quale vengono

identificati gli arbitri,vengono fissate le questioni sulle quali essi saranno tenuti a

pronunciarsi,viene stabilito il diritto applicabile e il termine entro il quale gli arbitri

dovranno pronunciare il lodo. In altri termini l'arbitrato è un procedimento che si svolge

attraverso regole procedurali predeterminate che sfocia in una decisione vincolante tra

le parti. Il presupposto dell'arbitrato,quindi la fonte di potere,è l'accordo delle parti

stesse. Se l'accordo non c'è non vi può essere nemmeno al soluzione;ma se l'accordo c'è

la soluzione,la sentenza è vincolante tra le parti.

può anche essere istituzionalizzato,cioè svolgersi nell'ambito (o con

NB:l'arbitrato

l'ausilio) di una istituzione internazionale. La Corte Permanente di Arbitrato,non è un

giudice precostituito,ma è un organo di supporto. La caratteristica dello strumento

arbitrale è che da vita ad un meccanismo autoritativo di soluzione della controversia non

precostituito. Un altro fondamentale motivo di successo dell'arbitrato consiste nel fatto

che esso può riguardare controversie tra Stati e soggetti diversi dagli Stati,compresi gli

individui. Questa caratteristica è particolarmente importante per quanto concerne

controversie tipiche del diritto internazionale,quelle cioè inerenti al trattamento degli

stranieri.

2.Corte CIG rappresenta il tentativo più ambizioso e

di Giustizia Internazionale:la

strutturato di creare una giurisdizione competente a risolvere le controversie tra Stati.

Succeduta nel 1946 alla Corte permanente di giustizia internazionale,nata nel 1920 sotto

gli auspici della Società delle Nazioni,la CIG ''costituisce il principale organo

giurisdizionale delle Nazioni Unite. Essa funziona in conformità allo Statuto annesso

quindi essa è organo dell'ONU. La

che...forma parte integrante della presente Carta''

CIG che ha sede all'Aja è composta da 15 giudici,aventi ciascuno una nazionalità

diversa,eletti dal Consiglio di Sicurezza e dall'Assemblea Generale secondo una

complicata procedura,prevista nello Statuto. La CIG giudica a maggioranza in sessione

plenaria,ovvero in camere di consiglio composte da almeno tre giudici,in conformità alle

norme organizzative previste nello Statuto.

La Corte Internazionale di Giustizia esercita una doppia funzione:

risolvere in termini vincolanti delle controversie. Imparzialità

-giurisdizionale:significa

ed indipendenza. Innanzitutto va osservato che ''solo gli Stati possono essere parti

(articolo 34.1 dello Statuto). Inoltre,a norma dell'articolo 93.1 della

dinanzi alla Corte''

Carta ''tutti i Membri delle Nazioni Unite sono ipso facto aderenti allo Statuto della

L'adesione allo Statuto della Corte determina quindi

Corte Internazionale di Giustizia''.

la possibilità di avere ''accesso'' alla Corte stessa,sebbene ciò,non implichi di per sé un

automatico assoggettamento dei membri alla giurisdizione della CIG. Non hanno invece

locus standi gli Stati i quali,al momento dell'instaurazione del giudizio,non erano parti

dell'O.N.U.e non avevano quindi nemmeno la qualità di parti dello Statuto. Possono stare

in giudizio Stati la cui effettività è in discussione quando comunque sono parti di trattati

nei quali la CIG è prevista quale organo per la risoluzione delle controversie scaturenti

da tali trattati. 96 della Carta delle Nazioni Unite afferma che ''l'Assemblea

-consultiva:l'articolo

Generale o il Consiglio di Sicurezza possono chiedere alla Corte Internazionale di

Per quanto riguarda

Giustizia un parere consultivo su qualunque questione giuridica''.

l'Assemblea Generale o il Consiglio di Sicurezza,benché le norme della Carta e dello

Statuto paiano attribuire a questi organi il potere di richiedere pareri su qualsiasi

questione di diritto internazionale,la Corte ha precisato che deve esistere un

collegamento fra l'attività di tali organi e la questione sulla quale il parere è

richiesto,pur rimanendo essa stessa titolare in via esclusiva del potere discrezionale

quanto alla decisione se formulare il parere richiesto,ed essendo quindi del tutto

irrilevante l'eventuale opposizione degli Stati interessati rispetto a tale decisione. La

funzione consultiva può consentire alla CIG di esprimere il proprio pensiero rispetto a

questioni delicate nel contesto internazionale,delle quali esse potrebbe non essere mai

investita in sede di giurisdizione contenziosa,stante il presupposto dell'accettazione

della stessa sa parte degli Stati interessati alla questione.

Su cosa si fonda il potere della Corte?

Si fonda sul consenso delle parti. Esso si manifesta attraverso quattro modalità:

-la di un trattato di prevenire espressamente il

clausola compromissoria:previsione

potere della Corte di Giustizia di risolvere le inerenti controversie. Essa è inserita nel

trattato ed è limitata nelle controversie che riguardano quel trattato. La stessa Corte ha

peraltro chiarito che è tendenzialmente legittima l'apposizione di eventuali riserve degli

Stati su tali clausole,atteso che esse non incidono sulla disciplina sostanziale del trattato

ma solo sull'eventuale giurisdizione della Corte,e quindi difficilmente si pongono in

contrasto con l'oggetto e lo scopo sostanziale della convenzione

-il specifico con cui gli

trattato di arbitrato o trattato generale di arbitrato:accordo

stati parti decidono di devolvere ogni controversia che dovesse insorgere tra di loro,ad

una giurisdizione internazionale.

-la 36 comma 2 dello Statuto. È una previsione dello Statuto

clausola opzionale:articolo

della Corte Internazionale di Giustizia che stabilisce,prevede che uno Stato possa,con

atto unilaterale,dichiarare di accettare una giurisdizione della Corte Nazionale di

Giustizia,nei confronti di qualunque altro Stato che abbia accettato un atto unilaterale.

-forum (estensione del foro):che si verifica quando il consenso alla

prorogatum

giurisdizione è ricavato dalla condotta dello Stato davanti alla Corte e/o nelle sue

relazioni con lo Stato ricorrente,purché tale consenso sia certo e deducibile in modo

inequivoco dal comportamento dello Stato stesso. L'accettazione della giurisdizione

successivamente alla proposizione del ricorso costituisce una modalità di forum

prorogatum,oggi disciplinata specificamente dall'articolo 38.5 del regolamento interno

della Corte,come emendato nel 1978. In altri termini è l'accettazione tacita della

giurisdizione,cioè significa che uno Stato si rivolge alla Corte Internazionale di Giustizia

per dirimere una controversia nei confronti di un altro Stato,l'altro Stato si costituisce in

giudizio non eccependo una carenza del potere della Corte. Il foro prorogato non è una

previsione generale,astratta che si pone è una presunzione di manifestazione tacita di

volontà.

Come si svolge il procedimento di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia?

Il procedimento si svolge nel rispetto del principio del contraddittorio (le parti devono

essere ugualmente citate i giudizio,le parti devono potersi difendere nello stesso

modo,devono poter avere gli stessi diritti),attraverso,essenzialmente,due fasi:

scritta con scambio di atti,ricorsi,memorie,documenti

1.fase della discussione

2.fase

Siamo in presenza di un processo che si chiude mediante una sentenza che è vincolante

dalle parti.

Che cosa succede nel caso in cui uno Stato sia inadempiente alla sentenza?

Va risolto a livello politico. La Carta delle Nazioni Unite dice che se una parte non

adempie ad una sentenza,la soluzione viene ricercata a livello politico,cioè ci si rivolge

al Consiglio di Sicurezza,il quale potrà comandare e decidere le misure necessarie. : si

L'ILLECITO INTERNAZIONALE o RESPONSABILITA' INTERNAZIONALE DEGLI STATI

tratta di un tema di grande importanza per i cultori di questa disciplina. L'opera di

codificazione di questo settore risale già all'epoca della Società delle Nazioni. Sin dal

1929 la principale Organizzazione Internazionale avviava un'opera di codificazione delle

norme relative alla responsabilità internazionale degli Stati. Questi lavori,avviati intorno

al 1924,non hanno dato esito positivo. Chiusa l'esperienza della società delle

Nazioni,l'istituto del diritto iniziò a svolgere lavori per far conseguire in un testo le

convenzioni Internazionali. Il tema è parso di tale rilevanza che anche la massima

istituzione ha ritenuto di dover riprendere i lavori rivolti ad una possibile codificazione

delle norme. Nel 1950 è stata inviata una attività di studio assegnata in un primo tempo

ad un giurista cubano,Jubar,incaricato dalla Commissione del diritto Internazionale,di

svolgere studi specifici. Questi lavori non hanno dato anch'essi un esito positivo;questo

perché la prospettiva assunta da questo giurista era ancora quella,alla base dei lavori

degli esperti nominati in sede della società delle Nazioni,di andare ad individuare quali

fossero le cosiddette violazione delle quali avrebbe determinato

norme primarie,la si

l'insorgere di responsabilità in capo al soggetto. Quando si parla di norma primaria

intendono le norme che definiscono il contenuto dell'obbligazione violata. Si puntava

l'attenzione soprattutto su quelle discipline del diritto sostanziale riguardanti gli obblighi

di trattamento di soggetti. Si deve a due grandi giuristi italiani del 900 l'opera di aver

ribaltato la prospettiva,quindi di aver affrontato la problematica della responsabilità

internazionale degli Stati sotto il profilo delle cosiddette le

norme secondarie,ossia

regole che definiscono le condizioni generali affinché un soggetto sia considerat

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A.A. 2015-2016
74 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Law0 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto internazionale pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Vismara Fabrizio.