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Gli altri organi per la tutela dei diritti umani
Diritto internazionale > La formazione delle norme internazionali > Gli altri organi per la tutela dei diritti umani
CONVENZIONE AMERICANA DEI DIRITTI DELL'UOMO, firmata a San José de Costa Rica nel 1969
CARTA AFRICANA del 1986
2 PATTI INTERNAZIONALI: uno sui diritti economici, sociali e culturali, l'altro sui diritti civili e politici. Il primo patto non ha organi ad hoc, ma stabilisce che gli Stati contraenti sottopongono rapporti periodici sulle misure prese in osservanza del patto al Consiglio Economico e sociale delle Nazioni che può a sua volta trasmetterli alla Commissione dei diritti umani dell'ONU perché formuli raccomandazioni di ordine generale o sottoporli all'Assemblea generale. Il secondo prevede un comitato per i diritti dell'uomo (18 membri in carica per 4 anni) che può esaminare i reclami presentati contro uno Stato contraente da altri Stati o da individui.
La procedura non sfocia in atti vincolanti. Riceve, inoltre, anche i rapporti degli Stati sull'applicazione del Patto nei rispettivi territori.LE RACCOMANDAZIONI DEGLI ORGANI INTERNAZIONALI
Il diritto internazionale > La formazione delle norme internazionali > Le raccomandazioni degli organi internazionali
Le raccomandazioni sono l'atto tipico delle Nazioni Unite. Non sono vincolanti e per questo non si possono inserire tra le fonti del terzo tipo e ci si chiede se siano del tutto improduttive di effetti giuridici.
Si dice che la raccomandazione preveda il c.d. EFFETTO LICEITÀ: non commette illecito lo Stato che segue una raccomandazione, andando contro ad impegni già assunti con accordo o contro il diritto consuetudinario. Tale effetto è da ammettere solo nei rapporti tra Stati membri e solo con riguardo alle raccomandazioni legittime (che non fuoriescono dalle competenze proprie degli organi del trattato). Manca però un organo incaricato di giudicare.
La legittimità delle raccomandazioni o quelli che l'abbiano approvata senza riserva. Per gli Stati che hanno votato contro o si siano astenuti, l'effetto liceità è da escludersi. Qualcuno dice che l'obbligo di cooperazione previsto dai trattati istitutivi di organizzazioni internazionali fa sì che sia illecito il comportamento di uno Stato che rifiuti di osservare tutta una serie di raccomandazioni. Questa impostazione non è da condividere perché le raccomandazioni non sono vincolanti e la caratteristica dell'atto consiste proprio nella funzione esortativa.
LA GERARCHIA DELLE FONTI INTERNAZIONALI
1. Norme consuetudinarie (compresi i principi generali di diritto comuni agli ordinamenti)
2. Trattati (obbligatorietà riposta nella consuetudine pacta sunt servanda)
3. Fonti previste da accordi (gli atti delle
internazionale viene successivamente a sorgere, nessun trattato in vigore tra gli Stati interessati può essere in contrasto con tale norma. Inoltre, l'art. 66 afferma che la nullità di un trattato che sia in contrasto con una norma imperativa di diritto internazionale può essere invocata da qualsiasi Stato interessato. Le organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite, l'Unione Europea o l'Organizzazione Mondiale del Commercio, hanno un ruolo importante nel diritto internazionale. Esse possono adottare trattati e convenzioni che vincolano i loro Stati membri. Tuttavia, queste organizzazioni devono rispettare le norme cogenti del diritto internazionale e non possono adottare norme che siano in contrasto con tali principi fondamentali. In conclusione, il diritto internazionale prevede che le norme cogenti, cioè quelle che non possono essere derogate, abbiano la precedenza su qualsiasi trattato o convenzione. Le organizzazioni internazionali devono rispettare queste norme e non possono adottare norme che siano in contrasto con esse.internazionale generale è incontrasto con un trattato, questo diventa nullo e si estingue. Ma cos'è il diritto cogente? La Convenzione di Vienna non lo dice, né la dottrina riesce a trovare un criterio di riferimento. Si fa leva sull'art. 103 della Carta dell'ONU: in caso di contrasti tra gli obblighi contratti dagli Stati membri delle Nazioni Unite con il presente Statuto e gli obblighi da esse assunti in base a qualsiasi altro accordo internazionale prevarranno gli obblighi derivanti dal presente statuto. Oggi il rispetto della Carta è considerato fondamentale.PARTE TERZA
L'APPLICAZIONE DELLE NORME INTERNAZIONALI ALL'INTERNO DELLO STATO
XXXVII Diritto internazionale > L'applicazione delle norme internazionali all'interno dello Stato
L'adattamento del diritto statale al diritto internazionale
Quali sono i mezzi di applicazione di una norma internazionale?
1. operatori giuridici e
in vigore a livello nazionale. Per quanto riguarda l'applicazione del diritto internazionale, ci sono due principali modalità: 1. Gli organi statali, attraverso le norme giuridiche, devono assicurare l'applicazione del diritto internazionale all'interno dello Stato. Tuttavia, è importante sottolineare che il diritto interno può difendere certi valori costituzionali, anche a discapito del diritto internazionale. Questo non significa che il diritto internazionale debba essere applicato a tutti i costi, ma che la difesa dei valori interni non deve avvenire ad ogni costo, tenendo conto anche dei valori internazionalistici come la collaborazione e la solidarietà internazionale. 2. L'accertamento giudiziario è un'altra modalità di applicazione del diritto internazionale. I giudici, attraverso l'applicazione diretta delle norme internazionali, contribuiscono all'effettiva applicazione del diritto internazionale all'interno dello Stato. È importante notare che le teorie dei monisti e dei dualisti, che riguardano la relazione tra il diritto statale e il diritto internazionale, sono considerate irrilevanti in questo contesto. Ciò che interessa è come le norme internazionali si applicano e si coordinano con quelle in vigore a livello nazionale.tag html:Si fa tradizionalmente una distinzione tra PROCEDIMENTI ORDINARI e PROCEDIMENTI SPECIALI di adattamento dei due diritti. Il primo avviene mediante norme (costituzionali, legislative, amministrative) che si distinguono da quelle statali solo per il motivo per cui vengono emanate. Le norme internazionali vengono riformulate all'interno dello Stato. Nei procedimenti speciali, la norma internazionale non viene riformulata all'interno dello Stato: gli organi con funzioni normative ordinano l'osservanza della norma internazionale. Il costituente, il legislatore o l'organo amministrativo operano con rinvio alla norma internazionale (come del resto obbliga l'art. 10 Cost.), dando diretta applicazione nello Stato della norma internazionale. Di solito è infatti con legge che si dà ordine di esecuzione di un trattato. Tra i due è preferibile il procedimento speciale: con il procedimento ordinario ci si trova ad interpretare e riformulare con
provvedimento interno la norma. L'interprete si trova di frontead una norma identica a quella statale, tranne che per il motivo che l'ha ispirata. Applicherà lanorma interna e terrà conto di quella internazionale ispiratrice solo in casi di interpretazionedubbia. Ma se il diritto internazionale di evolve? Se interviene una desuetudine o una normaabrogatrice? In casi del genere ci troviamo, quindi, di fronte a problemi di applicazione ed èper questo che si preferisce il procedimento speciale. In questi ultimi si ha un semplice rinvio e21il centro dell'applicazione della norma internazionale si sposta dall'interprete al legislatore. Ilgiudice potrà commettere errori di interpretazione della norma internazionale, ma l'errore sicircoscriverà al caso concreto e non a tutte le fattispecie. Il procedimento ordinario è però necessario in altri casi: quando la norma internazionale non è direttamente applicabile ("self-executing"),
ma necessita di un'attività integratrice da parte degli organi statali. In Gran Bretagna generalmente si usa il procedimento ordinario e, una volta introdotta, la norma internazionale coincide con quella nazionale. Gli altri Paesi invece preferiscono il procedimento speciale.
Norme self-executing e non
La norma non self-executing si può avere in due casi:
- quando la norma attribuisce facoltà agli Stati
- quando la norma, pur imponendo obblighi, non riceve esecuzione perché mancano gli organi predisposti o le procedure indispensabili per la sua applicazione.
Ci sono casi dubbi di norme self-executing e non self-executing, ma noi crediamo che si ha self-executing quando, in caso di sospensione o di mancata obbligazione o difficoltà di applicazione della norma internazionale, si debba ricorrere a procedure di conciliazione o atti o mezzi di risoluzione delle controversie. È ancora self-executing quando la norma internazionale contiene una
"clausola di esecuzione" che preveda che gli Stati adotteranno tutte le misure di ordine legislativo o d'altro genere per dare effetto alle sue disposizioni. Invece quando nonostante la clausola di esecuzione, ci sono norme effettivamente non self-executing ed impegnano lo Stato a prendere i provvedimenti legislativi ed amministrativi appropriati, si può parlare di non self-executing. L'adattamento con rinvio comporta difficoltà nell'individuare la sfera di applicazione a causa della formulazione delle norme (soggetti, rapporti, enti). Rango nella gerarchia delle fonti interne: tende ad essere quello che, nella gerarchia delle fonti, corrisponde al procedimento (ordinario o speciale) di adattamento: se all'adattamento provvede il legislatore costituzionale, la norma avrà rango costituzionale; se è il legislatore ordinario (trattati) avrà rango di legge ordinaria. ADATTAMENTO AL DIRITTO INTERNAZIONALE CONSUETUDINARIO XXXVIII Diritto
internazionale > L'applicazione delle norme internazionali all'interno dello Stato> L'adattamento al diritto internazionale consuetudinario
In Italia l'adattamento avviene a livello costituzionale ex art. 10. Questa norma prevede un procedimento di adattamento speciale o con rinvio. Il Costituente ha affermato la sua volontà di adattamento automatico, completo e continuo. Le norme internazionali valgono all'interno dello Stato se e finché vigono nell'ordinamento internazionale.
Il Perassi ha sostenuto la tesi della trasformazione permanente del diritto internazionale in diritto nazionale. Una legge ordinaria che viola il diritto internazionale sarebbe costituzionalmente illegittima per violazione dell'art. 10 Cost.
Problema: posto che hanno rango costituzionale, che rapporto hanno le norme internazionali con la Costituzione?
In concreto non ci sono molte possibilità di conflitto tra norme internazionali generali e norme costituzionali
rapporti tra i cittadini e lo Stato, stabilendo i diritti e i doveri di entrambi. Inoltre, la Costituzione definisce l'organizzazione e il funzionamento dei poteri dello Stato, come il potere legislativo, esecutivo e giudiziario. Questo assicura un equilibrio di potere e protegge i cittadini dai possibili abusi da parte dello Stato. La differenza di competenze si verifica perché ogni potere ha il suo ambito di azione specifico. Ad esempio, il potere legislativo è responsabile di creare le leggi, il potere esecutivo è responsabile di attuare le leggi e il potere giudiziario è responsabile di interpretare e applicare le leggi. Inoltre, la Costituzione stabilisce anche i principi fondamentali su cui si basa lo Stato, come la democrazia, la libertà, l'uguaglianza e la giustizia. Questi principi sono fondamentali per garantire i diritti e le libertà dei cittadini. In conclusione, la Costituzione regola i rapporti tra i cittadini e lo Stato, definendo i diritti e i doveri di entrambi e stabilendo l'organizzazione e il funzionamento dei poteri dello Stato. Questo assicura un equilibrio di potere e protegge i cittadini dai possibili abusi.