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OPINIO JURIS: la formazione della consuetudine nel diritto internazionale

È necessario del tempo e un certo numero di stati affinché si formi una consuetudine nel diritto internazionale. Tuttavia, è anche necessario che gli stati si comportino in quel modo in quanto pensano sia obbligatorio. All'inizio, mentre si sta formando la consuetudine, è possibile che gli stati si conformino a tale norma che in realtà ancora non esiste, contribuendo così alla sua formazione.

Gli stati si comportano in un determinato modo in quanto si aspettano che gli altri stati facciano la stessa cosa, poiché pensano che sia doveroso dal punto di vista sociale comportarsi in questo modo (principio di reciprocità). Con il tempo, la percezione della doverosità sociale si trasforma in una obbligatorietà giuridica del comportamento.

È importante distinguere le norme di diritto internazionale dalle regole di cortesia. Ad esempio, il protocollo diplomatico (quando si accolgono persone straniere sul proprio territorio) non sono vere e proprie norme di diritto internazionale.

internazionale 21non essendosi mai utilizzata un’arma nucleare → questa prassi è norma consuetudinaria? → no, manca opinio juris

Il persistent objectorcomportamento PO (colui che si oppone alla realizzazione della consuetudine) potrebbe portare per riflesso allacreazione della norma consuetudinaria [se comportamento considerato come violazione della norma → vieneconfermata la norma consuetudinaria. Non è detto che il comportamento difforme provoca la dissoluzione della norma,può anche confermarla]

Posizione PO intesa come chi si sottrae all’applicazione della norma consuetudinaria al fine di condizionare ilcomportamento degli altri stati che vogliono la norma consuetudinaria.alcune consuetudini nascono come regionali, nascono non tanto dalla cultura di una regione, quanto dalle esigenze inuna determinata zona. Regola dell’uti possidetis (nel modo in cui si possedeva) che viene a definirsi in latino americaquando all’esito del

processo di decolonizzazione gli stati di nuova indipendenza assumono come confini le divisioni amministrative che gli stati colonizzatori avevano imposto. Norma consuetudinaria che si sviluppa in latino america in quanto prima zona del mondo interessata dal processo di decolonizzazione (poi asia e poi africa) La codificazione sviluppo favorito dagli stati di nuova indipendenza problema operativo di mettere scritta una norma non scritta → mentre codifico una norma non scritta è facile che inserisca degli elementi in più che non sono necessariamente presenti nella norma consuetudinaria → la codificazione spesso è un processo che condiziona lo sviluppo progressivo, i 2 vanno tendenzialmente di pari passo → aggiunti elementi che hanno aspetti nuovi utili a colmare lacune o chiarire aspetti controversi attento a capire quanto di ciò che è scritto è codificazione e quanto è sviluppo progressivo Diritto internazionale 22ass gen si occupa

Il compito di codificazione fa riferimento alla Commissione di Diritto Internazionale, un organo sussidiario composto da 34 individui che siedono a titolo personale. Questi esperti indipendenti non rappresentano gli stati, ma hanno il compito di studiare ed elaborare "progetti di articoli". Questi progetti vengono poi discussi nell'ambito dell'Assemblea Generale, che ha un vaglio di natura politica.

L'Assemblea Generale può trasformare questi progetti di articoli in un trattato, che rappresenta un accordo di codificazione. In alternativa, può raccomandarne l'attuazione attraverso una propria risoluzione. Mentre il trattato è vincolante per gli stati che hanno deciso di ratificarlo, la risoluzione non è vincolante ma comunque significativa.

Oltre ai trattati, esistono anche i principi generali di diritto. Questi principi derivano dagli ordinamenti interni e vengono utilizzati in modo integrativo nell'ordinamento internazionale. Un esempio di principio generale è il principio del ne bis in idem.

I trattati sono fonti di secondo grado.

gerarchia delle fonti, secondo il quale le norme consuetudinarie e i trattati internazionali hanno la stessa validità e potere vincolante. Le norme consuetudinarie derivano dalle consuetudini degli Stati, ma non sono subordinate ad esse. La loro validità e potere vincolante derivano da una norma consuetudinaria nota come "facta sunt servanda", che stabilisce che i trattati devono essere rispettati. Le norme previste dai trattati internazionali producono un diritto particolare e vincolano solo gli Stati che ne fanno parte. Tra i trattati internazionali più importanti vi sono la Carta delle Nazioni Unite, la Convenzione europea per i diritti dell'uomo e il Patto atlantico. Tutti questi trattati hanno la stessa natura giuridica, indipendentemente dal loro nome. La volontà degli Stati è centrale nella formazione del diritto internazionale. Essi devono manifestare la loro intenzione di essere vincolati reciprocamente dalle norme dei trattati. Esistono anche convenzioni di codificazione che regolano specifici settori del diritto internazionale. Ad esempio, la Convenzione di Vienna del 1969 riguarda il diritto dei trattati conclusi tra Stati, mentre la Convenzione di Vienna del 1986 riguarda i trattati conclusi tra organizzazioni internazionali e Stati. Inoltre, la Convenzione di Vienna del 1978 disciplina la successione degli Stati nei trattati. In sintesi, nel diritto internazionale vige il principio della gerarchia delle fonti, secondo il quale le norme consuetudinarie e i trattati internazionali hanno la stessa validità e potere vincolante. La formazione del diritto internazionale avviene attraverso la manifestazione della volontà degli Stati e esistono anche convenzioni di codificazione che regolano specifici settori del diritto internazionale.libertà delle forme = i trattati possono essere conclusi in qualunque forma inizia con il negoziato, momento in cui gli stati si incontrano e discutono del contenuto del trattato da adottare: può avvenire nell'ambito di organizzazioni internazionali che attraverso un organo assembleare unisce già gli stati, possono essere indette delle conferenze internazionali apposite molto spesso gli stati discutono di un testo già previamente abbozzato partecipano ai negoziati i plenipotenziari = organo dello stato che detengono i pieni poteri = un documento che certifica di star parlando a nome e in conto dello stato in questione, potere di esprimersi in nome e conto dello stato. questi sono: ministro degli esteri, capo di stato, capo di governo, nell'ambito delle nazioni unite il membro permanente. a volte prendono parte e hanno un ruolo fondamentale nel dibattito e perfezionamento del trattato le organizzazioni non governative o i rappresentanti delle società civili concluso il

negoziato si avrà l'adozione del testo, una bozza di articoli (testo del trattato) che viene adottato. Il passaggio successivo è profondamente diverso tra i 2 tipi di procedimenti - nel procedimento in forma solenne.

La firma chiude i negoziati e autentica il testo ma non esprime la volontà dello stato di ratificare (vincolarsi). La firma può avvenire nello stesso momento in cui si chiudono i negoziati o in un tempo successivo.

Atto che manifesta la volontà di vincolarsi è la ratifica - documento interno dello stato - per far capire agli altri stati che si sta assumendo l'impegno (vincolo) - se il numero di stati è relativamente piccolo allora si procede con lo scambio o deposito delle ratifiche da parte dell'org int.

Il trattato entra in vigore al soddisfacimento di requisiti previsti dal trattato stesso, es: raggiungimento di un certo numero di ratifiche (es: 4/6). Se il numero di ratifiche non ha raggiunto il

numero previsto, lo stato si vincola ma il trattato non entra in vigore – nel procedimento in forma semplificata firma manifestazione della volontà di vincolarsi ultima fase non è essenziale affinché il trattato sia valido, possono essere conclusi e perfezionati, ma normalmente vengono registrati presso le nazioni unite in quanto se non registrati gli stati non possono invocarli davanti agli organi delle nazioni unite se stati controversia su applicazione di quel trattato non possono farlo valere PROCEDIMENTO IN FORMA SOLENNE Diritto internazionale 24 dalla firma derivano degli obblighi (riquadro sopra) Competenza a stipulare trattati nell'ordinamento italiano ratifica è atto di natura politica, scelta di ratificare è sempre del governo Forma solenne: 89 Cost: Il potere di ratifica spetta al Capo dello Stato, Presidente della Repubblica; l'atto di ratifica è controfirmato da ministri proponenti (MAE e altri competenti su materia) che neassumono la responsabilità. Forma semplificata: spetta al governo, è ammessa in tutte le materie in cui non è necessaria autorizzazione del Parlamento.
80 Cost: è necessaria l'autorizzazione della Camere alla ratifica:
- trattati di natura politica
- trattati che comportano modificazione di leggi
- trattati che comportano oneri alle finanze
- trattati che comportano variazioni di territorio
- trattati che prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari
Anche se le camere hanno il potere di autorizzare il governo, può succedere che il parlamento autorizzi ma il governo non ratifichi, l'autorizzazione non implica un obbligo a ratificare.
Le riserve nei trattati:
1. stato dichiara che una o più disposizioni del trattato non si applicano o si applicano in modo diverso nei suoi confronti (possibile farlo quando firma o ratifica)
- eccettuativa = esclude che 1 o più disposizioni non si applicano
- modificativa = disposizioni si applicano in modo differente
Vantaggio

riserve: Ampliamento Stati parte

Svantaggio riserve: Frammentazione del regime giuridico, non solo 1 testo da verificare ma regimi giuridici diversi

Diritto internazionale 25

La CIG chiarisce:

  1. In mancanza di disposizione espresse su apponibilità delle riserve: apponibili, purché compatibili con oggetto e scopo del trattato
  2. Gli altri stati possono:
    1. opporre: il trattato non entra in vigore tra stato riservante e stato obiettante
    2. accettarla: il trattato entra in vigore come modificato dalla riserva tra stato riservante e stato obiettante; tra gli altri stati rimane testo vincolante il testo originale

Interpretazione

Ricerca del significato più appropriato da attribuire ad uno o più dei termini contenuti nel trattato. Spetta a organi stato (esecutivo e giudici) e organi internazionali se chiamati a decidere una controversia.

sogg: nell'interpretare una norma si ricerca la volontà degli stati nel momento in cui hanno concluso il trattato

ogg:

privilegia il senso ordinario dei termini presenti nel testo del trattato prescindendo dalla volontà delle parti.

Il metodo oggettivo consente agli stati di capire il senso dei vincoli da assumere, consentendogli di poter entrare a far parte dello stesso Diritto internazionale.

L'articolo 31 dettaglia il metodo oggettivo:

  • Il senso comune da attribuire ai termini = criterio testuale
  • Il contesto = criterio sistematico
  • L'oggetto e lo scopo del trattato = criterio teleologico (tiene conto del fine per il quale il trattato è stato concluso), particolarmente importante in tema di tutela dei diritti umani → deve guidare l'interpretazione

L'articolo 31 preferisce il metodo oggettivo ma ritaglia un ruolo alla volontà delle parti (comma 3,4), possibilità di richiamare il metodo soggettivo che va a completare il metodo oggettivo.

Vi sono anche dei mezzi attraverso cui può essere confermato o chiarito il significato risultante dall'applicazione dell'articolo 31.

imo nullo e privo di effetti giuridici. Queste cause possono essere divise in due categorie: invalidità assoluta e invalidità relativa. L'invalidità assoluta si verifica quando il trattato è contrario a una norma imperativa di diritto internazionale o quando è stato concluso da uno Stato che non aveva la capacità di concludere trattati. In questi casi, il trattato è considerato nullo sin dall'inizio e non produce alcun effetto giuridico. L'invalidità relativa si verifica quando il trattato è contrario a una norma di diritto interno di uno degli Stati che lo hanno concluso. In questo caso, il trattato è valido fino a quando uno degli Stati interessati non solleva l'invalidità e richiede la sua estinzione. Estinzione: un trattato può essere estinto in diversi modi. Alcuni dei modi più comuni sono la conclusione di un nuovo trattato che abroga quello precedente, il mutuo accordo tra le parti per porre fine al trattato, il ritiro di una delle parti dal trattato o la violazione grave e persistente del trattato da parte di una delle parti. Quando un trattato viene estinto, le sue disposizioni cessano di avere effetto e le parti non sono più obbligate ad adempiere ai loro obblighi ai sensi del trattato. Tuttavia, gli effetti giuridici che sono derivati dal trattato prima della sua estinzione rimangono validi. In conclusione, l'invalidità e l'estinzione sono due concetti importanti nel diritto internazionale dei trattati. L'invalidità si verifica quando il trattato è nullo sin dall'inizio, mentre l'estinzione si verifica quando il trattato viene posto fine in seguito a determinate circostanze.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
62 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Just Work di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Poli Ludovica.