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GUARDARE FILM NICARAGUA
Anche nel caso di Chernobyl ci si aspettava che l’Unione Sovietica avvertisse gli stati
confinanti.
Allert system in caso di emergenze sanitarie.
Atti unilaterali facoltativi: attribuzione di cittadinanza (ritiro di cittadinanza agli ebrei
durante la seconda guerra mondiale, quindi di tutti i diritti correlati) – la
pluricittadinanza non è universalmente accolta (Es Cuba).
Caso Nottebon: tedesco che viveva in Guatemala; la Guatemala negli anni 40 dichiara
guerra alla Germani e lui vuole ricevere quella del Liechtenstein. La cittadinanza non è
sempre opponibile a livello internazionale.
Effetti degli atti unilaterali:
- Il riconoscimento di uno stato è legato all’esistenza di relazioni internazionali e
applicazione del diritto internazionale. Le Organizzazioni Internazionali non
riconoscono gli stati ma decidono di ammettere certe ENTITA’ come propri membri;
- Possono servire all’interpretazione dei trattati;
- Effetto estoppel: istituto inglese che corrisponde al nostro principio di non
contraddizione;
- Acquiescienza: dal nulla si ha la cristallizzazione della situazione (se nessuno
protesta);
Atti unilaterali delle organizzazioni internazionali
Fonti di terzo grado= diritto derivato delle organizzazioni internazionali (Primary law
and Secondary law).
Il diritto originario è quello del trattato istitutiva di tali organizzazioni. Molte non hanno
law making power (Come l’OMC – l’UE è il massimo esempio del potere di emanare
leggi).
Le fonti di primo grado secondo Monforti sono le norme consuetudinarie, tra cui pacta
sunt servanda che quindi garantisce il rispetto delle fonti di secondo grado (dei
trattati).
Posizione degli stati rispetto agli atti vincolanti delle OIG; secondo la regola classica
(ogni stato un voto) il vincolo lo decide l’unanimità, ma oggi basta la maggioranza.
L’unica soluzione è il recesso dall’organizzazione internazionale.
Regime giuridico degli atti (attenzione alla teminologia);
Risoluzione/ resolution ma non si sa se sono vincolanti o meno;
Raccomandazioni/recommendations non vincolanti;
Decisioni vincolanti;
Quando l’OIG si regola emana delle risoluzioni che però sono vincolanti.
[Risoluzione/accordo: tecnica utilizzata quando il numero degli Stati iniziò ad
aumentare]
Atti unilaterali transnazionali
- (i più recenti)
La comunità internazionale si è allargata; gli atti emanati dai non-state actors of
international law possono oggi rappresentare delle fonti di diritto internazionale.
Camera di Commercio Internazionale: INCOTERMS, Lettera di Credito e Credito
Documentario
International accounting standard principles dell’International accounting
standard board
Questo fenomeno in passato è stato assimilato al diritto internazionale pubblico,
ma non è così.
Lex mercatoria: regole a formazione spontanea
Lo standard diventa uno strumento del diritto internazionale.
La consuetudine internazionale:
Le fonti non scritte sono ancora molto diffuse, e spesso si pensa che quando c’è una
norma scritta la consuetudine scompare e non bisogna più occuparsene. Ma si sbaglia
perché l’ordinamento internazionale non è piramidale ma orizzontale. La consuetudine
e le norma di un trattato coesistono; il trattato codifica la consuetudine, ma la
consuetudine successiva può modificare le norme del trattato (ex. In carta dell’ONU
per cui durante le votazioni le astinenze valgono come affermativi, ma non è scritto da
nessuna parte).
Riuscire a definire la consuetudine è abbastanza difficile, qual è l’analisi dottrinale che
la consuetudine è un trattato
viene fatta? Lanzilotti ad esempio da l’analisi per cui
implicito tra Stati, approccio considerabile iper sovranista, vedi il Caso Lotus in cui il
problema principale era quello di sapere se la Turchia aveva la giurisdizione territoriale
riguardo all’incidente.
La consuetudine oggi è considerata un fatto oggettivo, oggi gioca un ruolo importante
considerando la diversificazione della società contemporanea, non ci sono solo
consuetudini interstatali, ma anche quelle che si creano all’interno delle organizzazioni
internazionali e le consuetudini nei trattati transnazionali (tra Stati e privati). Inoltre,
troviamo un processo di accelerazione della storia (attenzione al
panconsuetudinarismo).
Ci vogliono due elementi:
Elemento oggettivo: occorre la ricerca dei precedenti, cosa fanno
concretamente gli Stati?
(1) Aspetto attività esterna, provata da una serie di documenti che
riguardano le relazioni internazionali (processi verbali, voti, documenti,
prassi Stati, sentenze internazionali…);
(2) Attività interna, deve trattare l’ambito interno, come le sentenze
(immunità, elementi oggettivi, come la Città del Vaticano che si basa
sulle sentenze italiane che non ha mai messo in discussione la posizione
del Vaticano), sostanziato nel tempo. La prassi non deve essere la totalità
degli Stati, ma la maggioranza;
Elemento psicologico, soggettivo (intenzione di avere un imperativo giuridico),
gli Stati si comportano in un certo modo per un periodo di tempo perché
credono che vada così. Serve per suddividere la questione della consuetudine
da altri Stati che si comportano in modo tale che non ne sentono
l’obbligatorietà. Puntare solo atti positivi o anche astensioni? Il problema è
quando è presente un obiettore persistente ma si può sfuggire ad una
consuetudine che si forma oggi a condizione che lo Stato sia costante a
obiettarla (consuetudine in formazione, non quelle già formate).
Ambito di applicazione della consuetudine, è in primis l’ambito mondiale e basta una
maggioranza significativa degli Stati. Naturalmente ha fatto sorgere alcuni dubbi circa
le consuetudini regionali e locali.
Chi codifica la consuetudine? La convenzione del diritto internazionale dell’ONU, o
convenzione di Vienna del 1969. Il contenuto dello strumento può essere non solo
dichiarativo, ma anche innovativo: molte norme sono una messa nero su bianco della
norma consuetudinaria, altre sono innovazioni che vengono inserite e non
corrispondono ad una norma consuetudinaria (codificazione e sviluppo progressivo c’è
una differenza).
Principi generali di diritto: origine di questa formula nasce dallo statuto della corte
permanente di giustizia internazionale, in questo statuto il contesto storico è preciso,
ma questa struttura viene mantenuta fino alla Seconda Guerra Mondiale perché
c’erano ancora gli stati coloniali, ma perché si credeva potesse essere interpretata con
le nuove formule. Questi principi generali di diritto si estrapolano dai sistemi giuridici
internazionali e devono essere presenti in tutti i sistemi giuridici del mondo per riuscire
a dire che è un principio generale di diritto.
La tipologia dei principi: tipicamente sono i grandi principi di diritto privato (si
annoverano anche i principi di diritto pubblico da qualche tempo a questa parte, nel
contesto delle organizzazioni internazionali, c’è una logica molto particolare). Quanto
devono essere generali, possono essere pochi, ma non esclude l’esistenza di principi
generali di diritto a livello generale e locale.
Il principio UNIDROIT per i contratti transnazionali è il risultato dell’estrapolazione di
tutti i diritti nazionali principali.
Mezzi sussidiari:
Servono per precisare le fonti che non possono che essere trattati, consuetudini…
Troviamo la dottrina ad esempio, va soppesata a seconda della maggiore o minore
autorevolezza. Troviamo i sistemi a precedente vincolante (common law), quando
giudice si pronuncia, quella è la soluzione da prendere in carico, di diritto interno. Nel
civil law non troviamo un’obbligatorietà della sentenza, sono precedenti persuasivi ma
non vincolanti (il parere non è vincolante).
cross references
Possibilità di tra le corti internazionali e gli altri gruppi internazionali.
Che cos’è l’equità? Che significato può avere una decisione secondo equità, il giudice
e appoggiarsi a questa tecnica dà la risposta in base al suo sentimento di giustizia.
Può assumere due dimensioni:
- Metodo di interpretazione di una norma preesistente, qui abbiamo dei
precedenti (ex. Trattati tra indiani d’America e stato di NY, durante la guerra di
indipendenza intorno agli indennizzi);
- Fonte del diritto internazionale in cui il giudice da una sentenza a seconda di
quello che vede e sente;
I soggetti del diritto internazionale:
State actors non state actors
e (Organizzazioni internazionali e privati). Si fa leva su
una personal jurisdiction che va oltre la competenza e sovranità territoriale, anche se
bisogna comunque seguire le legislazioni della tua nazione. Da un punto di vista
fiscale è addirittura più accentuata come cosa intorno a questo dinamismo, colpendo
stranieri che lavorano in Italia ecc.
La sovranità territoriale è lo strato più profondo del diritto internazionale, Max Huber lo
definisce come il potere di esercitare la propria attività di governo nel proprio territorio
in maniera indisturbata (quando è interna è il potere del governo di imporre la propria
autorità, ed esterna di avere una costituzione che ci differenzia dagli altri stati).
Interessante nel nostro tempo è quando ci chiediamo se la sovranità economica esiste
o meno, dato che l’indipendenza economica può esistere come non e c’è una grande
differenza. Riguardo alle frontiere diamo per scontato che possano essere fisse,
quando in realtà non lo sono, ma si stanno sempre di più dinamicizzando e non solo
riguardo allo spazio fisico. i movimenti di liberazione nazionale e gli insorti (Malta,
Kosovo, Città del Vaticano)
potere formale
Intorno al troviamo:
Jurisdiction to prescribe
- (il potere di uno Stato nel prescrivere una norma), non è
limitata al territorio;
Jurisdiction to enforce,
- potere coercitivo del territorio;
Il diritto del mare: Montego Bay,
Il diritto del mare è gestito da trattato fondamentale e più volte
ratificato, in cui troviamo la zona contigua fino alle 12 miglia. Ci sono dei limiti del
diritto consuetudinario:
Il diritto del passaggio inoffensivo:
- ogni nave mercantile e militari ha il diritto di
passare nel mare continentale previa informazione, in modo rapido. Può essere
limitato in casi eccezionali ma la norma consuetudinaria prevede che in caso di
compressione essa non sia discriminatoria. Se c’è bisogno di chiudere i porti ad